00 02/12/2008 15:29
La recita del Rosario secondo Papa Ratzinger

Il Rosario

Tutta la teologia mariana, o la mariologia, del Santo Padre confluisce nel Rosario, che ne è come l’espressione riepilogativa.



Nel num. di Agosto/Settembre della rivista ricordavamo l’insegnamento di Benedetto XVI sul "misterioso segreto del Rosario" e sottolineavamo il fatto che Papa Ratzinger, come tracciando un excursus storico-psicologico della pia pratica del Rosario, ne evidenziasse tutta la potenzialità, affermando: "Nel Rosario ci si concentra sulle figure di Cristo e di Maria, e i misteri meditati calmano l’anima, liberandola da preoccupazioni e sollevandola verso Dio".

E ricordavamo come – all’intervistatore Peter Seewald che chiedeva al futuro Papa Benedetto XVI se avesse una maniera particolare di recitare il Rosario – il Card. Ratzinger rispondesse con disarmante semplicità: "Lo faccio in modo molto semplice, proprio come i miei genitori mi hanno insegnato. Entrambi hanno amato molto il Rosario. E più sono invecchiati più l’hanno amato. Invecchiando, si è sempre meno in grado di fare grossi sforzi spirituali e tanto più forte si sente l’esigenza di individuare un rifugio interiore e di farsi cullare dalle preghiere della Chiesa. Anch’io prego nel modo in cui l’hanno fatto loro".



Grandezza e semplicità della devozione mariana del Papa teologo Benedetto XVI. In realtà, tutto quanto abbiamo fin qui scritto nelle precedenti 13 puntate di questa rubrica ["La mariologia di Benedetto XVI"] può essere considerato come un mosaico i cui tasselli compongono il grandioso quadro della visione che Papa Ratzinger ha del Rosario, in quanto questo è la riproposizione integrale del mistero di Cristo, di Maria e della Chiesa. Per evidenziarlo basti citare i titoli delle singole puntate:

1. Maria, Chiesa nascente
2. L’integrazione della mariologia nella teologia
3. La struttura della devozione alla Madonna
4. Una devozione mariana biblica
5. "Et incarnatus est […] ex Maria Virgine…"
6. Il segno della Donna
7. Il "segno della Donna" nella storia dell’uomo
8. Maria, "Madre della Chiesa"
9. Il ruolo di Maria nella storia dell’umanità
10. Maria, "espressione della vicinanza di Dio"
11. I dogmi mariani spiegati dal teologo Papa Ratzinger
12. Intercessione di Maria e miracoli da lei ottenuti
13. La recita del Rosario.


Come si può vedere, è tutta la teologia mariana, o la mariologia, di Papa Ratzinger a confluire nel Rosario, che ne è l’espressione riepilogativa.

La pratica del Rosario promossa dai Papi

Ma nel mese di Ottobre, dedicato alla "Madonna del Rosario" e molto caro alla pietà popolare non meno che il mese di Maggio, mariano per eccellenza, tante Parrocchie e famiglie, sulla scia di tradizioni religiose ormai consolidate, continuano a promuovere fervorose iniziative liturgiche, catechistiche e pastorali. Continuano a farne soprattutto un mese di intensa preghiera con Maria con la quotidiana recita del Santo Rosario.

Al Rosario i Cristiani sono da sempre invitati a far ricorso, specie nei momenti più difficili del nostro pellegrinaggio sulla terra, come ci ricordano - fra l’altro - non meno di 16 Encicliche di Papi: dalla "Superni Apostolatus" di Leone XIII del 1 Settembre 1883 [ma Papa Leone di Encicliche sul Rosario ne scrisse ben 11], alla "Ingravescentibus malis" di Pio XI del 29 Settembre 1937, alla "Ingruentium malorum" di Pio XII del 15 Settembre 1951, alla "Grata recordatio" di Giovanni XXIII del 26 Settembre 1959, alla "Christi Matri" di Paolo VI del 15 Settembre 1966 ed alla recente "Rosarium Virginis Mariae" di Giovanni Paolo II del 16 Ottobre 2002.



Fra le tante citazioni del Magistero della Chiesa [incluso quanto riportiamo più sotto dell’insegnamento di Papa Benedetto XVI nella sua catechesi ordinaria], vogliamo ricordare ciò che scriveva il Servo di Dio Giovanni Paolo II: "Il Rosario, pur caratterizzato dalla sua fisionomia mariana, è preghiera dal cuore cristologico. Nella sobrietà dei suoi elementi, concentra in sé la profondità dell’intero messaggio evangelico, di cui è quasi un compendio. In esso riecheggia la preghiera di Maria, il suo perenne Magnificat per l’opera dell’Incarnazione redentrice iniziata nel suo grembo verginale. Con esso il popolo cristiano si mette alla scuola di Maria, per lasciarsi introdurre alla contemplazione della bellezza del volto di Cristo e all’esperienza della profondità del suo amore" ["Rosarium Virginis Mariae, 1].

Quindi, facendo sue le commoventi parole della "Supplica alla Regina del Santo Rosario" composta dal Beato Bartolo Longo, Giovanni Paolo II così concludeva la sua Enciclica sul Rosario: "O Rosario benedetto di Maria, catena dolce che ci riannodi a Dio, vincolo di amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza negli assalti dell’Inferno, porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell’ora dell’agonia. A te l'ultimo bacio della vita che si spegne. E l’ultimo accento delle nostre labbra sarà il nome tuo soave, o Regina del Rosario, o Madre nostra cara, o Rifugio dei peccatori, o Sovrana consolatrice dei mesti. Sii ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo!" ["Rosarium Virginis Mariae", 43 ].

Esortazioni di Papa Benedetto alla pia pratica del Rosario

Infine, a puro titolo esemplificativo [perché innumerevoli altre sono le volte che Papa Ratzinger ha invitato a ricorrere alla preghiera del Rosario], citiamo alcune esortazioni di Benedetto XVI a questa pia pratica:

1] In un Messaggio ai giovani d’Olanda, in occasione della "Iª Giornata Nazionale dei Giovani Cattolici", Papa Benedetto XVI scrive il 21 Novembre 2005: "Cari giovani amici, […] vi invito a cercare ogni giorno il Signore, che non desidera altro se non che siate realmente felici. Intrattenete con Lui una relazione intensa e costante nella preghiera e, per quanto vi è possibile, trovate momenti propizi nella vostra giornata per restare esclusivamente in sua compagnia. Se non sapete come pregare, chiedete che sia Lui stesso ad insegnarvelo e domandate alla sua celeste Madre di pregare con voi e per voi. La recita del Rosario può aiutarvi ad imparare l’arte della preghiera con la semplicità e la profondità di Maria".



2] In Visita al "Santuario del Divino Amore" in Roma, Papa Benedetto XVI ha aperto quest’anno il Mese di Maggio con la recita dei Misteri gaudiosi del Santo Rosario, che ha poi sapientemente illustrato, dicendo fra l’altro: "… è per me motivo di conforto essere oggi con voi per recitare il Santo Rosario, in questo Santuario della "Madonna del Divino Amore", in cui si esprime il devoto affetto per la Vergine Maria, radicato nell’animo e nella storia del popolo di Roma. Una gioia particolare nasce dal pensiero di rinnovare così l’esperienza del mio amato Predecessore Giovanni Paolo II che, esattamente 27 anni or sono, 1° giorno del mese di Maggio 1979, compì la sua prima visita da Pontefice a questo Santuario […].

Abbiamo recitato il Santo Rosario percorrendo i 5 "Misteri gaudiosi", che fanno passare davanti agli occhi del nostro cuore gli inizi della nostra Salvezza, dal concepimento di Gesù per opera dello Spirito Santo nel grembo della Vergine Maria fino al ritrovamento di Lui, ormai dodicenne, nel Tempio di Gerusalemme, mentre ascoltava e interrogava i Dottori. Abbiamo ripetuto e fatto nostre le parole dell'Angelo: ‘Rallegrati Maria, piena di grazia, il Signore è con te’, e anche le espressioni con cui Santa Elisabetta accolse la Vergine, che si era prontamente recata da lei per aiutarla e servirla: ‘Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo’. Abbiamo contemplato la fede docile di Maria, che si fida senza riserve di Dio e si mette totalmente nelle sue mani. Ci siamo sentiti anche noi, con i pastori, vicini al Bambino Gesù che giace nella mangiatoia e abbiamo riconosciuto e adorato in Lui il Figlio Eterno di Dio diventato, per amore, nostro fratello e così anche nostro unico Salvatore. Siamo entrati anche noi, con Maria e Giuseppe, nel Tempio per offrire a Dio il Bambino e compiere il rito della Purificazione: e qui ci siamo sentiti anticipare, nelle parole del vecchio Simeone, insieme alla Salvezza la contraddizione e la Croce, e quella spada che, sotto la Croce del Figlio, trafiggerà l'anima della Madre e proprio così la renderà non soltanto Madre di Dio ma anche nostra comune madre….".

3] A conclusione dell’Udienza Generale di Mercoledì 17 Maggio 2006, rivolgendosi, come di consueto, ai giovani, ai malati e agli sposi novelli, il Pontefice esortava tutti a "intensificare la pia pratica del Santo Rosario, specialmente in questo mese di Maggio dedicato alla Madre di Dio": "Invito voi, cari giovani, a valorizzare questa tradizionale preghiera mariana, che aiuta a meglio comprendere i momenti centrali della Salvezza operata da Cristo. Esorto voi, cari malati, a rivolgervi con fiducia alla Madonna mediante questo pio esercizio, affidando a Lei tutte le vostre necessità. Auguro a voi, cari sposi novelli, di fare della recita del Rosario in famiglia un momento di crescita spirituale sotto lo sguardo della Vergine Maria".

4] Nell’"Incontro Mondiale delle Famiglie" che si è recentemente tenuto a Valencia, in Spagna, dall’1 al 9 Luglio, Papa Benedetto ha voluto si desse particolare risalto alle odierne sfide della gioventù, come l’inserimento nel mondo del lavoro, l’impegno di contrarre Matrimonio e formare una nuova famiglia, la vocazione, le alternative alla cultura dell’ozio e del tempo libero, la libertà religiosa nel mondo universitario, lavorativo e politico. [Vi hanno partecipato 1500 giovani tra i 16 ed i 25 anni]. Altri due temi particolarmente significativi sono stati: "I nonni e la trasmissione della fede" e "I nonni e la famiglia"; poi, quasi a raccogliere le riflessioni e le ansie vissute nell’Incontro, la celebrazione del "Rosario delle famiglie" [con la suggestiva ‘Passeggiata Marittima’ sulla spiaggia di Malvarrosa, che ha visto la partecipazione dei 400 bambini che hanno sceneggiato i Misteri del Rosario, meritando il plauso del Santo Padre].

Bruno Simonetto


Supplica Del Papa All' Immacolata
Le parole del Santo Padre in piazza di Spagna per il tradizionale omaggio alla statua dell’Immacolata, 8 dicembre 2006


O Maria, Vergine Immacolata,

anche quest’anno, ci ritroviamo con amore filiale ai piedi di questa tua immagine per rinnovarTi l’omaggio della comunità cristiana e della città di Roma. Qui sostiamo in preghiera, seguendo la tradizione inaugurata dai Papi precedenti, nel giorno solenne in cui la liturgia celebra la tua Immacolata Concezione, mistero che è fonte di gioia e di speranza per tutti i redenti. Ti salutiamo e Ti invochiamo con le parole dell’Angelo: "piena di grazia" (Lc 1,28), il nome più bello, con il quale Dio stesso Ti ha chiamata sin dall’eternità.

"Piena di grazia" Tu sei, Maria, colma dell’amore divino dal primo istante della tua esistenza, provvidenzialmente predestinata ad essere la Madre del Redentore, ed intimamente associata a Lui nel mistero della salvezza. Nella tua Immacolata Concezione rifulge la vocazione dei discepoli di Cristo, chiamati a diventare, con la sua grazia, santi e immacolati nell’amore (cfr Ef 1,4). In Te brilla la dignità di ogni essere umano, che è sempre prezioso agli occhi del Creatore. Chi a Te volge lo sguardo, o Madre Tutta Santa, non perde la serenità, per quanto dure possano essere le prove della vita. Anche se triste è l’esperienza del peccato, che deturpa la dignità di figli di Dio, chi a Te ricorre riscopre la bellezza della verità e dell’amore, e ritrova il cammino che conduce alla casa del Padre.

"Piena di grazia" Tu sei, Maria, che accogliendo con il tuo "sì" i progetti del Creatore, ci hai aperto la strada della salvezza. Alla tua scuola, insegnaci a pronunciare anche noi il nostro "sì" alla volontà del Signore. Un "sì" che si unisce al tuo "sì" senza riserve e senza ombre, di cui il Padre celeste ha voluto aver bisogno per generare l’Uomo nuovo, il Cristo, unico Salvatore del mondo e della storia. Dacci il coraggio di dire "no" agli inganni del potere, del denaro, del piacere; ai guadagni disonesti, alla corruzione e all’ipocrisia, all’egoismo e alla violenza. "No" al Maligno, principe ingannatore di questo mondo. "Sì" a Cristo, che distrugge la potenza del male con l’onnipotenza dell’amore. Noi sappiamo che solo cuori convertiti all’Amore, che è Dio, possono costruire un futuro migliore per tutti.

"Piena di grazia" Tu sei, Maria! Il tuo nome è per tutte le generazioni pegno di sicura speranza. Sì! Perché, come scrive il sommo poeta Dante, per noi mortali Tu "sei di speranza fontana vivace" (Par., XXXIII, 12). A questa fonte, alla sorgente del tuo Cuore immacolato, ancora una volta veniamo pellegrini fiduciosi ad attingere fede e consolazione, gioia e amore, sicurezza e pace.

Vergine "piena di grazia", mostraTi Madre tenera e premurosa per gli abitanti di questa tua città, perché l’autentico spirito evangelico ne animi ed orienti i comportamenti; mostraTi Madre e vigile custode per l’Italia e per l’Europa, affinché dalle antiche radici cristiane sappiano i popoli trarre nuova linfa per costruire il loro presente e il loro futuro; mostraTi Madre provvida e misericordiosa per il mondo intero, perché, nel rispetto dell’umana dignità e nel ripudio di ogni forma di violenza e di sfruttamento, vengano poste basi salde per la civiltà dell’amore. MostraTi Madre specialmente per quanti ne hanno maggiormente bisogno: per gli indifesi, per gli emarginati e gli esclusi, per le vittime di una società che troppo spesso sacrifica l’uomo ad altri scopi e interessi.

MostraTi Madre di tutti, o Maria, e donaci Cristo, la speranza del mondo! "Monstra Te esse Matrem", o Vergine Immacolata, piena di grazia! Amen!

[SM=g1740717]

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"Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in Italia e nel mondo intero" (Santa Caterina da Siena)





[SM=g1740750]
[Modificato da Caterina63 25/09/2009 16:03]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)