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Dziwisz: Francesco nella terra di Wojtyla, sarà la Gmg della misericordia

Giovanni Paolo II e il cardinale Bergoglio

Giovanni Paolo II e il cardinale Bergoglio

06/06/2016 

Mancano meno di due mesi alla Gmg di Cracovia, a cui prenderà parte Papa Francesco. Grande attesa in tutto il mondo, dunque, per la Giornata Mondiale della Gioventù nella terra di San Giovanni Paolo II che è stato proprio l'ideatore delle Gmg. Alessandro Gisotti ne ha parlato con il cardinale arcivescovo di Cracovia, Stanislao Dziwisz, segretario particolare di Karol Wojtyla. Il porporato inizia la sua riflessione soffermandosi sulla figura del nuovo Santo polacco Stanislao di Gesù Maria, canonizzato ieri da Papa Francesco:

R. – Il nuovo Santo Stanislao ha dovuto aspettare tanti secoli per diventare Santo! Ma è interessante come sia rimasta la sua memoria, così come il messaggio che ha lasciato anche attraverso la Congregazione che ha fondato dei Padri Mariani. Un uomo della preghiera, della penitenza. E ora torna questo nuovo Santo con il suo messaggio, in particolare, di pregare per i morti in Purgatorio: si è dimenticata questa usanza… Lui ha curato molto la preghiera per i morti e qui era la sua misericordia.

D. – Sabato l’udienza con Papa Francesco. Ovviamente siamo ormai vicini – mancano meno di due mesi - alla Giornata Mondiale della Gioventù. C’è tanta attesa da parte del Papa di venire in Polonia a incontrare i giovani di tutto il mondo, nella terra di Karol Wojtyla…

R. – Ho avuto questa gioia e questo dono di essere ricevuto dal Santo Padre. Volevo ancora una volta ribadire l’invito a Cracovia, in Polonia, e anche dargli le ultime notizie relative allo svolgimento della preparazione. Gli ho detto che c’è grande entusiasmo e questo non solamente in Polonia – e questo certo si capisce – ma in tutto il mondo: ci sono gruppi provenienti da 194 Paesi; e anche tanti vescovi, sono già 930! Certamente desiderano venire a Cracovia per incontrare il Santo Padre, ma penso anche che vogliono venire qui proprio in questo Anno della Misericordia, perché Cracovia è la capitale della Divina Misericordia. Lì Gesù Cristo ha dato messaggi per tutto il mondo: li ha dati a Suor Faustina, ma cosa poteva fare lei da sola? E allora è venuto anche un altro apostolo, Giovanni Paolo II, che ha portato questo messaggio, questo fuoco sulla devozione della Divina Misericordia a tutto il mondo; e adesso anche il Santo Padre Francesco, con lo stesso tema, quello della misericordia. Penso che i giovani riceveranno questo messaggio che porteranno poi in tutto il mondo e questi saranno i frutti di questa giornata, il messaggio della misericordia. Suor Faustina dice: “Se volete pace, dovete rivolgervi alla Divina Misericordia”.

D. – Giovanni Paolo II è il "Santo dei giovani", è l’ideatore, il fondatore della Giornata Mondiale della Gioventù e Papa Francesco è amatissimo dai giovani: queste due figure straordinarie si ritroveranno insieme in questa Giornata Mondiale della Gioventù…

R. – Certamente si vede una continuità: Giovanni Paolo II ha cominciato, ha seguito poi Benedetto XVI e adesso Papa Francesco. Giovanni Paolo II ha visto che i giovani cercano, domandano: bisogna dare loro risposte, bisogna guidarli. I giovani hanno bisogno di un buon pastore, di buoni pastori. E qui si realizza questo.

D. – Giovanni  Paolo II sarà presente in questa Gmg, dal cielo, forse in un modo davvero nuovo rispetto alle Gmg che lui stesso ha voluto e che sono nate dal suo cuore…

R. – Tanta gente si rivolge a Dio tramite Giovanni Paolo II e vediamo tante grazie e anche miracoli. Quando qualcuno gli chiedeva di pregare, mai lo dimenticava! Spesso diceva: “Scrivetemelo e mettete in Cappella”. Qualche volta si dice “Pregherò” e poi magari si dimentica… Lui mai! Mai! Penso che anche adesso se qualcuno tramite lui chiede a Dio, lui è fedele.

D. – Cracovia, la diocesi, i fedeli, i giovani tutti, sono in grande fermento per questo grande evento?

R. – Certamente! In Polonia c’è grande interesse. Ma io vedo che c’è in tutto il mondo. Penso agli italiani in modo speciale: ce ne sono tanti, tanti previsti… E poi la novità dei francesi: si sono molto "svegliati"; ma anche i tedeschi. La preparazione è a buon punto. L’unica cosa: dobbiamo pregare affinché il tempo sia buono!




Papa ai giovani: Gesù è l'unico che dà risposta a vostra inquietudine

Videomessaggio del Papa ai giovani riuniti a Washington - OSS_ROM

Videomessaggio del Papa ai giovani riuniti a Washington - OSS_ROM

18/07/2016 

Papa Francesco, a pochi giorni dalla sua partenza per Cracovia in occasione della Giornata mondiale della gioventù, ha inviato un videomessaggio ai giovani partecipanti all’evento intitolato “Insieme 2016”, svoltosi sabato a Washington, negli Stati Uniti. L’iniziativa, a carattere ecumenico, è stata organizzata dal movimento di preghiera ed evangelizzazione “Pulse” fondato da Nick Hall. Ce ne parla Isabella Piro

“Cari giovani, so che c’è qualcosa, nei vostri cuori, che vi agita e che vi rende inquieti, perché un giovane che non è inquieto è un vecchio”, dice Francesco nel suo videomessaggio in spagnolo, perché “la gioventù crea inquietudine”. “Ma qual è la tua inquietudine?” domanda il Papa, rivolgendosi ad ogni singolo giovane. Di qui, l’invito a partecipare all’incontro di Washington “per incontrare una Persona”, Gesù, che è l’unico che “può dare una risposta a tale inquietudine”. “E stai sicuro, te lo garantisco: non ti sentirai frustrato – aggiunge Francesco – Dio non delude nessuno”. Quindi, il Pontefice sottolinea: “Gesù ti aspetta, è Lui che ha piantato nel tuo cuore i semi dell’inquietudine”. “Forza! Non hai nulla da perdere. Prova! E poi chiamami”, conclude il Papa.





Giornata mondiale della Gioventu
 

Per la Giornata Mondiale della Gioventù che inizia mercoledì è prevista una grande presenza di giovani, ma non saranno i numeri né i grandi momenti emotivi che misureranno il successo di questo appuntamento. Quella di Cracovia sarà una festa se introdurrà alla missione, se i giovani ripartiranno con la certezza di avere incontrato il senso ultimo della vita e con il desiderio di comunicarlo a tutti.

di mons. Luigi Negri*

Molti gruppi italiani sono già partiti o stanno partendo alla volta di Cracovia, in Polonia, dove dal 27 al 31 luglio si svolgerà la Giornata Mondiale della Gioventù, alla presenza di papa Francesco. In questi giorni preparatori, incontri si svolgono in diverse diocesi polacche che si “gemellano” con altrettante diocesi italiane. Abbiamo chiesto a uno dei vescovi italiani che saranno presenti a Cracovia di introdurci a queste giornate.

In partenza per la Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) di Cracovia ho una serie di sentimenti che vorrei ordinare per poter essere un attore attivo per i giovani, almeno per quelli con cui verrò a contatto attraverso le catechesi.

Per l’esperienza che ho fatto io – oltre che a Roma, sono stato negli Stati Uniti, nelle Filippine, a Parigi, e l’ultima a cui ho partecipato è stata quella di Colonia – la GMG è sempre stata una grande occasione di dialogo: tra un’autorevolezza indiscussa, come è quella del Santo Padre, e i giovani. E posso dire che fra alti e bassi – negli ultimi anni si avvertiva un certo logoramento dell’immagine – è sempre stato e possa ancora essere un fatto estremamente positivo. A una condizione: che sia un dialogo reale in cui ciascuno di coloro che sono lì presenti si gioca per la integralità della propria posizione e cercando di arrivare al cuore del proprio interlocutore.

Da questo punto di vista la parola più importante è cultura. Che sia un incontro al livello della cultura, cioè del senso della vita, del desiderio della vita, del desiderio di un significato permanente, stabile, di un orizzonte di prospettiva significativo.

I giovani vivono quella età straordinaria in cui è possibile desiderare la totalità della vita. La vecchiaia comincia quando invece della totalità della vita si accettano dei particolari che poi di norma sono esaltati indebitamente. Io credo ci sia una grande attesa. C’è attesa di comunicare cultura, e qui penso alla imponente presenza dei vescovi italiani, più di un centinaio; e poi c’è un desiderio molto reale che attraversa i giovani, e questo l’ho visto incontrando quelli con cui vivrò questa esperienza.

Proprio per questo bisogna essere molto chiari. C’è un modo quasi inconsapevole di abbassare il tono, di “abbassare la guardia” si potrebbe dire in termine sportivo. Noi non dobbiamo pensare che l’evento riesca perché ci saranno tanti momenti di grande emozione. Non è difficile provocare l’emozione nei giovani, ma non ha consistenza, non ha durata. Perché l’emozione è l’esaltazione di un particolare, soggettivo o oggettivo non importa, della propria condizione di vita, della situazione in cui ci si trova. Ma l’emozione non guida a un cammino di giudizio sulla vita; l’emozione dà una percezione di pienezza, di novità a cui però non corrisponde poi una esperienza reale.

Dovremo essere tutti attenti - soprattutto gli adulti e innanzitutto i vescovi - a tenere il bandolo del dialogo in alto, in modo positivo, propositivo, senza riduzioni della proposta a ciò che è già confezionato o precostituito dalla mentalità comune. Sarà dunque una grande sfida, una bella sfida aperta in cui ciascuno dovrà fare la sua parte.

I giovani sono intrisi della mentalità dominante: permissiva, edonista, soggettivistica, minacciati dal nichilismo o dallo scetticismo, come spesso ricordava papa Benedetto XVI. Una cultura di questo tipo, o una in-cultura di questo tipo, o – come spesso giustamente afferma papa Francesco – questo pensiero unico dominante, non si vince cambiando i particolari. Non sono particolari impegni di carattere moralistico, di carattere pietistico, particolari impegni a modificare i propri sentimenti immediati, che possono trovare la strada del cuore del giovane. La strada del cuore del giovane può essere percorsa soltanto dalla certezza di avere incontrato il senso ultimo della vita o dal desiderio di incontrarlo.

Per questo io non faccio fatica a dire che mi aspetto un grande momento di evangelizzazione. Mi sembra che dobbiamo uscire dal circuito di tanti facili trionfalismi. Saranno tanti i giovani ma rendiamoci conto di cosa sta dietro i numeri. La mia diocesi, con 350mila persone, manda a Cracovia 120 giovani e dopo un lavoro intenso con i giovani. Vuol dire che raggiungiamo normalmente una piccola minoranza. La GMG sarà una raccolta – per quanto impressionante – di tante piccole minoranze, che tornate nei loro ambienti dovranno svolgere la loro missione. Quella di Cracovia sarà una festa se introdurrà alla missione, sarà soltanto un’emozione se poi scomparirà con l’inesorabile passare del tempo.

*Arcivescovo di Ferrara-Comacchio e abate di Pomposa










[Modificato da Caterina63 25/07/2016 12:06]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)