00 05/01/2016 19:09
 Amici, vi offriamo una... PALESTRA per l'Anima 
da un Breviario del 1857 ma attualissimo..... perchè il Vangelo è sempre lo stesso: ieri, oggi e sempre 

Proviamo a domandarci:

Anima santa, vuoi tu forse crederti più umile del Tuo Dio?

Sempre della carità è poi occuparsi dei bisognosi e dei poveri ma... sotto quale nome lo aiuterai? Forse nel tuo nome?

Anima cara, sei forse tu più mansueta e più paziente di Gesù Cristo?

Ti ritieni tu forse più vittima dell'Amatissimo Nostro Signore Gesù Cristo?

Anima santa, pensi forse di essere più amorevole di Gesù Cristo?

e nell'obbedienza a Dio.... siamo forse noi superiori a Gesù Cristo?

....ricordati, Anima cara, delle 7 opere di misericordia spirituale e delle 7 opere di misericordia corporale, le une non possono applicarsi senza le altre

Anima cara, un'anima che non prega è come un sacco vuoto.... Un modo facile per riempire il sacco è l'uso delle giaculatorie...


Da un Breviario tascabile del 1857, vogliamo condividervi una meditazione-preghiera che, l'autentica pastorale e catechesi della Santa Madre Chiesa, insegnava. Il testo manterrà integralmente e fedelmente il contenuto aggiornato solo un pò nello stile del linguaggio.

Quale buon proposito per l'inizio del Nuovo Anno abbi a cuore, Anima cara, di far proposito di dedicarti di più a meditare la Passione di Gesù Cristo. Se tale compassione ti viene difficile, affidati allora al Cuore dolcissimo della Santissima Madre, la Vergine Maria, anzi a Lei fai ricorso recitando devotamente, ogni giorno, la Corona del Santo Rosario con la quale facciamo esercitare il cuore e la mente sulla vita del Signore Nostro.

Puoi inserire nelle tue vicende quotidiane quattro propositi, uno alla settimana, e ricominciare per ogni mese sì da divenirti indispensabile ogni giorno, essi sono:

1. l'umiltà; 2. la carità; 3. pazienza e mansuetudine, l'una non può fare a meno dell'altra; e 4. la santa obbedienza alla Legge di Dio, ai Suoi divini Comandamenti e alla legge della Santa Chiesa che li ha uniformati nella santa disciplina.

1. l'umiltà

Mia cara Anima tribolata nel santo timor di Dio, sappi che l'umiltà la dobbiamo praticare col riconoscerci ultimi fra tutti. Maggior peccatori verso Dio, il soffrire ci conviene volentieri, d'ogni umiliazione per Amor di Dio. Le ingiustizie che subiamo dobbiamo offrirle a Gesù che più di tutti noi soffrì e subì ogni ingiustizia, e che per Amor nostro quale Agnello condotto al macello, non perse tempo a rivendicare i suoi diritti, ma si donò al Padre in tutta umiltà fino alla morte di Croce.

Anima santa, vuoi tu forse crederti più umile del Tuo Dio? Pensi davvero di avere più diritti di quanti ne aveva il Figlio di Dio quando visse su questa terra? Come puoi dirti cristiano se non diventi prima umile come Gesù Cristo? Essere umili non vuol dire tacere sulle ingiustizie, Gesù non ha mai taciuto su queste, ma cosa Egli difendeva se non la giustizia del Padre Nostro? L'umiltà del santo Vangelo ci dice che dobbiamo essere più prodighi verso le cose di Dio e più umili a riguardo delle nostre presunte rivendicazioni.

Colui che pensa di essere umile ma poi finisce con il praticar tutto ciò che più gli pare e piace, non è umile, ma superbo e presuntuoso, ed usa del diritto e della giustizia un piacimento che non proviene da Dio, ma dalle sue passioni e sentimenti. Tu, Anima cara a Dio, pagata a caro prezzo, costata Sangue e Carne del Figlio Divino, lascia a Dio ogni diritto, appoggia e sostieni la Sua giustizia, piegati a Lui con tutto l'amore di cui sei stato reso capace e presto vedrai i santi frutti.

 

2. la carità

La carità autentica si pratica innanzi tutto con l'amare Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutta la mente, poi amando il nostro prossimo bisognoso. Anima cara, se invertiamo questi valori inganniamo noi stessi e il prossimo. Sempre della carità fa parte quell'amare il prossimo affinchè questi non maledica mai Dio e non bestemmi il Suo Santissimo Nome per causa nostra. Per questo la vera forma della carità parte con l'amare Dio sopra ogni cosa e poi amare il prossimo nel Suo Nome, se invertiamo le priorità si finisce per mettere Dio in secondo piano e, di conseguenza, si finisce per bestemmiare la Sua sacratissima Persona. Cosa comanda infatti la legge di Dio nella sua integrezza? Che dobbiamo far del bene alle persone moleste, amare i nostri nemici, sopportare coloro che ci umiliano, ma tutto questo è possibile solo se si ama Dio sopra ogni cosa, solo se mettiamo Dio al primo posto e solo quando tutto vien fatto nel Suo Santissimo Nome.

Ma è proprio della carità che chi la vuole praticare deve prima essere caritatevole nei confronti del Buon Dio, caritatevole verso i Suoi Comandamenti, caritatevole verso la Sua Legge, se mancasse questa priorità nella carità da esercitarsi, si finirebbe col portare il prossimo a non essere caritatevole verso Dio. Sempre della carità è poi occuparsi dei bisognosi e dei poveri ma... sotto quale nome lo aiuterai? Forse nel tuo nome? Quando fai la carità, Anima pia, abbi sempre l'attenzione di portare il tuo obolo e di offrirlo nel Nome Santissimo di Gesù Cristo. Se tu hai di che donare, infatti, non ti appartiene come possesso, ma per essere donato nel Nome di chi te ne ha fatto a sua volta dono. La carità è fonte inesauribile della Divina Provvidenza per questo della Santa Chiesa si dice che è "provvida" e che sempre nei suoi Santi ha potuto soccorrere poveri, indigenti e sofferenti. Infine ricordati, Anima cara, delle 7 opere di misericordia spirituale e delle 7 opere di misericordia corporale, le une non possono applicarsi senza le altre, studiatele bene a facciamo in modo di metterle in pratica. (1)

3. pazienza e mansuetudine

La pazienza e la mansuetudine sono inscindibili perchè l'una non è possibile senza l'altra. La santa pazienza, Anima cara, si deve praticare in ogni cosa e la mansuetudine si esercita nel praticare la pazienza. La pazienza si deve praticare specialmente nel rapporto coi superiori, coi genitori, coi figli, coi rapporti con il prossimo, specialmente quello che più ci da problemi, dal canto suo la mansuetudine è necessaria per praticare tutto questo nella serenità, nella tranquillità di cuore, quando al gesto di pazienza vediamo reazioni sgarbate, ingratitudine alle dimostrazioni di affetto, o ripagati con parolacce davanti alle nostre buone parole. Vediamo a Nostro Signore Gesù Cristo quando, alla santa pazienza praticata davanti ai suoi insulsi accusatori, veniva ripagato con insulti e sputi. Egli davvero mansueto e paziente davanti al falso tribunale che lo voleva morto, veniva ripagato con la violenza, la menzogna, l'ingratitudine.

Anima cara, sei forse tu più mansueta e più paziente di Gesù Cristo? Ti ritieni tu forse più vittima dell'Amatissimo Nostro Signore Gesù Cristo?

 

4. la santa obbedienza alla Legge di Dio, ai Suoi divini Comandamenti e alla legge della Santa Chiesa che li ha uniformati nella santa disciplina

L'obbedienza e l'uniformità alla Legge di Dio, che comprende i santi Comandamenti e quanto la Chiesa insegna, consiste nel gradire tutto ciò che la Sacra Scrittura ci dice perchè proviene da Dio e non già dalle creature. Gradire con amore tutto ciò, è dare prova a Dio di questo amore. Che cosa ha fatto Nostro Signore Gesù Cristo per noi? Non ha forse, per amor nostro, obbedito alla volontà del Padre fino alla morte della croce?

Anima santa, pensi forse di essere più amorevole di Gesù Cristo? Non sia mai questo atto di superbia! Non è forse morto Gesù sulla Croce per amor nostro e per amore al progetto del Padre? Tu forse tremi, Anima cara, davanti alla parola obbedienza che dimostri allora di non conoscere.

L'obbedienza è una virtù che è frutto e corona dell'umiltà perché, come suggerisce Santa Caterina da Siena, obbedisce solo chi è umile e non si potrebbe esser umili senza obbedire. L'umiltà ha per compagna inseparabile l'obbedienza; questa da lei procede, e morrebbe senza la nutrice che le dà vita; non può durare in un'anima senza l'umiltà (S. Caterina da Siena, Dialogo, t. 2). E così insegna anche San Francesco di Sales: " Soltanto la carità ci eleva alla perfezione; ma l’obbedienza, la povertà e la castità sono i tre grandi mezzi per acquistarla. L’obbedienza consacra il nostro cuore, la castità il nostro corpo, e la povertà i nostri beni all’amore e al servizio di Dio: sono i tre bracci della croce spirituale, che poggiano sul quarto che è l’umiltà" (Filotea cap. XI l'obbedienza).

Anima cara, obbedire significa ascoltare, significa mettersi dinnanzi a Dio e ascoltarlo con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutta la mente. Nostro Signore Gesù Cristo ha saputo ascoltare sempre il Padre perchè Egli pregava sempre e ci ha insegnato come fare, siamo forse noi superiori a Gesù Cristo?

 

 

Siamo così giunti al termine di questi consigli che prevedono la sollecitudine per la Preghiera.

Anima cara, un'anima che non prega è come un sacco vuoto, un sacco che non può reggersi, un sacco inutile. Per restare in piedi e resistere agli attacchi del demonio che va in cerca delle Anime da rubare a Nostro Signore Gesù Cristo, bisogna che il sacco si riempia e diventi così pesante di preghiere e di opere buone che il demonio non possa trascinarlo via. Un modo facile per riempire il sacco è l'uso delle giaculatorie, ce ne sono molte e tutti i Santi ne hanno testimoniato l'efficacia. Te ne offriamo alcune da ripetersi durante ogni giornata:

- O Gesù, ornate l'anima mia di sante virtù;
- Signore non permettete all'anima mia di offenderVi in questo giorno;
- Oh Signore! altro non voglio sapere né amare che Voi solo;
- Vergine Santissima, vogliate istruire l'anima mia alle sante virtù;
- San Giuseppe vi raccomando gli uomini della mia famiglia;
- Angelo Custode proteggete il mio passo ché non inciampi nelle tentazioni;
- Anime Sante del Purgatorio, preservatemi dall'offender Dio (si reciti un Requiem per i Defunti);
- Santi tutti del Paradiso, educatemi quest'oggi al santo timor di Dio;
- O Gesù, benedetto sia il Vostro Nome, abbiate pietà delle bestemmie degli uomini;
- Vergine Santa abbiate compassione dei miseri peccatori;
- O Santo Spirito, custoditemi da ogni mal pensiero;
- Divino Spirito Santo custodite il Sommo Pontefice e la Santa Chiesa;
- Divino Spirito Santo curateVi dei Sacerdoti, specialmente di quei Ministri che maggiormente hanno bisogno di Voi;

Anima cara sappi che la Preghiera gradita a Dio è il Santo Rosario che reca in sè il Pater Noster che Gesù stesso ci ha insegnato, e ricorda il Mistero della Divina Incarnazione di Nostro Signore Gesù Cristo, lodando il dolce "fiat" della Sua Santissima Madre. Tutto questo ci predispone poi alla Santissima Confessione e a ricevere la Santa Eucaristia in modo degno e come si addice al buon cristiano.

Sia lodato Gesù Cristo +

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1) Le sette opere di misericordia corporale
Dar da mangiare agli affamati.
Dar da bere agli assetati.
Vestire gli ignudi.
Alloggiare i pellegrini.
Visitare gli infermi.
Visitare i carcerati.
Seppellire i morti.

Le sette opere di misericordia spirituale
Consigliare i dubbiosi.
Insegnare agli ignoranti.
Ammonire i peccatori.
Consolare gli afflitti.
Perdonare le offese.
Sopportare pazientemente le persone moleste.
Pregare Dio per i vivi e per i morti.


(cliccare sulle immagini per ingrandirle)





domenica 28 febbraio 2016

Chiesa e post concilio: Così scrivevamo in quei giorni

 
L'ultima benedizione

28 febbraio 2013 Il congedo di Benedetto XVI
Oggi mi è parso di assistere all'agonia del Papato. Una vicenda inedita si dipanava davanti ai nostri occhi e nel nostro cuore. Nel pomeriggio il congedo definitivo e la partenza dal Vaticano di Benedetto XVI, centellinati minuto per minuto, metro dopo metro dalle reti televisive. Allo scoccare dell'hora vigesima la drammatica struggente chiusura del portone della residenza di Castel Gandolfo, dopo la deposizione della 'guardia' da parte degli Svizzeri.

Con una mano invisibile... La Tiara o Triregno 
Appena Benedetto XVI ha lasciato il balcone, si è alzata una folata di vento. Ha sollevato e spostato l'arazzo con lo stemma papale, scoprendo ciò che esso copriva : la tiara, la corona dei papi con le chiavi incrociate di San Pietro, lo stemma di Alessandro VII (1665-1667) che appartiene al portale del Palazzo Apostolico. Finito un pontificato, rimane inciso nella pietra per tutta l'eternità il ministero petrino, il papato, di cui Gesù ha detto: le porte dell'inferno non prevarranno (Matteo 16:18).



[Modificato da Caterina63 08/03/2016 09:21]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)