Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.
Santissimo e reverendissimo padre in Cristo dolce Gesù, la vostra indegna e miserabile figliuola Catarina vi si raccomanda nel prezioso sangue suo; con desiderio di vedere il cuore vostro fermo e stabile, e fortificato in vera e perfetta pazienzia; considerando che 'l cuore debile, volubile e senza pazienzia, non potrebbe venire a fare lì grandi fatti di Dio. Ogni Creatura ragionevole, se vuole servire a Dio ed essere vestita delle virtù, conviene averequesta costanzia, fortezza e pazienzia: altrimenti, non averebbe: mai Dio nell'anima. Che se l'uomo si volgesse alla prosperità per disordinato diletto, delizie e piacimento di sè o del mondo; o all'ingiurie e tribolazione si volgesse per impazienzia, e lassasse l'affetto delle, virtù,le quali virtù ha concepute nell'animo per santo desiderio, e vuole acquistare; egli debbe bene vedere, che la virtù non s'acquista nè diventa perfetta senza 'l suo contrario.Che se egli schifa il contrario, séguita che fugge lavirtù, con lav quale virtù debbe contrastare e abbattere il vizio, che è contrario alla virtù; con l'umilità cacciarela superbia: le ricchezze e delizie e stati del mondo con la volontaria povertà. La pace cacci e sconfigga la guerra dell'anima sua e del prossimo suo; la pazienzia vinca la impazienzia per amore dell'onore di Dio e della virtù. E per odio e dispiacimento di sè portare fortemente con pazienzia li strazii, ingiurie, schernì e villanie, pene dicorpo, e danni temporali. Così debbe essere costante, fermo, stabile e paziente: altrimenti, non sarebbe servo di risto, ma diventerebbe servo e schiavo della propria sensualità, la quale sensualità gli tolle questa costanzia, efalo pusillanimo, con piccolo e debile cuore. Ma non debbe fare così; anco, si debba ponere per obietto la prima dolce Verità, che col sostenere, portando e sostenendo li difetti nostri, ci rende la vita. O padre santissimo,dolcissimo babbo mio, aprite l'occhio dell'intelletto, e con intelligenzia vedete, se l'è tanto necessaria la virtù ad ogni uomo, a ciascuno per sè medesimo per salute dell'anima sua, quanto maggiormente in voi, che avete a notricare e governare il corpo mistico della santa Chiesa sposa vostra, bisogna questa costanzia, fortezza, pazienzia. Sapete che, come voi intraste pianta novella nel giardino della santa Chiesa, voi vi doveste disponere con virtù a resistere al dimonio, alla carne, e al mondo, che sono tre nemici principali, li quali ci contrastano di dì edi notte; che non dormono mai. Spero nella divina Bontà, che a parte di questi nemici vi ha fatto resistere, efarà in tutto; sicchè egli averà di voi quel fine, per lo quale vi creò, cioè, perché rendeste gloria e loda al nome suo, e perché godeste la bontà sua, ricevendo l'eterna sua visione, nella quale sta la nostra beatitudine. Ora sete vicario di Cristo; il quale avete preso a travagliare e combattere per l'onore di Dio, per salute dell'anime, e riformazione della santa Chiesa: le quali cose sono a Voi travagli e pene, in particolare a voi aggionte, oltre le battaglie comuni, che date sono ad ogni anima che vuole sersvire a Dio, come detto è. E perché è maggiore il peso vostro, però bisogna più ardito e viril cuore, e non timoroso per veruna cosa che avvenire potesse. Chè voi sapete bene, santissimo padre, che come voi pigliaste per sposa la santa Chiesa, così pigliaste a travagliare per lei,aspettando li molti venti contrari di molte pene e tribulazioni, che si facevano incontra a combattere con voi per lei. E voi, come uomo virile, fatevi rincontra a q uesti venti pericolosi, con una fortezza, pazienzia e longa perseveranzia, non volgendo mai il capo addietro per pena nè sbigottimento nè timore; ma perseverate, rallegrandovi nelle tempeste e battaglie. Rallegrisi il cuore vostro: chè nelli molti contrari che sono addivenuti e addivengono, si fanno bene li fatti di Dio; e per altro modo non si fecero mai. Così vediamo che 'l fine della persecuzione della Chiesa, e d'ogni tribulazione che riceve l'anima virtuosa, è la pace acquistata con vera pazienzia e perseveranzia: essa n'esce coronata di corona di gloria.
Questo è dunque il remedio. E però dissi, santissimo Padre, ch'io desiderava di vedervi il cuore fermo e stabile, fortificato in vera e santa pazienzia. Voglio che siateuno arbore d'amore, innestato nel Verbo Amore, Cristo crocifisso; il quale arbore, per onore di Dio e salute delle pecorelle vostre tenga le radici nella profonda umilità.Se voi sarete arbore d'amore, radicato così dolcemente, troverete in voi, arbore d'amore, nella cima il frutto della pazienzia e fortezza, e nel mezzo la perseveranzia coronata; e troverete nelle pene pace, quiete e consolazione, vedendovi conformare in pena con Cristo crocifisso. E così nel sostenere per amore di Cristo crocifisso, con gaudio verrete dalla molta guerra alla gran pace.
Pace, pace, santissimo Padre! Piaccia alla Santità vostra di ricevere li vostri figliuoli, che hanno offeso voi Padre La benignità vostra vinca la loro malizia e superbia. Non vi saràvergogna d'inchinarvi per placare il cattivo figliuolo; ma sa ràvi grandissimo onore e utilità nel cospetto di Dio, e degli uomini del mondo. Oimè, babbo, non più guerra per qualunque modo. Conservando la vostra coscienzia, si può aver la pace. La guerra si mandi sopra gl'infedeli, dove ella debbe andare. Seguitate la mansuetudine e pazienzia dell'Agnello immacolato Cristo dolce Gesù, la cui vece tenete. Confidomi in Domino nostro Jesù Cristo, che di questo e d'altre cose adopererà tanto in voi, che n'adempirò il desiderio vostro e mio: chè altro desiderio in questa vita io non ho se non di vedere l'onore di Dio, la pace vostra, e la reformazione della santa Chiesa, e di vedere la vita della Grazia in ogni creatura che ha in sè ragione. Confortatevi: chè la disposizione di qua, secondo che mi è dato a sentire, è pure di volervi per Padre. E specialmente questa città tapinella; la quale è sempre stata figliuola della Santità vostra; la quale, costretta dalla necessità, gli è convenuto fare di quelle cose che gli sono spiaciute. Pare a loro che il bisogno lo abbi fatto fare. Voi medesimo li scusate alla vostra Santità; sicchè coll'amo dell'amore voi li pigliate. Pregovi per l'amore di Cristo crocifisso, che, più tosto che potete, voi n'andiate al luogo vostro delli gloriosi Pietro e Paolo. E sempre dalla parte vostra cercate d'andare sicuramente; e Dio dalla parte sua vi provederà di tutte quelle cose che saranno necessarie a voi e al bene della sposa sua. Altro non dico. Perdonate alla mia presunzione. Confortatevi, e confidatevi nelle orazioni de' veri servi di Dio, che molto orano e pregano per voi. Domandovi io e gli altri vostri figliuoli umilmente la vostra benedizione. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Gesù dolce, Gesù amore.
CCLIII - A misser Trincio de' Trinci da Fuligno, e a Corrado suo fratello
Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.
Carissimi fratelli in Cristo dolce Gesù. Io Catarina, serva e schiava e' servi di Gesù Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo; con desiderio di vedervi veri servi di Cristo crocifisso, e legati nel legame dolce della carità. Il qual legame legò Dio nell'uomo, e l'uomo in Dio; e fu per siffato modo perfetta questa unione, che nè per morte nè per neuna altra cosa si potè separare.
O dolce e vero legame, grande è la forza tua, in tanto che tenesti confitto e chiavellato Dio-e-Uomo in su 'l legno della santissima croce; perocchè nè chiodo nè altro ferro era sufficiente a tenerlo se l'amore dell'onore del Padre e della salute nostra non l'avesse tenuto. Sì forte fu, carissimi fratelli, questo amore, e sì perseverante, chenè dimonia nè altre creature il poterono allentare, che quest'amore non perseverasse. Le creature non lo allentarono nè allentano per le ingiurie che gli erano fatte, e che noi gli facciamo, nè per ingratitudine loro niè nostra; nè le dimonia; perocchè, molestando noi, non lo impediscono che egli non ami. Nè abbandonò l'obedienzia del Padre eterno, ma perseverò infino alla morte della croce, Questo dolce e amoroso Verbo, unigenito Figliuolo di Dio, con molta perseveranzia e pazienzia ci manifesta la volontà e la verità dolce del suo Padre eterno. La volontà sua è la nostra santificazione: questa è la verità; e per questo fine ci creò Dio, cioè perché fussimo santificati in lui a loda e gloria del nome suo, e acciò chenoi godessimo e gustassimo la eterna sua visione. O dolcissimi e carissimi fratelli, io voglio che ragguardiate l'abbondanzia e l'abisso della sua carità: però che, perché l'uomo era accecato e diventato ignorante per la colpa sua, e, non cognosceva questa dolce verità e dolce volontà di Dio, però si volle umiliare all'uomo. Oh miserabile superbia! Bene si debbe vergognare l'anima d'insuperbire dove Dio è umiliato e hacci donato il Verbo velato e vestito della nostra umanità. Or chi può aggiungere solo alla considerazione di vedere l'altezza di Dio discesa a tanta bassezza, e legatosi nell'uomo, e l'uomo in Dio? Aprite, aprite l'occhio dell'intelletto, e vederete quella abbondanzia del sangue dei Figliuolo di Dio; perocchè l'apritura del corpo suo ci ha fatto manifesto, che Dio ci ama inestimabilmente, e non vuole altro che il nostro bene: però che, se egli avesse voluto altro, non ci averebbe dato sì fatto ricompratore. Oh inestimabile e dolcissima carita! La caverna del corpo tuo è aperta per lo calore del fuoco dell'amore della nostra salute. Tu, Dio eterno, se' fatto visibile, e dato ci hai il visibileprezzo, acciocchè la bassezza dell'intelletto nostro non abbia scusa di non potersi levare, però che tu se' fatto basso, e insiememente la bassezza è unita coll'altezza. Così dunque per forza d'amore si levi lo intelletto e l'affetto dell'uomo, cognoscendo in te la bassezza della tua umiltà, e a cognoscere l'altezza ed eccellenza della tua carità, deità eterna. Così dicesti tu, dolce e amoroso Verbo: «Se io sarò levato in alto, ogni cosa tirerò a me». Quasi volesse dire questa dolce Verità eterna: «Se io sarò abbassato alla umiliazione della obrobriosa morte della Croce, io trarrò i cuori vostri all'altezza della divinità, e carità increata». Perocchè, tratto il cuore dell'uomo, si può dire che sia tratto tutto l'affetto e le potenziedell'anima, con tutti li esercizi spirituali e temporali. E anco perché ogni cosa creata è fatta in servizio dell'uomo; tratto dunque l'uomo, è tratto tutto. E però disse: «Se io sarò levato in alto, ogni cosa trarrò a me».
Bene è dunque da aprire l'occhio dell'intelletto, e ragguardare l'affetto del suo Creatore. Voglio dunque che pensiate, carissimi fratelli, che quando l'occhio dell'intelletto è offuscato coll'amore proprio sensitivo, non può cognoscere questa verità: perocchè, come l'occhio infermo, pieno di terra e di carne, non può vedere la luce del sole; così l'occhio dell'anima non può vedere, se egli è ricoperto di terra di disordinato amore e affetto del mondo, cioè di queste cose transitorie, che passano come il vento: e se egli è ricoperto d'affetto carnale non vivendo onestamente, ma disonestamente s'involge nel loto della carnalità, la quale miseria fa diventare l'uomo animale bruto, e toglieli il lume e il cognoscimento. Questi cotali, dico, che non possono cognoscere questa verità; e anco sono fatti amatori della bugia, e seguitano le vestigio del padre loro, cioè il dimonio; che è padre delle bugie.
Voglio dunque che leviate l'occhio dell'intelletto e l'amore da queste cose transitorie, e da ogni vizio carnale, e purifichiate l'anima vostra col mezzo della santa confessione. Non dico però, che lasciate lo stato vostro, più che lo Spirito santo ve ne spiri; ma voglio che teniatecol santo timor di Dio, virilmente stando come uomini virtuosi, e non come stolti animali; tenendo con giustizia e con benignità i sudditi vostri. E lo stato del santo matrimonio, tenerlo. E non vogliate contaminarlo, cioè romperlo per niuno appetito disordinato; ma rifrenare i sentimenti vostri con la memoria del sangue di Cristo e dell'unione della natura divina unita con la natura umana. Vergognerassi allora la miserabile carne vostra di venire a tanta miseria; e sentirà l'odore della purità, avendo questa santa considerazione; e con riverenzia e timore di Dio starà nel santo matrimonio. E abbiate in riverenza e' dì che sono comandati dalla santa Chiesa. Facendo così, sarete arbori fruttiferi; e il frutto che uscirà di voi, sarà buono, e renderà gloria e loda al nome di Dio; e sarete innestati nell'arboro della vita, Cristo dolce Gesù; il quale vi legherà in quello legame forte dell'amore che il tenne confitto e chiavellato in croce. E così parteciperete questa fortezza, essendo legati con Dio e col prossimo con questo dolce legame; intanto che non sarà nè dimonio nè creatura che ve ne possa trarre, che voi non siate forti e perseveranti in sino alla morte. Nè per ingratitudine degli uomini cui voi serviste, i quali fossero ingrati verso di voi, nè per diverse e molte cogitazioni che il dimonio vi mettesse nel cuore, d'odio o di molti dispiacimenti del prossimo vostro, non allenterà però l'amore, nè vi torrà la fortezza, essendo uniti elegati nel legame della carità, come detto è. Anco, sarete veri servi di Cristo crocifisso nello stato vostro. In altro modo non potreste participare la vita della Grazia. E però vi dissi che io desideravo di vedervi veri servi di Cristo crocifisso, legati nel legame dolce della carità. Spero nella bontà di Dio che adempirete la volontà sua e il desiderio mio: e questo sarà per la sua bontà, e per lo servizio che fate alla dolce sposa sua. Perocchè egli è lo Dio nostro, grato e cognoscente a coloro che 'l servono. Molto gli sono grati tutti li servizi che noi gli facciamo;ma tra gli altri che gli siano molto grati, è quello che si fain servizio della santa Chiesa, in qualunque modo e in qualunque stato noi gli serviamo, è vero che quanto più l'uomo le serve con ischietto cuore e senza alcun rispetto, tanto egli è più piacevole: nondimeno ognuno gli è piacevole; e è misurato secondo la misura dell'amore. E come egli remunera il servizio, così punisce l'offesa; e come egli è più remunerato colui che più serve, così è più punito colui che più offende. Questo, perché? Perché serve il sangue di Cristo, e disserve il sangue di Cristo; e però séguita più remunerazione, e più punizione. Dunque, dolcissimi fratelli in Cristo dolce Gesu; siatemi servi fedeli a Cristo crocifisso e alla dolce sposa sua: e così gusterete e cognoscerete la volontà eterna di Dio, la quale non vuole altro che la nostra santificazione; e, come detto è, ce l'ha mostrata con la bassezza della nostra umiltà, e col sangue dolce sparto per noi, con tanto fuoco d'amore.
Lavatevi dunque, per fede e speranza nel sangue di Cristo crocifisso; e con questa dottrina nutricate la famiglia vostra. Altro non dico. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Gesù dolce, Gesù amore.