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    Alla fine …

L’avvento di Papa Francesco si è rivelato, nell’ordine divino delle cose, una benedizione grande e vera. E’ da oltre cent’anni che un conflitto nascosto infuria in seno alla Chiesa: un conflitto esplicitamente rivelato a Papa Leone XIII, parzialmente contenuto da San Pio X, scatenatosi al VaticanoII. Sotto Francesco, il primo papa gesuita, il primo papa dalle Americhe e il primo papa ordinato sacerdote con il Nuovo Rito, adesso è sbocciato per intero, con il potenziale di rendere la Chiesa più piccola ma più fedele. Di conseguenza sta germinando una paura fra i più astuti del clero che, a causa della loro formazione, educazione ed expertise nelle questioni ecclesiastiche, solitamente sono in grado di vedere più lontano e capire meglio del laico medio le conseguenze sia di un aperto conflitto sia del mantenimento della situazione esistente.

L’esortazione apostolica Amoris Laetitia è il catalizzatore che ha creato divisioni non solo fra i vescovi e le diverse conferenze episcopali, ma dividendo anche i sacerdoti dai loro vescovi e gli uni dagli altri, e i laici, ansiosi e confusi. Come un cavallo di Troia, l’Amoris Laetitia comporta la rovina spirituale dell’intera Chiesa, come guanto di sfida richiede il coraggio di superare la paura. In entrambi i casi, adesso è posizionata in modo tale da separare l’Anti-Chiesa di cui parlò Giovanni Paolo II  dalla Chiesa fondata da Cristo. Mentre la separazione comincia ad attuarsi, ognuno di noi, come gli angeli, dovrà decidere se preferisce avere torto con Lucifero piuttosto che avere ragione senza di lui.

A questo punto, se si interpreta Amoris Laetitia “in continuità con la dottrina del Magistero” il conflitto continuerà in modo surrettizio dato che l’Anti-Chiesa non solo prospera meglio nel parlare doppio, nelle ambiguità e nelle incertezze, ma teme anche il sensus catholicus.  D’altra parte, se dovesse essere interpretata come veramente contraria al Magistero perenne, è difficile concepire come si potrebbe evitare un’aperta rottura e ancora più difficile predirne le ricadute. 

Sta a Papa Francesco, il cui carisma è quello di confermare i suoi fratelli, il compito di risolvere i dubbi sorti sulla scia di Amoris Laetitia e, finché non lo farà, stanno ingenerando una grande paura le incertezze che saranno precipitate dalla separazione. Se, tuttavia, si ricorda che si è chiamati a restare uniti prima di tutto a Cristo (50) e attraverso di lui a tutti coloro che sono suoi (51) allora questa paura sarà molto mitigata.

Per ridurre ulteriormente la nostra paura è necessario che affrontiamo con chiarezza la realtà della nostra situazione. Cioè, dato che l’ignoranza è una delle cause della paura, dobbiamo sia ammettere che un problema c’è sia identificare la natura di questo problema. Grazie a Dio, questo lavoro è già stato fatto per noi da San Pio X, che smascherò il Modernismo, il nemico interno; e da Papa Paolo VI, che nel 60° anniversario del Miracolo del sole descrisse la portata del successo del nemico interno “La coda del diavolo è all’opera nella disintegrazione del mondo cattolico. Le tenebre di Satana sono entrate e si sono sparse per tutta la Chiesa cattolica fino ai suoi vertici. L’apostasia, la perdita della fede, si sta diffondendo per tutto il mondo e fino ai più alti livelli della Chiesa.” (52) Alle prese con il pensiero che il male della grande apostasia di cui parlarono gli Apostoli (53) possa essere veramente imminente e sentendo parlare della sua origine, magnitudo, estensione e potere, è naturale che siamo sopraffatti dalla paura.

Per vincere la nostra paura dobbiamo prima identificare e superare le sue varie manifestazioni. Dato che amiamo i pastori che Cristo ha messo sopra di noi come i guardiani delle nostre anime(54), la nostra paura è riverente. La nostra paura si può anche considerare grave dato che il pensiero che la vera Chiesa possa scomparire o che l’insegnamento dell’errore possa esserle attribuito disturberebbe anche i più risoluti fra noi. Dobbiamo pertanto essere zelanti e pronti a difendere la Chiesa prima vivendo I suoi insegnamenti senza compromessi; secondo, predicando le sue verità coraggiosamente dai tetti (55); e terzo, restando disposti e pronti, come i martiri maccabei, a morire per lei. Così si sconfigge la prima manifestazione della paura, la pigrizia.

Considerare il fatto che non abbiamo portato nulla in questo mondo e nulla possiamo portarne via (56)dovrebbe bastare perché si superi l’imbarazzo, la seconda manifestazione della paura. La perdita dei nostri impieghi, posizioni, titoli, famiglia, amici, è di poca importanza purché si possa restare fedeli alla Chiesa di Cristo che è la luce (57) che Egli ha posto sul moggio per illuminare tutta la casa (58).

La gioiosa resistenza degli Apostoli dopo aver sofferto il disonore a causa del Nome (59), dimostra che la vergogna, la terza manifestazione della paura, può essere sconfitta quando ci si rende conto che non c’è assolutamente nulla da temere nell’essere derisi o maltrattati o puniti per aver fatto ciò che è giusto (60).

Siamo sopraffatti da una paura che è essenzialmente estrinseca dato che diventa improvvisamente possibile quello che era impensabile. E’ con stupore che osserviamo che la Chiesa che amiamo e che sappiamo essere la barca di Pietro, mentre è attaccata da tutti i lati, “sta andando perigliosamente alla deriva come una nave senza timone e anzi mostra sintomi di incipiente disintegrazione”. Traiamo incoraggiamento dal racconto evangelico degli Apostoli (61), i quali, mentre il Signore dormiva in fondo alla barca, furono catturati da una violenta tempesta notturna sul Mare di Galilea e, benché impauriti, lavorarono ancora più strenuamente a svuotare l’acqua. Anziché dunque impaurirci, dovremmo pertanto come loro sforcarci di lavorare ancora più intensamente, senza cessare di gridare al Signore, addormentato nella barca di Pietro, “Signore, non ti importa che stiamo affogando?” Così si superano lo stupore e l’ottundimento, la quarta e quinta manifestazione della paura.  

La situazione attuale nella Chiesa e nel mondo è conseguenza delle nostre infedeltà e dei nostri peccati, come la Madonna ha abbondantemente chiarito cento anni fa a Fatima. I nostri peccati ci rendono ansiosi, in modo particolare quando ci rendiamo conto che siamo di nuovo responsabili della crocifissione di Cristo, seppure nel suo Corpo Mistico. Sapendo tuttavia che Dio è sempre pronto a perdonare ed essere misericordioso con il peccatore penitente, facciamo il mea culpa e diciamo “Signore, abbi pietà di noi peccatori” e così riuscire a superare l’ansia, il quarto modo di manifestarsi della paura.

Col battesimo siamo diventati membri della Chiesa militante e con la cresima soldati di Cristo; siamo pertanto stati reclutati e armati per il combattimento mortale contro i tre nemici implacabili delle nostre anime: il mondo, la carne e il diavolo. 

Riconoscendo che “la nostra battaglia non è contro la carne e il sangue, ma contro  I Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.” (62), combattiamo, come gli apostoli, prendendo a modello i martiri e Gesù Cristo stesso come nostra ricompensa.  Dato che il Signore ci ha detto esplicitamente che non dobbiamo temere coloro che uccidono il corpo ma non possono uccidere l’anima, possiamo immediatamente scontare coloro la cui più grande ferita a noi è nel regno materiale. Cristo però ci mette in guardia dagli uccisori dell’anima, ovvero i “falsi profeti [che] sorgeranno e inganneranno molti” (63), especialmente quei profeti che “faranno segni e prodigi per ingannare, se possibile, gli eletti.” (64) Inoltre, siccome il mondo dirà bene (65) di questi falsi profeti, saranno creduti prontamente poiché“non si sopporterà più la sana dottrina, ma, pur di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo i propri capricci, rifiutando di dare ascolto alla verità per perdersi dietro alle favole” (66). Sono questi dunque che dovremmo temere perché conducono i poveri peccatori alla dannazione eterna, tanto con un moltiplicarsi delle parole e degli scritti che diluiscono il rigore del Vangelo quanto con le loro affermazioni volutamente ambigue e confuse (67).  

Mentre è vero che dobbiamo diffidare di coloro che, come gli amici di Elea’zar con i loro ragionamenti speciosi e compassione finta sembrano avere a cuore il nostro bene, alla fine, tuttavia, chi dobbiamo temere è il Creatore di ogni cosa, la cui legge è vita (68).  Dio ci ha detto di ascoltare suo Figlio (69). Il rigore del Vangelo di suo Figlio, ovvero le cose che nelle parole di San Vincenzo di Lerins sono creduto “sempre, ovunque e da tutti”, è ciò che salverà le anime (70). Qualsiasi diluizione del rigore del Vangelo di Cristo (71), che sia fatto in nome degli studi moderni o che sia fatto alla luce di una comprensione nuova e più profonda o, per misericordia, non solo lo riduce a un vangelo umano (72)  ma, proponendo solo una giustizia farisaica (73), arreca un grande danno spirituale alle anime.

La salvezza delle anime è la legge suprema (74). Fu questo il motivo per cui cento anni fa  la Madonna venne a Fatima  e convinse tre bambini ad abbracciare uno stile di vita austero e a praticare delle penitenze rigorose affinché le anime dei poveri peccatori non cadessero nell’inferno. Incoraggiati dalle prime parole di SanGiovanni Paolo IIe fiduciosi nella promessa della Madonna che “alla fine il Mio Cuore Immacolatotrionferà”, non dobbiamo avere paura.  Piuttosto ascoltiamo il “Siate forti!” Non cederemo dove non dobbiamo cedere.  Combatteremo senza esitazione ma con coraggio; non segretamente ma in pubblico; non dietro a porte chiuse ma all’aperto. Audemus fidem nostram defendere! Non timemus!

1 1Cor.14:8

2 Jn.3:16

3 Is.7:10-14

4 Jer. 38 – 40

5 Is.7:11

6 Job 1:6-2:10

7 wjpbr.com/leoxiii.html

8 Mt16:18

9 1Sam.15:22

10 Lk.21:26

11 Yates, W. B., The Second Coming

12 Giovanni Paolo II, Inaestimabiledonum, no.18

13 Gen.27:22

14 Lk.4:36

15 Lk.12:3

16 http://www.fatima.org/essentials/facts/rianjo.asp

17 Aquinas, Summa Theologica, I-IIae, qq.22-48

18 Mt.25:14-28

19 Lk.16:1-8

20 Lk.24:41

21 Mt.28:4

22 Lk.23:48

23 Mt.27:56; Lk.22:54

24 Gen.3:10

25 Gen.4:13-14.

26 Heb.2:14-15

27 Mt.10:28; Lk.12:5

28 Prov.14:27

29 Prov.9:10

30 Lk.12:20, see also Lk.9:25

31 Macc.6:24-28

32 2Macc.6:29

33 2Macc.8:17

34 2Macc.7:29

35 1Macc.1:23

36 Eccles.1:9

37 On June 29, 1972, Pope Paul VI remarked that the smoke of Satan was seeping into the Church through the cracks in the wall.  On October 13, 1977, he said: “The darkness of Satan has entered and spread throughout the Catholic Church even to its summit. Apostasy, the loss of faith, is spreading throughout the world and in to the highest levels within the Church.”

38 Mt.5:37

39 https://www.youtube.com/watch?v=yCH2JKOM7sY

40 Mt.4:1-10

41 St. Pius X, Notre Charge Apostolique, 15 August, 1910

42 http://www.catholicnewsagency.com/news/fatima-visionary-predicted-final-battle-would-be-over-marriage-family-17760/

43 Mt.13:24-30

44 Cardinal Dolan led the 2015 St Patricks Day Parade, which included a gay activist component but excluded a pro-life group. https://www.lifesitenews.com/news/cardinal-dolan-marches-with-homosexual-activists-at-nyc-st.-patricks-parade

45 Priest reprimanded for denying Holy Communion to lesbian.  https://www.lifesitenews.com/news/archdiocese-of-washington-reprimands-priest-for-denying-communion-to-a-lesb

46 Morning Meditation in Domus Sanctae Marthae, December 20, 2013

47 Jn.19:26-27

48 Is.7:2

49 2Pet.2:10-16

50 1Cor.1:12

51 Rom.1:6; 7:4, 1Cor.1:10, 2Cor.18:8

52 Pope Paul VI’s October 13, 1977 address on the Sixtieth Anniversary of the Fatima Apparitions

53 2Thess.2:3

54 1Pet.5:2

55 Lk.12:3

56 1Tim.6:7

57 Jn.1:9; 3:21; 8:12; 12:46

58 Mt.5:15

59 Acts.5:41

60 2Tim.2:9; Heb.11:36; 1Pet.2:20, 3:14-17, 4:12-19

61 Mk.4:38

62 Eph.6:12

63 Mt.24:11

64 Mk.13:22

65 Lk.6:26

66 2Tim.4:3-4, 1Tim.4:1, 2Pet.2:1

67 1Tim.4:1

68 Prov.19:16

69 Mt.17:5; Mt.9:7; Lk.9:35

70 Catholic is defined as “quod semper, ubique et ab omnibus”. That is, catholicity implies antiquity, universality and consent.

71 Gal.1:6-9; Heb.13:9

72 2Cor.11:4

73 Mt.5:19-20

74 Code of Canon Law, canon 1752


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)