00 21/05/2009 12:24
"VOLETE ANDARVENE ANCHE VOI?"

Grazie Caterina di questa citazione. Essa mi interpella e ci interpella quotidianamente, e lo fa sempre quando ci sentiamo stanchi e il cammino sembra una salita senza fine. Questa domanda mi suscita una tenerezza indicibile, è come se fosse stata formulata per me e me solo.
Ogni tanto, la tentazione di “andarsene” è forte, urge, provoca, brucia. La voglia di tirare i remi in barca, leggere magari i gialli al posto di libri più impegnati, andarsene al cinema, mandare tutto e tutti a quel paese, insomma, la voglia di “normalità”, di stare in “basso” e non di “volare” come tu e Mic, immeritatamente mi attribuite causandomi bruciori allo stomaco, mi aleggia intorno sempre all’ora del demone meridiano.

E’ l’ora dell’abbiocco dello spirito, come dico io, quando sonnolenza e torpore ti stuzzicano come una zanzara ingorda. Però è proprio in quel momento, proprio lì, che nel cuore prende forma la domanda “vuoi andartene anche tu?”.

Sai, io mi commuovo sempre quando vedo certi film: trattino d’amore incorrisposto o di “aristogatti”, beh, la lacrimuccia mi scappa. Ma quando nel cuore mi rintocca quella domanda, mi devo chiudere nella stanza d’ufficio per non farmi vedere piangere.
Mi scuserai, anzi mi scuserete, lo sfogo, ma quella domanda per me è la sintesi di ciò che intendo per Verità e Rivelazione: una domanda non “alta”, ma “bassa”, semplice e diretta, dove l’Incarnazione si rivela in tutta la sua povertà infinità per regalarmi, spero un giorno, la mia immeritata ed eterna quiete in Colui che si dispera nella più umana delle passioni, quella di un Amico che teme io possa andarmene e lasciarlo solo.

Se Lui è Via, Verità e Vita, io non posso scorporare questa triunità, non posso dirgli: “scelgo una discesa che la salita è dura”, “magari per la verità mettiamoci d’accordo”, “fammi fare la mia vita”. No. Sono tentato ma quella domanda incombe, tenera e insolente, rovente, ardita, impietosa, mi pungola mentre sento nell’anima quegli Occhi che non smettono di scrutare le mie più intime tentazioni, le mie più fangose bassezze.
Per questo mi viene da piangere in quei momenti, per la Sua umanità che ha assunto la mia fino all’assurdo del dono cruento di Se stesso, accollandosi i miei peccati senza averne mai commesso uno, incontaminata Vittima d’amore.

Ebbene, io dovrei credere che “altrove” esiste un Dio così? Che posso trattare i suoi “attributi” venendo incontro a “meno perfezione e più condivisione”? Ecco perché quel “vuoi andartene anche tu?” mi dà la scossa e mi brucia. Qui non si tratta di teologia “alta”, ma di qualcosa di inscritto dentro, direi di istintivo e connaturale, di voler essere pesce e venir catturato dalla Sua rete per esser issato nella Sua barca e veleggiare verso Casa.

E se anche, come in questi momenti, sembra non esserci vento per la barca di Pietro, Egli è Signore del vento, capace di costruire il maestrale con la bonaccia, di trasformare l’acqua in vino, di resuscitare i morti e di consolare gli afflitti.
Una sola cosa mi chiede, ci chiede: "VOLETE ANDARVENE ANCHE VOI?"
Se Lui è Via, Verità e Vita, non possiamo svendere questo mistero di Grazia perché Cristo è la vera Grazia di Dio…
E dove vuoi che vada, Signore?

Chisolm




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Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)