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DIFENDERE LA VERA FEDE

Bud Spencer un italiano dal cuore grande e cattolico

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    Caterina63
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    Sesso: Femminile
    00 29/06/2016 09:31

    LA MORTE DELL'ATTORE

     




    Che Bud Spencer fosse considerato da un certo ambiente anti cattolico un attore di serie B è cosa nota. Nonostante i suoi film in coppia con Terence Hill abbiano avuto successo in tutto il mondo. Da diverse sue interviste, emerge un uomo profondamente cattolico, ma questo ai grandi quotidiani interesse poco o nulla.



    di Elisabetta Broli







    È morto Bud Spencer.  Era cattolico e per lui la fede era un dogma, e il suo matrimonio è durato 49 anni, cioè fino a ieri. Come ha dichiarato l'attore, «Maria è un carro armato! Complementari e sempre affiatati non abbiamo mai litigato in modo serio in vita nostra». Ecco cosa si sono dimenticati di dire i due grandi quotidiani italiani, il Corriere della Sera e Repubblica.

    Inutile perdere tempo a sottolineare che sono i (comunque letti)quotidiani laici che portano avanti le teorie Gender, la stepchild adoption ecc. ecc. E anche sulla morte di Bud Spencer hanno fatto la loro parte. Che Bud Spencer fosse considerato da un certo ambiente di sinistra e anti cattolico un attore di serie B è cosa nota. E questo nonostante i suoi film in coppia con Terence Hill abbiano avuto successo in tutto il mondo: della sua morte ne stanno parlando, infatti, i media on line dei più significativi Paesi, Bbc news Us & Canada, l'Huffington Post francese. Il Time, che dopo il trionfo di Roberto Benigni con La vita è bella aveva pubblicato una classifica degli attori italiani più famosi del mondo, al primo posto aveva messo proprio Bud Spencer.  

    Il Time ha scritto: "The news of his death prompted a flood of online reactions", in poche parole: la notizia della sua morte ha invaso come una inondazione, una marea il mondo online. E i nostri quotidianoni che fanno? Scrivono dei "coccodrilli" - in gergo sono gli articoli su chi è morto - dove elencano i titoli dei suoi film di successo, spiegano che era alto un metro e novantadue e aveva il brevetto da pilota. Ah, no, anche che aveva il 47 di piede. Tutto qua?
    Da varie interviste rilasciate da Bud Spencer negli ultimi anni: «La morte non mi fa paura, da cattolico provo curiosità, piuttosto». «La vita non è nelle nostre mani, prima o poi ci presenteremo di fronte al Padreterno». «Nella mia vecchiaia avanzata ho bisogno della religione più che mai. Ho bisogno della fede. Credo in Dio, è ciò che mi salva. E prego». «Chiede il giornalista: come immagini il tuo ultimo pasto prima della morte e con chi lo condivideresti? Risposta di Bud Spencer: spaghetti. Con Gesù Cristo». 

    Anche sul suo libro Mangio ergo sum (2014 - Edizioni Npe) molti media hanno glissato sulle fede di Bud Spencer. Titolo della mini recensione di Repubblica: "Bud Spencer: pasta e fagioli e altre ricette per filosofi".  È un libro in cui l'attore si confessa anche, con il suo essere cattolico, su temi intimi: il suo rapporto con la religione, con la fine della vita, l'aldilà (e ammette di non essere stato proprio un santo in vita sua). In Germania, giusto per fare un esempio, ha avuto un ottimo successo, in Italia la critica l'ha snobbato. 

    Quello della fede era un tema ricorrente nei pensieri dell'attore. Un valore assoluto, un dogma, i suoi genitori erano credenti «e io li ho seguiti, ho immagazzinato i loro insegnamenti in maniera completa, per questo credo ancora oggi».  A 86 anni, e dopo 136 film, i più famosi insieme a Terence Hill, il suo spirito era sempre quello: generoso, autoironico (scherzava sulla propria mole) e bonario, come i personaggi che interpretava. Modesto nonostante il successo: ammetteva che senza Dio non avrebbe fatto nulla, «chi insegue solo il successo e la fama è un idiota». 

    Nei suoi film c'erano sempre sedie rotte e tavoli che volavano, e le immancabili scazzottate, ma «per proteggere chi non può proteggersi da solo», come mi spiegò anni fa quando lo incontrai per lavoro. Ammetteva di aver avuto una vita lunga e bella, ma sottolineava sempre l'importanza degli incontri: le persone non sono tutte uguali.  Dietro il suo fisico che non passava inosservato c'era un animo profondo. 

    A chi gli disse durante un incontro di essere ateo lui rispose «Se crede che Dio non esiste crede comunque in qualche cosa. Non esiste al mondo un uomo o una donna che non ha bisogno di credere in qualcosa». Eppure di tutto questo, della fede di Bud Spencer che era diventata per lui un'ancora di salvezza, non c'è una riga neppure nell'ampio spazio che gli dedica Wikipedia











    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    Caterina63
    Post: 39.989
    Sesso: Femminile
    00 30/06/2016 23:59

    La morte di Bud Spencer: a pugni con tutti tranne che con Dio

    Bud Spencer - EPA

    Bud Spencer - EPA

    28/06/2016

    “Papà è volato via serenamente alle 18.15. Non ha sofferto, aveva tutti noi accanto e la sua ultima parola è stata grazie”. Con queste parole, il figlio Giuseppe ha annunciato ieri pomeriggio la scomparsa a 86 anni di Bud Spencer, al secolo Carlo Pedersoli, uno degli attori più amati dal pubblico italiano e internazionale. Prima campione di nuoto e poi di incassi al cinema, spesso in coppia con Terence Hill, Bud Spencer nei suoi circa 130 film ha incarnato la figura dell’eroe manesco dal cuore d’oro, come racconta in questo servizio Alessandro De Carolis

    Lui le ali ce le aveva davanti, senza piume e con nocche coriacee grosse così, pronte a essere mulinate come le altre, ma con effetti molto meno celestiali. Per il resto Bud Spencer è stato il più grosso degli angeli che mangiano quei fagioli che tutti adesso ricordano, il classico gigante burbero e buono che si può solo amare, chiedere ai bambini di tre generazioni.

    “Primo, se io sto dormendo e mi svegliano all’improvviso, mi viene da piangere. Secondo, quando mi viene da piangere, io m’arrabbio. Terzo, quando mi arrabbio, mi alzo, scendo e divento intrattabile…”. (da “Pari e dispari”)

    La coppia che spacca
    Sessant’anni di ciak e mai un cazzotto dato a uno che non lo meritasse davvero. In coppia con l’altro compare d’avventura – più angelico di lui nelle fattezze ma non meno tosto – Bud ha prestato a lungo un torace e due spalle enormi alla figura dell’uomo manesco ma leale in un’epoca in cui il cinema andava avanti a giustizieri vendicativi e sanguinari. Un’interpretazione che il pubblico non ha smesso di applaudire, chiedere al resto del mondo dove da decenni la coppia “Bud&Terence” continua a vivere di entusiasmi propri.

    Da Carlo a Bud
    Tante volte Bud ha raccontato la sua vita divisa a metà, diceva, da “due successi”. I tempi di quando era ancora Carlo Pedersoli e volava in vasca, nuotatore un po’ più filiforme, senza barba e capace di abbattere senza pugni la barriera del minuto nei 100 sl. E i tempi del cinema, che scoprì la potenza drammatica e soprattutto comica di quel fisico massiccio nella parodia degli “spaghetti-western” di Trinità.

    “Io devo credere in Dio”
    Curiosamente, molta filmografia dei Bud Spencer e del suo amico Terence Hill ha a che fare con titoli di ispirazione “spirituale” – “Dio perdona io no”, i “Quattro dell’Ave Maria”, il citatissimo “Anche gli angeli mangiano fagioli”, “Porgi l’altra guancia”… Si può dire, in effetti, che l’uomo che ha preso per finta a cazzotti la vita facendo ridere tanti non ha mai fatto a pugni con Dio, che anzi ha sempre più preso sul serio. E, a differenza di tanti suoi colleghi che fingono allergie al sacro perché il vero cinema è laico, Bud non lo ha mai nascosto:

    “Io devo credere che c’è una persona, che nel mio caso è Dio. Ma perché, nel momento in cui io, da adulto, capisco che siamo in un mare di cose, enormi più di noi, io mi devo attaccare a Dio. Con la speranza che, dal momento in cui lui mi chiama, capisco tutto, perché oggi non si capisce niente…”.

    Eroe e galantuomo
    Diceva Pirandello: “È molto più facile essere un eroe che un galantuomo. Eroi si può essere una volta tanto; galantuomini, si dev'esser sempre”. Grazie Bud, per essere stato sempre galantuomo. Anche se per noi resterai sempre anche un eroe.




    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)