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Grotta di Tre Fontane


Possiamo poi notare come gli affidi un messaggio per il Santo Padre: lo vuol cioè portare a fare i conti con il Vicario di Cristo tanto avversato dai protestanti e da Bruno in particolare, definendolo “sommo pontefice dei cristiani”, indicando con questa espressione che il Papa non è solo capo della chiesa cattolica ma è chiamato a governare sull'intera cristianità, ribadendo il primato dei successori di Pietro e incitando all'unità dei cristiani.


Torniamo ora agli eventi di quella prima apparizione datata 12 aprile 1947. Ripresosi dalla celeste visione, il Cornacchiola si incammina, silenzioso e meditabondo, verso casa. Prima però di fare rientro decide di sostare brevemente nella Chiesa delle Tre Fontane, dove la figlia Isola gli rammenta l'Ave Maria, che l'uomo aveva ormai dimenticato. Riprese le parole della preghiera, il veggente si immerge nell'orazione, perdendosi nella profonda dolcezza di quel rapporto ritrovato con la Madre di Dio. Commosso, pentito, toccato nel profondo dell'animo, Bruno trascorre qualche tempo in preghiera, lasciando maturare rapidamente i primi frutti della conversione.


Uscito dalla chiesa, colmo di gioia, compra della cioccolata per i suoi bambini e raccomanda loro di non dire niente della visione della “Bella Signora”. I bambini sappiamo però come sono e dunque non deve stupirci se i tre figli appena giunti a casa non sanno resistere al desiderio di raccontare tutto alla mamma la quale, accortasi del cambiamento dello sguardo del marito, non esita a ritenere vero quanto narratogli dai bambini. A riprova della soprannaturalità degli eventi riferiti la donna nota poi il permanere intorno al marito e ai figli di quel soave profumo che essi avevano detto aveva invaso la grotta in seguito all'apparizione della Vergine.


A quel punto il Cornacchiola incominciò a interrogare i diversi sacerdoti che andava incontrando per ottenere da uno di essi, come predetto dalla Madonna, il saluto che gli avrebbe fatto capire che si trattava di quello che gli avrebbe indicato il prete che lo avrebbe ascoltato e indirizzato a dovere. Fatti alcuni tentativi a vuoto, il veggente seguì le indicazioni della moglie e si risolse a recarsi in parrocchia. Qui non osò però parlare direttamente con il parroco poichè temeva la sua reazione in quanto sapeva che il Cornacchiola era un acceso anticattolico e antipapista. Si rivolse quindi a un altro prete che gli aveva dato la Comunione. Quando si rivolse a questo sacerdote, si sentì finalmente rispondere il tanto atteso “Ave Maria! Figlio mio, che cosa vuoi?” e capì che si trattava del sacerdote indicatogli dalla Madonna. Questi a sua volta lo inviò dal parroco come alla persona più adatta ad ascoltare la sua storia. In seguito a questo incontro i due coniugi tornarono presto a comunicarsi, a seguire la catechesi per gli adulti e furono riaccolti nella Chiesa cattolica.


Questa che abbiamo narrato così diffusamente non fu la sola apparizione del Cornacchiola. Dopo la visione del 12 aprile 1947 ne ebbe infatti una seconda, il 6 maggio dello stesso anno, mentre si trovava inginocchiato nella grotta delle Tre Fontane, da solo. In tale occasioe il veggente stava ringraziando la Madonna per averlo guidato alla conversione quando all'improvviso la Vergine era apparsa inondando di luce tutta la grotta e sorridendo silenziosa, esprimendo così la gioia della Madre per il figlio perduto che era ritornato a casa, nella Chiesa a lungo tanto ferocemente perseguitata. Altre apparizioni seguirono nei giorni 23 e 30 maggio 1947.


Nel primo anniversario delle apparizioni, il 12 aprile 1948, Bruno fonda una organizzazione catechistica per la conversione dei comunisti e dei protestanti, denominata SACRI. Proprio per l'anniversario delle apparizioni la Madonna promette un segno per aumentare la fede e si dimostra di parola: il 12 aprile 1948 la moltitudine di fedeli accorsi presso le Tre Fontane può infatti notare come accanto al sole che brilla in cielo ve ne sia un altro che si muove in direzione della grotta, inondandola di luce e provocando stupore e timore tra i fedeli.


Negli anni successivi alcuni lavori di edilizia sul luogo delle apparizioni resero più accessibile la grotta e in breve il sito divenne meta di numerosi pellegrini che vi accedevano passando per il boschetto di eucalipti. Dal 1956 il sito passava sotto le cure dei Frati Minori di San Francersco.


Il Cornacchiola frattanto percorreva la difficile via della conversione, rafforzandosi nell'adesione alla fede cattolica, sostenuto dalla Chiesa e invitato a tenere testimonianze e conferenze un po' in tutta Italia, comprese le roccaforti dei suoi ex compagni di lotta anticattolica! Non mancarono le manifestazioni di scetticismo nei confronti della storia e della conversione di colui che per anni era stato conosciuto come ostinato nemico della cattolicità, del Papa e della Madonna. Ma a superare tali diffidenze - anche interne a quella stessa Chiesa cattolica che lo aveva riaccolto nel suo seno - giovò senz'altro l'incontro del Cornacchiola con il santo Padre Pio XII il 9 dicembre 1949. In quella occasione il veggente ebbe modo di confessare al pontefice come dieci anni prima fosse rientrato in Italia dalla guerra civile spagnola con il fermo proposito di ucciderlo e gli consegnò il pugnale con il quale intendeva compiere l'orribile delitto. Se avesse compiuto il quale - osservò Pio XII ricevendo l'arma - la Chiesa avrebbe avuto un martire in più...


Dopo diversi anni, quando ormai le apparizioni erano cessate da tempo, il Cornacchiola redasse un breve testo che decise di affiggere all'ingresso della grotta: “Cari fratelli e sorelle! Qui in questa grotta, in tale nido di peccato (fa riferimento al fatto che vi venivano abbandonati feti abortiti, come già ricordato in riferimento a Luigina Sinapi, NdA) giunsi come peccatore tra i peccatori per prepararmi a combattere il dogma mariano al fine di lasciar fruttificare il mio egoismo e la mia ignoranza. Questo dogma, che volevo combattere ostinatamente per soddisfare il mio ego, è quello che la Madre Chiesa indica con il nome della Immacolata Concezione. Maria Ss. stessa mi spinse dalla mia alta presunzione nella polvere. Poi ebbe pietà di me e mi parlò come una madre: “Tu mi perseguiti. Adesso basta!”. A quelle parole sentii irrompere in me le parole di Gesù: “Io sono la Via, la Verità e la Vita”. Mi sentii improvvisamente cambiato e, ispirato da tutta la bontà della Vergine Maria, lasciai la via della menzogna e della perdizione e mi allontanai dalla via delle false ideologie, prima di tutte il protestantesimo. Riebbi così la vita poiché, sebbene io vivessi fisicamente, ero morto. E solo adesso che sono morto al mondo posso vivere la vera vita nella verità del Vangelo guidato dalla Madre Chiesa. Come la Vergine Maria ha cambiato con la sua santa presenza questa grotta di perdizione e di peccato in luogo di pace, di preghiera e di espiazione, così anche noi dobbiamo cambiare il nostro interno spirituale trasformandolo da una casa indegna in casa degna per ospitare lo Spirito Santo, avvicinandoci a Maria per arrivare a Dio.”


Dalle parole del Cornacchiola emerge tutta la gratitudine di un figlio che si sente riaccolto a casa dopo aver vagato nel mondo, perso dietro agli inganni della menzogna e dell'errore. Emerge chiarissimo il ruolo di Mediatrice della Vergine, sottolineato dalle parole conclusive che invitano ad avvicinarci a Maria per arrivare a Dio, rieccheggiando il motto monfortano “Ad Jesum per Mariam”, a Gesù per Maria.




Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)