00 15/01/2009 18:18
> Lutero cerco' fino alla fine con tutti i mezzi di evitare lo scisma, che
> non rientrava affatto nelle sue intenzioni? cosi', tanto x dirne una..


Cioe' lo scisma fu colpa della Chiesa Cattolica?
A parte che questa e' una cavolata bella e buona come la barzelletta
che dice "io non sono razzista e' lui che e' negro!".
Anzi e' ancora piu' assurda, perche' la reciprocita' della cosa non
sussiste. E ancora piu' calzante l'esempio se il problema e' chi sia Marco
Voli e ci fosse qualcuno che non essendo d'accordo con me (che SONO
Marco Voli) desse la colpa a me della nostra discordia.... ridicolo!

A parte questo. Ne' dal punto di vista della sostanza ne' dal punto di
vista della forma si puo' parlare di "scisma". E' scismatica la Chiesa
di Oriente che, pur riconoscendo l'identico credo e la sostanzialita' e
l'efficacia dei sacramenti, il valore dell'intermediazione dei santi,
l'immacolata concezione di Maria e la sua assunzione (in pratica tutto),
disconosce solo la forma attuale del primato petrino (ma non la sua
sostanza
). Come del resto ha fatto Lefevre.
Questi sono scismi.
Quella di Lutero fu una vera e propria apostasia che ribalto' metodo
e contenuti della fede, e permane tutt'oggi
.

> e scrivere questo significa automaticamente fare APOSTASIA??

non credo che costituisca materia di apostasia una frase errata
riguardo alla posizione di Lutero.
Certo e' che presentare la Chiesa colpevole della apostasia di
un eresiarca, addirittura camuffando un'eresia vera e propria
con uno scisma, e' scandaloso
(cioe' induce in errore).

>
> >E oggi la si prende con Ratzinger ed il Papa colpevoli
> >di aver promulgato la Dominus Jesus.

Il chiarimento della Dominus Jesus
era piu' che necessario, da quanto
Paolo VI denunciava a Guitton che un pensiero non cattolico si era
insinuato nella Chiesa
, che "il fumo di Satana e' entrato per porte che
dovevano rimanere chiuse", ce n'era piu' che bisogno.
La cura per l'unita' dei cristiani non e' l'annacquamento del valore
del cattolicesimo, anche perche' l'unita' non e' nelle capacita'
degli uomini ma e' opera solo di Dio
. Il
Papa e Ratzinger possono solo
dire come san Paolo "*guai* a me se non parlassi": non parlano
e non insegnano per semplici tiramenti "politici".
Scherziamo!
E, anche se lo facessero, il loro atto ha comunque valore in quanto
cio' che legano in terra e' legato nei cieli.
Se ci sono frutti "invernali" in casa protestante, mi spiace per loro,
significa che nostro Signore non permette ancora la riunificazione
fintanto che l'eresia rimarra' tale. Se prima non si procede ad un rispetto reciproco dalla base, non si può pretendere il resto. E' già opera di Dio che i vescovi cattolici e i rappresentati delle altre chiese, a livelli alti, stanno lavorando molto ed anche bene, il male però serpeggia ancora fra le centinaia di pastori che seminano livori contro la Chiesa e non aggiornano i propri fedeli sulle evoluzioni ecumeniche. Non diciamo quindi cavolate, e si abbia il coraggio di buttare giù la maschera!

--
Marco Voli

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"Se fossimo trattati come meritiamo,
chi si salverebbe dalle frustate?"


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Il Presepio lo inventò s.Francesco d'Assisi......l'addobbo dell'albero di natale....LUTERO.......[SM=g7574]

POLEMICA

Ma quale dio Mitra, macché tradizioni celtiche: ecco le vere radici del 25 dicembre. L'uso di ornare l'albero si deve a Lutero


Via i pagani dal Natale


Di Cecilia Gatto Trocchi


Il santo Natale si avvicina. I dodici giorni che vanno dalla Vigilia all'Epifania hanno ruotato per secoli e secoli intorno all'evento grandioso della nascita del Salvatore. Questi giorni dalle lunghe notti sono come un'unica, grandiosa festa che conclude l'anno vecchio e apre il nuovo ciclo generativo della natura e degli uomini. Il fascino della festa squisitamente cristiana è talvolta distorto da luoghi comuni sulle «feste pagane», sul solstizio d'inverno, sul dio Mitra, sui Celti col ramo di vischio, sull'abete cosmico, sulle vergini capaci di partenogenesi, estratte a casaccio dalle religioni di mezzo mondo.


Si dimentica che il cristianesimo non nacque in un deserto ma in un mondo ricco di una grande cultura religiosa, in cui fiorivano rituali maestosi. I Padri della Chiesa scelsero il 25 dicembre, giorno del dio Sole, per festeggiare la nascita del redentore «Sole del mondo». Il dio indo-persiano Mitra non c'entra nulla: la sua religione, vietata alle donne, non oltrepassò mai gli ambienti militari e solo l'imperatore Commodo (il crudele tiranno del film Il gladiatore) ne era iniziato. Da Aureliano in poi, gli imperatori tentarono piuttosto di imporre un culto solare universale, che ebbe scarso successo tra le genti. I Padri della Chiesa scelsero proprio la festa imperiale del Sol Invictus per celebrare la Natività e conservarono l'immagine del Cristo come Sole di verità, di resurrezione e di salvezza.

Furono gli intellettuali e i pubblicisti tardo-ottocenteschi a inquinare le tradizioni in Europa e in America, animati da uno zelo positivista e desacralizzante e spinti dall'incipiente e già florida industria del Natale. Oggi si percepisce ancora questa operazione pseudo-culturale: sono sempre più rari i biglietti con le sacre figure di Giuseppe, Maria e il Bambinello, i pastori e le pecorelle.[SM=g7574]


 Invadono il campo vischio e agrifoglio, abeti, candele, papere, angeli New Age e l'obeso Babbo Natale, una specie di guitto dell'aldilà, che impugna la Coca Cola o spinge antenne paraboliche. Pochi sanno che il grasso gnomo con le renne è una deformazione ormai incomprensibile di San Nicola (in inglese Santa Claus, da Saint Nicolaus) che fu vescovo di Mira e protettore di Bari e Venezia. Santa Claus ha mantenuto di San Nicola solo il rosso dell'abito vescovile, mentre dal Mediterraneo ove visse e predicò nel IV secolo si è spostato in zone gelide, ad indicare virtualmente l'egemonia economica del grande settentrione, americano e nord-europeo.

Oggi ogni bottegaio può reclamizzare la sua merce vestendosi banalmente di rosso e di bianco con barba finta e berrettone.
 

Ma quali sono le «radici pagane» delle feste natalizie?

Durante le feste romane di dicembre, i Saturnali, la gente si scambiava i regali e la parola «strenna» deriva dalla dea Strenia che soprintendeva allo scambio. I l dono affonda le sue radici nelle più elementari regole sociali ma non è né pagano né cristiano, è la modalità culturale per allacciare e mantenere relazioni costanti. Nel grande gioco sociale non venivano dimenticati i defunti che dall'aldilà portavano regali ai bambini e ancora oggi in Sicilia sono i morti che portano i doni ai bimbi.

L'uso di ornare l'abete con candele e nastri d'argento non risale all'albero cosmico o agli usi più remoti degli onnipresenti Celti, ma al cristianissimo Martin Lutero (era pur sempre un agostiniano) che andando a Wittenberg in una gelida e silenziosa notte di Vigilia vide gli abeti ghiacciati scintillare alla luce della luna e delle stelle e volle ricreare quell'incanto adornando di candeline un abete.

L'usanza si radicò nei Paesi germanici e scandinavi luterani tra il Cinque e il Settecento, per poi passare in Inghilterra con la dinastia d egli Hannover.

Più tardi si inventò la favola secondo cui l'abete sarebbe stato emblema dei culti arborei delle tribù nord-europee: sacralizzare un oggetto «naturale», un albero, ben si sposa con le manie paganeggianti. Peccato che nessuno preparasse, prima del Cinquecento, l'albero di Natale. Furono le scene della Natività il più antico modo di celebrare le feste cristiane. Santa Maria Maggiore all'Esquilino era chiamata Sancta Maria ad Praesepe, in quanto in essa si conservavano le assicelle della mangiatoia che fu la prima culla di Gesù.

Nell'arco trionfale dell'altare vediamo Gesù Bambino in trono sormontato dalla stella e adorato dai Magi. Il simbolo del presepe fu recepito da san Francesco che ambientò il primo presepe plastico nella grotta di Greccio nel 1223. Fu una sacra rappresentazione, un evento «teatrale» in senso moderno che ottenne un successo senza pari. Da allora il presepe fu ripetuto ovunque nell'Europa cristiana.

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Protestantesimo:

Denominazione assunta dai movimenti religiosi europei del XVI secolo contro la Chiesa di Roma .

In origine essi furono promossi soprattutto da Martin Lutero , che proponeva un incontro più personalizzato con la Bibbia attraverso il suo libero esame da parte di tutti i fedeli, l’abolizione della pratica delle indulgenze, la riduzione dei sacramenti e l’abolizione del celibato ecclesiastico. Il nome deriva dalla protesta che i principi e le città luterane della Germania elevarono alla dieta di Spira (1529) contro la decisione dell’imperatore Carlo V di dare esecuzione alla condanna di Lutero da parte del papa. Le prime forme di P. furono il luteranesimo, lo zwinglismo, il calvinismo (che è l'erede del zwinglismo) e l’anglicanesimo.


In seguito, con l'uso arbitrale della Bibbia, si svilupparono altre correnti, più radicali (anabattisti, spiritualisti, mormoni,  ecc. fino alla fine del 1800 e inizi del 1900 quando non bastando più la dottrina Protestante, nacquero i Gruppi Carismatici che si rifanno alle origini della Chiesa nel giorno della Pentecoste. Taluni gruppi più fondamentalisti, mantengono una rigorosa autonomia dal Protestantesimo ufficiale accusando quest'ultimo di aver tradito i Principi della Riforma. Il risultato odierno è uno spaccato di 27.000 denominazioni di ramo Protestante.).


Al di là delle diversità, le varie Chiese protestanti rivendicano comunque in modo abbastanza omogeneo, la sovranità della grazia di Dio che sola salva l’uomo. Vengono individuati tre momenti unificanti della dottrina, molto differenziata, delle Chiese protestanti:


Il primo si configura come ritorno alla Bibbia, in quanto sorgente di fede per ogni cristiano, ispiratrice del suo operato nel mondo.


Il secondo momento unificante è il giudizio che riguarda gli ordinamenti e le istituzioni della Chiesa, ritenuti validi in funzione del servizio che debbono svolgere a favore della testimonianza della fede, ma assolutamente non fondamentali e privi di valore intrinseco.


Il terzo anello di congiunzione tra i numerosi movimenti protestanti è il rilievo dato all’attuazione delle idee da parte dei singoli cristiani, chiamati a testimoniarla nel mondo attraverso la propria condotta di vita.


 Attualmente il quadro delle confessioni e delle comunità che si rifanno al P. è molto variegato. La più numerosa comunità confessionale protestante è costituita dalle Chiese luterane ed evangeliche ( in quest'ultime configurano centinaia di piccole e medie denominazioni tutte autonome ed indipendenti fra loro, la più conosciuta è una parte della Chiesa Valdese. Le riunioni alle quali partecipano, non sono comunque vincolanti per nessuna identità che si faccia chiamare evangelica, dal momento che chiunque può attribuirsi questa identificazione).


Al filone calvinista si rifanno le Chiese riformate e presbiteriane . La Chiesa anglicana è radicata in Gran Bretagna e negli U.S.A.. Dal ceppo anglicano si è sviluppato nel XVIII secolo la Chiesa metodista , con cui in Italia s’è integrata la Chiesa valdese. Dalle correnti più radicali del P. sono infine derivati i quaccheri , la Chiesa battista  e le correnti del pentecostalismo, naturalmente non consideriamo una chiesa la denominazione dei T.di G.. Complessivamente nel mondo i movimenti protestanti possono contare, se fossero uniti,  su ca. 450 milioni di fedeli.


Protestantesimo liberale
:

Corrente protestante basata sull’interpretazione del cristianesimo come puro fatto storico, da analizzare perciò con gli strumenti della ricerca e della critica storica, prescindendo da un lato da ogni fattore soprannaturale, e dall’altro da ogni adesione fideistica. I primi rappresentanti del P. furono, nel XIX secolo, D.F. Strauss, F.Ch. Baur e B. Bauer, e nella seconda metà del secolo fino al primo novecento E. Troeltsch, A. Ritsch ed A. Harnack.

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)