00 07/01/2020 11:29

CLV - A madonna Niera di Gherardo Gambacorti in Pisa


Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.


Carissima figliuola in Cristo dolce Gesù. Io Catarina, serva e schiava de' servi di Gesù Cristo, scrivo a voi, nel prezioso sangue suo; con desiderio di vedervi vestita del vestimento della divina carità, vero e perfetto amore, sì eper siffatto modo, che ogni altro amore v'esca del cuore e dell'affetto: perché l'anima insiememente di due amori non può esser vestita. Sicché, se ella è vestita del mondo,non può esser vestita di Dio, perché è molto contrario l'uno all'altro. L'amore e l'affetto che è posto nel mondo, ama sé d'amore sensitivo, cerca sempre onore, stato, e ricchezze, delizie, piaceri, consolazioni sensitive; li quali diletti conducono l'anima nella morte eternale. Perocché colui che ama disordinatamente il mondo e e' diletti suoi, sempre è radicato in superbia: e dalla superbianascono tutti e' vizii.


Oh a quanta miseria si reca quel cuore! Tutto s'annega nelle sollicitudini perverse del mondo: egli n'acquista la morte, e perdene la vita della Grazia; viene in tenebre,e perdene il lame; cade nella perversa servitudine del peccato, e così diventa servo a schiavo di quella cosa che non è; e peggio non può avere. Drittamente quest'anima piglia sé medesima, e mettesi in mano de' nemici suoi. Or non voglio così, dilettissima figliuola e figliuolo Gherardo; ma voglio che con una vera a santa sollicitudine spogliate il cuore e l'affetto di questo perverso amore, e vestitelo dell'amore di Cristo crocifisso con perfetta e ardentissima carità, stando sempre in dilezione e in amore col prossimo vostro. Questo amore pieno di letizia, di gaudio e d'ogni soavità, egli ingrassa, ed empie l'anima di virtù; ed apre l'occhio dell'intelletto, e fàlloragguardare, e ponere per obietto Cristo crocifisso, e l'amore ineffabile che egli ci ha. Così con amore s'empie d'amore; e séguita subito le vestigia di quello ch'egli ama; e perché ama Cristo, séguita le vestigie di Cristo, sempre dilettandosi delle virtù. E nelle fadighe si conforma con lui con pazienzia: nella prosperità, e diletti del mondo, stati e grandezze si conforma in dispiacimento; cioè che come Cristo spregiò e' diletti del mondo, così essa anima vestita d'amore li spregia con ogni santa a vera sollicitudine.


Questo fa il divino e santo amore; questo è il vestimento nuziale, il quale ci conviene avere perché siamo invitati alle nozze della vita durabile. E però vi dissi cheio desideravo vedervi vestiti di vero e perfetto amore, acciocché pienamente possiate adempire la volontà di Dio, e 'l desiderio mio, che non cerca né vuole altro che la vostra santificazione.


Bagnatevi del sangue di Cristo crocifisso. Nel sangue troverete il fuoco dell'amore; nel sangue si lavano le nostre iniquità. Questo fa il vicario di Cristo, quando assolve l'anima nostra, confessandoci noi: non fa altro, se non che getta il sangue di Cristo sopra il capo nostro. Dite a Gerardo, ché ora ch'è tempo accettabile, mentre che egli vive, che non dispregi questo sangue; però che non è sicuro quando debba morire, né quanta debba vivere. Rechisi a vomitare il fracidume de' peccati suoi per la bocca, confessandosi bene a diligentemente; ché in altro modo non potrebbe participare la divina Grazia.


Pregovi per l'amore di Cristo crocifisso, figliuola e figliuolo miei, che non sia né amore di figliuoli, né amore proprio di voi, né diletto del mondo, che vi ritragga da questo, che per debito doverete fare. Altro non dico. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Gesù dolce, Gesù amore.


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CLVI - A Giovanni Perotti cuoiaio in Lucca


Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.


Carissimo a dilettissimo figliuolo in Cristo dolce Gesù: Io Catarina, serva e schiava de' servi di Gesù Cristo, scrivo a voi nel preziosa sangue suo; con desiderio di vedervi vero padre a nutricare, reggere e governare la famiglia vostra con Santo timore di Dio; che voi siate quell'arbolo fruttifero, che' l frutto che è uscito di voi,sia buono e virtuoso. Sapete, figliuolo mio, che prima che l'arbolo renda il frutto, egli debbe esser buono, e bene ordinato: così dico che l'anima vostra si debbe ordinare col Santo e vero timore ed amore di Dio.


E se dicessimo: «io non mi so ordinare»; ecco il Verbo del Figliuolo di Dio, che s'è fatto a noi guida. E così disse egli: «Io sono Via, Verità, e Vita». Chi terrà per questa via, non potrà errare; ma egli producerà frutto di vita. Questo frutto si notricherà il figliuolo dell'anima vostra; e eziandio e' figliuoli naturali riceveranno dell'odore e della sustanzia di questo frutto. Che via ha fatto questo dolce maestro, Agnello immacolato? Ha fatto la via della profonda e vera umiltà: ché, essendo Dio, s'è umiliato agli uomini. La via sua sono obbrobrii, strazi a rimprovèrii, pene a fadighe, fino all'obbrobriosa morte della croce. Spregiando ogni diletto a delizie, sempre volle tenere per la via più umile e dispetta che trovasse. E che frutto produsse poich'ebbe fatta la via a noi? Che chiunque vuole, la può seguitare. Udistilo in sul legno della santissima croce, se fu mai un frutto di pazienzia simile al suo; ché, gridando e' Giudei crucifige, egli grida: «Padre, perdona a loro, che non sanno che si fare». O smisurata bontà di Dio! che non tanto che perdoni, ma egli gli scusa dinanzi al Padre. Egli è uno Agnello mansueto, che non è udito il grido suo per veruna mormorazione. Egli ha prodotto a noi il frutto della carità; perocché l'amore ineffabile che Dio ebbe all'uomo, il tenne confitto e chiavellato in croce. Non sarebbero stati né chiovi né croce che l'avessero tenuto se non fosse il legame della carità. Egli fu obediente al Padre suo; non ragguardando a sé, ma solo all'onore del Padre, e alla salute nostra.


Or questa è la via, figliuolo mio dolce, ch'io voglio che teniate, acciò che siate vero padre, a nutricare l'anima vostra, e' figlioli che Dio v'ha dati, crescendo sempre di virtù in virtù. E sappiate che per neuno modo possiamo avere per noi medlesimi questi frutti delle virtù, perocché siamo arboli salvatichi, se noi non facessimo uno innesto, per amore a desiderio di Dio, in su questo dolce arbolo, Cristo crocifisso. Però che, vedendoci tanto amare da lui, che ha data la vita per noi, non ci potremo tenere che noi non siamo fatti una cosa con lui. Allora l'anima inebriata d'amore non vuole tenere per altra via che' l maestro suo; ogni diletto e consolazione del mondo fugge, perché esso le fuggì; e ama ciò che Dio ama, e odia ciò che Dio odia: ama la virtù, e odia il vizio; e innanzi elegge la morte che offendere il suo Creatore. E non sosterrà, che e' suoi figliuoli, e la famiglia sua l'offenda; anco, li correggerà, come vero padre; e giusta il suo potere vorrà che tengano le vestigia sue. Or di questo vi prego che siate sollecito. Confortate e benedicete tutta la famiglia, e molto mi raccomandate alla madre e alla donna vostra; e singolarmente benedicete la mia figliuola, quella che io desidero, che sia sposa di Cristo, econsecrata a lui. Non dico più. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Gesù dolce, Gesù amore.


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CLVII - A' Vanni ed a Francesco, figliuoli di Niccolo de' Buonconti da Pisa


Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.


A voi, dilettissimi e carissimi fratelli in Cristo Gesù, ioCatarina, serva e schiava de' servi di Dio, scrivo e confortovi nel prezioso sangue del figliuolo suo; con desiderio di vedervi veri figli, e che sempre viviate nel veroe santo timore di Dio, sì e per siffatto modo, che voi none spreziate il sangue di Cristo; anco, vi venga in tedio ein abominazione il fracidume del peccato mortale, il quale fu cagione della morte del Figliuolo di Dio. Bene è dunque degno di reprensione colui che dà il corpo suo a tanta iniquità ed immondizia. E considerando la perfetta unione che Dio fece nell'uomo! Non voglio dunque, fratelli miei carissimi, che questo sia in voi.


E specialmente tu, Vanni, voglio che tu tenga un altro modo di vivere, che tu non hai fatto per lo tempo passato; recandoti dinanzi agli occhi l'anima tua, e la brevità del tempo; pensando che dèi morire, e non sai quando. Oh quanto sarebbe cosa oscura, che la morte ti trovasse in peccato mortale; e per una trista dilettazione perdessimo tanto bene e diletto, quanto egli è aver Dio per grazia nell'anima sua, e poi nell'ultimo avere la vita durabile, la quale non debbe mai avere fine! E vedete che io v'invito tutti e tre a fare sacrificio de' corpi vostri, e a disponervi a morire per Cristo crocifisso, se bisogno sarà. E in questo mezzo, prima che venga il tempo, voglio che siate con una virtù santa, e con la confessione spessendo; dilettandovi sempre d'udire la parola di Dio. Perocché, come il corpo non può stare senza 'l cibo, così l'anima non può stare senza 'l cibo della parola di Dio, cioè senza la confessione. Guardatevi dalle perverse compagnie: perocché molto impedirebbero il santo proponimento. Non dico più. Carissimi a dolcissimi fratelli in Cristo Gesù, permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Gesù. Gesù. Gesù.


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CLVIII - A prete Nino da Pisa


Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.


Carissimo padre in Cristo dolce Gesù. Io Catarina, serva e schiava de' servi di Gesù Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo; con desiderio di vedervi bagnato e annegato nel sangue di Cristo crocifisso, e nascosto nel costato suo. Però che nel sangue troverete il fuoco (perocché per amore fu sparto) e nel costato troverete l'amore corale: però che tutte l'operazioni che Cristo adopera in noi, le mostra fatte con tanto corale amore. Allora l'anima vostra s'accenderà a un fuoco di santo desiderio. II quale desiderio è un affetto d'amore: non ne invecchia mai, ma sempre ringiovenisce, l'anima che se ne veste, e rinfrescala in virtù, e fortificala e illuminala, e uniscela col suo Creatore. Perocché in questo oggetto di Cristo crocifisso trova il Padre, e participa dellapotenzia sua; trova la sapienzia dell'unigenito Figliuolo di Dio, il quale gl'illumina lo intelletto; gusta e vede laclemenzia dello Spirito Santo trovando l'affetto e l'amore con che Cristo ha donato a noi il beneficio della sua passione, facendoci bagno di sangue, dove sono lavate le nostre iniquitadi; del costato suo ci ha fatto abitazione erecettacolo, dove l'anima si riposa, e trova e gusta Dio-ed-Uomo.


Or questo voglio che noi facciamo, carissimo padre; sicché l'occhio dell'intelletto nostro non si serri mai, masempre vegga e ragguardi quanto egli è amato da Dio; il quale amore ci ha manifestato per mezzo del Figliuolo suo. La volontà sempre ami e non cessi mai, né allenti l'amore verso del suo Creatore, né per diletto né per pena né per veruna altra cosa che ci fusse fatta o detta: ma se tutte le altre operazioni ed esercizi corporali venisseromeno, questo non debbe mancare. Altro non dico. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Gesù dolce, Gesù amore.


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CLIX - A frate Ranieri, in Cristo, di Santa Catarina de' frati predicatori in Pisa


Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.


A voi, reverendo padre in Cristo Gesù, per reverenzia di quello dolcissimo sacramento, io Catarina serva e schiava de' servi di Dio, scrivo nel prezioso sangue suo; con desiderio di vedervi vero cavaliere e combattitore contra ogni vizio e tentazione, per Cristo crocifisso, con una santa e vera perseveranzia. Perocché la perseveranzia è quella che è coronata. Sapete che con la perseveranzia e con la battaglia si riceve vittoria. Noi siamo in questa vita posti come in uno cameo di battaglia, e dobbiamo combattere virilmente, e non schifare i colpi, né vollere il capo addietro; ma ragguardare il nostro capitano Cristo crocifisso, che sempre perseverò, e non lassò per detto de' Giudei, quando dicevano: «discendi della croce»; né per dimonio, né per nostra ingratitudine. Ma persevera, e non lassa però di compiere l'obedienzia del Padre, e la salute nostra, infino all'ultimo, che torna al Padre eterno con la vittoria, ch'egli ha avuta, d'aver tratta l'umana generazione dalla tenebra, e rendutagli la luce della Grazia, vincendo il dimonio e il mondo con tutte le delizie sue. E n'è rimaso morto. Questo Agnello ha dato la morte a sé per rendere la vita a noi: colla morte sua distrusse la morte nostra. Il sangue e la perseveranzia di questo capitano ci debbe fare inanimare a ogni battaglia, portando gene, strazio, rimprovèrio, e villania per lo suo amore: avere povertà volontaria, umiliazione di cuore, obedienzia compiuta e perfetta. A questo modo, quando sarà distrutta la nuvila del corpo suo, tornerà colla vittoria alla città di vita eterna: arà sconfitto ildimonio, il mondo e la carne, che sono tre perversi nemici.


E singolarmente la carne, che sempre ci stimola, e impugna contro lo spirito, conviencela domare e macerare col digiuno, vigilie e orazioni; e le cogitazioni che vengono, cacciarle colle continue e sante imaginazioni, imaginando e cogitando quanto è il fuoco dell'ardentissima carità; quanto è il fuoco dell'ardentissima carità: quanto egli ha fatto per noi per grazia e non per debito. Ché il Padre ci ha dato il Verbo dell'unigenito suo Figliuolo; e il Figliuolo ha dato la vita: che per amore ha svenato ed aperto il corpo suo, che da ogni parte versa sangue. Egli ha lavate le macchie delle nostre iniquità, di sangue. Quando l'anima ragguarda tanto amore, consumasi per amore; e non gli pare poter fare tanto, né potrebbe, se desse il corpo suo ad ogni pena e tormento. Non gli pare potere, né può, satisfare a tanto amore e a tanti benefizi, quanto riceve dal suo Creatore. Egli è il dolce Dio nostro, che ci amò senza essere amato. Or con questo modo caccerete le cogitazioni del dimonio.


Ma voi mi potreste dire: «poiché tu vuoi ch'io sia cavaliere virile; e io sono nel campo della battaglia, combattuto da molti nemici; arme mi conviene avere. Dimmi che arme io prenda». Rispondovi ch'io non voglio che siate disarmato; ma voglio che abbiate farme di Pauluccio, che fu uomo come voi; cioè la corazza della vera a profonda umiltà la sopraveste della ardentissima sua carità. Che, come la corazza è unita colla sopraveste, e lasopraveste colla corazza; così l'umiltà è balia e nutrice della carità e la carità nutrica l'umiltà. Questa è l'arme che io vi do: perocché ella riceve i colpi, che assai può gittare il dimonio, il mondo, e la carne (saette tanto avvelenate) che ce ne coglia neuna; perocché l'anima innamorata di Cristo crocifisso non riceve in sé saetta di peccato mortale, cioè per consentimento di volontà. Egli è di tanta fortezza, che né dimonio né creatura il può costringere più che si voglia. Anco vi conviene avere in mano il coltello per difendervi da' nemici vostri: e abbia due tagli; un taglio di odio dispiacimento di voi medesimi, e del tempo passato spesso speso con poca sollicitudine di virtù, e con molta miseria e iniquità, e ofese del nostro Salvatore. Dobbiamo odiare questa ofesa, e noi medesimi che abbiamo offeso; perocché la persona che ha conceputo uno odio, vuole fare vendetta della vita passata, e sostenere ogni pena per amore di Cristo a scontamento de' peccati suoi vendicando la superbia coll'umiltà, la cupidità e avarizia con la larghezza e carità, la libertà delle proprie sue volontà coll'obedienzia.Queste sono le sante vendette che noi dobbiamo fare quando portiamo questo coltello dell'odio e dell'amore.


Ma io godo ed esulto delle gloriose novelle ch'io ho udite di voi; che mi pare che abbiate fatta la vendetta della libertà, essendo andato al giogo dell'obedienzia santa. Non potevate fare meglio, Che d'avere renunziato al mondo e a' diletti a delizie sue, e alla propria volontà. Pregovi per l'amore di Cristo crocifisso, che virilmente con una santa perseveranza siate in questo campo della battaglia, e non volliate mai il capo addietro a schifare niuno colpo di molestia e tentazione; ma fermo armato, dell'arme detta: coll'arme sostenete e riparate a' colpi che vengono: col coltello di due tagli di odio e d'amore e vi difenderete da' vostri nemici.


L'arbore della croce voglio che sia piantato nel cuore e nell'anima vostra. Conformatevi con Cristo crocifisso: nascondetevi nelle piaghe di Cristo crocifisso; bagnatevi nel sangue di Cristo crocifisso; inebriatevi e vestitevi di Cristo crocifisso; come dice Paolo, gloriatevi nella croce di Cristo crocifisso satollatevi d'obbrobri, di vergogne e di vituperii, sostenendo per amore di Cristo crocifisso. Conficcatevi il cuore e l'affetto in croce con Cristo; perocché la croce n'è fatta nave, e porto, che vi conduce a porto di salute: i chiovi vi sono fatti chiave per aprire ilreame del cielo. Orsù, padre a fratello carissimo, non dormite più nel letto della negligenzia; ma come cavaliere virile e non timoroso, combattete contra ogni avversario: ché Dio vi darà la plenitudine della Grazia; sicché, consumata la vita vostra, dopo le fadighe giugnerete al riposo, e a vedere la somma eterna bellezza e visione di Dio, dove l'anima si quieta e riposa, finita ogni pena e male; riceve ogni bene, sazietà senza fastidio, e fame senza pena. Finite la vita vostra in croce. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Gesù dolce, Gesù amore.


 


 


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)