00 22/10/2009 14:43
Un album di...FAMIGLIA.... [SM=g1740733]
per meglio dire:
OREMUS PRO PONTIFICE NOSTRO, BENEDICTO

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Pietro ha capito (e insegnato) che l’Onnipotenza di Dio è l’Onnipotenza dell’amore

dell’Em.mo Signor Cardinale
Angelo Comastri*

La Provvidenza di Dio, senza alcun mio merito, mi ha chiamato a vivere nella Basilica di San Pietro, dove Pietro ha consumato il martirio della sua fedeltà e ha versato il suo sangue: per questo lì c’è la Basilica, per questo lì vive il Papa, per questo lì c’è il Vaticano, soltanto per quel sangue versato, tutto parte da lì. Ebbene, vorrei aggiungere una parola proprio su Simone, il pescatore Simone, al quale Gesù volle affidare in modo chiarissimo la fatica indispensabile di essere guida del Suo gregge nella Verità e nella Carità, perché essere guida è una fatica, è un servizio. E per questo Gesù cambiò il nome a Simone, e gli disse: ‘Tu es Petrus’, cioè ‘Tu sarai chiamato Kefas’, che significa pietra, roccia.

Ma ecco la riflessione che vorrei consegnarvi: Simone non aveva le caratteristiche della roccia; Simone era un impulsivo, Simone era un fragile, eppure Gesù ha voluto proprio lui. Pensate che Simone è l’Apostolo che più di tutti ha cercato di contrastare la grande notizia che Gesù portava nel mondo con la Sua vita: la notizia che Dio è Amore e pertanto l’Amore è la forza che vince il Male. E alla fine, evidentemente, sarà la forza che vincerà la cattiveria del mondo. Ma è una notizia sconvolgente, rivoluzionaria. Pietro tentò di ribellarsi quando Gesù annunciò la prima volta la Passione. E addirittura si scandalizzò quando vide Gesù lavare i piedi: in quel gesto non ci riconobbe più Dio, non gli sembrava degno di Dio, quel gesto, tant’è vero che disse a Cristo: ‘Tu non mi laverai i piedi in eterno!’. E Gesù gli rispose: ‘Guarda che se non accetti questo volto di Dio, tu ti metti contro Dio, perché Dio è così’.

Pietro ebbe paura, e replicò: ‘Lavami pure tutto’. Ma ancora non aveva capito. Venne il momento della Passione. Pensate, il Figlio di Dio, il Creatore dell’Universo, Colui che ha detto ‘sia la luce’, e la luce fu, Colui che ha creato le stelle, Colui che con il dito muove l’Universo, processato davanti a un Tribunale. Pietro, in quel momento, rimase accecato, non riconobbe più Dio in quel pover’uomo processato. Tant’è vero che quando gli dissero: ‘Ma tu eri con quello!’, lui esclamò: ‘No, no, no, assolutamente no, io non lo conosco neppure!’. E veramente non lo conosceva: non aveva capito niente di Gesù. Ma quando cambiò la storia di Pietro? Quando il suo sguardo si incontrò proprio con lo sguardo di Gesù. E in quello sguardo, Pietro vide lo sguardo di Colui che aveva detto al vento ‘taci!’, e il vento tacque; che aveva detto al mare ‘fermati!’, e il mare si fermò; che aveva detto a Lazzaro, morto da tre giorni, ‘esci fuori dal sepolcro!’, e Lazzaro ‘uscì’.

In quello sguardo, Pietro vide soprattutto il dono dell’Amore, il dono del perdono, e si convinse in quel momento che l’Amore è davvero l’Onnipotenza di Dio, e così credette. In quel momento, Pietro diventò il discepolo; in quel momento, Pietro diventò l’Apostolo. Gesù, come sappiamo, gli confermò, malgrado tutto, la Sua fiducia dopo la Risurrezione, ma viene da domandarsi perché abbia scelto questo Apostolo così tormentato: per dirci che tutti, nella Chiesa, siamo chiamati a fare la stessa conversione di Pietro – tutti! -, ogni giorno, perché anche noi dubitiamo che l’Amore sia la forza che vince il Male. Eppure, guardate, vi cito alcuni episodi. Notte tra il 5 e il 6 luglio 1902. Una ragazzina sta morendo con 14 ferite nel corpo nell’Ospedale di Nettuno. E’ figlia di povera gente, si chiama Maria Goretti.

Un giovane, Alessandro Serenelli, l’ha aggredita. Ebbene, in quella notte terribile, quella bambina, con 14 pugnalate nel corpo inferte con il punteruolo che il padre del suo aggressore utilizzava per impagliare le sedie, ha il coraggio di esclamare: ‘Perdono il mio assassino e voglio che sia con me in Paradiso’. Chi, l’assassino?!? Pensate: quel perdono ha vinto l’assassino! Alessandro Serenelli, l’ha raccontato lui stesso, venne più volte tentato di suicidarsi, e il Padre cappuccino che gli è stato accanto, a Macerata, mi ha raccontato che, anche vecchio, la notte, talvolta, gridava e andava dal Frate che gli stava accanto e gli diceva: ‘Vedo sangue nelle mie mani, mi assolva ancora una volta!’. Alessandro Serenelli non si è suicidato perché si è aggrappato al perdono. La vittima ha vinto! 14 agosto 1941.

Nel campo di concentramento di Auschwitz, muore Massimiliano Kolbe. Sembrava uno sconfitto, un povero Frate calpestato, schiacciato, messo nel bunker della fame. Ma quando Giovanni Paolo II fece il suo primo viaggio in Polonia, visitò Auschwitz e affermò: ‘Massimiliano Kolbe, tu hai vinto la seconda guerra mondiale. Tu hai vinto, perché in questo luogo di odio hai seminato Amore!’. San Massimiliano Kolbe ha creduto, come Pietro, che l’Onnipotenza di Dio è l’Onnipotenza dell’Amore. 15 settembre 1993. A Palermo, due assassini aspettano Don Pino Puglisi; lo aspettano sotto casa dopo una giornata di lavoro trascorsa dal sacerdote per gli altri, rischiando la vita perché faceva il bene opponendosi alla mafia. Si presentano questi due killer e uno gli punta la pistola alle spalle: ‘Fermati!’. Don Pino si gira, pronuncia soltanto una parola: ‘Me l’aspettavo’, e fa un bellissimo sorriso.

L’altro spara, ma dopo un po’ di tempo, confessa: ‘Quel sorriso mi ha sconfitto. In quell’istante io capii che l’amore vinceva la mia cattiveria, e se oggi ho una speranza, è aggrappata a quel sorriso’. 5 settembre 1997. Muore Madre Teresa di Calcutta. Dopo alcuni giorni c’è il funerale. Io dovevo andare, ma non potei; tuttavia, volli seguire tutto l’evento in televisione. E ancora una volta vidi la verità ché l’Amore vince il Male: Capi di Stato di quasi tutto il mondo, re e regine, principi e principesse, e una povera suora, un’umile suora, in quel momento gridava con la sua vita che l’Amore vince l’odio, che l’Amore è l’unica forza che può trasformare il mondo. Simone il pescatore c’ha creduto nel momento drammatico della Passione.

E per questo è diventato Petrus e oggi la sua testimonianza continua nella Chiesa e continuerà fino alla fine, perché Uno che poteva dirlo, ha detto: ‘Io su questa pietra fonderò la mia Chiesa e le porte del Male, le porte della cattiveria, non vinceranno’. L’ha detto Lui, il Signore dell’Universo. E ci si può credere, come c’ha creduto Pietro.

*Arciprete della Basilica di San Pietro e Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano




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[Modificato da Caterina63 28/05/2011 09:50]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)