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Streghe. Meno roghi grazie al papa.

Pubblicato ilagosto 20, 2011

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Col tempo, la giuris­dizione venne estesa anche alle streghe: i processi contro que­ste disgraziate, riconosciuti ufficialmente da Innocenzo VIII nella Summis desiderantes, di cui si è fatto già cenno, continua­rono fino al Settecento, con punte massime tra la fine del Cinquecento e la prima parte del Seicento e si moltiplicarono soprattutto nell’Europa centrosettentrionale, dove le vittime superarono varie centinaia di migliaia, non mancarono in Francia e in Inghilterra, colpita dal fenomeno relativamente tardi. Questi processi anche a Nord delle Alpi non erano pe­rò di competenza dell’inquisizione, ma della giustizia secola­re. L’alto numero delle vittime fu dovuto anche all’uso della tortura che portava a confessioni estorte con la violenza, e ad accuse di innocenti. L’inquisizione spagnola e quella pontifi­cia si mostrarono più ragionevoli. Forse anche per questo (ma sostanzialmente per la diversa psicologia dei popoli me­diterranei, più ottimisti) Spagna e Italia rimasero relativamen­te immuni dal fenomeno (le 83 streghe arse vive nel 1583 per ordine inesorabile di Carlo Borromeo, furono giustiziate a Roveredo, nei Grigioni, Svizzera meridionale, non lungi da Bellinzona, non in Italia). (161)

G. Martina, Storia della Chiesa, Morcelliana, Brescia 20064

 

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Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)