00 18/02/2009 19:23
Il Patriarca ortodosso Bartolomeo in occasione della visita del cardinale Sepe
Chi ama l'unità non ne ha paura

Istanbul, 18. I progressi compiuti recentemente sulla strada verso l'unità dei cristiani sono stati al centro del colloquio che l'arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, ha avuto ieri con il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo. Il porporato - in questi giorni in Turchia per un pellegrinaggio sui luoghi di san Paolo - è stato ricevuto nella sede del patriarcato insieme all'arcivescovo Antonio Lucibello, nunzio apostolico in Turchia e in Turkmenistan, all'arcivescovo Armando Dini e al presidente della Comunità di Sant'Egidio, Marco Impagliazzo. L'incontro, in un clima cordiale, si protratto è per oltre due ore.

Bartolomeo, nel suo saluto, ha ricordato i giorni trascorsi a Napoli in occasione della sua partecipazione al meeting internazionale interreligioso svoltosi nell'ottobre 2007 nella città partenopea, allorquando ebbe modo d'incontrare Benedetto XVI. In questo contesto il Patriarca ha evidenziato come il cammino verso l'unità dei cristiani abbia recentemente compiuto "decisi e irreversibili passi avanti" grazie proprio al rapporto "speciale e personale" con Benedetto XVI, ai progressi della commissione teologica cattolico-ortodossa e alla partecipazione dello stesso Bartolomeo al Sinodo dei vescovi svoltosi in Vaticano nell'ottobre scorso.

"Il dialogo teologico fra le nostre Chiese interrotto quasi sei anni fa - ha detto il Patriarca - è ricominciato prima a Belgrado e poi a Ravenna e continuerà nel prossimo ottobre a Cipro. Saremo chiamati a esaminare il tema del primato del vescovo di Roma nel quadro della Chiesa cristiana". L'auspicio - ha proseguito - "è quello di arrivare a un'interpretazione del primato che risulti accettabile da ambedue le parti. Dobbiamo pregare perché questo giorno arrivi il più presto possibile".

Per Bartolomeo "bisogna preparare il terreno evitando i pregiudizi del passato per puntare alla concordia che è necessaria alla piena comunione". Pur riconoscendo che "c'è ancora molto da fare", il Patriarca ha riaffermato la volontà di "andare avanti senza paure e senza esitazioni perché chi ama non ha paura".

Il cardinale Sepe, da parte sua, ha espresso il sostegno suo e della Chiesa di Napoli all'opera del patriarcato ecumenico. E come segno tangibile di tale impegno ha offerto al Patriarca borse di studio per seminaristi ortodossi presso la Facoltà teologica dell'Italia meridionale. "Napoli - ha detto - vuole essere un ponte tra le Chiese per favorire con tenacia l'unità dei cristiani".

Sepe ha espresso gratitudine per "l'onore che ci fa nel riceverci qui nel Patriarcato per continuare il dialogo che abbiamo iniziato a Napoli. Restituiamo la visita nella convinzione di segnare un passo in avanti in questo rapporto di fraternità nei riguardi del patriarcato ecumenico di Costantinopoli".



(©L'Osservatore Romano - 19 febbraio 2009)
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)