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  Anno Santo. PapaFrancesco: la misericordia rende il mondo meno freddo

 

14/03/2015 

“Siate misericordiosi come il Padre”: sarà un versetto del Vangelo di Luca a fare da guida al Giubileo straordinario della misericordia, indetto ieri da Papa Francesco, nel secondo anniversario dall’inizio del suo Pontificato. L’Anno Santo si aprirà il prossimo 8 dicembre e si concluderà il 20 novembre 2016. L’iniziativa vuole invitare i fedeli di tutto il mondo a celebrare il sacramento della Riconciliazione. Il servizio di Isabella Piro:

La misericordia rende il mondo più giusto
“Un po’ di misericordia rende il mondo meno freddo e più giusto”: è il 17 marzo 2013 quando Papa Francesco pronuncia queste parole. È il suo primo Angelus da Pontefice, che traccia così una delle linee-guida del magistero: la misericordia. D’altronde, per il Papa il tema del perdono e della riconciliazione è essenziale:  sin da vescovo, infatti, Jorge Mario Bergoglio sceglie come motto “Miserando atque eligendo”. Da Papa, poi, conia il neologismo “misericordiando”, cita la misericordia ben 31 volte nell’Esortazione apostolica Evangelii Gaudium e nel Messaggio di Quaresima 2015 esorta i fedeli a diventare “isole di misericordia in mezzo al mare dell’indifferenza”.

Terzo Giubileo straordinario dal secolo scorso
Indetto in occasione di un avvenimento di particolare importanza, il Giubileo voluto da Papa Bergoglio è il terzo, dal secolo scorso, a carattere “straordinario”, dopo quelli del 1933 e del 1983, indetti rispettivamente da Pio XI e da Giovanni Paolo II per celebrare i 1.900 ed i 1.950 anni dalla Redenzione. Ventisei, invece, gli Anni Santi ordinari celebrati fino ad ora, per lo più a distanza di un quarto di secolo l’uno dall’altro. L’ultimo è stato il Giubileo del 2000, voluto da Giovanni Paolo II.

L’8 dicembre, apertura della Porta Santa
Atto simbolico del prossimo Giubileo sarà l’apertura della Porta Santa della Basilica Vaticana, che avverrà l’8 dicembre, nella solennità dell’Immacolata Concezione. Murata per tutto il resto del tempo, la Porta Santa – che in San Pietro sembra risalire al 145 – viene aperta solo in occasione dell’Anno Santo, proprio per offrire ai fedeli un percorso straordinario verso la salvezza. Secondo il rito, Papa Francesco batterà tre volte con un martello sul muro di mattoni che chiude l'accesso, per poi varcare la soglia della Basilica.

Il Vangelo di Luca, evangelista della misericordia
Dopo quella in San Pietro, verranno aperte anche le altre tre Porte Sante di Roma, presenti nelle Basiliche maggiori: San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le Mura. Durante l’Anno Santo, le letture per le domeniche del tempo ordinario saranno prese dal Vangelo di Luca, noto anche come “l’evangelista della misericordia”, colui che narra le parabole della pecorella smarrita e del figliol prodigo.

Sulla scia di Giovanni Paolo II
Nella successione di Pietro, Papa Francesco fa così memoria del magistero dei suoi predecessori: fu Giovanni Paolo II, infatti, a dare risalto al tema della misericordia, sia con l’Enciclica “Dives in Misericordia” del 1980, sia con l’istituzione della Domenica della Divina Misericordia, da celebrare otto giorni dopo la Pasqua. Non a caso, il Giubileo della misericordia verrà proclamato solennemente il prossimo 12 aprile, proprio nella Domenica della Divina Misericordia, con la lettura e la pubblicazione, presso la Porta Santa vaticana, della Bolla ufficiale giubilare.

Il richiamo a Benedetto XVI
Il richiamo a Benedetto XVI riguarda, invece, l’Anno della fede: indetto da Papa Ratzinger nel 2012, a cinquant’anni dall’apertura del Concilio Vaticano II, l’Anno della fede si è concluso il 20 novembre 2013, nella solennità del Cristo Re. Tre anni dopo, nello stesso giorno del 2016, si chiuderà il Giubileo della Misericordia, a mezzo secolo di distanza dalla conclusione del Concilio. 



Il santo Padre Francesco: Cristo sia cuore e linfa di ogni opera di carità

Papa Francesco parla nella Sala Clementina in Vaticano - OSS_ROM

14/03/2015 

Annunciare un “Vangelo senza sconti” nella vita di ogni giorno, con il coraggio e l’ottimismo tipici di un cristiano adulto nella fede. È ciò che il Papa ha augurato alla Comunità “Seguimi” – un’Associazione laicale presente in 11 Paesi – che ha voluto celebrare con Francesco in Vaticano i 50 anni di vita e di testimonianza. Il servizio di Alessandro De Carolis:

Lo avevano desiderato all’alba del Concilio Vaticano II, che si preparava ad aprire ai laici nella Chiesa una nuova frontiera di protagonismo: la spinta a vivere un Vangelo “senza sconti” in famiglia, negli ambienti di lavoro, in quelli sociali. Cinquant’anni dopo, in 400 appartenenti alla Comunità “Seguimi” – circa la metà dei membri effettivi – si sono stretti attorno a Papa Francesco per celebrare il traguardo.

Cristo è il centro, non le opere
“È molto bello” il vostro programma di vita, ha riconosciuto il Papa. Un impegno imperniato sulla fedeltà personale ai consigli evangelici, che negli anni ha dato vita a numerose opere di carità e assistenza. Ma, come spesso accaduto in casi analoghi, Francesco ricorda che un cristiano porta Cristo, prima di ogni altra cosa.

“Tante volte, anche nella Chiesa, crediamo di essere buoni cristiani perché facciamo opere sociali e di carità bene organizzate. Va bene, sono cose buone. Ma non dobbiamo dimenticare che la linfa che porta la vita e trasforma i cuori è lo Spirito Santo, lo Spirito di Cristo. Lasciate che Lui, il Signore, occupi il centro del vostro cuore e del vostro operare. E proprio rimanendo saldamente uniti a Lui, come tralci alla vite potete andare verso le periferie del mondo”.

Cristiani creativi e ottimisti
Il Papa definisce l’esperienza della Comunità “Seguimi” un “modo originale di incarnare il Vangelo”, una “via efficace per camminare nel mondo”. Celibi e sposi, che si incontrano, ciascuno nel proprio stato di vita, e condividono “un’esperienza arricchente di complementarietà”:

“Conservate e sviluppate questa comunione fraterna e lo scambio dei doni, finalizzati alla crescita umana e cristiana di tutti, insieme alla creatività, all’ottimismo, alla gioia e al  coraggio di andare – quando è giusto – controcorrente. Siate vigilanti sul vostro cammino spirituale e aiutatevi a praticare sempre la  reciproca carità, che vuol dire difendersi dall’egoismo individualista per essere veri testimoni del Vangelo”.

Laici in prima linea
L’incoraggiamento finale di Francesco alla Comunità è a essere portatori di “valori cristiani”, dell’amore di Gesù in tutti i contesti della quotidianità:

“Vi incoraggio ad essere laici in prima linea, a sentirvi parte attiva nella missione della Chiesa, a vivere la vostra secolarità  dedicandovi alle realtà proprie della città terrena: la  famiglia, le professioni, la vita sociale nelle diverse espressioni. Così potete contribuire, a modo di fermento, a immettere lo spirito del Vangelo nelle pieghe della storia con la testimonianza della fede, della speranza e della carità”.





[Modificato da Caterina63 14/03/2015 13:13]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)