00 10/12/2015 23:53

   e adesso siamo alle minacce????  caro mons. Fisichella, legga qui:

Diceva Benedetto XVI quando era cardinale: se dovessimo scomunicare tutti quelli che non la pensano come il papa, non rimarrebbe più nessuno nella Chiesa…. – e aggiungeva – l’importante è riconoscere al Papa il suo status, il suo ruolo e quando insegna magistralmente, ma se poi non si condividono le scelte che fa, pazienza, anche questo tipo di tolleranza deve essere un esercizio continuativo del papa stesso.
Quanti santi abbiamo avuto che scrivevano lettere durissime ai papi regnanti del loro tempo? Se parliamo tanto di dialogo, oggi, il papa stesso deve dare prova e testimonianza che dialogare è possibile, specialmente internamente alla Chiesa per evitare confusioni e malintesi dai quali poi si sviluppa, se non chiariti subito, drammi e scismi. 



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UN CANONISTA A MONS. FISICHELLA: NO, LA LEGGE DELLA CHIESA NON SCOMUNICA CHI CRITICA IL PAPA

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Interessanti ripercussioni della conferenza-stampa sul Giubileo del vescovo Fisichella.

È il nostro solito sguardo all’orizzonte allargato oltre confine.

Il testo che segue è stralciato dalla edizione inglese di Aleteia(“Missionari di misericordia: cosa intende Papa Francesco?”, con sottotitolo: l’Arcivescovo [Fisichella] afferma che le parole che sono “come rocce e pietre” possono costituire “violenza” nei confronti del papa). Nessuna traccia (almeno finora non ne ho trovate) da fonti italiane, mentre diversi siti e blog anglofoni ne parlano ampiamente.

Di seguito ancora riportiamo le osservazioni (by LifeSiteNews) di Un Canonista all’Arcivescovo vaticano: No, la legge della Chiesa non scomunica chi critica il papa [qui]. C’è da dire che le voci di critica – che non è necessariamente malevola, ma che spesso è volta a ripristinare la verità cattolica – evidentemente raggiungono i Sacri Palazzi e la più modesta Domus Sanctae Martae. Tuttavia, anziché coglierne le accorate richieste, anche le critiche costruttive non ad personam ma a detti e fatti, vengono misurate con lo stesso metro delle taglienti invettive che spesso sono lanciate dai mattutini della Domus non meno che da diverse esternazioni in occasioni pubbliche.

[…] Mercoledì delle Ceneri 2016, [i missionari della misericordia] riceveranno dal Santo Padre il mandato di predicatori di misericordia e confessori pieni di misericordia. Essi riceveranno altresì dal Papa l’autorità di perdonare “anche quei peccati che sono riservati alla Santa Sede” (Bolla di indizione, n. 18) [Il Codice di Diritto Canonico li elenca precisamente nei canoni tra il 1367 e il 1388 -ndT]. Essi sono: sacrilegi contro la Santa Eucaristia (CIC 1367) che, afferma l’arcivescovo, avvengono “molto più frequentemente di quanto si possa pensare”; L’assoluzione del complice nel peccato contro il sesto comandamento (CIC 1378); L’ordinazione non autorizzata di un vescovo, che penalizza sia il vescovo ordinante che il vescovo ordinato (CIC 1382); Violazione del segreto confessionale (CIC 1388), che Fisichella ha definito “uno degli elementi più preziosi che la Chiesa possiede”; e la violenza fisica contro la persona del Romano Pontefice (CIC 1370). Per quanto riguarda ciò che costituisce “violenza fisica” contro il Papa, monsignor Fisichella ha detto ai giornalisti durante l’incontro con la stampa di venerdì: “Direi che occorre capire bene ‘la violenza fisica,’ perché a volte le parole sono fin troppo come rocce e pietre, e quindi credo che un po’ di questi peccati, sono di gran lunga, fin troppo, più diffusi di quanto si possa pensare”. […] (fine citazione Aleteia)

La maggior parte delle parole non costituiscono reato

Non sono sicuro di cosa intendesse l’arcivescovo Rino Fisichella quando ha detto che “occorre capire bene ‘la violenza fisica’ [contro il papa] perché a volte le parole sono fin troppo rocce e pietre, e quindi credo che alcuni di questi peccati sono di gran lunga, fin troppo, più diffusi di quanto si possa pensare”,

Mons. Fisichella saluta papa Francesco.
Mons. Fisichella saluta papa Francesco.

Certamente, abbiamo bisogno di capire bene i termini di legge, ma, poiché il presule parlava nel contesto delle facoltà di assolvere dalla scomunica automatica, e in quanto vi è una scomunica automatica contro chi usi la violenza fisica contro il papa (1983 CIC 1370 § 1), intuisco che Fisichella potrebbe pensare che ‘il linguaggio duro’ contro il papa sia un reato canonico che rende passibili di scomunica. Se è così, si sbaglia. 
Oltre al Canone 17 che richiede che i canoni siano da intendersi secondo il corretto significato delle loro parole [considerato nel testo e nel contesto -ndT], al Canone 18 che richiede che le leggi ecclesiastiche che stabiliscono una pena vengano lette rigorosamente (vale a dire, per quanto ragionevolmente possibile), e al Canone 221 § 3 che protegge i fedeli contro pene canoniche non autorizzate dalla legge, l’intero sesto libro del codice 1983 è intriso di particolare enfasi (qualcuno potrebbe dire, in misura esagerata) sulla benignità nell’applicazione di sanzioni nella Chiesa.

Ora, il Canone 1370 condanna “vim Physicam” contro il Papa, non “verba aspera” o varianti di esse, e non conosco alcun commento canonico che nel contesto di specie includa le “parole”, in una qualche sorta di “violenza fisica”. In effetti, il CLSA Bew Commentary, l’Exegetical Commentary, l’Ancora Commentary, e l’Urbaniana Commentary – fine delle consultazioni – escludono espressamente la ‘violenza verbale’ dalla gamma di azioni sanzionate ai sensi del Canone 1370.

Certamente, il discorso di odio indirizzato contro qualcuno è oggettivamente peccaminoso e, se diretto contro un uomo di Dio, per non parlare di un Papa, è particolarmente riprovevole. A volte, il discorso potrebbe salire ad un livello di criminalità (si veda ad esempio, il Canone 1369 sugli insulti contro la Chiesa o il Canone 1373 sull’incitamento all’animosità contro la Sede Apostolica), ma le sanzioni in questi casi sono non automatiche e non si estendono alla scomunica. Di solito, l’odio verbale è solo un peccato (se posso metterla in questo modo), non è un reato.

I sacerdoti possono essere tranquilli, quindi, che se i penitenti confessano di aver pronunciato parole di odio contro il Santo Padre, essi possono assolvere tali peccatori nella normale amministrazione del sacramento e non hanno bisogno di invocare alcuna facoltà o poteri speciali per assolvere dal peccato o da un (inesistente) aspetto criminale.

Et poenae latae sententiae delendae sunt.

[Fonte] – [Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

 MA PASSIAMO A COSE PIU' SERIE....

ecco una bella riflessione di Blondet:

Non vi sembra strano?

la specie in via di estinzione siete voi
la specie in via di estinzione siete voi

Lo spettacolo osceno della basilica di San Pietro investita da pesci colorati, scimmie, giaguari e cannibali con l’osso al naso, finanziata dalla Banca Mondiale, doveva svegliarvi come un simbolo orrendo della vittoria dei poteri forti mondialisti. Ma sapete ancora agghiacciarvi, leggere i “segni” dietro lo spettacolo?

Là sulla facciata di San Pietro, è stata la messa in scena la vittoria della “natura” sulla “cultura” e sulla storia anzi, specificamente della civiltà italiana e cristiana, che si esprime nelle architetture più belle, lasciateci dai secoli di una civiltà cresciuta su se stessa – greca, romana, cristiana – come un tutto unico e armonioso.

La Banca Mondiale ci dice – attraverso El Papa – che questa, la cultura e la storia umana, e specificamente quella romana e cristiana, non conta nulla. Che deve sparire, come l’uomo stesso, per riportare la “natura” là dove regnava l’architettura. Molto presto – vi dice – faremo di San Pietro una rovina, e vi pascoleranno di nuovo gazzelle e giaguari – tutt’al più con qualche primitivo con l’osso al naso..Ma forse che questo suscita la necessaria rivolta nei nostri figli? Si riempiono già di tatuaggi e di piercing, si chiudono già in branchi tribali, la loro musica è fatta di percussioni ossessive e selvagge, si adunano in feste rave che sono ammucchiate selvagge con selvaggi accoppiamenti – insomma, sono già fuori dalla cultura, di cui peraltro non sanno più nulla; quanto alla storia non ha senso per loro che vivono appiattiti sull’istante presente. Insomma sono già selvaggi ed aspirano ad esserlo anche di più, quindi non si può far più capire cosa i poteri globali gli vogliono togliere; men che meno chiamarli a difesa di una bellezza-verità che non hanno i mezzi intellettuali per amare.

 

Mica esagero. La Scala c’è stata la prima con la rappresentazione della Giovanna d’Arco di Verdi. La regia è stata affidata ad un ebreo, Moshe Leiser. Ora, ecco come questo Moshe ha “letto” la storia della Pulzella: …«E’ la storia di una ragazza che vuole uscire dall’anonimato, che vuole una vita di gloria donandosi a Dio, e che di conseguenza non può avere una relazione normale con un uomo – in questo caso, Re Carlo: ciononostante, va a letto con lui e diviene peccatrice. Deve pentirsi, e perciò va sul rogo, morendo alla fine di consunzione. [..]”.

L'artista Lesher a sinistra
L’artista Lesher a sinistra

Ed ecco la finissima visione Lesher: “Penso che Giovanna è come tutte le jihadi, sacrificiale tutto, uccidere l’enemico, poi trovare il paradiso dopo la morte. Io penso che Giovanna, i jihadisti, o di tutti gli altri che non possono avere l’amore qui sulla terra, è una cosa molto mortifera”: insomma, l’alto senso è: chi è religioso, integralista, è perché non scopa. Fatelo scopare e guarirà:

Ma non è proprio ciò che pensa e dice la enorme massa dei nostri simili?  “Questa generazione”? 

Leggete qui se non credete:

http://video.corriere.it/moshe-leiser-giovanna-d-arco-donna-sacrificale-yihadista/303068b8-9903-11e5-85fc-901829b3a7ed

Ora, vi prego di credere, trent’anni fa nemmeno un ebreo ateo, per di più con velleità nel mondo dell’arte e quindi della cultura, avrebbe mai detto cose del genere. Si sarebbe vergognato di ridurre, con la sua psicanalisi da cesso pubblico, la storia della fanciulla medievale che salvò la Francia dall’invasione inglese, che finì sul rogo, che fu beatificata, simbolo ed eroina della Francia stessa, e farne una che “va’ a letto con re Carlo”. Ad un ebreo di trent’anni fa, la cosa sarebbe parsa idiota. Non era questione di religione, era quesione di avere o no un po’ di cultura generale.

Ma questo non ha più la cultura – intendo la cultura generale – per capire la storia e la sua serietà, e come i personaggi storici vadano giudicati e capiti all’interno della temperie della loro epoca. “Sente i diavoli che non le permettono di avere una vita felice, ma le ricordano l’educazione dal padre, educazione sbagliata, cattolica. L’oppressione della religione, è ciò che ha distrutto questa ragazza. Tutto è successo nella sua testa, tutto è una sua illusione”.

Beh, è proprio quello che pensa la massa: anzi persino Bergoglio, che detesta e stronca quei cattolici, come i Francescani dell’Immacolata, che credono al soprannaturale. Son tutte cose che succedono nelle loro teste… piuttosto difendete l’ambiente. No, non è possibile fare obiezioni, quando la gente è scesa a questo livello.

Sono ammutolito. Fortuna che un lettore mi rimbalza le previsioni che la Vergine di Civitavecchia (la statuetta che lacrimò sangue nel ’95) ha affidato alla famiglia Gregori, la proprietaria della statuetta: perché sì, l’intera famiglia ha ricevuto delle visioni di Maria, che non ha pubblicizzato fino ad oggi.

Il manto sta per chiudersi
Il manto sta per chiudersi

30.7.1995 : “Satana si sta impadronendo di tutta l’umanità, e ora sta cercando di distruggere la Chiesa di Dio tramite molti sacerdoti. Non permettetelo! Aiutate il Santo Padre”. (parlava di Giovanni Paolo II)

19.9.1995: “Vescovi, il vostro compito è di continuare la crescita della Chiesa di Dio… Tornate ad essere un solo cuore pieno di vera fede e di umiltà con il mio figlio Giovanni Paolo II, il dono più grande che il Mio Cuore Immacolato abbia ottenuto dal Cuore di Gesù”.

Nella stessa comunicazione: “Le tenebre di satana stanno oscurando ormai tutto il mondo e stanno oscurando anche la Chiesa di Dio. Preparatevi a vivere quanto io avevo svelato alle mie piccole figlie di Fatima” – Quel terzo segreto che la Chiesa d’oggi ha sottratto alla conoscenza, dandone una versione edulcorata.

Ancora: “La vostra nazione è in pericolo… Consacratevi tutti a me, al mio Cuore Immacolato, e io proteggerò la vostra nazione»

Ore 9.00 del 19.5.1995: “L’umanità sta per incombere in una tragedia molto brutta che si sta avvicinando. Non si sta accorgendo che sta per entrare in una guerra mondiale che può essere fermata”.

Terza guerra mondiale: nel 1995 chi l’avrebbe potuto immaginare? Ma ora vediamo sotto i nostri occhi quel che le generazioni delle guerre mondiali precedenti hanno visto: una volta che la mobilitazione bellica comincia, essa acquista una forza propria, fino a diventare incontrollabile dall’uomo. Figurarsi dagli uomini di “questa generazione”.

Messaggio del 4.9.1995: “Questo è il tempo della grande prova. Pregate, pregate, pregate! Verrà il tempo della vera pace, della gioia, dell’Amore, della fratellanza, della santità e della vittoria dell’Amore divino”. 19.9.1995 : “Dopo i dolorosi anni di tenebra di satana, ora sono imminenti gli anni del trionfo del mio Cuore Immacolato”.

Dunque è una vittoria che viene annunciata. E i mezzi   per ottenerla sono detti nel messaggio del 25.8.1995, alle ore 18.00: “Il mio volere è che vi consacriate al mio Cuore Immacolato per potervi condurre tutti a Gesù… Convertitevi, siate umili di cuore, caritatevoli, tornate ad essere il vero popolo di Dio…”. Anche nel messaggio del 26.8.1995, alle ore 18.30 si ripete: “Consacratevi al mio Cuore Immacolato”; e ancora: “Pregate e non stancatevi mai di pregare. Amatevi, perché l’amore in Cristo mio Figlio è la vostra chiave per entrare in quella porta piccola che conduce al Regno di Dio”».

Interessante è il messaggio del 30.7.1995: “Il mio mantello ora è aperto a tutti voi, tutto pieno di grazie, per mettevi tutti vicino al mio Cuore Immacolato. (Esso) si sta per chiudere, poi il mio Figlio Gesù sferrerà la sua giustizia divina”.

 

Cosa vuol dire? Non so, non ho le parole, specie non ho parole per convincere le masse impietrite nell’apostasia e nella stupidità pù ottusa. Citerò l’amico Marletta, che mi manda un messaggio a proposito del Giubileo: anche lui cita Faustina Kovalska, la suora che parlava con Gesù: Prima della fine spanderò la Mia misericordia. Chi non vorrà passare dalla Mia misericordia dovrà passare dalla Mia giustizia”. E conclude, Marletta: “”Approfittiamone. Buon anno della Misericordia”.

Sono colpito dalla coincidenza: il mantello di Maria che sta per chiudersi e l’invito a “profittare” del Giubileo. Di questo Giubileo? Indetto da questo Papa? Vale anche questo?

“Vale per chi lo fa con cuore sincero”: SMS di Marletta.

Vedo che anche un insospettabile di simpatie moderniste, Monsignor Bernard Fellay, superiore della Fraternità Sacerdotale San Pio X (i lefevriani) citato da Cristina Siccardi ha dichiarato che “le grazie dell’anno giubilare saranno preziose come sempre per coloro che profitteranno del Giubileo in spirito di penitenza e di riparazione per tutti i sacrilegi che vengono commessi quotidianamente e per la corruzione all’interno della Chiesa, non solo morale, ma dottrinale e, quindi, dei principi sui quali si fonda la Fede Rivelata e Universale, che ha per essenza ragione di esistere e di essere praticata”. (http://www.dici.org/actualites/lettre-aux-amis-et-bienfaiteurs-n85/ ).

Dunque sono quasi contento che questa generazione sia arrivata a questo punto, e la Chiesa si autodemolisca fino a consegnarsi al globalismo, il Papa avvolto nella mondanità spirituale di cui accusa i credenti, l’osceno spettacolo della “natura” che vince sulla cultura e il panteismo di Gaya che rimpiazza la Croce del Salvatore: è segno che l’alba è vicina. Il Papa ha in serbo altre sorprese: ha appena vietato la conversione degli ebrei, dunque la loro salvazione;

http://rorate-caeli.blogspot.it/2015/12/for-record-new-vatican-document-on.html?m=1

si appresta a dare le nozze ai preti, il controllo delle nascite,  la comunione ai divorziati, e cose del genere. Non importa, non si può nemmeno immaginare che questa Chiesa duri oltre il prossimo ventennio. Ma il prossimo ventennio non ci sarà, per noi. Il “dopo”, inimmaginabile, ed è inutile immaginarlo.

Se questo è Papa, e Dio scrive su righe storte, approfittiamo dell’anno della Misericordia col cuore pentito, mettiamoci sotto il manto di Maria; il resto, scimmie e il regista Moshe Lesher, i potenti di questo mondo e le masse che non sono più all’altezza della civiltà e vogliono scopare, tatuarsi e mettersi l’anello al naso…tutto questo sta per passare. Non perdiamo l’ultima occasione per appellarci alla Misericordia, perché poi comincia la Giustizia.









[Modificato da Caterina63 11/12/2015 16:41]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)