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DIFENDERE LA VERA FEDE

Il Primato di Pietro e la Collegialità dei Vescovi nella Tradizione e nel Concilio Vaticano I

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    Caterina63
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    Sesso: Femminile
    00 02/10/2012 10:38
    [SM=g1740733]

    18 luglio 1870 - 2011: Bouquet di fiori in onore dell'Infallibilità pontificia




    S.E.R. Monsignor Gaspard Mermillod, vescovo titolare di Hebron (1824-1892)
    poi Arcivescovo di Losanna e Ginevra
    Cardinale nel 1890

    Discorso tenuto il 2 luglio 1870 al Concilio Vaticano

    "Eminentissimi presidenti, eminentissimi e reverendissimi padri. Senza esordio entro subito nel vivo della questione e tenterò di esprimere pochi parole su capo IV (ovvero sull'infallibilità pontificia) ma ancor più col mio silenzio spero di indicare la via al Concilio.
    Tutti siamo oppressi da un duplice peso, quello del calore e quello dell'eloquenza, speravamo così che concordi, con naturale modo d'agire tutti fossero chiamati alla propria vocazione di giudici e non di oratori. Da sei mesi i vescovi provano di essere giudici e non vogliono emettere il loro giudizio. Siamo preparati in teologia., siamo prudenti, siamo docenti. Non è più
    ora di discussione ma davanti a Dio che ci ha riunito, davanti alla Chiesa che aspira alla pace e all'unità, davanti alle anime che sono in ansietà, davanti al Sommo Pontefice delle cui prerogative non è decoroso per noi discettare, tutti ci dicono: é l'ora di definire, non di discutere".



    [SM=g1740758]

    S.E.R. Monsignor Lorenzo Gastaldi, vescovo di Saluzzo, poi Arcivescovo di Torino (1815-1883)

    Estratti da un discorso tenuto il 2 luglio 1870 al Concilio Vaticano

    [...]Dunque, reverendissimi padri, mi muove e mi muove massimamente questa ragione chè da quando questo Concilio si è aperto, in tutte le gazzette e su tutti i giornali, i nomi dei vescovi, che in quest'aula hanno proferito un qualche motto contro l'infallibilità del Romano pontifice, sono stati e sono ricoperti di lodi. I nomi di quelli che difendono l'infallibità pontificia sono colpiti da ingiurie e improperi. Di grazia, nella medesima pagina in cui vi son tante bestemmie contro Gesù Cristo, contro la sua Chiesa, contro la presenza reale di Nostro Signore nell'Eucaristia, leggere le lodi, i plausi, gli elogi di coloro che impugnano l'infallibilità pontificia, chi parlerebbe così, se non il diavolo? Chi, se non satana, può al medesimo tempo bestemmiare la chiesa di Cristo e lodare il vescovo che combatte l'infallibilità del Capo della Chiesa?
    Io, se mai leggessi il mio nome in qualcuno di quelle pagine e colonne, penserei, come mi fu detto da qualcuno dei vescovi, che sia giunto il momento di iniziare a tremare.[...] Temerei che il mio nome, per il fatto di essere scritto in quella pagina, fosse stato cancellato dal libro dei viventi. Invece quando vedo il mio nome spregiato da codesti impugnatori, nemici e avversari della Chiesa, ne traggo grande gioia. Ho la speranza che il nome sia scritto tra quelli eletti. Reverendissimi padri[...], noi tutti abbiamo la fede cattolica nei nostri cuori, noi tutti siamo pastori di Gesù Cristo, ovvero da Lui posti a reggere la Chiesa, a pascere le pecore.


    [SM=g1740758]

    S.E.R. Monsignor Josè Francisco Ezequiel Moreira, vescovo di Ayacucho (1826-1874)

    Breve discorso tenuto al Concilio Vaticano il 2 luglio 1870

    "Eminentissimi presidenti, eminentissimi e reverendissimi padri, dopo le magnifiche orazioni dei sapientissimi vescovi, rinunzio alla mia, poichè non è bello ascoltare il semplice Pafnuzio dopo il dotto Atanasio. Perdonatemi se dirò solo qualche parola in segno di lode e d'amore per la Cattedra di San Pietro, dirò qualche parola che in sè contiene la dottrina dell'Infallibilità, poichè se la fede della Chiesa romana è la fede della Chiesa cattolica, ne segue che questa cattedra di San Pietro, dove si conserva questa fede, sempre e ovunque mantiene la sua forza.
    O Santa e benedetta cattedra di Pietro, fondata su Pietro! Tu sei quella cattedra che quando insegna, insegna il Vero. Quando definisci, definisci nello Spirito Santo, quando leghi, leghi con vincoli indissolubili, quando sciogli, veramente e realmente sciogli, quando anatematizzi, anatematizzi con una maledizione celeste, quando dispensi, dispensi con l'autorità ricevuta da Cristo, quando apri, apri il Paradiso e il Purgatorio. Oh Cattedra! Chi non ti teme, è già condannato! Chi non ti venera, è maledetto! Chi non ti obbedisce è scismatico, chi si separa da te, è eretico. La tua autorità è divina, il tuo timore santo, la tua dottrina vera, il tuo giudizio retto, il tuo decoro supremo, la tua benedizione celeste. [SM=g1740721]

    Non posso qui esimermi dal rendere grazie. O Santa Chiesa Romana, unica tra tutte le chiese apostoliche che non sei venuta mai meno nella fede! E' venuta meno l'Acaia dove sedeva Andrea, l'Etiopia dove sedeva Matteo, l'India dove sedeva Tommaso, la Siria dove sedeva Filippo, la Giudea dove sedeva Giacomo, la Persia dove sedeva Simone, la Grecia dove sedeva Paolo, Tu invece, Chiesa romana, dove siedeva Pietro, non sei MAI venuta meno, nè mai avverrà che tu venga meno. Ho pregato per te affinchè la tua fede non venga meno e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli, che si affaticano ai remi.
    Questa è la lode che esprimo alla Santa Chiesa Romana in ossequio e amore".

    [SM=g1740758]


    S.E.R. Monsignor Pietro Doino Maupas, Arcivescovo di Zara (1813-1891)

    Estratti da un discorso tenuto il 23 giugno 1870 al Concilio Vaticano

    [...] e quindi sempre e sempre di più i Romani Pontefici dal vertice Vaticano hanno annunziato a tutte le nazioni la divinità di Cristo e la fede integra, in modo tale che con giusto merito i vescovi e i fedeli sono tenuti a gridare e a ripetere con il sommo dottore dalmata Girolamo: "Questa è la fede, Papa beatissimo, che abbiamo imparato nella Chiesa cattolica, che sempre abbiamo tenuto, nella quale se per caso vi fosse qualcosa di meno corretto o poco cauto, desideriamo essere emendati da te che tieni la fede e la sede di Pietro"
    A questa preclara testimonianza, noi, raccolti in questo concilio ecumenico, animati anzitutto dalla divina assistenza dello Spirito Santo, aggiungiamo ulteriormente: Papa beatissimo, l'inerranza e l'infallibilità della Chiesa è la TUA infallibilità, poiche Pietro vive in te, poichè sempre hai pronunciato parole di vita, sempre hai insegnato la fede cristiana e l'hai difesa dagli errori. E se al Concilio di Firenze, i padri riuniti ti decretarono maestro e dottore, noi riuniti in questo Concilio Vaticano mai potremo permettere che qualcuno asserisca vi sia qualcosa di errato o di dannoso nel tuo magistero, poichè allora vi sarebbe bisogno dell'opera di un altro per insegnare, nè i fedeli potrebbero mai aderire al tuo magistero e alla tua dottrina.

    [...]E quindi da tutte le prove portate mi è lecito concludere che: 1) da tutte e singole le chiese disperse nell'orbe sin dai primissimi tempi della Chiesa hanno fatto ricorso ai Romani pontefici, successori di Pietro, per dirimere le questioni sulla fede e sui costumi; 2) da tutte e da ciascuna chiesa sempre ed ovunque è stato ritenuto per certo che i Romani pontefici non abbiano mai errato nel definire questioni di fede e di costumi; 3) l'Infallibilità compete nella Fede e nei costumi al Pontefice romano, in quanto supremo maestro nella chiesa e in forza del suo divino Primato; 4) L'Infallibilità del Romano pontefice è una e medesima con l'Infallibilità della Chiesa, tanto quanto al soggetto quanto all'oggetto; 5) Se l'infallibilità della Chiesa è di Fede divina, l'infallibilità del Romano pontefice che ha il suo fondamento nella Fede divina, può essere portata a definizione sotto forma di Dogma senza alcuna asserzione o pericolo di novità; 6) questa definizione non è solo utile ma anche necessaria in questi tempi, ragion per cui ulteriori altre prerogative, inerenti al Primato per diritto divino, dovranno essere definite; 7) esiste nella Chiesa un criterio storico-teologico, attraverso il quale i fatti storici che sembrano contrastare con questa definizione, possono essere impugnati, sciolti, chiariti e fissati.[...]


    [SM=g1740758]

    S.E.R. Monsignor Charles Emile Freppel, vescovo di Angers (1827-1891)


    Estratti da un discorso tenuto il 2 luglio 1870 al Concilio Vaticano

    [...]Abbiamo sentito alcuni reverendissimi padri che proponevano che nella stessa formula di definizione si inserissero alcune condizioni di infallibilità, ovvero la consultazione previa dei vescovi, l'invocazione dello Spirito Santo, l'applicazione della diligenza umana e altre cose del medesimo tipo. Su queste condizioni, con tutta la reverenza dovuta a costoro e con tutta l'umiltà, non posso acconsentire in alcun modo. Mi sembra che questi reverendissimi oratori suggeriscano una qualche confusione tra le condizioni dell'infallibilità e i mezzi ordinari e usuali che il Pontefice è solito o deve utilizzare, perchè possa aver maggior chiarezza sulla verità da definire.
    Non neghiamo che questi mezzi debbano essere utilizzati dal Pontefice secondo necessità o opportunità ma, di grazia, reverendissimi padri, queste condizioni riguardano un'obbligazione morale, non il diritto di cui il Pontefice gode di definire le verità. In questa nostra definizione dogmatica non spetta a noi parlare dei doveri del Sommo Pontefice ma esclusivamente dei suoi DIRITTI.[...]
    [...]Dunque non bisogna porre nessuna condizione a questa definizione dogmatica, perchè ciò è inutile e sarebbe pericolosissimo, aprendo la strada larga e larghissima alle cavillazioni degli eretici, che sempre metterebbero in dubbio, se il Pontefice abbia consultato i vescovi bastevolmente o se abbia applicato tutta la sua solerzia o attenzione nel documentarsi o se abbia attinto pienamente alle fonti sacre della Scrittura e della Tradizione.
    Quindi è assolutamente necessario astenersi dal porre una qualsivoglia condizione di questo tipo.[...]


    [SM=g1740771]

    Un omaggio al Papato Romano in Sede Vacante (in onore di San Pio X)

    "Habemus pontificem! Abbiamo il Maestro infallibile che non può essere ingannato nè ingannare, che sa sciogliere i nostri dubbi, rispondere ai problemi più vitali, dir l'ultima parola che invano si aspetta dai sapienti e dalle cattedre del mondo: parola infallibile, parola purissima come argento passato al crogiuolo, sette volte raffinato.

    Habemus pontificem! cioè un Maestro infallibile col quale siamo sicuri di essere sulla retta via, di non sbagliare, di dire sempre la verità giacchè anche noi, stando col Papa, diventiamo, in certo qual modo, infallbili. Come i satelliti che si aggirano attorno al Sole, così noi, seguendo il Papa, veniamo a risplendere della sua stessa luce e, con tutta ragione possiamo dire: "Io sono infallibile!". Si, affermando in materia di Fede e costumi, quello che afferma il Papa, la mia affermazione è infallibile: negando quello che nega il Papa, la mia negazione è infallibile; giudicando sempre come giudica il Papa, il mio giudizio è sempre infallibile.

    Habemus Pontificem! Abbiamo il Maestro infallibile. Egli sorge gigante e fulgido qual faro sulla buia e interminabile riva di questo mare magnum che è il mondo...I flutti non possono offenderlo, le nubi oscurarlo, la distanza nasconderlo; gli altri luminari si esclissano intorno: "Muore ogni astro in faccia al sol".

    O uomini, o popoli, che navigate sopra il mare procelloso e torbido della vita, volete voi la verità? la soluzione chiara e certa dei grandi problemi che vi agitano? la guida che conduce al porto sicuro?
    Non badate ai luminari tremolanti qua e là nelle tenebre come lucciole, dirigetevi tutti verso il faro che splende sul colle Vaticano.

    E Tu, o Maestro infallibile, parla! Oh parla! In mezzo al dissolvimento universale dell'ora presente, allo scetticismo di un secolo che dubita di tutto, ad una società che si sfascia, a tante dottrine che si combattono, a scuole che succedono a scuole, a sistemi che distruggono sistemi, a opinioni che s'incalzano per finir tutte nel nulla...noi abbiamo bisogno di una voce autorevole e sicura che riveli quella verità la quale insegna la via che conduce alla vita! Oh parla dunque, Maestro infallibile! TU SOLO hai parola di verità e vita...Dove andremo noi a cercarle lontano da te? Forse nei libri, nelle teorie, nei sistemi dei filosofi? Nelle scuole di Parigi, d'Oxford, di Ginevra? Nella politica, nelle massime del mondo? Ah! Tacete tutti...voci dell'umana sapienza, voci di cattedre menzognere, voci di sette malvage, voci discordi della pubblica opinione, della politica, degl'interessi del mondo...tacete, tacete! Lasciate che ascolti la voce che viene da Roma.

    Oh! Parla, parla dunque, Maestro infallibile, io ti ascolto in ginocchio come si ascolta Iddio, e mi si paralizzi il braccio, muta diventi la lingua, ciechi gli occhi, prima che mi dimentichi dei tuoi insegnamenti!

    O Maestro infallibile! parla, che con me Ti ascolta e crede tutta la Chiesa Cattolica, nè potenza mai del mondo o dell'inferno potrà separarci da Te, come nessuna forza potrà mai separar Te dalla verità, poichè Gesù Cristo per questo ha pregato: Ego rogavi pro te ut non deficiat fides tua".

    Da "Il Triregno. Autorità, Infallibilità, Santità papale" di Padre Angelico Arrighini"



    [SM=g1740738]
    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)