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Raymond Leo cardinale Burke. Permanere nella Verità di Cristo sul Santo Matrimonio

 
CHESTER, ENGLAND - 6 marzo 2015 
Testo integrale della presentazione del Card. Raymond Leo Burke del libro “Permanere nella Verità di Cristo: Matrimonio e Comunione nella Chiesa Cattolica”.

 
Il Card. Burke a Chester
Si tratta di un documento che è e resta un insegnamento magistrale, arricchito da molte note Siamo orgogliosi di metterlo a disposizione per la condivisione e un fruttuoso approfondimento. 
[Nostra traduzione dall'originale inglese]


Il testo è lungo e articolato; per cui l'ho reso disponibile anche nella versione pdf che, chi vuole, può scaricare da qui.





Introduzione

È con grande piacere, ed è un grande onore per me, parlare con voi riguardo al Santo Matrimonio. Sono particolarmente onorato dalla presenza del Vescovo Mark Davied della Diocesi di Shrewsbury che mi ha accolto così calorosamente nella sua Diocesi, un uomo che io ammiro grandemente e con il quale ho potuto fare una piacevole visita nel corso della giornata. Esprimo la mia più profonda gratitudine a Mr. John Smeaton della Society for the Protection of Unborn Children [NdT: Società per la Protezione dei Nascituri] e dell’iniziativa Voice of the family [Voce della famiglia] per l’invito che mi ha rivolto a incontrarmi con voi oggi e a per affrontare le preoccupazioni più urgenti in materia di matrimonio e famiglia nel nostro tempo, specialmente alla luce dei lavori in corso al Sinodo dei Vescovi.

Ho ammirato molto l’apostolato della Società per la Protezione dei Nascituri nel corso del tempo e, negli ultimi anni, ho avuto il privilegio di conoscere personalmente John Smeaton, Capo Direttore Esecutivo. In tempi più recenti, durante la sessione di Ottobre 2014 del Sinodo dei Vescovi, sono stato testimone del lavoro della Voce della Famiglia, una federazione composta da 23 organizzazioni pro-life e a favore della famiglia, che è coordinata dalla Società per la Protezione dei Nascituri, sono felice di avere l’occasione di esprimere la mia stima per John Smeaton e per il suo staff che ha lavorato senza sosta con lui per comunicare accuratamente il lavoro della sessione 2014. La loro competenza era evidente. Così come era altrettanto evidente il loro profondissimo amore per Cristo e per il Suo Corpo Mistico, la Chiesa. Ringrazio voi, Società per la Protezione dei Nascituri Voce della Famiglia, per il vostro preziosissimo servizio alla Chiesa e alla società in un momento tanto impegnativo. Prometto di continuare le mie preghiere quotidiane perché Dio benedica il vostro lavoro chiave, offerto per il bene di tutti nella Chiesa e specialmente per i più bisognosi e indifesi. In particolar modo, in una cultura che è così profondamente confusa e in errore circa le fondamentali verità del matrimonio e della famiglia, mi congratulo per i vostri sforzi tesi a mantenere la Verità riguardo al matrimonio in tutta la sua bellezza e bontà. È mia sincera speranza che la mia presenza e le mie parole vi diano ispirazione e forza per la vostra missione cruciale di salvaguardare e promuovere l’integrità del matrimonio e della famiglia come culla della vita umana e prima scuola per la sua crescita e sviluppo.

Nella mia presentazione, parlerò inizialmente della attuale discussione circa le verità fondamentali del matrimonio nella Chiesa, spiegando l’importanza degli studi riportati anche nel libro “Permanere nella Verità di Cristo: Matrimonio e Comunione nella Chiesa Cattolica” per assistere il Sinodo dei Vescovi nell’affrontare la situazione della famiglia nel nostro tempo. Quindi, affronterò lo stato della cultura secolare nella quale la Chiesa è chiamata a portare la propria missione a difesa della famiglia. In terzo luogo, parlerò della forma principale della missione della Chiesa, della nuova evangelizzazione e del ruolo chiave che la famiglia ha in questa missione. In un quarto momento, tratterò la parte più importante del Vangelo della Vita nella nuova evangelizzazione, includendo in particolare una trattazione dell’integrità dell’atto coniugale. Infine, illustrerò la relazione che c’è fra la legge morale naturale e l’insegnamento della Chiesa circa la vita umana e la sessualità umana.


Discussione in corso circa la verità fondamentale del matrimonio

Nel momento presente nella Chiesa credo che non vi sia una questione più seria per noi da affrontare della Verità a proposito del matrimonio. In un mondo nel quale l’integrità del matrimonio è stata sotto attacco per decenni, la Chiesa è rimasta fedele araldo della verità riguardo il piano di Dio per l’uomo e per la donna, nell’unione fedele, indissolubile e procreativa del matrimonio. Nel nostro tempo, certamente a causa di una costante pressione da parte di una cultura completamente secolarizzata, nella Chiesa si è fatto spazio per una crescente confusione e anche per molti errori, che hanno indebolito gravemente, se non totalmente compromesso, la testimonianza della Chiesa, a detrimento dell’intera società.

La confusione e l’errore sono diventati evidenti per il mondo intero durante la recente sessione della Terza Assemblea Straordinaria del Sinodo dei Vescovi. L’Assemblea, dedicata alla discussione dell’argomento, “Le sfide pastorali per la Famiglia nel contesto della Nuova Evangelizzazione” si è trovata ad affrontare, in modo confuso e a volte erroneo, discipline che contraddicono l’insegnamento e la prassi costante della Chiesa a proposito del Santo Matrimonio. Mi riferisco a una disciplina che vorrebbe dare accesso ai Sacramenti a coloro che vivono un una condizione pubblica di adulterio, e che vorrebbe condonare, in qualche modo, la coabitazione coniugale al di fuori del Sacramento del Matrimonio, e le relazioni sessuale fra persone dello stesso sesso. La relazione di medio termine del Sinodo ha reso straordinariamente chiara la gravità della situazione. La relazione stessa, che mancava essenzialmente di un qualsiasi riferimento consistente al Magistero ecclesiastico, era un manifesto, una sorta di esortazione per un nuovo approccio alle questioni fondamentali della sessualità umana nella Chiesa.

La confusione e l’errore sono stati espressi inizialmente in una presentazione del Cardinal Walter Kasper, durante il Concistoro Straordinario del 20-21 febbraio 2014. Il cuore del Concistoro Straordinario era una estesa presentazione sul matrimonio e la famiglia da parte del Card. Kasper, seguita da una intensa discussione da parte dei Cardinali presenti. La presentazione del Card. Kasper fu rapidamente pubblicata in molte lingue e divenne il centro di un’ampia discussione, specialmente sui media[1]. La presentazione del card. Kasper ha sollevato un enorme numero di gravi domande su ciò che la Chiesa ha sempre insegnato e praticato a proposito dell’indissolubilità del matrimonio, basandosi sull’interpretazione dei Padri della Chiesa e sulla pratica sviluppata nelle Chiese Ortodosse Orientali. Chiaramente, la sua presentazione ha sollevato un dibattito molto  serio iniziato già nel corso del Concistoro Straordinario.

Dopo il Concistoro, un certo numero di Cardinali, compreso il sottoscritto, ha deciso di rispondere il più estesamente e profondamente possibile alle posizioni espresse dal Card. Kasper. Cinque Cardinali hanno contribuito allo studio. Noi abbiamo chiesto anche l’aiuto dell’Arcivescovo Cyril Vasil’ S.J. un esperto di prassi delle Chiese Ortodosse Orientali, del Padre Paul Mankowski, S.J., esperto di Sacre Scritture e del prof. John M. Rist, esperto degli insegnamenti dei Padri della Chiesa. Abbiamo chiesto anche l’aiuto di Padre Robert Dodaro O.S.A., presidente dell’Istituto Patristico Augustinianum a Roma, per la revisione del libro. Oltre al suo instancabile e altamente qualificato lavoro di editing di un così importante volume in diverse lingue, Padre Dodaro ha fatto due preziosissime aggiunte al libro, ovvero un riassunto degli argomenti dell’intero libro e un’appendice: “Estratti da Documenti Scelti del Magistero”.

I frutti dei nostri sforzi si trovano nel libro “Permanere nella verità di Cristo. Matrimonio e comunione nella Chiesa cattolica”, pubblicato in edizione inglese, francese, tedesca, italiana e spagnola in tempo perché i Padri Sinodali lo studiassero[2]. Come ho già detto all’inizio del libro, Padre Dodaro, l’editor, fa un riassunto del materiale presentato in ciascuno dei nove saggi che compongono il volume. Ciascun saggio presenta, in maniera completa, la verità di Cristo a proposito del Sacramento del Santo Matrimonio, così come contenuto nelle Sacre Scritture e come insegnato e praticato nella Chiesa delle origini. I saggi si occupano quindi delle particolari discipline delle Chiese Ortodosse Orientali e la loro coerenza con la dottrina e le sfide storiche con l’insegnamento del Signore così come riportato nei Vangeli. La bellezza della Verità di Cristo sul Santo Matrimonio è quindi illustrata presentando la dottrina teologica e l’insegnamento morale della Chiesa. Gli ultimi due saggi si occupano della salvaguardia e della promozione della verità di Cristo sul Santo Matrimonio nella disciplina della Chiesa, nel Diritto Canonico.

Il tempo non mi permette di riassumere adeguatamente per voi la ricchezza del contenuto dei nove saggi. In verità, ve ne raccomando la lettura. Sebbene teologicamente solidi, abbiamo fatto ogni sforzo possibile per revisionare i contributi in modo che fossero accessibili alla lettura e alla comprensione di tutti i veri Cattolici e tutte le persone di buona volontà. Il libro ha goduto di un vasto pubblico di lettori in tutte le lingue in cui è stato pubblicato. Al momento, sono in preparazione traduzioni in croato, ungherese, polacco, portoghese e slovacco. Il libro è davvero un punto di riferimento per gli argomenti di dibattito principali affrontati durante le attuali sessioni del Sinodo dei Vescovi.

Lo Stato della Cultura Secolare e la Missione della Chiesa nel nostro tempo

In quanto Cristiani di oggi ci troviamo in una società completamente secolarizzata. Il Papa San Giovanni Paolo II, nel suo insegnamento sulla missione dei fedeli laici nel mondo, ci ha ricordato in modo inequivocabile che molti, nel nostro tempo, anche nei Paesi che un tempo erano Cristiani, vivono come se non avessero nessuna relazione con Dio o con il Suo piano per noi e per il nostro mondo. Ha descritto la situazione della Chiesa contemporanea con queste parole:
“Interi paesi e nazioni, dove la religione e la vita cristiana erano un tempo quanto mai fiorenti e capaci di dar origine a comunità di fede viva e operosa, sono ora messi a dura prova, e talvolta sono persino radicalmente trasformati, dal continuo diffondersi dell'indifferentismo, del secolarismo e dell'ateismo. Si tratta, in particolare, dei paesi e delle nazioni del cosiddetto Primo Mondo, nel quale il benessere economico e il consumismo, anche se frammisti a paurose situazioni di povertà e di miseria, ispirano e sostengono una vita vissuta «come se Dio non esistesse». Ora l'indifferenza religiosa e la totale insignificanza pratica di Dio per i problemi anche gravi della vita non sono meno preoccupanti ed eversivi rispetto all'ateismo dichiarato[3].”
Per porre rimedio a questa situazione, osservava il Santo Padre, “urge dovunque rifare il tessuto cristiano della società umana”[4]. Si affrettò ad aggiungere che, affinché sia raggiunto questo obiettivo, la Chiesa stessa deve essere nuovamente evangelizzata. È fondamentale, per comprendere la radicale secolarizzazione della nostra cultura, capire anche quanto la secolarizzazione è entrata nella vita della Chiesa. Nelle parole del Papa Giovanni Paolo II: “Ma la condizione [per rifare il tessuto cristiano della società] è che si rifaccia il tessuto cristiano delle stesse comunità ecclesiali che vivono in questi paesi e in queste nazioni”[5].

Allo stesso modo, il Papa Benedetto XVI, nel suo Messaggio di Natale alla Curia Romana, riflettendo sui terribili mali che ci stanno distruggendo come individui e come società, e che hanno generato una cultura caratterizzata preminentemente dalla violenza e dalla morte, ha parlato del relativismo nella teologia morale contemporanea, chiamata proporzionalismo o consequenzialismo, che ha generato una profonda confusione e gravissimi errori a proposito delle più importanti verità della legge morale[6]. Ciò ha portato a una situazione nella quale, per usare le sue parole, “La morale viene sostituita da un calcolo delle conseguenze e con ciò cessa di esistere[7]. Se, quindi, l’insostituibile ordine morale, che è la via per la nostra libertà e felicità, deve essere ristrutturato, dobbiamo affrontare rapidamente e con chiarezza gli errori del relativismo morale, del proporzionalismo e del consequenzialismo, che permeano la nostra cultura e sono entrati, come Papa Benedetto XVI ci ha ricordato, nella Chiesa.

Per confrontarsi con questa ideologia, Papa Benedetto XVI sollecitava un nuovo studio dell’insegnamento contenuto nell’Enciclica Veritatis Splendor “Su alcune questioni fondamentali dell’insegnamento morale della Chiesa”, di Giovanni Paolo II, il quale, come disse Papa Benedetto XVI, “indicò con forza profetica nella grande tradizione razionale dell'ethos cristiano le basi essenziali e permanenti dell'agire morale[8]”. Ricordando ai Cattolici il bisogno dell’uomo di formare la propria coscienza in accordo con l’insegnamento morale della Chiesa, egli ricordava loro anche che “È nostra responsabilità rendere nuovamente udibili e comprensibili tra gli uomini questi criteri come vie della vera umanità, nel contesto della preoccupazione per l'uomo [nel piano di Dio-ndT], nella quale siamo immersi[9].”

Una nuova Evangelizzazione come Forma di Missione della Chiesa

La vita Cristiana, se vissuta integralmente nel mondo di oggi, è necessariamente contro culturale. Come Papa Giovanni Paolo II ci ha ricordato così spesso, i Cristiani oggi sono chiamati a una nuova evangelizzazione della cultura. La situazione può essere descritta in questo modo: il Vangelo è stato proclamato e ha messo profonde radici nei Paesi Cristiani, ma da allora è stato dimenticato. L’aver dimenticato il Vangelo conduce a una reazione ostile, quando questo viene nuovamente proclamato. La fede non ha più radici profonde nelle vite delle generazioni successive. È necessario quindi attuare una nuova evangelizzazione della società e della cultura che, nei fatti, non può più essere considerata Cristiana. La fede Cristiana e la sua pratica deve essere impartita di nuovo, come se fosse la prima volta, così come accadde nei primi secoli della cristianità e al tempo dell’evangelizzazione delle nostre terre native. Il carattere cristiano della cultura non è più un assunto, anche se lo è stato per molti secoli.

Dobbiamo rispondere oggi con il massimo entusiasmo ed energia al comando che Nostro Signore ci diede al momento della Sua Ascensione: “Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli”[10].
Prima delle sfide del vivere la fede nel nostro tempo, Papa Giovanni Paolo II ci ha rammentato l’urgenza del mandato di Cristo dato ai suoi primi discepoli e dato, non di meno, a tutti i missionari nel corso dei secoli della cristianità fino a noi oggi. Egli ha dichiarato
 “Certamente il mandato di Gesù: “Andate e predicate il Vangelo” mantiene sempre vivo il suo valore ed è carico di un’urgenza intramontabile. Tuttavia la situazione attuale, non solo del mondo ma anche di tante parti della Chiesa, esige assolutamente che la parola di Cristo riceva un’obbedienza più pronta e generosa. Ogni discepolo è chiamato in prima persona; nessun discepolo può sottrarsi nel dare la sua propria risposta: “Guai a me se non predicassi il Vangelo”[11]
L’obbedienza che è fondamentale ed essenziale alla nuova evangelizzazione è anch’essa una virtù acquisita con grande difficoltà in una cultura che esalta l’individualismo e rigetta qualunque le autorità, tranne la propria. Ancora, è indispensabile che il Vangelo sia insegnato e vissuto nel nostro tempo. Prendiamo esempio dai primi discepoli, dai primi missionari inviati alle nostre terre native, e dalla schiera dei nostri Santi fratelli che hanno donato se stessi completamente a Cristo in ogni secolo, invocando su di sé l’aiuto e la guida dello Spirito Santo per purificarsi da ogni ribellione alla volontà di Dio e per fortificarsi così da seguire la Sua volontà in ogni cosa.

Davanti alla grande sfida che è il vivere la fede Cristiana oggi, noi, con loro, traiamo coraggio dalla promessa con la quale il Nostro Signore ha concluso il Suo mandato missionario: “Ecco, io sono con voi fino alla fine del mondo”.[12]


  continua.........
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)