00 27/11/2008 19:08
Riporto ora una giusta domanda ed osservazione da parte di una amica, Micaela, che riporto (omettendo il particolare a cui si riferisce generalizzando invece il contenuto) ed alla quale segue la mia risposta [SM=g27988] avendo pubblicato lo stesso lavoro in un blog...

mi si dice=chiede:

Comunque, se ho capito bene, forse si può cominciare a rispondere a una domanda che ha attraversato il blog in questi anni:
abbiamo spesso accusato i vescovi/sacerdoti di inerzia, o di opportunismo.
Ma in realtà ci devono essere motivi più profondi e più seri che giustificano il loro silenzio.
E io mi chiedo quali sono i criteri per cui un vescovo può denunciare gli errori che avvengono nella sua diocesi, quando manca una disobbedienza aperta e dichiarata alle gerarchie e che essa è solo sottile e nascosta?

Inoltre queste parole di Ratzinger cardinale mi sembrano opposte a quello che ha permesso in questo tempo Ratzinger papa, il quale sembra aver voluto tenere (alcuni gruppi) e le (loro) contraddizioni nella chiesa, forse per poter controllarlo meglio e dirigerlo nel futuro?
Perchè non si condanna apertamente questa deriva?

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RISPONDO


Cara Micaela....alla prima osservazione ti risponde lo stesso Ratzinger il quale si dice appunto "colpito dall'incomprensione al testo Communio".... [SM=g27987]

quanto al concetto di contraddizione esso va cercato in una modifica apportata dal Concilio e che piaccia non piaccia oramai c'è: la decisione descritta da Giovanni XXIII che non era più il tempo delle scomuniche e degli ANATEMI, e che la Chiesa avrebbe dovuto affrontare i problemi ATTRAVERSO LA CLEMENZA E LA MISERICORDIA.....

questo il passo:

All’iniziarsi del concilio ecumenico Vaticano II è evidente come non mai che la verità del Signore resta in eterno. Vediamo infatti, nel succedersi da una all’altra età, che le opinioni degli uomini si susseguono escludendosi a vicenda e gli errori spesso appena sorti svaniscono qual nebbia dinanzi al sole.

Sempre la chiesa si è opposta a questi errori; spesso li ha anche condannati con la massima severità. Ora, tuttavia, la sposa di Cristo preferisce usare la medicina della misericordia piuttosto che della severità. Essa ritiene di venire incontro ai bisogni di oggi mostrando la validità della sua dottrina, piuttosto che rinnovando condanne.

Gaudet Mater Ecclesia - Discorso apertura del Concilio - 11 ottobre 1962
www.totustuus.biz/users/magistero/g23gaude.htm

questo è il nocciolo del problema [SM=g27995] al quale neppure Ratzinger può porre rimedio se non attraverso una affermazione che quell'affermazione di Giovanni XXIII fu uno sbaglio e questo a fronte delle parole stesse di san Paolo agli Efesini: chiunque vi predicasse un Vangelo diverso, SIA ANATEMA!
ecco, Giovanni XXIII NON abolì, quanto accantonò (poichè nessun Papa può abolire o togliere o aggiungere qualcosa dalla Scrittura [SM=g27988] ) il ricorso a questo....

triste ma è così....
non vi è contraddizione dunque fra l'azione del Papa e la decisione del Concilio....la contraddizione la troviamo se confrontiamo tale decisione con il passo paolino, tuttavia, lo spiega bene Ratzinger parlando di Pietro, dice:

All'Udienza generale del 7 giugno 2006 così spiegò Benedetto XVI:

Le tre metafore a cui Gesù ricorre sono in se stesse molto chiare: Pietro sarà il fondamento roccioso su cui poggerà l'edificio della Chiesa; egli avrà le chiavi del Regno dei cieli per aprire o chiudere a chi gli sembrerà giusto; infine, egli potrà legare o sciogliere nel senso che potrà stabilire o proibire ciò che riterrà necessario per la vita della Chiesa, che è e resta di Cristo. E’ sempre Chiesa di Cristo e non di Pietro. E' così descritto con immagini di plastica evidenza quello che la riflessione successiva qualificherà con il termine di "primato di giurisdizione".

[SM=g27988]

...quanto segue ci fa comprendere che il cambiamento apportato dal Concilio sulla questione del censurare, anatemizzare ecc.... di fatto è rimasto in uso al Sommo Pontefice, lo spiega appunto qui Paolo VI:

LETTERA APOSTOLICA MOTU PROPRIO

De Episcoporum Muneribus
(portata qui più sopra)
www.vatican.va/holy_father/paul_vi/motu_proprio/documents/hf_p-vi_motu-proprio_19660615_de-episcoporum-muneribus...

Vengono impartite ai vescovi alcune norme riguardanti la facoltà di dispensare


Il Concilio afferma questi principi nel Decreto Christus Dominus, il quale mentre afferma che ai Vescovi per sé compete ogni potestà all'interno delle diocesi loro affidate, per quanto riguarda l'esercizio del loro ufficio pastorale, afferma pure al tempo stesso la Nostra immediata potestà su ogni singola Chiesa di riservare alcune cause per il bene di tutto il gregge del Signore, potestà che compete per diritto nativo al successore di Pietro (CONC. VAT. II, Decr. sulla missione pastorale dei Vescovi nella Chiesa Christus Dominus, n. 8, a.).

(...)

IX. Salve le facoltà speciali concesse ai Legati del Pontefice Romano e agli Ordinari, espressamente Ci riserviamo le seguenti dispense:


b) dall'irregolarità per delitto pubblico, di quelli che abbiano perpetrata l'apostasia dalla fede, o siano passati all'eresia o allo scisma;

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Nella Christus Dominus si legge:

b) Ai singoli vescovi diocesani viene data facoltà di dispensare in casi particolari da una legge generale della Chiesa i fedeli sui quali, a norma del diritto, esercitano la loro autorità, ogni qualvolta ritengano che ciò giovi al loro bene spirituale; a meno che la suprema autorità della Chiesa non avanzi qualche speciale riserva in proposito.

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da qui, appunto, ad ammettere tuttavia e a permettere liturgie dissociate dalla sana Dottrina ce ne passa ed è stato condannato da Bendetto XVI nel MP Summorum Pontificum... [SM=g27985] ma chi obbedisce più al Papa oggi? [SM=g27995]

ergo le denuncie ci sono eccome...si chiamano denuncie, ma nel gergo paolino sono anatemi solo che il Concilio gli ha tolto LA PENA...
Ma Gesù avverte: non si va in Cielo fino a che non si pagato FINO ALL'ULTIMO SPICCIOLO...


P.S.
Si eviti di estrapolare piccole parti da questo lavoro da me elaborato....se esso viene trovato interessante, lo si riporti integralmente con tutti i collegamenti, compreso il link di provenienza...
Grazie!

[Modificato da Caterina63 01/10/2010 10:28]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)