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Orazione 7


 


LA FORTEZZA DELLA VOLONTÀ


 



  1. CONFESSIONE DI FEDE


Confesso, Dio eterno, confesso, Dio eterno, alta ed eterna Trinità, che tu mi vedi e mi conosci, e questo ho visto nella tua luce.


Confesso, Dio eterno, e vedo che tu vedi la necessità della tua sposa e la buona volontà del tuo vicario.


Ma chi gli impedisce di metterla in atto? Nella tua luce ho visto che tu conosci queste cose, poiché nulla è nascosto ai tuoi occhi.


Nella stessa luce vedo che in te hai previsto il rimedio dato al genere umano che è come un figlio morto: il Verbo del tuo Figlio unigenito.


Hai visto anche l’altro rimedio per questo morto: conservare le cicatrici nel corpo del Verbo perché continuamente gridassero misericordia per noi dinanzi a te. Nella tua luce ho visto che le hai conservate per fuoco d’amore, e il corpo glorioso non rifiuta né esse né il colore del sangue, e le piaghe non tolgono al corpo di Cristo risorto il suo stato glorioso. Ancora, hai visto in te stesso che, dopo l’infermità dalla quale ci hai liberato, l’uomo doveva ancora cadere nella colpa per i suoi difetti: perciò hai dato il rimedio nel sacramento della santa penitenza, nella quale il ministro versa sopra la faccia dell’anima il sangue dell’umile agnello. Come hai visto il rimedio principale per riconciliarci con te per mezzo del Verbo, così hai visto tutti questi altri rimedi necessari alla salvezza dell’uomo.


Nella tua luce conosco che tu hai visto prima tutte queste cose, perché in questa luce io vedo, e senza questa luce andrei nelle tenebre.


O dolcissimo amore! Tu hai visto in te stesso la necessità della santa Chiesa e il rimedio di cui ha bisogno, e glielo hai dato con la preghiera dei tuoi servi, i quali vuoi che si facciano muro sul quale s’appoggi il muro della santa Chiesa. A questi servi la tua clemenza, cioè lo Spirito Santo, amministra gli ardenti desideri della sua riforma.


 



  1. FORTEZZA E DEBOLEZZA


Vedo ancora che tu hai visto la nostra legge perversa, che è sempre disposta a ribellarsi alla tua volontà, e hai visto che l’avremmo segue molte volte. Veramente vedo che hai visto la fragilità di questa nostra natura umana: quanto sia debole, fragile e misera. Perciò tu, sommo provveditore, che in ogni cosa hai provveduto alla tua creatura, tu, riparatore eccellente, che in ogni cosa le hai dato rimedio, ci hai dato la rocca e la fortezza della volontà, e l’hai accompagnata con la debolezza della carne; e la volontà è tanto forte che né demonio, né alcun’altra creatura può vincerla se noi non vogliamo, cioè se il libero arbitrio, nella cui mano è posta questa fortezza, non acconsente.


O bontà infinita! Da dove viene tanta fortezza nella volontà della tua creatura? Da te, somma ed eterna fortezza. Quindi vedo che la creatura partecipa della fortezza della tua volontà, perché dalla tua volontà ci hai dato la nostra; e vediamo che la nostra volontà tanto è forte quanto segue la tua, e tanto è debole quanto se ne distacca, perché dalla tua volontà hai creato la nostra, e perciò rimanendo nella tua è forte. Tutte queste cose ho visto nella tua luce.


Nella nostra volontà, eterno Padre, dimostri la fortezza della tua volontà: se a un piccolo membro hai dato tanta fortezza, quanta stimeremo che sia la tua, tu che sei creatore e governatore di tutte le cose!


 



  1. LA LUCE DELLA FEDE NUTRE LA VOLONTÀ


Una cosa vedo nella tua luce: pare che questa volontà, che ci hai dato libera, sia fortificata dalla luce della fede, perché con questa luce conosce nella tua luce la tua volontà eterna, e vede che questa non vuole altro che la nostra santificazione; sicché la luce accresce e fortifica la volontà che, nutrita dalla luce della santa fede, dà vita alle opere dell’uomo; e così né volontà vera né fede viva ci può essere senza l’opera.


Questa luce nutre e accresce il fuoco nell’anima, che non può gustare il fuoco della tua carità se la luce non le mostra l’amore e la tua benevolenza verso di noi.


Tu, luce, sei materia del fuoco, perché lo fai crescere nell’anima; e come la legna fa aumentare e crescere il fuoco materiale, così tu luce sei quella che fa crescere la carità nell’anima, perché le dimostri la tua divina bontà, e la carità si nutre dite perché desidera conoscere il suo Dio e tu vuoi soddisfarla.


O provveditore eccellente, tu non hai voluto che l’uomo cammini nelle tenebre né stia in guerra, e perciò l’hai provvisto della luce della fede, che ci manifesta la via e ci dà pace e quiete.


Questa luce non lascia morire di fame l’anima, né restare nuda, né essere povera, perché la pasce del cibo della grazia, facendole gustare nell’affetto della tua carità il cibo dell’anima, e la riveste della veste nuziale della perfetta carità e dell’eterna tua volontà, e le apre le ricchezze eterne. Ho peccato contro il Signore, pietà di me, perché la tenebra della legge perversa che ho sempre seguito ha offuscato l’occhio del mio intelletto, e perciò non ho conosciuto te, vera luce; e tuttavia è piaciuto alla tua carità illuminarmi dite, luce vera.


O Dio eterno, o amore inestimabile, la tua creatura è tutta impastata con te e tu con lei per la creazione, per la fortezza della volontà, per il fuoco col quale l’hai creata, per la luce naturale che le hai dato e con la quale vede te, vera luce, esercitandola con la fame delle vere e reali virtù, a gloria e lode del tuo nome.


O luce sopra ogni luce, o bontà sopra ogni bontà, o sapienza sopra ogni sapienza, o fuoco che superi ogni fuoco, perché tu solo sei colui che sei, e nessun altro è qualcosa se non in quanto ha l’essere da te!


O cieca e miserabile anima mia, indegna che tu sia messa insieme con gli altri servi di Dio a fare il muro per soccorrere la santa Chiesa, ma degna invece di essere piantata in un ventre d’animale, perché hai agito sempre come gli animali!


Grazie, grazie a te, Dio eterno, perché nonostante le mie iniquità ti sei degnato di eleggermi a questo lavoro.


Ti prego dunque - poiché tu ispiri nelle menti dei tuoi servi desideri vibranti e ardenti per la riforma della tua sposa e li fai gridare nella continua orazione - che tu esaudisca il loro grido. Conserva e accresci la buona volontà del tuo vicario, e si compia in lui la vera perfezione, come tu gli richiedi. La stessa cosa ti domando per tutte le creature ragionevoli, soprattutto per coloro che tu mi hai messo sulle spalle: io, debole e incapace, li riconsegno a te. Non voglio che i miei peccati li ostacolino, perché ho sempre seguito la legge perversa; ma io desidero e ti prego che ti seguano perfettamente, perché meritino d’essere esauditi per le preghiere che ti fanno, e debbono fare, per tutto il mondo e per la santa Chiesa. Ho peccato contro il Signore, pietà di me.


Perdona, Padre, perdona me miserabile e ingrata delle infinite grazie ricevute da te. Confesso che la tua bontà mi ha conservata tua sposa, benché per i miei difetti ti sia sempre stata infedele. Ho peccato contro il Signore, pietà di me. Gesù dolce, Gesù amore! Così sia!



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)