00 14/11/2010 22:36
[SM=g1740733] ...estrapolando una frase all'udienza del 3 gennaio 1996, si fa dire al Papa che la dottrina mariana deve essere ridimensionata....tale frase è così strumentalizzata dai modernisti per favorire le tesi protestanti ed usata dai Tradizionalisti fondamentalisti per dire che il Papa ha detto una eresia...

leggiamo la frase contestata:

4.1.1996
Il Papa all’udienza generale
“ ... Attribuire a Maria il «massimo» non puo’ diventare una norma della mariologia, che deve fare costante riferimento a quanto la Rivelazione testimonia circa i doni fatti da Dio alla Vergine a motivo della sua eccelsa missione ...»

.... bè senza dubbio una frase del genere detta da un Pontefice getta non poche perplessità, ma davvero il Papa voleva dire ciò che la frase estrapolata intenderebbe dire?

[SM=g1740733] NO!

Leggiamo il testo:


È mio intento descrivere, innanzitutto, “la funzione della beata Vergine nel mistero del Verbo Incarnato e del Corpo Mistico” (LG, 54), ricorrendo ai dati della Scrittura e della Tradizione apostolica e tenendo conto dello sviluppo dottrinale che si è prodotto nella Chiesa fino ai nostri giorni.

Essendo, inoltre, il ruolo di Maria nella storia della salvezza strettamente collegato al mistero di Cristo e della Chiesa, non perderò di vista tali riferimenti essenziali che, offrendo alla dottrina mariana la giusta collocazione, permettono di scoprirne la vasta ed inesauribile ricchezza.

L’esplorazione del mistero della Madre del Signore è veramente molto ampia ed ha impegnato nel corso dei secoli molti pastori e teologi. Alcuni, nel tentativo di mettere in risalto gli aspetti centrali della mariologia, l’hanno talvolta trattata insieme alla cristologia o alla ecclesiologia. Ma, pur tenendo conto della sua relazione con tutti i misteri della fede, Maria merita una trattazione specifica che ne metta in evidenza la persona e la funzione nella storia della salvezza alla luce della Bibbia e della tradizione ecclesiale.

2. Sembra inoltre utile, seguendo le indicazioni conciliari, esporre accuratamente “i doveri degli uomini redenti verso la Madre di Dio, Madre di Cristo e Madre degli uomini, specialmente dei fedeli” (LG, 54).

Il ruolo assegnato a Maria dal disegno divino di salvezza richiede, infatti, ai cristiani non solo accoglienza ed attenzione, ma anche scelte concrete che traducano nella vita gli atteggiamenti evangelici di Colei che precede la Chiesa nella fede e nella santità. La Madre del Signore è destinata così ad esercitare un influsso speciale sul modo di pregare dei fedeli. La stessa liturgia della Chiesa ne riconosce il posto singolare nella devozione e nell’esistenza di ogni credente.

Occorre sottolineare che la dottrina e il culto mariano non sono frutti del sentimentalismo. Il mistero di Maria è una verità rivelata che s’impone all’intelligenza dei credenti ed esige da coloro che nella Chiesa hanno il compito dello studio e dell’insegnamento un metodo di riflessione dottrinale non meno rigoroso di quello usato in tutta la teologia.

Del resto, Gesù stesso aveva invitato i suoi contemporanei a non lasciarsi guidare dall’entusiasmo nel considerare sua madre, riconoscendo in Maria soprattutto colei che è beata perché ascolta la parola di Dio e la mette in pratica (cf. Lc 11, 28).

Non solo l’affetto, ma soprattutto la luce dello Spirito deve guidarci a capire la Madre di Gesù e il suo contributo all’opera di salvezza.

3. Sulla misura e sull’equilibrio da salvaguardare nella dottrina come nel culto mariano, il Concilio esorta caldamente i teologi ed i predicatori della parola divina, “ad astenersi con ogni cura da qualunque falsa esagerazione...” (LG, 67).

Queste provengono da quanti incorrono in un atteggiamento massimalistico, che pretende di estendere sistematicamente a Maria le prerogative di Cristo e tutti i carismi della Chiesa.

È necessario, invece, salvaguardare sempre, nella dottrina mariana l’infinita differenza esistente fra la persona umana di Maria e la persona divina di Gesù.

(frase estrapolata)
Attribuire a Maria il “massimo” non può diventare una norma della mariologia, che deve fare costante riferimento a quanto la Rivelazione testimonia circa i doni fatti da Dio alla Vergine a motivo della sua eccelsa missione.

(ma il Papa prosegue)

Analogamente, il Concilio esorta teologi e predicatori ad “astenersi dalla grettezza di mente” (LG, 67), cioè dal pericolo del minimalismo che può manifestarsi in posizioni dottrinali, in interpretazioni esegetiche e in atti di culto, tendenti a ridurre e quasi a vanificare l’importanza di Maria nella storia della salvezza, la sua verginità perpetua e la sua santità.

Conviene sempre evitare simili posizioni estreme in virtù di una coerente e sincera fedeltà alla verità rivelata, così come è espressa nella Scrittura e nella Tradizione apostolica.

4. Lo stesso Concilio ci offre un criterio che permette di discernere l’autentica dottrina mariana: “Nella Chiesa, Maria occupa, dopo Cristo, il posto più alto e il più vicino a noi” (LG, 54).

Il posto più alto: dobbiamo scoprire questa altezza conferita a Maria nel mistero della salvezza. Si tratta, però, di una vocazione totalmente riferita a Cristo.

****************

dove sta l'eresia? dove sta l'appoggio alle tesi protestanti?

ma leggetela integralmente questa Udienza perchè è invece molto importante e interessante...
www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/audiences/1996/documents/hf_jp-ii_aud_19960103...


*****************************************************************

Ma c'è un'altra frase che estrapolata dal contesto fa addirittura dire al Papa che Maria NON ERA SPOSATA.... [SM=g1740729]
con buona pace dei modernisti che ritengono le teorie protestanti insignificanti... e con buona pace dei Tradizionalisti modernisti che il Papa non ha detto eresia, leggiamo la frase estrapolata:

21.8.1996
Il Papa all’udienza generale
“... Occorre notare che il termine greco usato in questo passo non indica la situazione di una donna che ha contratto il matrimonio e vive pertanto nello stato matrimoniale, ma quello del fidanzamento ...»

[SM=g1740727] ma davvero il Papa ha voluto intendere questo?

NO! [SM=g1740733]

Il Papa sta tenendo una serie di Udienze cominciate dal gennaio 1996, un ciclo dedicato alla Vergine Maria, ergo, andrebbe tenuto conto intanto DI TUTTO IL CONTESTO...e come abbiamo dimostrato sopra, il Papa sta spiegando la mariologia... è ovvio che per farlo deve dire anche delle affermazioni di tesi e teorie che tendono a negare la dottrina cattolica sulla Vergine Maria.... [SM=g1740733]
se dunque si estrapola la frase che il Papa intende proprio spiegare, è naturale che gli si può attribuire la paternità di un pensiero diverso...ma non è questo il caso....

e dice infatti il Papa nel testo:

1. Presentando Maria come “vergine”, il Vangelo di Luca aggiunge che era “promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe” (Lc 1, 27). Queste informazioni appaiono, a prima vista, contraddittorie.

[SM=g1740733] (dunque il Papa sta iniziando a spiegare una lettura che appare contraddittoria, ed ecco così la frase estrapolata)

Occorre notare che il termine greco usato in questo passo non indica la situazione di una donna che ha contratto il matrimonio e vive pertanto nello stato matrimoniale, ma quella del fidanzamento.

[SM=g1740733] ( ma attenzione, la spiegazione continua!)

A differenza di quanto avviene nelle culture moderne, però, nel costume giudaico antico l’istituto del fidanzamento prevedeva un contratto e aveva normalmente valore definitivo: introduceva, infatti, i fidanzati nello stato matrimoniale, anche se il matrimonio si compiva in pienezza allorché il giovane conduceva la ragazza nella sua casa.

Al momento dell’Annunciazione, Maria si trova dunque nella situazione di promessa sposa. Ci si può domandare perché mai abbia accettato il fidanzamento, dal momento che aveva fatto il proposito di rimanere vergine per sempre. Luca è consapevole di tale difficoltà, ma si limita a registrare la situazione senza apportare spiegazioni. Il fatto che l’Evangelista, pur evidenziando il proposito di verginità di Maria, la presenti ugualmente come sposa di Giuseppe costituisce un segno della attendibilità storica di ambedue le notizie.

2. Si può supporre che tra Giuseppe e Maria, al momento del fidanzamento, vi fosse un’intesa sul progetto di vita verginale. Del resto, lo Spirito Santo, che aveva ispirato a Maria la scelta della verginità in vista del mistero dell’Incarnazione e voleva che questa avvenisse in un contesto familiare idoneo alla crescita del Bambino, poté ben suscitare anche in Giuseppe l’ideale della verginità. [SM=g1740722]

L’angelo del Signore, apparendogli in sogno, gli dice: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo” (Mt 1, 20). Egli riceve così la conferma di essere chiamato a vivere in modo del tutto speciale la via del matrimonio. Attraverso la comunione verginale con la donna prescelta per dare alla luce Gesù, Dio lo chiama a cooperare alla realizzazione del suo disegno di salvezza.

Il tipo di matrimonio verso cui lo Spirito Santo orienta Maria e Giuseppe è comprensibile solo nel contesto del piano salvifico e nell’ambito di un’alta spiritualità. La realizzazione concreta del mistero dell’Incarnazione esigeva una nascita verginale che mettesse in risalto la filiazione divina e, al tempo stesso, una famiglia che potesse assicurare il normale sviluppo della personalità del Bambino. [SM=g1740722]

Proprio in vista del loro contributo al mistero dell’Incarnazione del Verbo, Giuseppe e Maria hanno ricevuto la grazia di vivere insieme il carisma della verginità e il dono del matrimonio. La comunione d’amore verginale di Maria e Giuseppe, pur costituendo un caso specialissimo, legato alla realizzazione concreta del mistero dell’Incarnazione, è stata tuttavia un vero matrimonio (cf. Giovanni Paolo II, Redemptoris custos, 7).

La difficoltà di accostarsi al mistero sublime della loro comunione sponsale ha indotto alcuni, sin dal II secolo, ad attribuire a Giuseppe un’età avanzata e a considerarlo il custode, più che lo sposo di Maria. È il caso di supporre, invece, che egli non fosse allora un uomo anziano, ma che la sua perfezione interiore, frutto della grazia, lo portasse a vivere con affetto verginale la relazione sponsale con Maria.

***********************************************

[SM=g1740733] e allora? dove sta l'eresia? dove sta il sostegno alle teorie protestanti?

e allora.....NON SI ESTRAPOLANO LE FRASI DAI CONTESTI, NON E' CORRETTO...
UNA FRASE CONTESTABILE LO E' ANCHE QUANDO TUTTO IL CONTESTO DI UN TESTO INTENDE SOVVERTIRE LA SANA DOTTRINA....



[SM=g1740762]

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)