00 05/01/2009 18:38


Ricordando  che nessuno fra di noi qui è un teologo nel senso del termine...teologia la facciamo tutti nel momento in cui APRIAMO LA BIBBIA E MEDITIAMO...[SM=g7831] ...

 compito nostro non è di fare i maestri ma di APPRENDERE...E DI TRASMETTERE QUANTO ABBIAMO APPRESO...ergo CONTEMPLARE E RIDONARE QUANTO ABBIAMO RICEVUTO[SM=g1740717] ...
.....il concetto  di CUORE ...emerge con la rivelazione di Gesù: GUARDATE A ME -dice Gesù- CHE SONO MITE ED UMILE DI CUORE.....tutto il Nuovo Testamento SI FONDA SUL CUORE MIETE ED UMILE, eliminare il cuore di pietra per renderlo CARNOSO, ossia vivo palpitante, innamorato....[SM=g1740717]

Matteo 11:29

Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime.

E Gesù parla anche di CUORI INDURITI...... nelle Beatitudini Gesù dice BEATI I PURI DI CUORE......
dice il:

Deuteronomio 5:29

Oh, se avessero sempre un tal cuore, da temermi e da osservare tutti i miei comandi, per essere felici loro e i loro figli per sempre!

Deuteronomio 10:12

Ora, Israele, che cosa ti chiede il Signore tuo Dio, se non che tu tema il Signore tuo Dio, che tu cammini per tutte le sue vie, che tu l'ami e serva il Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta l'anima

Tobia 4:19

In ogni circostanza benedici il Signore e domanda che ti sia guida nelle tue vie e che i tuoi sentieri e i tuoi desideri giungano a buon fine, poiché nessun popolo possiede la saggezza, ma è il Signore che elargisce ogni bene. Il Signore esalta o umilia chi vuole fino nella regione sotterranea. Infine, o figlio, conserva nella mente questi comandamenti, non lasciare che si cancellino dal tuo cuore.

..........

Insomma...la parola cuore appare se non erro....ben 798 nei versi della Bibbia...[SM=g1740717] ...ed è sempre inserita in un rapporto di COMPRENSIONE fra noi e Dio.....il cuore appare quell'elemento essenziale per entrare nel mondo di Dio e per vivere con la SUA logica......[SM=g7574] e tanto per fare un esempio:

Salmi 100:2

Agirò con saggezza nella via dell'innocenza:
quando verrai a me?
Camminerò con cuore integro,
dentro la mia casa
.

Salmi 118:69

Mi hanno calunniato gli insolenti,
ma io con tutto il cuore osservo i tuoi precetti.

.........
Il CUORE sembrerebbe identificare UNA VOLONTA' nell'agire......sia in bene (cuore puro) sia in male (cuore indurito)   nel cuore può albergare la santità come la malvagità....nel cuore risiede o l'umiltà o l'orgoglio.....qualche esempio:

Gioele 2:12

«Or dunque - parola del Signore -
ritornate a me con tutto il cuore,
con digiuni, con pianti e lamenti».

Abdia 3

L'orgoglio del tuo cuore ti ha esaltato,
tu che abiti nei crepacci rocciosi,
delle alture fai la tua dimora
e dici in cuor tuo:
«Chi potrà gettarmi a terra?».

Zaccaria 7:10

Non frodate la vedova, l'orfano, il pellegrino, il misero e nessuno nel cuore trami il male contro il proprio fratello».

Zaccaria 7:12

Indurirono il cuore come un diamante per non udire la legge e le parole che il Signore degli eserciti rivolgeva loro mediante il suo spirito, per mezzo dei profeti del passato. Così si accese un grande sdegno da parte del Signore degli eserciti

..........

Il Nuovo Testamento non farà altro che CONFERMARCI questi insegnamenti.....:

Matteo 5:28

ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore

in tal caso sembra che qualcosa che venga commessa nel cuore assuma UNA VOLONTA' che diverrà AZIONE E UN ATTO....

Matteo 9:4

Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché mai pensate cose malvagie nel vostro cuore?

Matteo 12:34

Razza di vipere, come potete dire cose buone, voi che siete cattivi? Poiché la bocca parla dalla pienezza del cuore.

Matteo 15:8

Questo popolo mi onora con le labbra
ma il suo cuore è lontano da me.

Marco 6:52

perché non avevano capito il fatto dei pani, essendo il loro cuore indurito.

.........
Ma più eloquente di tutti sembra essere Marco capitolo 7.....
18 E disse loro: «Siete anche voi così privi di intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nell'uomo dal di fuori non può contaminarlo, 19 perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va a finire nella fogna?». Dichiarava così mondi tutti gli alimenti. 20 Quindi soggiunse: «Ciò che esce dall'uomo, questo sì contamina l'uomo. 21 Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, 22 adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. 23 Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l'uomo».
.........
Sembra proprio che il cuore sia UNA SORTA DI CENTRALINA......dalla quale ESCONO intenzioni buone o intenzioni cattive.....la mente elabora....lo spirito ALIMENTA E PURIFICA...il cuore EMANA.......senza lo spirito alimentato DALLA PREGHIERA INCESSANTE PER NON CEDERE ALLE TENTAZIONI,il cuore si indurisce....e farà uscire pensieri cattivi.....[SM=g1740717]

[SM=g1740750] [SM=g7182]

Facciamo ora un cenno alle parole del Vangelo: MARIA SERBAVA TUTTE QUESTE COSE NEL SUO CUORE..... cenno al CUORE DI MARIA.....MADRE PER ECCELLENZA..... approfondiamo brevemente la devozione al CUORE IMMACOLATO DI MARIA......[SM=g1740717]

Il fondamento biblico della festa


La devozione al cuore di Maria ha il privilegio singolare di poter contare su due testi chiave del Nuovo Testamento. Essi sono: «Maria, da parte sua, conservava tutte queste cose, meditandole nel suo cuore» (Luca 2,19); «Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore» (Luca 2,51).
Dai due testi appare la profondità dell’associazione interiore di Maria all’opera salvifica di suo Figlio. Tutto ciò che si compie nel corpo paziente del Figlio, si compie nell’anima e nel cuore della madre che viene rappresentata come protesa, nell’intimo del suo cuore, all’ascolto e all’approfondimento della parola di Dio.
Viene sottolineato l’atteggiamento contemplativo di Maria sui Misteri della vita di Gesù: possiamo pensare a Maria che, dopo l’annuncio dell’angelo, si interroga sui disegni di Dio a suo riguardo e ripete la sua risposta di accettazione: «Si faccia di
me, secondo la tua parola» (Luca 1,37). È la preghiera di adesione piena alla volontà di Dio.

Ci viene così insegnato che conservare nel cuore «tutte» le cose (parole e fatti che riguardano il Signore, è un impegno permanente della fede cristiana, per tutti, in ogni tempo e in ogni luogo).
Si ricorda per «attualizzare» il passato nel presente. Si ricorda per far partecipi, per comunicare ad altri, per trasmettere.
Lungo le varie tappe dell’anno liturgico, noi «facciamo memoria» di tutte le parole e di tutti i gesti compiuti dal Signore Gesù: come Maria li mettiamo a confronto, li riviviamo, soprattutto nell’ora della prova.
Ha detto Giovanni Paolo II: «L’atteggiamento di Maria ispira la nostra fede: quando soffiano le tempeste e tutto sembra naufragare, ci sostenga la memoria di quanto il Signore ha fatto in passato» (Angelus del 31 luglio 1983).



La maturazione storica della festa


L’origine storica della festa è abbastanza recente, come è ricordato nell’Esortazione apostolica Marialis Cultus di Paolo VI che annovera la memoria del Cuore immacolato della beata Vergine Maria tra le «memorie o feste che esprimono orientamenti emersi nella pietà contemporanea» (MC 8).
La commemorazione liturgica è fissata il giorno che segue la solennità del Cuore di Gesù, ritornando così all’origine storica di questa devozione.
San Giovanni Eudes (1601-1680) che fu padre, dottore e primo apostolo di questa devozione, come risulta dalle dichiarazioni di Leone XIII (1903) e di Pio X (1909), non separava mai i due Cuori nei suoi progetti liturgici.
Con alcuni suoi discepoli, nel 1648, il santo cominciò a celebrare la festa del Cuore di Maria, componendo i testi liturgici per la Messa; ma solo nel 1805 Pio VII decise di permetterne la celebrazione a tutti quelli che ne avrebbero fatto esplicita richiesta.

Nel 1864 alcuni vescovi chiesero al Papa la consacrazione del mondo al Cuore di Maria. La prima nazione che si consacrò al Cuore di Maria fu l’Italia, in occasione del Congresso Mariano di Torino del 1897.

Nel secolo XX nuovi avvenimenti prepararono il grande trionfo liturgico della devozione al Cuore di Maria e in particolare le apparizioni di Fatima e le rivelazioni fatte alla mistica portoghese Alessandrina de Balazar. Il 31 ottobre 1942, nel venticinquesimo anniversario delle apparizioni di Fatima, Pio XII consacrava la Chiesa e il genere umano al Cuore immacolato di Maria e, con il decreto del 1944, istituiva la festa universale del Cuore di Maria, fissando la celebrazione al giorno 22 agosto, ottava dell’Assunta, per invocare la pace. Successivamente, la celebrazione venne fissata, come memoria facoltativa, il giorno dopo la solennità del Sacro Cuore di Gesù,

La devozione al Cuore di Maria è sempre stata, nel corso della sua storia, fonte inesauribile di vita interiore per le anime mariane.

San Francesco di Sales fa del cuore della Vergine Maria il luogo di incontro delle anime con lo Spirito Santo. Al momento della Comunione, il nostro cuore diventa come quello di Maria: come lei e con lei ospitiamo Gesù, ci nutriamo della Sua parola e diveniamo suoi annunciatori.

Così preghiamo nella colletta della Messa: «O Dio, che hai preparato una degna dimora dello Spirito Santo nel cuore della beata Vergine Maria, per sua intercessione, concedi anche a noi, tuoi fedeli, di essere tempio vivo della tua gloria». Quella gloria senza fine che con Maria speriamo di godere un giorno nella visione del suo Figlio.


(di Gianni Sangalli )


Santa Maria, Madre di Dio,
conservami un cuore di fanciullo, puro e limpido come acqua di sorgente.

Ottienimi un cuore semplice che non si ripieghi ad assaporare le proprie tristezze: un cuore magnanimo nel donarsi, facile alla compassione.

Chiedi per me un cuore fedele e generoso, che non dimentichi alcun bene e non serbi rancore di alcun male.

Formami un cuore umile e docile che ami senza esigere di essere riamato; un cuore grande ed indomabile così che nessuna ingratitudine lo possa chiudere e nessuna indifferenza lo possa stancare.

Usami perchè il mio cuore sia trafitto dalla gloria di Gesù Cristo; perchè sia un cuore che piaccia in tutto a Lui; che sappia meditare e contemplare le meraviglie del Figlio Tuo e Signore nostro,Gesù Cristo e che possa goderlo in eterno in cielo...

Amen!



[SM=g1740750] [SM=g7182]


Ed ora parliamo anche di OCCHI....[SM=g7574]  lo sguardo infatti, come il Cuore, ha un posto privilegiato nella Scrittura che ci aiuta nella CONTEMPLAZIONE....[SM=g7831]

           


notiamo allora un particolare dei Vangeli.....GLI OCCHI...LO SGUARDO.....E  come gli OCCHI PER GESU' sono molto importanti......
MATEO 6-22,23
La lucerna del corpo è l'occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce; ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!

Vi offro una mia riflessione :

Mi piace interpretare il brano in questione come una sorta di...IDENTIKIT...l'identikit di me come cristiano....
In fondo penso a come una fidanzata, o fidanzato...DIVENTI LA LUCE PER L'INNAMORATO....[SM=g7574]
si dice infatti: SEI LA LUCE DEI MIEI OCCHI.....SEI IL RIFLESSO DEL MIO AMORE.....oppure si leggono frasi d'amore tra fidanzati come: tu sei stata/o la luce nelle tenebre della mia vita.....oppure; continua ad essere la mia luce.....
e così via....[SM=g7831]
Io credo che Gesu' abbia usato di proposito espressioni che poi si verificano tra fidanzati perchè il rapporto con Cristo è un ETERNO INNAMORAMENTO, che inizia qui sulla terra fra le imperfezioni...per avere non un termine ma una eternità....non a caso Gesù usa il CUORE E GLI OCCHI, strumenti tipicamente usati dagli INNAMORATI per evitare PAROLE VANE...[SM=g1740717]
Ma questo identikit...non è solo usato tra innamorati...è anche usato per esempio dalla polizia...per dare fisionomia ad un delinquente che in tal caso non riflette alcuna luce e per questo va...RICERCATO.....
In fondo è l'avviso che Gesù mi rivolge quando leggo:
ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso...[SM=g7831]
...
che traduco così: se NON SEI INNAMORATA DI ME CHE SONO LA LUCE.....E SE DUNQUE IL TUO OCCHIO NON RIFLETTE ME...TU E IL TUO CORPO SIETE MALATI E VIVETE NELLE TENEBRE...[SM=g7557] non ci rammenta infatti la Scrittura che se uno è cieco, come fa a guidare un altro cieco?..e faccio mio questo pensiero:
Non ci sono strade corrette e culturalmente legittime di accostarsi alla verità di Cristo, diverse da quelle di attenersi a ciò che risulta dalle narrazioni evangeliche con tutta la catechesi che comporta. Le altre possibili fonti o tacciono (è praticamente il caso degli scritti extracristiani) o non godono di sufficiente attendibilità intrinseca ed estrinseca (è il caso dei Vangeli apocrifi). Perciò o si aderisce scrupolosamente ai Vangeli o si rinuncia a parlare di lui: asserire arbitrariamente o favoleggiare per tentare di giustificare quel che non vediamo... non serve a niente.
Per parte nostra, possiamo assicurare che ogni indicazione qui offerta nei Vangeli, sarà sempre evangelicamente suffragabile.... tale piena e spregiudicata docilità alle fonti autentiche ci preserverà da ogni forzatura ideologica e da ogni luogo comune convenzionale...
Come dire, insomma...CHE I VANGELI SONO QUELL'ALIMENTAZIONE PER ESSERE NOI STESSI POI UNA LUCERNA CHE RIFLETTA UNA LUCE RICEVUTA.....[SM=g7574]
L'esame per capire se rispondiamo a questi requisiti....E' LA NOSTRA ESTERIORITA' E IL NOSTRO COMPORTAMENTO DA CRISTIANI.....
E' il mio comportamento;
e' il mio grado di essere lucerna che emana quella luce della verità......
L'identikit del cristiano è dato dai COSTUMI.....
è DATO DAL PARLARE E DALL'ESPRIMERSI.....
è dato dagli atteggiamenti vero la Samaritana, verso il pubblicano, verso il malato, verso il peccatore.........
E' DATO DAL NOSTRO OCCHIO.....
C’è un elemento della bellezza umana che, pur essendo in sé di natura fisica, è quasi il riverbero della vita dello spirito, ed è lo splendore degli occhi. Il Maestro stesso l’aveva notato: «La lucerna del tuo corpo è l’occhio, se il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce»
......
se pensiamo ai poeti a quanto spazio hanno dedicato ALLO SGUARDO...ED ALLO SGUARDO DELLE DONNE....e quanti si sono innamorati PER UNO SGUARDO.....ma lo sguardo può anche essere SEDUZIONE...INVITO ALLA LUSSURIA...[SM=g7581] ..INGANNEVOLE.....l'occhio si dice...E' LO SPECCHIO DELL'ANIMA.....
Gli occhi di Gesù dovevano essere davvero incantevoli, penetranti e quasi magnetici.

  
Il Gesù Misericordioso visto in estasi da Sr. Faustina Kowalska


Chi li aveva visti non se ne dimenticava più. Soltanto così si spiega la straordinaria frequenza con cui gli evangelisti (e in special modo Marco, che riferisce i ricordi di Pietro) pongono in rilievo il suo sguardo.
È importante cogliere le sfumature dei testi originali. Il verbo «guardare» (
blepein) è impiegato in tre espressive varianti:
«guadare attorno» (periblepesqai);
«guardare in alto» (anablepein);
«guardare dentro» (emblepein)...
.....

e su questo guardare vi lascio una meditazione che condivido....tratto da....L'OSSERVATORE ROMANO
Grazie , fraternamente Caterina[SM=g7831]

Lo sguardo attorno


Quando Gesù gira attorno i suoi occhi, tutti ammutoliscono intimoriti e affascinati.   
Con questo sguardo invita al raccoglimento prima della predicazione (cfr Lc 6, 20). Con questo sguardo manifesta il suo affetto e la sua forte comunione coi discepoli: «Girando lo sguardo ('
eganaktesen) su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: “Ecco mia madre e i miei fratelli!”» (Mc 3, 34). Con questo sguardo prepara i cuori ad accogliere gli insegnamenti più originali e inattesi. «Gesù, volgendo lo sguardo attorno (peribleyamenoV), disse ai suoi discepoli: “Quanto difficilmente coloro che hanno ricchezze entreranno nel regno di Dio!... È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago”» (cfr Mt 10, 23-25).

Qualche volta è uno sguardo muto, ma così intenso da essere fine a se stesso: «Entrò a Gerusalemme nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno (
peribleyamenoV panta), ...uscì con i Dodici diretto a Betania». (cfr Mc 11, 11).
Qualche altra volta è uno sguardo così carico di sdegno e di sofferenza, che gli astanti zittiscono e non osano più replicare: «Guardandoli tutt’intorno con indignazione (
peribleyamenoV autouV met' ’orgeV), rattristato per la durezza dei loro cuori, disse a quell’uomo: “Stendi la mano!”» (Mc 3, 5).


Lo sguardo in alto


Gli occhi di Cristo sanno anche guardare in alto, in un’appassionata preghiera al Padre perché l’esaudisca (cfr Mc 6, 41; 7, 34).
Ma guarda in alto altresì per cercare sorridendo tra il fogliame un alto funzionario del fisco che, per vederlo comodamente, si era appollaiato sui rami di un sicomoro come un monello di strada: «Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo (
anableyaV) e gli disse: “Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua”» (Lc 19, 5).


Lo sguardo «dentro»


Gli occhi di Gesù però impressionavano soprattutto quando «guardava dentro» alle persone, quasi per arrivare al loro cuore.
Lo fa quando deve comunicare qualche verità insolita che vuole imprimere bene nella mente di chi ascolta. È il caso di Mc 10, 27: «Gesù guardandoli dentro (
embleyaVautoiV) disse: “Impossibile presso gli uomini [che i ricchi si salvino], ma non presso Dio”». Ed è il caso di Lc 20, 17-18: «Allora egli si volse verso di loro (embleyaVautoiV) e disse: ...”Chiunque cadrà su questa pietra [il Messia, figlio di Dio] si sfracellerà e a chi cadrà addosso lo stritolerà”».
Davanti al giovane ricco dalla vita innocente che chiede la «vita eterna», Gesù - nota il Vangelo - «lo guardò dentro e lo amò (
embleyaVautoieganesenauton) (Mc 10, 21).

L’apostolo Pietro ha avuto l’esistenza segnata per sempre da due sguardi trasformati: nel suo primo incontro, «Gesù, fissando lo sguardo su di lui (
embleyaV autw), disse: “Tu sei Simone, il figlio di  Giovanni, e ti chiamerai Cefa, che vuol dire Pietro”» (Gv 1, 42); nell’ora del suo tradimento, «il Signore, voltatosi guardò Pietro (enebleyenε tw Petrw), e Pietro ...uscito fuori, pianse amaramente» (Lc 22, 61-62).



                                       
Il Santo Volto di Gesù tratto dall'impronta della Sindone...

[SM=g1740750] [SM=g7182]


[Modificato da Caterina63 05/01/2009 19:10]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)