00 12/04/2016 23:46

CAPITOLO IV. - IL TRIONFO DELL'IMPROBABILE

La dottrina che la Chiesa, dicendosi incaricata da Dio, recò al mondo, urtava contro difficoltà umanamente insormontabili.

Ma le difficoltà furono divinamente superate.

Dunque la Chiesa viene da Dio.

Questo l'argomento che l'apologetica trae dalla dottrina della Chiesa. È giunto il momento di esporne e precisarne il valore.

§ 1. - Difficoltà umanamente insuperabili.

Possiamo considerarle da parte della stessa dottrina, da parte di coloro cui si rivolge, da parte dei suoi propagatori e dei suoi custodi.

a) II grande rischio inerente a una sintesi totale. - A. Eymieu, che qui seguiamo da vicino, nota (Deux arguments pour le catholicisme, p. 14) che il cattolicesimo " è la dottrina più rigorosa di tutte, la più complessa e la più completa, che con i suoi princìpi penetra in tutte le strutture del pensiero, e con la sua morale in tutte le strutture dell'azione; quindi eccola perpetuamente di fronte a tutte le ripercussioni delle idee e a tutte le realtà della vita. Povera dottrina se il suo inventore fosse soltanto un uomo! ".

Completa e complessa, questa dottrina si ricollega a tutto il passato, a tutto l'avvenire. Il Cristo, dal quale la Chiesa la riceve, riferisce e applica a sé profezie distribuite lungo le età passate; afferma che la sua vita, la sua morte, la sua opera realizzeranno un complesso di fatti descritti in anticipo e dipendenti da una moltitudine di libere volontà che, umanamente, gli possono infliggere una smentita. Per tutti i secoli successivi annuncia cose inverosimili, anch'esse dipendenti da volontà libere, umanamente imprevedibili; dichiara, per esempio, che fino alla fine del mondo sarà amato dagli uni e odiato dagli altri, al di sopra di tutto, e che per causa sua i suoi discepoli parteciperanno a quest'amore e a quest'odio, mentre d'ordinario gli uomini, che occupano i posti più in vista tra i loro contemporanei, appena morti, cadranno nell'oblio e nell'indifferenza.

Ma non è tutto. Questa dottrina impone l'assenso a misteri che superano la ragione e davanti ai quali essa si deve inchinare, essa che è cosi pronta a rigettare tutto quello che non afferra. Oltre i misteri propriamente detti, nella dottrina della Chiesa o in conseguenza di questa dottrina, nei suoi atti, nel suo atteggiamento verso la società civile, si scoprono " antinomie " e " paradossi ". In fondo come nei misteri niente di contradditorio; le dissonanze sono soltanto apparenti, simili a quelle dissonanze musicali di cui si compiacciono i grandi artisti e che nel momento in cui l'orrecchio sta per soffrirne, si risolvono improvvisamente in magnifiche armonie. Ma a primo aspetto un osservatore superficiale potrebbe confondere le contraddizioni apparenti con un disaccordo reale, e quante volte l'intelligenza umana, ombrosa e frivola, non si accontenterà del primo sguardo che ingannai

Ma non basta ancora. Questa dottrina dev'essere invariabile: la verità non cambia. Nessuna acquisizione successiva delle scienze umane, che riservano sempre tante sorprese, deve introdurvi la minima variazione. Qualis ab incepto. Antica e sempre nuova come tutto ciò che è vivo, essa non conoscerà né vecchiaia né decrepitezza.

b) Le reazioni del di fuori. - II Vangelo fu predicato prima ai Giudei, poi ai Gentili, urtando le idee tradizionali degli uni e degli altri.

I Giudei attendevano un Messia glorioso con un regno terreno, invece il regno di Cristo è spirituale e cominciò con le umiliazioni della croce.

In quanto ai Gentili, Fustel de Coulanges (Cité antique, 4 ed., 1872, p. 472-481; trad. it. presso Vallecchi, p. 493-501) rilevò alcune novità del cristianesimo. Fu epurata la nozione di Dio che cessò d'essere confuso con l'uomo o con la natura. Trasformati i doveri dell'uomo verso Dio: la religione è soprattutto intcriore. Si adora un Dio unico, universale, che è di tutti: l'unità della razza umana e la fraternità degli uomini sono corollari dell'unità di Dio e, per il governo degli Stati, ecco la distinzione tra il potere spirituale e il potere temporale, e quindi la liberazione delle anime, il dominio della coscienza inviolabile e dacché tutte le virtù non sono più comprese nel patriottismo, si ha la fioritura delle virtù private. Tre secoli di persecuzioni, scatenate contro la Chiesa nascente, mostrano fin dove giungesse la resistenza alle novità della sua dottrina.

La lotta non doveva finire con la pace costantiniana. Ciò che sussiste e sussisterà sempre nel tt paganesimo immortale " si rizzò e si rizzerà sempre contro la dottrina della Chiesa. La forza materiale, la forza delle passioni, la forza delle idee lavorano a turno o insieme per distruggerla: la forza materiale dei capi dello Stato, sui quali la Chiesa denuncia le ingiustizie; la forza delle passioni che essa reprime : la forza delle idee, fuori della Chiesa, del razionalismo che rifiuta d'inchinarsi davanti a Dio e, nel seno della Chiesa, quella dell'eresia: Proteo dalle forme indefinite e cangianti, che alligna nel suo senso e, uno dopo l'altro, rigetta i dommi.

 

c) Da parte di quelli che custodiscono e insegnano la dottrina della Chiesa. - La dottrina fu affidata alla Chiesa da Cristo, cioè da un giudeo povero e senza cultura. I suoi compatrioti chiedevano di lui (Gv., 7, 15): " Come conosce le Scritture, lui che non ha frequentate le scuole? ". Gli' apostoli, che raccolsero il suo insegnamento e dovevano trasmetterlo al mondo, erano umili lavoratori senza cultura. A dire il vero, San Paolo aveva fatto dei buoni studi ed era un genio; però non insegna quello che gli hanno insegnato gli uomini, né il frutto d'un lavoro personale; ma unicamente quello che ha ricevuto da Gesù Cristo (Gai., 1, 12).

Il modo con cui gli apostoli divulgano la dottrina di Cristo umanamente non può che nuocere. Non utilizzano i mezzi che s'adoperano per il lancio delle idee. Secondo i metodi umani, dovrebbero cominciare a fissare l'insieme e i particolari della dottrina, che vanno a diffondere per il mondo, onde prevedere, con la precisione delle formule, la risposta alle obiezioni che non mancheranno di sorgere ovunque. Macché, essi partono in tutte le direzioni dello spazio; parlano, insistendo su questo o quel punto della dottrina, secondo che si presentano le questioni; su questo o su quel punto di condotta, secondo le circostanze. Dove parlano si stabilisce una fede, un culto, una morale; e bisogna che la morale, il culto, la fede che predica ciascuno dei Dodici, sia identica. Alcuni scrivono o fanno scrivere a questo riguardo alcune rapide pagine, semplici canovacci dei loro discorsi o riassunti delle loro conversazioni; e scrivono queste cose mirabili cosi come parlano, con una serenità imperturbabile, senz'arte, senza nessuna preoccupazione, usando le parole come vengono; e gettano queste parole nel mondo, le abbandonano alla storia, a tutte le obiezioni del presente e dell'avvenire; qualunque sia la penna o la bocca da cui cadono, bisogna che tali parole si accordino insieme, che lascino all'avvenire una dottrina coerente, senz'incrinature, dove non possa mai scoppiare la contraddizione.

Ed ecco altre difficoltà. Per custodire e trasmettere la dottrina, gli apostoli avranno la successione della gerarchia ecclesiastica, i vescovi, specialmente riuniti in concilio ecumenico, soprattutto il papa. Il che vuoi dire, umanamente parlando, uomini venuti dai quattro punti cardinali, senza che nulla ne garantisca il valore, la scienza o santità personale; nulla può, sempre parlando umanamente, assicurare la fedeltà alla dottrina e al pensiero di Cristo. La successione di questi uomini dovrà essere ininterrotta: mentre tutto ciò che è umano crolla e muore, il papato non deve morire. Il favoloso Atlante era un Titano che reggeva il mondo. Ma qui si tratta di uomini, cioè di esseri caduchi e fragili; ecco su che cosa riposa la Chiesa con la sua dottrina indefettibile!

§ 2. - Difficoltà divinamente risolte.

Tutte le difficoltà accumulate contro la dottrina della Chiesa sono state risolte divinamente. Coesione, stabilità e insieme progresso, pienezza (potremmo aggiungere: fecondità inesauribile), ecco alcuni fra i lineamenti visibili di questa dottrina, nonostante le impossibilità umane.

a) La coesione. - La dottrina della Chiesa è complessa, piena di contrasti che d'ogni parte ne minacciano l'equilibrio, piena di misteri, davanti ai quali la ragione s'impenna subito; piena di doveri, che fanno urlare di collera gli istinti. È gettata da un pugno d'ignoranti, con espressioni immature, senza un piano fisso, secondo il gioco delle circostanze, in un mondo indisposto per accoglierla, " scandalo ai Giudei, diceva S. Paolo (1 Cr., 1, 23), e follia per i pagani ", che non volevano ricevere nulla dai Giudei e che specialmente non volevano ricevere una dottrina, la quale anzitutto a predica Gesù crocifisso ". Umanamente è fatale che queste frasi, che. come la semente della parabola cadono sulla strada, siano calpestate dai passanti e muoiano senza dar frutto. Oppure, se per un miracolo inesplicabile sopravvivono, è fatale che la dottrina che esprimono si allarghi in un caos di contraddizioni interne, e urti da ogni parte nelle ripetute smentite della ragione illuminata, dei fatti imprevisti della storia e delle conclusioni non meno impreviste di tante scienze un tempo ignorate.

In tutte le altre confessioni cristiane scoppiano le contraddizioni e le smentite di questo genere; al contrario mancano nella dottrina della Chiesa, della quale abbiamo ammirato l'accordo con se stessa e l'armonia con le scienze profane. Quanto più si approfondiscono e progrediscono le scienze profane, tanto meglio questa dottrina viene compresa e risponde ai bisogni del genere umano. J. Rivière (A la trace de Dieu, p. 13) giudicava che la miglior apologià della fede cristiana consiste " nel descriverla minutamente ", nel mettere in luce a la sua meravigliosa coesione con forza tale che l'incredulo sia preso da vertigine e non abbia più altro da fare che precipitarvisi ". P. Claudel, nella prefazione al libro postumo di J. Rivière, così riprendeva il pensiero : " Insomma, la religione cattolica dev'essere provata con una dimostrazione cattolica, cioè totale, e mediante la stessa totalità. È vera perché è cattolica cioè completa, perché è la chiave e il coronamento di tutto ".

Una dottrina simile evidentemente non può essere l'opera dei dodici poveri uomini che l'hanno predicata. Per spiegare quello che Bninetière (Revue des Deux MondeSf 1 novembre 1898, p. 176) chiamava " la massa, la densità di questa dottrina ", non c'è che la parola di Cristo, che affida agli apostoli la missione di diffonderla (Gv. 7, 16): " La mia dottrina non è mia, ma è quella del Padre che mi ha mandato ".

b) La stabilità unita al progresso. - Questa dottrina tanto complessa deve restare identica a se stessa attraverso i costanti progressi che sono la legge d'ogni vita.

Per mantenerla tale, vi saranno i vescovi e, sopra tutti, i papi; vescovi e papi diversissimi in virtù, carattere, età, nazionalità, e dovranno esserci fino alla fine dei secoli; papi, e vescovi uniti ai papi, che non devono mai ingannarsi, mentre gli uomini s'ingannano cosi spesso; papi che siano d'accordo tra loro nei secoli, mentre un uomo è così raramente d'accordo con se stesso, nel corso della sua vita. Bisogna che essi abbiano ragione in anticipo contro idee che non esistono ancora, contro obiezioni nascoste nel mistero dell'avvenire.

Questa dottrina non resta chiusa in un ambiente ristretto, in un gruppo chiuso a ogni azione esteriore. Non è stata posta sotto la custodia dell'ignoranza, né al riparo contro la discussione, né imbalsamata immobile nel morto passato; ma è stata mescolata a tutti i movimenti del mondo, è stata il grande fermento della storia, è stata esposta, in mezzo ai popoli più colti della terra, a tutti i flutti d'idee, a tutte le collere delle passioni, a tutti gli assalti della forza brutale.

Nessuna dottrina puramente umana potrebbe resistere a simili scosse dal di dentro e dal di fuori. Invece la Chiesa ha resistitol Non uno dei suoi dommi s'è mosso, non un iota è scomparso. Invece di frustarsi, il suo corpo di dottrine s'è arricchito e riuscì a vivere nonostante tante cause di morte; immutabile senza mummificarsi, in costante progresso senz'alterazione di sorta. È l'avveramento d'una parola, che può essere solo d'un Dio, detta agli apostoli (Mt., 28, 18-20): "A me fu dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque, e ammaestrate tutte le genti... Ed ecco, io son con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo ".

c) La pienezza. - Che dire della pienezza della dottrina di Cristo? La veduta di S. Tommaso e di S. Bonaventura, su Dio e le cose divine, ne sa più di tutti gli antichi filosofi e può amare Dio quanto e più dei maestri in teologia. Ed ecco un Pasteur, che, a questa domanda d'un suo allievo: " Voi che avete tanto riflettuto, come potete credere?", risponde semplicemente: "Appunto perché ho riflettuto e studiato molto, ho conservato la fede di un uomo bretone; se avessi studiato e riflettuto di più, sarei arrivato alla fede d'una donna bretone ". (Cfr. Van Tricht, Revue des questions scientifiques, t. XXXIX, p. 385). La dottrina della Chiesa soddisfaceva un Pasteur e la buona vecchierella: ai Pasteur come alle buone vecchiette di tutti i luoghi e di tutti i tempi fa conoscere tutto quello che importa ed è essenziale sapersi.

A questa meraviglia s'aggiunge l'identica facilità d'un Pasteur e d'una vecchierella, la sicurezza con cui l'uno e l'altra entrano in possesso delle verità indispensabili. A. von Ruville (Retour à la sainte Eglise, pp. 5-45) fa a tal riguardo rilievi di grande portata. Egli espone come, educato nel protestantesimo, passato attraverso il dubbio, il materialismo, il panteismo, il modernismo, grazie ai libri fini col ritrovare le verità fondamentali del cristianesimo, pur comprendendo che il suo acquisto era insufficiente, che gli mancava " ancora molto, sì, molto ". Le scoperte delle fatiche intellettuali erano un sostegno alla sua fede riconquistata, " Per me, uomo di studio, questo lavoro di riflessione, egli dice, avrebbe forse potuto bastare, benché in realtà non bastasse. Ma era ammissibile fondare su un lavoro di riflessione ", su lunghi studi, " la fede della massa incolta, molto più ancora, quella dei popoli tuttora immersi nella barbarie primitiva, che solo col tempo, e forse mai, potranno compiere questo lavoro necessario? ". Altra difficoltà, " Se le anime popolari arrivassero realmente a una sufficiente intelligenza, sarebbero armate contro l'influsso dei dottori eterodossi, dei teologi liberi pensatori, che con nuovi dubbi cercassero di turbare la fede di queste anime? Infatti tali influssi non potevano essere tenuti lontano in eterno. Era troppo domandare a gente poco istruita che seguisse la stessa via che io avevo percorso con pena, che conservasse o riacquistasse con i propri lumi i beni della fede. L'eloquenza persuasiva dei pastori non offre nessun aiuto apprezzabile per questo, perché contro di essa c'è pure l'eloquenza persuasiva dei pastori liberali, anch'essa efficace ". Di fronte alla confusione dottrinale che regnava nella chiesa protestante, A. von Ruville comprese che " le dottrine fondamentali del cristianesimo dovevano riposare sopra un punto d'appoggio che fosse al sicuro da tutti gl'influssi del libero pensiero ", che " questo punto d'appoggio, se pure c'è, non poteva essere che il papato "; che supporre che il Cristo non avesse munito la Chiesa di questo punto d'appoggio indispensabile, significava negargli una saggezza elementare. Egli finalmente cedette " alla potenza esercitata dalla Chiesa sugli uomini di tutte le classi, d'ogni condizione, di qualsiasi cultura intellettuale... Il difetto di riflessione, egli dice, che io avevo trovato nella chiesa protestante, qui non c'era... Qui anche il più semplice poteva arrivare a tutti quei beni che vengono un'eccellenza più che umana.

Securus judicat orbis terrarum. - È nota la ripercussione che ebbero queste parole di Sant'Agostino sulla conversione di Newman, il quale dice (Apologià, trad. it. cit., p. 158) che " erano come il tolle et lege del fanciullo che convertl lo stesso Sant'Agostino"; da esse fu "letteralmente polverizzata" la teoria della via media, con la quale aveva creduto poter sfuggire alla Chiesa romana. L'orbis terrarum, la massa degli uomini d'ogni condizione, luogo e tempo, dev'essere sicura di possedere la dottrina della salvezza. Per questo occorre (cosa umanamente irrealizzabile) un'autorità infallibile, un'autorità vivente: un'autorità infallibile, perché lo Spirito Santo l'assiste; un'autorità vivente, che per quest'assistenza, dia sempre, conforme alle difficoltà che nascono, ai problemi che sorgono, una risposta infallibile alle questioni che le vengono poste dai fedeli di tutte le condizioni, di tutti i tempi e di tutti i luoghi. Il che è avvenuto durante tutti i secoli. E oggi, dice l'abate de Tourville (Lumière et vie, p. 278), " la Chiesa, nel suo tenore puro, liberata dagli adattamenti fatti per i tempi anteriori, concorda col bisogno presente e con le disposizioni presenti più facilmente, più semplicemente che con quanto ha preceduto ". E questo garantisce l'avvenire. Cosi si compie la promessa di Gesù Cristo a San Pietro e, in lui, a tutti i suoi successori : " Io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno; tu conferma i tuoi fratelli. Tu sei Pietro, e sopra questa pietra io fonderò la mia Chiesa, e le porte dell'inferno non prevarranno contro di essa. Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle " (Le, 22, 32; Mt., 16, 18; Gv., 21, 16-17).

CONCLUSIONE

Un triplice miracolo morale. - Coesione, stabilità unita a progresso, pienezza, sono altrettanti caratteri della dottrina della Chiesa, cui imprimono dalla convinzione di possedere con sicurezza la verità ".

A meno che si ammetta un effetto senza causa, la sola spiegazione di quest'eccellenza più che umana della dottrina della Chiesa è un intervento di Dio. Dunque questa dottrina, che si dice rivelata, e proprio rivelata: viene proprio da Dio. Dunque la Chiesa è divina. La prova è ottima.

Ciascun carattere della Chiesa, da noi studiato, offre un argomento distinto e ciascuno di questi tre argomenti è valido. Essi si rafforzano a vicenda < e ne guadagnano quando vengono posti nell'apologetica integrale, che ab- 1 braccia le note interne ed esterne della Chiesa, i miracoli fisici e il grande miracolo morale, che è il grande fatto della Chiesa e della sua esistenza, della sua dottrina, della sua opera, della sua vita.

Questo o quell'aspetto dell'apologetica integrale colpisce maggiormente questo e quello spirito, secondo le varie mentalità. La vita della dottrina della Chiesa, della sua coesione, della sua fissità unita al progresso, della sua pienezza, è uno degli aspetti che colpiscono maggiormente i nostri contemporanei.

Un triplice argomento per l'apologetica contemporanea. - Alcuni uomini dalla mentalità filosofica sono preoccupati di quanto c'è di difficile nelle questioni che vengono loro poste, di contraddittorio e di caduco nelle teorie successive immaginate per risolverli; constatano che dopo tanti secoli, dopo tante faticose ricerche, k il mistero indietreggia senza cessare di essere mistero ", che quanto sembrava più sicuro è rimesso in questione, che, per esempio, non si sa proprio che pensare della gravitazione universale, dell'etere, e nemmeno dello spazio e del tempo. La serie dei sistemi costruiti dai filosofi appare loro come un complesso di incoerenze, fragilità, balbettii. Quando scoprono la dottrina della Chiesa, la sua impeccabile coesione intrinseca, la sua armonia con le conquiste graduali delle scienze sperimentali, l'arricchimento da essa portato alla ragione pur superandola, i lumi proiettati senza uscire dal proprio dominio su tutto il dominio dell'azione e dell'idea, costoro entrano in un mondo completamente nuovo. Ed eccoli in cammino verso la fede cristiana.

Due cose hanno contribuito a mettere in rilievo il secondo argomento: il successo dell'ipotesi dell'evoluzione, e il successo dei libri di storia. La scienza storica è fra quelle che hanno maggiormente perfezionato i loro metodi, ed ha maggiormente incontrato i gusti. L'ipotesi dell'evoluzione, per quanto possa ancor essere perfettibile, a molti nostri contemporanei è parsa bella e feconda. Disposizioni eccellenti per affrontare il domma cattolico! Perciò impressionante è lo spettacolo d'una dottrina che proclamandosi la verità, afferma che resterà di fatto costantemente identica con se stessa, e che, d'altra parte, trasmessa a un'umanità in cammino, in perpetua evoluzione, s'adatta ai bisogni intellettuali di tutti i tempi, conformemente alle esigenze del progresso vitale. Nulla di simile nella storia delle dottrine umane, che cambiano e crollano come castelli di carta, al soffio dei giorni che passano, degli uomini che si seguono, delle loro passioni, delle loro idee, delle loro scoperte. Questo contrasto può avviare alla fede coloro che hanno il senso della storia.

Infine due direzioni convergenti del pensiero contemporaneo invitano a fermarsi sul terzo argomento. La psicologia s'applica allo studio delle aspirazioni profonde e incoercibili dell'anima; ora la dottrina della Chiesa (ed essa sola) soddisfa queste aspirazioni, perché essa sola comunica all'uomo le conoscenze essenziali, essa sola risolve il problema del nostro destino. D'altra parte, se ai nostri giorni ci sono parole veramente fortunate, sono quelle di solidarietà, d'umanità, d'internazionalismo, ecc Parole magiche, con senso troppo spesso snaturato, ma che, ben comprese, hanno un senso cosi cristiano! La Chiesa da la dottrina di verità a tutti; per lei non ci sono né ricchi né poveri, né sapienti né ignoranti, né giudei né gentili, né romani né barbari, non vi sono stranieri; tutti egualmente sono i figli del Padre che è nei cieli, fratelli di Cristo che è il Salvatore di tutti, membri dello stesso corpo mistico, fatti per la stessa felicità indefettibile, cui arrivano amando colui che è per tutti il Buon Dio e amandosi tra loro. Qui sono la vera solidarietà, la vera fraternità umana, il vero internazionalismo. Sembra crescere sempre più il numero di quelli che intravedono o percepiscono questo fatto. Dei tre argomenti esposti, attualmente il terzo ha certamente maggior peso.

Un argomento che rispetta la libertà della nostra fede. - È necessario ricordare che " le scienze superiori della morale e della religione non si presentano all'intelligenza con intimazioni e prove ovvie, come quelle che servono di punto di partenza alla scienza fisica?... Ombre e linee leggere, indubbiamente certe ma delicate e fragili, quasi evanescenti, che lo spirito vede a intervalli, che appaiono nella calma, che si cancellano nell'agitazione, a II riflesso del cielo e delle montagne nel lago prova che il cielo e le montagne lo circondano; ma il crepuscolo, la nebbia, la tempesta spazzano via la splendida immagine che scompare senza lasciare traccia ". Così si esprime Newman (Idea of University, citato da S. Devas, L'Église et le progrès du monde, trad. frane, pag. 302).

Gli argomenti in favore del cattolicesimo desunti dalla dottrina che esso insegna sono probanti, ma non irresistibili, " altrimenti, dice ancora Newman (Grommar of assent, trad. it., ed. Guanda 1943, p. 315), come succederebbe che di fatto gli uomini vi resistono? C'è una grande differenza tra ciò che (la verità della rivelazione) è in se stessa e ciò che essa è relativamente a noi. La luce è una qualità della materia, così come la verità è una qualità del cristianesimo; ma il cieco non può vedere la luce, e ci sono uomini che non arrivano a conoscere la verità per colpa non della verità, ma di loro stessi ". Gli argomenti che conducono a conseguenze morali, richiedono disposizioni morali per essere apprezzati nel loro giusto valore. Questo valore " appare nella calma e si cancella nell'agitazione ". Quando l'anima è retta e il cuore puro, quando si prega con perseveranza, quando " si fa la verità nella carità ", nella dottrina della Chiesa si trova la chiarezza sempre viva che rischiara le ombre della vita mortale, in attesa della luce piena del giorno " senza foschia e senza crepuscolo ".

F. V.

BIBLIOGRAFIA. - 1. La coesione della dottrina cattolica è posta in particolare rilievo in Scheeben, I misteri del cristianesimo, trad. it. di Gorlani, 2 ed. Morcelliana, Brescia 1952. In modo più accessibile nelle seguenti opere: F. Olgiati, II sillabario del cristianesimo; II sillabario della morale, ed. Vita e Pensiero,. Milano; Lippert, La visione cattolica del mondo, Morcelliana, Brescia 1931; Sertuxanges, Il catechismo degli increduli, S. E. I., Torino 1937; L. von Rudloff, Piccola dogmatica per laici, 6 ed., Morcelliana, Brescia 1944; P. Parente, Dio e l'uomo, a ed., Marietti, Torino 1949.

La stabilità e il progresso : L. de Grandmaison, Le dogme chrétien, 3 ed.. Beauchesne,
Paris 1928; SERTn-LANGEs, Il miracolo della chiesa, Morcelliana, Brescia 1936; E. Newmak,
Saggio sullo sviluppo della dottrina cristiana, trad. it. in preparazione presso l'Editrice Fioren
tina, Firenze. Autori vari, Lo sviluppo del dogma secondo la dottrina cattolica, Pont. Univ.
Gregoriana, Roma 1953. Il volume raccoglie le relazioni lette nella Seconda Settimana
Teologica, 24-28 sett. 1951. Vedere la trattazione di C. Colombo in questo volume. 
La pienezza della dottrina. C. Adam, L'essenza del cattolicesimo, Morcelliana, Bre
scia 1938. U. Benson,I paradossi del cattolicesimo, Fiorentina, Firenze 1923. G. K. Che-
sterton, L'ortodossia 5 ed. Morcell. Brescia 1947. F. De Hovre, Le catholicisme, Dewit,
Bruxelles 1930, particolarmente le pp. 27-76 ricche di importanti citazioni di autori. Le
bellezze del cristianesimo cattolico e le sue intime armonie con le aspirazioni e i bisogni
del cuore umano sono esposte particolarmente in Bougaud, Il cristianesimo e ì tempi presenti, 5 voli., Marietti, Torino 1926-1928. A. Weiss, Apologià del cristianesimo, 5 voli., Monaumi, Trento e Tip. Emiliana, Venezia 1896-1908, dimostra che solo nel cattolicesimo
l'uomo può avere il suo completo perfezionamento. R. Spiazzi, Il cristianesimo perfezioni
dell'uomo, 2 ed., Ed. Paoline, Alba 1953. Falcon, Manuale di Apologetica, Ed. Paoline, Alba
'95'j PP- 453-463 e particolarmente pp. 483-502, ove l'argomento della coesione e del va
lore umano del cristianesimo viene sviluppato assumendo il dogma dell'Incarnazione come
centro di prospettiva.

 

   


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)