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"La colpa gravissima di chi perseguita la Chiesa"

116. Se tu mi chiedessi (è la Provvidenza Divina che dialoga con Caterina da Siena) per quale ragione Io giudico la colpa di coloro che perseguitano la Santa Chiesa più grave di tutte le colpe che si possano commettere, e perchè non voglio che nemmeno a causa di loro eventuali difetti diminuisca la riverenza verso i miei Ministri, ti risponderò dicendoti: perchè ogni atto di rispetto verso di loro non è fatto a loro ma a Me, in virtù del Sangue che Io ho dato loro da somministrare. Se così non fosse, li rispettereste non più di quanto rispettate ogni altro uomo di questo mondo. Invece dovete riverirli grazie al loro ministero, e dovete ricorrere alle loro mani; dovete ricorrere a loro non per loro stessi, ma in forza del potere che Io ho dalo loro, se volete ricevere i santi Sacramenti della Chiesa; se, infatti, pur potendoli ricevere, voi non li voleste, vivreste e morreste in stato di dannazione.

Perciò è chiaro che la riverenza non è per loro, ma è per Me e per il glorioso Sangue di cristo; siamo infatti una medesima cosa grazie all'unione divina con la natura umana, come ho già detto. Allo stesso modo anche l'irriverenza colpisce Me; infatti ti ho già detto che non dovete riverire loro per loro stessi, ma per l'autorità che Io ho loro data. Perciò essi non devono essere offesi, poichè offendendoli, offendete Me e non loro, e questo io lo proibisco, e dico che non voglio che i miei consacrati siano toccati da mano secolare!

Ecco perchè nessuno può dire a mò di scusa: "io non offendo la santa Chiesa nè mi ribello, ma colpisco i difetti dei cattivi pastori..." Costui mente sul suo capo e, come accecato dall'amor proprio, non riesce più a vedere chiaramente. Ma in realtà costui vede benissimo, anche se finge di non vedere per far tacere il pungolo della propria coscienza. Se ascoltasse la propria coscienza vedrebbe, come in realtà vede, di star perseguitando il Sangue offerto e non i suoi ministri difettosi. A Me è rivolta l'offesa, così come per Me è la riverenza e mio è ogni danno - scherni, villanie, obbrobri e persecuzioni - che sia fatto a loro! Io reputo fatto a Me quel che gli uomini fanno a loro, poichè questo Io dissi, che non voglio che i miei consacrati siano toccati da altri. Io solo ho il potere di punirli, non altri!

Ma questi iniqui dimostrano la mancanza di rispetto che hanno per il Sangue, e quanto poco hanno caro il Tesoror da me dato per la loro salvezza e per la vita delle loro anime. Niente infatti potevate ricevere di più grande che il Mio darmi in Cibo per voi: tutto Dio e tutto Uomo, come ti ho detto!


S.Caterina da Siena "Dialogo della Divina Provvidenza", pag.284 -Ed. ESD-

(...continua pag.285 - La colpa di chi perseguita la Chiesa-)

Ma per il fatto che nei miei ministri non riverivano Me, gli uomini han tolto loro ogni riverenza perseguitandoli e motivando la persecuzione col pretesto che vedevano in loro molti peccati e difetti: dei quali più avanti ti parlerò. Se in verità avessero coltivato in sè questo rispetto verso i miei ministri per amor mio, per nessuna colpa mai avrebbero mancato loro di rispetto, perchè la virtù del Sacramento non diminuisce a causa di alcun difetto, come ti ho già detto. Dunque non deve diminuire neppure la riverenza loro dovuta; se il rispetto vien meno, l'offesa è fatta a Me!
Perciò reputo questa colpa fra le più gravi, molte sono le ragioni. Te ne dirò le tre principali.

La prima consiste in ciò: "che quel che fanno ai miei ministri vien fatto a me" (Lc.10,16)

La seconda è questa: chi perseguita i sacerdoti trasgredisce il comandamento; perchè Io ho intimato che essi non vengano toccati e chi contravviene al Mio divieto disprezza la virtù del Sangue tratta dal Sacramento del Battesimo, in quanto disobbedisce facendo quel che Io ho vietato! Costoro si ribellano a questo Sangue perchè hanno perso il rispetto e si sono eretti a giudici e persecutori, riducendosi a membri putridi, che volontariamente si son staccati dal corpo Mistico della Chiesa; perciò se la morte li coglie mentre consapevoli si ostinano in questa ribellione, dura sarà la mia condanna....(Lc.10,12) Ma è anche vero che giunti al momento estremo, se umiliandosi riconoscono la propria colpa, e desiderano riconciliarsi con il loro Capo, pur non potendolo fare effettivamente (qui si evidenzia la conversione in mancanza di un sacerdote), possono ricevere la Mia Miseriocordia. Ma è meglio che essi non aspettino l'ultimo momento, poichè non possono essere sicuri d'averne il tempo, così come è già scritto nel santo Vangelo!

La terza ragione sta nel fatto che questa colpa è fra le più gravi in quanto è commessa con la malizia e spesso con deliberazione: essi, infatti, se chiedessero il Lume della Sapienza, capirebbero, ma essi sanno che questo peccato non può essere fatto in "buona coscienza", e dunque, commettendolo, Mi recano offesa, sì! Offesa accompagnata da superbia, senza alcun piacere temporale, onde si consumano l'anima e il corpo: si consuma l'anima, perchè viene privata della grazia ed è corrosa dal verme della coscienza; e si consuma ogni sostanza temporale, perchè essa viene messa a servizio del demonio che gode nel vedere trattare male i miei Ministri!

Queste azioni sono commesse con determinazione contro di Me e nessuna utilità viene da queste azioni, ma vanno ad alimentare malizia e profumo di superbia con la scusa di voler correggere i difetti dei miei Ministri. Essi non sono da meno di Pilato, dalla cui paura di perdere il potere e il proprio posto, uccise Cristo, l'Unigenito mio Figlio: allo stesso modo si comportano costoro! (Gv.19,12 - Caterina, le Lettere, n.123-)

L'offesa ai Miei ministri è fatta direttamente a Me, gli altri peccati sono commessi con qualche motivazione, e in modo indiretto, per mezzo di altro. Il peccato si commette sempre per mancanza dell'Amore di Dio e del prossimo: perciò quando si offende il prossimo, sono Io che vengo offeso per mezzo suo, a maggior ragione se si offende un ministro! Sono Io che ho eletto questi miei ministri, Io li ho consacrati con il Mio Spirito, Io li ho posti a somministrare il Corpo e il Sangue del Mio Unigenito: all'atto della consacrazione, queste persone rivestono la persona di Cristo mio Figlio, Sacerdote per sempre; ecco perchè questa offesa è fatta al Verbo e rivolgendola a Lui è rivolta a Me poichè siamo una medesima cosa!
(...)

Questo ti ho mostrato, affinchè tu avessi più materia per dolerti dell'offesa fattami; e affinchè con il dolore e l'amarezza tua e degli altri miei servi, in virtù della Mia bontà e Misericordia, si possa dissolvere tutta la tenbra che si è venuta addensando in questi membri che imputridiscono e che si tagliano fuori dal corpo mistico della Chiesa! Purtroppo trovo tanti che mi feriscono continuamente con le frecce di un amore falso e disordinato e con timor servile dicono di servirMi, ma mentono; con l'amor proprio e come accecati stimano quale onore ciò che per loro è vergogna, mentre considerano vergogna ciò che è a loro onore cioè, si vergognano di umiliarsi di fronte al Capo di cui dovrebbero esserne membra, ma che non vogliono!





Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)