00 01/12/2008 18:12
La parola dei Santi:

Glorioso San Giuseppe,
Sposo di Maria Vergine,
accordaci
la tua protezione paterna:
noi te ne supplichiamo
per il cuore di Gesù Cristo.

Tu, la cui protezione
si estende a tutte
le nostre necessità
e sa renderci possibili
le cose più impossibili,
apri i tuoi occhi di padre
sugli interessi dei tuoi figli.

Nell’affanno e nella pena
che ci opprimono,
noi ricorriamo con fiducia a te;
degnati di prendere sotto
la tua caritatevole protezione
quest’affare importante e difficile
che è causa
delle nostre preoccupazioni.
Fà che la sua felice riuscita
torni a gloria di Dio
e a bene dei suoi servitori.
Amen.

San Francesco di Sales


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O San Giuseppe,
Scelto da Dio
per essere su questa terra
custode di Gesù e
sposo purissimo di Maria,
tu hai trascorso la vita
nell’adempimento
perfetto del dovere,
sostentando
con il lavoro delle tue mani
la Santa Famiglia di Nazareth,
proteggi propizio noi che,
fiduciosi ci rivolgiamo a te.
Tu conosci
le nostre aspirazioni,
le nostre angustie,
le nostre speranze:
a te ricorriamo,
perchè sappiamo
in trovare in te
chi ci protegge.
Anche tu hai sperimentato
la prova, la fatica, la stanchezza;
ma il tuo animo,
ricolmo della più profonda pace,
esultò di gioia per l’intimità
con il Figlio di Dio a te affidato,
e con Maria, sua dolcissima Madre.
Aiutaci a comprendere
che non siamo soli
nel nostro lavoro,
a saper scoprire
Gesù accanto a noi,
ad accoglierlo con la grazia
e custodirlo con la fedeltà
come tu hai fatto.
Ottieni che nella nostra famiglia
tutto sia santificato
nella carità,
nella pazienza,
nella giustizia
e nella ricerca del bene.
Amen.

B. Pontefice Giovanni XXIII

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Preghiera a San Giuseppe

O caro San Giuseppe,
amico e protettore di tutti,
custode di Gesù
e di tutti quelli
che invocano il tuo aiuto.
Tu sei grande
perchè ottieni da Dio
tutto quello che
gli uomini ti chiedono.
Ti prego di accogliere
la mia preghiera:
veglia e custodisci
tutte le famiglie
perchè vivano l’armonia,
l’unità,
la fede,
l’amore che regnava
nella Famiglia di Nazareth.
Guarda con tenerezza particolare
le famiglie dei disoccupati,
dona a tutti un lavoro,
affinchè con la loro opera
creino un mondo migliore
e diano lode a Dio Creatore.
Ti affido la Chiesa,
in particolare il Papa,
i Vescovi, i Sacerdoti
e tutti i missionari
perchè si sentano
sostenuti dalla Tua paternità.
Chi li può amare
più di Te,
o caro San Giuseppe?
Proteggi tutte le persone consacrate,
perchè trovino
nella tuia obbedienza
e adesione alla
Volontà di Dio,
esempio per vivere nel silenzio,
nell’umiltà,
nella gioia
e nella missionarietà
la vita di unione con Dio
che le rende felici
nel compimento
della divina volontà.
La gioia di sentirsi di Dio
è così grande
che non ha paragoni;
solo in Diosi trova
tutta la felicità.
San Giuseppe
esaudisci la mia preghiera.

Papa Giovanni Paolo II

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AVE GIUSEPPE


Ave o Giuseppe
uomo giusto
sposo verginale di Maria
padre davidico del Messia.
Tu sei benedetto fra tutti gli uomini
e benedetto e' il figlio di Dio che a Te fu affidato Gesu'.
San Giuseppe,patrono della chiesa universale,
custudisci le nostre famiglie nella pace e nella Grazia Divina
e soccorrici nell'ora della nostra morte .
AMEN

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BENEDETTO XVI

ANGELUS

Piazza San Pietro
IV Domenica d'Avvento, 18 dicembre 2005



Cari fratelli e sorelle!

In questi ultimi giorni dell’Avvento la liturgia ci invita a contemplare in modo speciale la Vergine Maria e san Giuseppe, che hanno vissuto con intensità unica il tempo dell'attesa e della preparazione della nascita di Gesù. Desidero quest'oggi rivolgere lo sguardo alla figura di san Giuseppe. Nell'odierna pagina evangelica san Luca presenta la Vergine Maria come "sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe" (Lc 1, 27). È però l'evangelista Matteo a dare maggior risalto al padre putativo di Gesù, sottolineando che, per suo tramite, il Bambino risultava legalmente inserito nella discendenza davidica e realizzava così le Scritture, nelle quali il Messia era profetizzato come "figlio di Davide". Ma il ruolo di Giuseppe non può certo ridursi a questo aspetto legale. Egli è modello dell'uomo "giusto" (Mt 1, 19), che in perfetta sintonia con la sua sposa accoglie il Figlio di Dio fatto uomo e veglia sulla sua crescita umana. Per questo, nei giorni che precedono il Natale, è quanto mai opportuno stabilire una sorta di colloquio spirituale con san Giuseppe, perché egli ci aiuti a vivere in pienezza questo grande mistero della fede.

L'amato Papa Giovanni Paolo II, che era molto devoto di san Giuseppe, ci ha lasciato una mirabile meditazione a lui dedicata nell'Esortazione apostolica Redemptoris Custos, "Custode del Redentore". Tra i molti aspetti che pone in luce, un accento particolare dedica al silenzio di san Giuseppe. Il suo è un silenzio permeato di contemplazione del mistero di Dio, in atteggiamento di totale disponibilità ai voleri divini. In altre parole, il silenzio di san Giuseppe non manifesta un vuoto interiore, ma, al contrario, la pienezza di fede che egli porta nel cuore, e che guida ogni suo pensiero ed ogni sua azione. Un silenzio grazie al quale Giuseppe, all'unisono con Maria, custodisce la Parola di Dio, conosciuta attraverso le Sacre Scritture, confrontandola continuamente con gli avvenimenti della vita di Gesù; un silenzio intessuto di preghiera costante, preghiera di benedizione del Signore, di adorazione della sua santa volontà e di affidamento senza riserve alla sua provvidenza. Non si esagera se si pensa che proprio dal "padre" Giuseppe Gesù abbia appreso - sul piano umano - quella robusta interiorità che è presupposto dell'autentica giustizia, la "giustizia superiore", che Egli un giorno insegnerà ai suoi discepoli (cfr Mt 5, 20).

Lasciamoci "contagiare" dal silenzio di san Giuseppe! Ne abbiamo tanto bisogno, in un mondo spesso troppo rumoroso, che non favorisce il raccoglimento e l'ascolto della voce di Dio. In questo tempo di preparazione al Natale coltiviamo il raccoglimento interiore, per accogliere e custodire Gesù nella nostra vita.


[SM=g27986]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)