00 21/01/2016 16:01
  che cosa cambia?  Nella sostanza nulla.... la riforma dei riti della Settimana Santa del 1955 avviata da Pio XII, aveva introdotto la possibilità per il celebrante di ripetere il gesto compiuto da Gesù con gli apostoli, lavando i piedi a dodici uomini..... ma oggi potrebbero affacciarsi interpretazioni errate... Vediamo cosa accadeva prima:

La lavanda dei piedi il Giovedì Santo: attenzioni rubricali e teologiche

 
 

Prima che sia troppo tardi e qualche zelante animatore di gruppo o catechista presenti i propri pargoli e/o pargole al buon parroco di turno, perchè siano sottoposti quest'anno alla "cerimonia" (impariamo a chiamarlo rito) del Giovedì santo dal nome "lavanda dei piedi", diamo un'occhiata alle rubriche del Messale attualmente in vigore:

A pag. 300 Missale Romanum 2002, tra le rubriche per la Messa in Cena Domini, leggiamo chiaramente:

Lotio pedum

10. Completa homilia proceditur, ubi ratio pastoralis id suadeat, ad lotionem pedum.

11. Viri selecti deducuntur a ministris ad sedilia loco apto parata. Tunc sacerdos (deposita, si necesse sit, casula) accedit ad singulos, eisque fundit aquam super pedes et abstergit, adiuvantibus ministris.


VIRI SELECTI devono essere quelli a cui il sacerdote lava i piedi - qualora si proceda a tale lavanda - che, ricordo, rimane facoltativa (se lo suggerisce un motivo pastorale), ma vivamente consigliata.

VIRI, non un generico "persone". Con viri si intende UOMINI MASCHI ADULTI, non donne, quindi, che virili non possono nè debbono essere. Nemmeno bambini quindi, anche se sono belli e carini e pronti per la prima comunione. No. Ragazzi grandi, magari impegnati in parrocchia, infatti devono essere SELECTI, che può voler dire: "gli uomini scelti" per l'occasione, ma anche: "uomini scelti", ovvero, selezionati, rappresentativi.
Devono infatti raffigurare i dodici apostoli, notoriamente uomini scelti direttamente dal Signore che li costituì come collegio per continuare l'insegnamento che aveva dato. Il "Mandatum" che si celebra è il mandatum novum, il comandamento nuovo dell'amore fraterno. "Come ho fatto io, così fate anche voi". Il Vescovo lava spesso i piedi ai suoi preti, il parroco potrebbe farlo ai suoi collaboratori e animatori dei vari settori, che, a loro volta, fanno servizio quotidiano nei diversi apostolati della loro parrocchia. Una catena di servizio, che parte da Gesù e arriva a noi.

Perchè solo uomini? Primo per un motivo liturgico-iconico: è una rappresentazione simbolica, gli uomini simboleggiano qui gli apostoli. Inoltre c'è un altro motivo: nella nostra cultura contemporanea, faceva notare un'arguta signora commentatrice di cose liturgiche, il lavare i piedi è un gesto che indica intimità ed è sentito come sconveniente se fatto da un uomo estraneo verso una donna, magari sposata. Tanto più se questo è un uomo celibe e consacrato. Meglio evitare che un prete tocchi le caviglie di una Signora, non trovate? Magari non c'è niente di male, ma i sorrisini e gli ammiccamenti guasterebbero il clima di preghiera. Pensate se poi il sacerdote fa il segno successivamente descritto.

Il bacio del piede

 
Prima della riforma della Settimana Santa voluta da Pio XII, il bacio del piede appena lavato dal sacerdote faceva parte delle rubriche del rito. Ma tale menzione venne omessa, e non si ritrova neanche nel messale del 1962 e nei successivi. Comunque è rimasto fino ad oggi come gesto tradizionale e spesso lo si vede compiere dai sacerdoti che impersonano il "Cristo che serve" (lo faceva anche Giovanni Paolo II).
 
Il canto
Ottima sarebbe l'antifona: "Mandatum novum do vobis" o in italiano "Amatevi fratelli" o cose del genere. Comunque, dicevano le antiche rubriche, non deve mai mancare a questa Messa in ricordo della Cena del Signore, il canto "Ubi Caritas", fatto durante la lavanda dei piedi o posticipato all'offertorio.




 

[Modificato da Caterina63 21/01/2016 18:12]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)