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Cristianesimo: [SM=g1740717]

Religione monoteista a carattere universalistico (Cattolicesimo), predicata nei primi decenni dell'impero romano da Gesù Cristo di Nazareth, compendiata nei Vangeli da alcuni suoi seguaci, ovvero Marco, Matteo, Luca e Giovanni, dai suoi seguaci dopo che Egli morì e, risuscitò ascendendo al cielo. Nelle sue premesse programmatiche è fondata sulla pace, sulla fratellanza fra tutti gli uomini e sulla possibilità offerta a tutti di purificarsi e redimersi nel corso della vita terrena, in vista del perpetuarsi di questa in una futura beatitudine celeste. Il C., religione rivelata e dogmatica, ha caratteristiche ben diverse da tutte le altre religioni monoteiste, in quanto pone le proprie fondamenta su un personaggio storico (rivelazione) e Figlio di Dio (dogmatica), che ne fu l'iniziatore ed il divulgatore.

Ma, mentre i promulgatori di altre religioni affini, come Mosè, Zarathustra e Maometto, non aspirarono mai ad un culto divino indirizzato a sé stessi, il Fondatore del C. venne proclamato Dio dai suoi seguaci che si dividono in due ruoli: gli Apostoli (i Dodici, cioè i vescovi) con mandato divino ad esercitare una potestà visibile, e i discepoli che a loro volta si dividono in due ruoli: i laici e i consacrati, cioè i presbiteri, gli attuali "preti" i quali poi s'identificano anche nel ruolo di vescovi circa il Ministero Sacerdotale. Gesù, Figlio di Dio, come tale ebbe fin dalle origini, lo stesso culto attribuito al Dio degli ebrei .

 
Secondo i Vangeli, il C. avrebbe dovuto innestarsi nella religione monoteista d'Israele non come sovvertimento di essa, ma come suo complemento. Gesù Cristo ed i suoi apostoli annunziarono al mondo la necessità di un rinnovamento, costituito dall'instaurazione di un nuovo rapporto con Dio, visto come rivelato da suo Figlio, appunto il Cristo. Tale rinnovamento comprendeva il riscatto dell'uomo dal peccato mediante la morte e la resurrezione di Gesù, e da una seconda nascita dell'uomo tramite la grazia, che gli consente di entrare a far parte dellEcclesia, ovvero di una Chiesa terrena comprendente, secondo Sant'Agostino, tutti i fedeli, e destinata ad eternarsi al di là della morte individuale, al fianco di Gesù e dello stesso Padre.

Era essenzialmente un messaggio di tipo egualitario (al cospetto di Dio tutti gli uomini sono uguali) ed universalistico, senza confini. Il C., nato al massimo dello splendore della civiltà greco-romana, cinque secoli dopo Confucio e Buddha , avvia una nuova era mediterranea, innestando nella tradizione ebraica una nuova rivelazione ed una nuova condotta spirituale. Dopo la morte di Gesù, i suoi dodici apostoli predicarono il C. ad ebrei e pagani, perdendo i due più importanti fra loro, Pietro, primo successore di Cristo, ovvero primo pontefice (Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa), e poi Paolo, entrambi martirizzati a Roma sotto l'impero di Nerone (67 d.C.), ove fu presto considerata religione blasfema e pericolosa per le istituzioni imperiali, ma che in verità finì con il diventare ben presto una Chiesa testimone del Risorto predicato attraverso il martirio di molti suoi seguaci.

 
Le prime eresie non ebbero al fine grande divulgazione nell'immediato, se pur erano perniciose, poichè la testimonianza dei martiri rendeva i dibattiti privi di contraddizioni, Tuttavia esse portarono uno strascico che obbligò la Chiesa, fin dal primo secolo, a cominciare a prendere dall'immediato seri provvedimenti. In verità non vi è molto materiale dei primi due secoli, ma quel poco che c'è rende palese il grande sforzo e la tenace testimonianza trasmessa dalla Chiesa per far fronte alle eresie, ed anche s'intravvede inconfutabile il ruolo decisivo del vescovo di Roma attraverso gli scritti dei Padri della Chiesa ai quali la Chiesa di oggi attribuisce il valore della Tradizione.

 
Queste eresie (manicheismo, pelagianesimo ed arianesimo), pur combattute ed anatemizzate nei Concili, provocarono dolorose fratture, talvolta anche con conseguenze politiche. Nel 312, con l'editto di Costantino, il C. venne elevato ad unica religione dell'impero romano, mentre nel 393, per effetto delle deliberazioni del Concilio di Nicea, divenne addirittura illegale per ogni "civis romanus" il non essere cristiano. Con le invasioni barbariche, e la conseguente fine dell'impero romano d'occidente, il C. assunse il ruolo di mediatore tra vincitori e vinti, riuscendo a convertire a quello che era ormai diventato il "Cattolicesimo Apostolico Romano", Goti, Franchi, Svevi, Vandali, Visigoti, Longobardi, Anglosassoni ed Alemanni, cui seguirono praticamente tutti i rimanenti popoli europei, fino ai confini dell'impero cinese.

Con il "Sacro romano Impero", nato dall'intesa tra Carlo Magno ed il Papa, si attuò un governo basato sui principi cristiani, tuttavia questa scelta non fu indolore  poichè implicò una pesante mondanizzazione della cristianità, a  scapito dei valori spirituali, successivamente poi riferiti da molti cristiani che la Chiesa stessa riconobbe santi e martiri
.

 
Il distacco dalla Chiesa greca (900) ed il sorgere di nuove eresie, 1000/1100  (iconoclasti, valdesi ed albigesi), non riuscirono a frenare la crescita cristiana, sempre più affermata quale massima religione medievale, avendo trovato in giganti come San Tommaso d'Aquino una sistemazione filosofica definitiva, e nel Papato un validissimo antagonista del potere temporale, un'autorità non minata neppure nel settantennio (1400) che vide contrapposti papi ed antipapi, storie di corruzioni e di abusi, di crociate ed inquisizioni e dove s'intreccia il sacro con il profano, finendo con il far prevalere sempre e comunque quel senso di Mistero che è legato dalla Chiesa nel suo Fondatore fedele, nonostante l'infedeltà dei suoi seguaci.

 
 Con la scoperta dell'America (1492) e lo sviluppo delle missioni di evangelizzazione, la sua diffusione venne ad interessare il mondo intero, trovando difficoltà soltanto in Asia, dove un certo fondamentalismo di evangelizzazione cristiano, si scontrò con la ferma e decisa opposizione dell'islamismo , del brahmanesimo  e del confucianesimo .

 
Dal XVI secolo, dopo la grande riforma di Lutero, Zwingli e Calvino, e la fondazione della chiesa anglicana (Concilio di Trento), vasti territori cristiani si sottrassero all'influenza cattolica, creando chiese separate, tuttora alquanto floride, che il recente concilio ecumenico (Concilio Vaticano II) e la nascita di un avero e proprio Movimento Ecumenico, hanno  fatto in modo di riavvicinarsi tra loro.
 
Circa un terzo della popolazione mondiale è oggi considerata seguace della Chiesa di Cristo (oltre un miliardo, dati ad oggi, 1999), di cui le stime dicono 580 milioni sono cattolici, 260 milioni protestanti di diverse obbedienze, 170 milioni cattolici orientali greco-ortodossi, e 60 milioni di diverse sette e confessioni, ma quest'ultimo numero difetta poichè di molte sette non si conosce il vero numero di adepti.

 
 Il Cristianesimo è convenzionalmente definito il "sentiero dell'Amore", in quanto Dio stesso è Amore. Alla tesi protestante della "Fede sola", il Cattolicesimo contrappone quella programmata della "Fede ed i Sacramenti", nonché "la Fede e le Opere", prevedendo, subito dopo la morte, un giudizio particolare riguardante, a differenza del giudizio universale, soltanto ogni singolo individuo. La sentenza, di applicazione immediata ed immutabile, si materializza nell'Inferno, luogo di pena eterna con l'assenza di Dio, nel Purgatorio, uno stato dell'anima  di purificazione, che rende degni di accedere poi al Paradiso, la dimensione superiore ove impera uno stato di completa beatitudine, nella luminosa visione di Dio.

Simbolo del Cristianesimo è la croce, in ricordo del Cristo crocifisso per la redenzione dell'uomo
. [SM=g1740720]

Questo segno è anche simbolo universale e cosmico, utilizzato dall'esetorismo individuato nella New-Age che naturalmente non lo concepisce come il Cristianesimo. Infatti, considerato fin dai tempi di Pitagora il simbolo dell'Uomo, poiché comprendente la sua duplice natura e quella del Creato in cui opera. É quindi per gli esoterici il simbolo di ogni religione che definisca la dottrina del rapporto tra la Materia (orizzontale) e lo Spirito (verticale), ovvero tra il basso e l'Alto, tra il Creato ed il Creatore, tra l'uomo e Dio.

Un rapporto quindi di interdipendenza tra il microcosmo ed il macrocosmo, tra il perfettibile ed il Perfetto, tra l'involuto e l'evoluto, con influenze che sono reciproche ed eterne, come lo Spirito e l'Onnipotente, Onnisciente ed Onnipresente, che l'ha generato. Per questi aspetti, il Crocifisso, è evitato dal Protestantesimo, anche se talune denominazioni lo erigono senza la figura del Cristo sopra per evitare abusi di idolatria. Il Cattolicesimo invece ne fa la fonte di ogni bene, in periodo di Quaresima la Croce è spoglia e viene adorata in memoria dell'estremo sacrificio del suo Fondatore, insegna comunque di evitare l'uso per l'abbellimento del collo o come collana di adornamento, o come oggetto di superstizione.


Cristiani Biblici
: 
Confraternita metodista  fondata da W. O’Brian nel 1815, nello stato americano del Devonshire. Da un nucleo originale di poche decine di membri, hanno gradualmente raggiunto la consistenza attuale di oltre 30.000. A differenza dei metodisti, riconoscono anche alle donne il diritto alla predicazione


Cristiani di San Tommaso
: 
Confraternita eretica di origine nestoriana , diffusa in India e dipendente dal patriarca di Babilonia. Tra l’altro affermano di avere ricevuto il messaggio evangelico per intercessione di San Tommaso, e riconoscono soltanto tre Sacramenti: il Battesimo , l’Eucarestia  ed il Sacro Ordine , ammettendo il matrimonio dei sacerdoti. Nel corso del XVI secolo riconobbero la radicalità della Chiesa Apostolica e fecero atto di riconoscimento del Papa, ricongiungendosi vennero in gran parte ad Essa.

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Cattolicesimo: [SM=g1740717]

Dal greco  cadolicoz, (cadolicoz), universale, è un termine usato dai protestanti in contrapposizione ai cattolici. Oggi si chiama comunemente Cattolica la religione dei cristiani che riconoscono il papa come loro capo spirituale, erede dei poteri conferiti da Gesù a Pietro: "Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa" (Matteo 16, 18); erede di una parte della Tradizione Apostolica (l'altra parte è condivisa con la Chiesa Ortodossa anch'essa detta Cattolica, seppur vi è la divisione); custode delle Verità già rivelate attraverso i Padri della Chiesa.

La cattolicità della Chiesa viene  affermata sin dai primi secoli del cristianesimo, soprattutto sulla scorta del Vangelo di san Giovanni. S. Ignazio da Antiochia, morto nel 107, impiega per primo questo specifico termine nelle sue lettere agli Smirnei (8, 1)[SM=g7574] , rifacendosi ad una Lettera, la prima di questo genere, attribuita a S. Clemente vescovo della Chiesa in Roma databile fra l'anno 86/92 d.C., e l’imperatore Teodosio il Grande nel 380 parla esplicitamente di "cunctos populos" (tutti quanti i popoli), cui si doveva rivolgere la predicazione della fede cristiana.

Nel V secolo san Vincenzo di Lérins definì con ardita sintesi il concetto stesso di Cattolico
: "Quod ubique, quod semper, quod ab omnibus creditum est" (Quel che si è creduto ovunque, sempre, da tutti gli uomini): dunque un vero e proprio universalismo spazio-temporale. Il termine C. esprime un dato essenziale della rivelazione biblica: la Chiesa, fondata da Cristo, è universale perché aperta a tutti i popoli senza distinzione di razza, nazionalità, sesso e censo. "Andate ed insegnate a tutte le genti" (Matteo 28, 18). Il concetto è stato ripreso dal Concilio Vaticano II: "Tutti gli uomini sono quindi chiamati a questa cattolica unità del popolo di Dio … alla quale in vario modo appartengono o sono ordinati siua i fedeli cattolici, sia gli altri credenti in Cristo, sia, infine, tutti gli uomini dalla grazia di Dio chiamati alla salvezza" (Lumen gentium 2, 13).

Con la Riforma del XVI secolo la parola cattolico assunse un senso strettamente confessionale, in quanto si sentì la necessità di un termine per distinguere la comunità rimasta fedele alla Chiesa Cattolica rappresentata dal vescovo di Roma da quelle che erano state attratte dai nuovi riformatori
.

L’essenza dottrinale del Cattolicesimo si compendia in sette punti fondamentali:
 
1)Dio,
2)rivelazione,
3)tradizione-Chiesa,
4)creazione,
5)peccato originale,
6)grazia,
7)escatologia.

La rivelazione è un atto di amore sapiente di Dio, che si rivolge all’uomo per ammetterlo alla comunione con sé
. L’uomo, nel suo cammino religioso, sperimenta questa intimità con Dio, la cui pienezza è raggiunta da Cristo. Tutta la storia è oggetto della rivelazione di questa vicenda di salvezza, ed il Concilio Vaticano II ha affermato che "lo spirito di Dio anima l’universo, ed in esso mostra i disegni del Padre" (Gaudium et spes 2, 11).

La Tradizione è l’insieme delle verità rivelate non contenute nella Bibbia, trasmesse oralmente nella predicazione degli Apostoli alle prime comunità cristiane, poi registrate nelle opere dei Padri della Chiesa, e che il Concilio di Trento ha equiparato alla rivelazione divina
.

Il concetto limitato di consegna statica di un depositum dottrinale, che la tradizione aveva assunto nel passato, è stato ampliato nel Concilio Vaticano II fino ad una concezione più ampia e più profonda di comunione divina con l’uomo lungo l’arco della vita umana (Dei Verbum 1, 7). Dio (Padre, Figlio e Spirito Santo) si è manifestato ed ha parlato agli uomini in una storia di salvezza che san Paolo definisce un mistero (Efesini 1, 9; 3, 12). Il Dio vivente si è rivelato nell’antica storia di Israele, ed ha parlato "più volte ed in diverse maniere ai Padri per mezzo dei Profeti" (Ebrei 1, 1) e, secondo l’annuncio cristiano, Dio è amore (I Giovanni 4, 7).

Nel quadro generale della creazione, l’uomo assume un’importanza particolare perché, creato a somiglianza di Dio, è orientato per sua stessa costituzione, alla pienezza della vita in Dio.

La fede cattolica crede nell’esistenza dell’anima come componente spirituale dell’uomo, la quale attraverso la Preghiera ha la capacità di trovarsi in contatto con Dio
. Di fronte al problema del male, che aveva sempre ossessionato l’umanità, la teologia cristiana-cattolica, sin dai primi secoli, pone il principio del peccato originale. Il racconto biblico del Genesi, con la drammatica rappresentazione della prima colpa, vale anche come affermazione simbolica di una ribellione umana verso Dio ai primordi stessi della vita umana.

IL concilio di Trento annuncia il contenuto teologico della colpa originale, affermando (ca. II) che Adamo perse la santità e la giustizia non solo per sé ma anche per i discendenti, ribadendo i pensieri dei Padri. La teologia della grazia si rifà al decreto sulla giustificazione, emanato dal Concilio di Trento in contrapposizione al pensiero riformistico.

 
Le due concezioni, luterana e cattolica, partono dal presupposto comune dell’assoluta incapacità dell’uomo a procurarsi la grazia. Ma mentre la concezione della Riforma intende escludere ogni partecipazione dell’uomo alla giustificazione, la dottrina cattolica rifiuta l’idea che l’uomo rimanga inerte e passivo di fronte al processo giustificativo, ed alla tesi protestante della "fede sola", contrappone la tesi programmatica di "la fede ed i sacramenti", e "la fede e le opere".

 
Dal punto di vista escatologico, secondo la dottrina cattolica, alla morte segue subito il giudizio particolare che, a differenza di quello universale, riguarda solo il singolo individuo appena defunto. La sentenza, di applicazione immediata ed immutabile, si materializza nell’inferno, luogo di pena eterna costituita essenzialmente dalla perpetua privazione di Dio, oltre che da varie pene fisiche identificate, per antonomasia, nel fuoco, e nel paradiso, stato di beatitudine sintetizzato nella visione eterna di Dio. Uno stadio intermedio e di transito è costituito dal purgatorio, non un luogo ma uno stato  che, pur destinate al cielo, devono ancora attraversare uno stadio di purificazione prima di essere degne della visione beatifica.

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Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)