00 13/08/2015 08:41

Barconi immigrati
 

La polemica tra il leader della Lega Salvini e il segretario della CEI ha raggiunto vette al limite dell'assurdo (perfino una terribile intervista a mons. Galantino cancellata con tante scuse dal sito di Famiglia Cristiana). È il solito modo per evitare di affrontare seriamente il tema dell'immigrazione clandestina. Alimentando anche falsi miti, come quello della generosità dei paesi poveri contrapposta all'egoismo dei paesi ricchi.

di Riccardo Cascioli e Anna Bono

La polemica tra il leader della Lega Salvini e il segretario della CEI ha raggiunto vette al limite dell'assurdo (perfino una terribile intervista a mons. Galantino cancellata con tante scuse dal sito di Famiglia Cristiana). È il solito modo per evitare di affrontare seriamente il tema dell'immigrazione clandestina. Alimentando anche falsi miti, come quello della generosità dei paesi poveri contrapposta all'egoismo dei paesi ricchi.

GALANTINO-SALVINI, UNO SCONTRO POCO SERIO
di Riccardo Cascioli

Quelli che «ributtiamoli indietro» e quelli che «prendiamoli tutti» sono opposti schieramenti ideologici che alimentano polemiche impedendo di affrontare seriamente il problema dell'immigrazione clandestina. E ricordare che siamo davanti a un fenomeno destinato a crescere nel tempo, che andrebbe gestito ben prima dell'imbarco per l'Italia.

I PAESI POVERI SONO PIU' ACCOGLIENTI? FALSO
di Anna Bono

L’86% dei profughi è ospitato in paesi in via di sviluppo. E allora questo vuol dire che i paesi più poveri sono altruisti, mentre quelli ricchi sono egoisti? Editorialisti, politici e religiosi dicono così. Ma non tengono conto che questi profughi provengono da paesi confinanti e sono assistiti dall'Acnur. Coi soldi dei paesi ricchi.





Card. Schonborn: le chiese europee non sono un blocco, ma il Sinodo avrà un buon percorso


Il cardinale Christoph Schönborn, dopo aver partecipato all’incontro organizzata dal Napa Institute, rilascia un’intervista al National Catholic Register e sottolinea, citando il Catechismo, che il divorzio “ha un effetto contagioso, che lo rende una vera piaga sociale”.

“Quante famiglia”, aggiunge l’arcivescovo di Vienna, “sono crollate attraverso il divorzio dei genitori? (…) Perciò spero che il Sinodo avrà parole molto incoraggianti per aiutare i cattolici a superare la tentazione del divorzio.”

Rispetto al dibattito sinodale, con le varie posizioni espresse dai vescovi, il cardinale Schönborn non si nasconde, ma ritiene che i media enfatizzino troppo le diversità di opinione. “Le Chiese europee non sono un blocco.”, chiarisce il cardinale austriaco. “Ci sono situazioni molto diverse in ogni paese europeo. Molti vescovi polacchi non possono avere esattamente la stessa visione di molti vescovi tedeschi. Ma, in generale, ho l’impressione che siamo vittime della tipica necessità dei media di mettere tutto in bianco e nero. Senza sfumature”.

In definitiva nutre grande speranza per il risultato del Sinodo, convinto che “cum Petro et sub Petro avrà un buon percorso.”

In riferimento alla famosa frase di Papa Francesco, “chi sono io per giudicare?”, il cardinale ha risposto chiarendo che “astendersi dal giudicare non significa dichiarare bene il male e male il bene”. Perchè “Dio è il giudice”, tuttavia “in tutti i suoi insegnamenti il Papa è molto chiaro sulla questione delle unioni fra persone dello stesso sesso”.

Alla domanda se l’approccio pastorale di Francesco abbia introdotto qualcosa di nuovo nella vita della Chiesa, Schönborn dice che, a suo giudizio, la continuità con Benedetto XVI è garantita. “Naturalmente”, specifica il cardinale, “Papa Francesco ha portato la sua esperienza dell’America Latina, e la sua spiritualità ignaziana. La mia impressione è che con le sue omelie e catechesi quotidiane Egli sta conducendo una sorta di ritiro ignaziano con tutta la Chiesa. In Evangelii Gaudium, che è un testo straordinario, ci sta aiutando a essere cristiani missionari in una società laica.”








[Modificato da Caterina63 14/08/2015 13:50]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)