00 02/12/2008 19:19
http://www.stpauls.it/madre06/0611md/0611md01.htm


Storia dell’"Angelus"


Rassegna delle infinite opere di pensiero e d’arte composte sull’Angelus.

Continuiamo la rassegna delle infinite opere di pensiero e d’arte che sono state composte sull’Angelus, quasi a confermare come esso sia sempre stato percepito come richiamo assoluto al mistero della divina maternità, celebrata nell’Avemaria.

L’Angelus inteso come annuncio del mistero dell’Incarnazione è da sempre oggetto di commenti esegetici e di trattazioni teologiche: chi non conosce il trattato "De Verbo Incarnato" che segna il cuore della "Cristologia" in ogni studio teologico?

L’Angelus nelle pagine letterarie di un’infinità di testi mariani del I e del II Millennio cristiano, di Autori d’ogni dove [dai Padri della Chiesa ai Dottori della Chiesa, fino agli esponenti più qualificati delle tante Scuole di spiritualità] costituirebbe un’intera biblioteca, se venisse raccolto insieme in un’ideale "antologia dell’Angelus".

Un altro interessante capitolo di riferimenti all’Angelus riguarda ciò che su di esso hanno insegnato il Magistero della Chiesa e i mariologi più qualificati, dai "Santi mariani" [si pensi per tutti a San Bernardo di Chiaravalle [1090-1153], a San Luigi Maria Grignion de Montfort [1673-1716], a Sant’Alfonso Maria de’ Liguori [1696-1787], ecc.], ai tanti esimi studiosi di Facoltà teologico-mariologiche di ogni tempo.

L’Angelus nella pittura e nelle altre riproduzioni d’arte plastica che celebrano l’Annunciazione è soggetto tante volte ripreso; a tal punto che si potrebbe dire che sono davvero pochi gli artisti che non si sono cimentati nell’esecuzione di tale soggetto…

L’Angelus espresso nell’Avemaria, parte più propriamente "angelica" di questa bella preghiera della Chiesa, è risuonato in un’infinità di armonie musicali e di composizioni poetiche, come abbiamo già tante volte documentato.

Una rassegna davvero infinita, per cui è solo difficile scegliere che cosa dire ancora, volendo continuare a parlarne in questa rubrica di "Storia dell’Angelus" [che dura ormai da due anni].


Simone Martini e Lippo Menni, Annunciazione – Galleria degli Uffizi, Firenze.

"Tre volte il dì, prostrati a terra, tutti onorino la gran Vergine…"

Vogliamo citare, stavolta, la pagina di un grande cantore di Maria, San Leonardo da Porto Maurizio [1676-1751], uno dei più zelanti difensori della venerazione verso la Madre di Dio, contro le campagne ostili e denigratorie dei rappresentanti della cultura illuministica.

In uno dei suoi "Sermoni", parlando dell’Annunciazione e della venerazione dei fedeli per questo grande mistero [cfr. "Panegirico della SS. Annunziata"], diceva fra l’altro: "[La Chiesa] ha stabilito che tre volte il dì, cioè in principio, nel mezzo e alla fine di ogni giorno si dia pubblico segno affinché, prostrati a terra, tutti onorino la gran Vergine, ripetendo tre volte quel bel saluto dell’Angelo con cui ebbe la felice nuova di essere stata eletta Madre di Dio […].

Ché se finalmente, al dir dell’Angelico e di Agostino, a Mosè e a Paolo fu conceduta per qualche spazio di tempo la visione beatifica di Dio, mentre ancor vivevano in terra, eh dite pure che assai più familiare fu questa grazia [dell’Incarnazione] a Maria santissima, la quale portò un Dio nel suo seno. Ragion per cui la Chiesa ha istituito cataloghi o litanie de’ suoi epiteti più gloriosi; rosari, offici ed altre somiglianti preghiere per allettare i suoi figliuoli ad onorare frequentemente questa gran Madre; anzi, le pubbliche preci e i divini offizi che quotidianamente si recitano da’ Sacerdoti, vuole che sempre s’incomincino e si terminino colla invocazione dell’Avemaria" [cfr. ibid., cap. 3, 386, 390-391].

Simone Moreno


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Storia dell’"Angelus"


Nell’Angelus è racchiusa tutta la ricchezza della Litania lauretana "Santa Madre di Dio, prega per noi!" e nel 1° Mistero della gioia che celebra l’Incarnazione del Dio-uomo.

Continuando la rassegna davvero inesauribile della celebrazione dell’Angelus, siamo invitati stavolta [nel mese di Gennaio, che si apre con la Solennità liturgica della "Santissima Madre di Dio"] a ricordare la rievocazione del mistero della Divina Maternità di Maria.

"Santa Madre di Dio, prega per noi"

Nel bel volumetto di commento alle Litanie lauretane delle ‘Edizioni San Paolo’, così è presentata la litania "Santa Madre di Dio, prega per noi!": "Madre di Dio" – come invochiamo la Madonna, subito dopo esserci a lei rivolti con l’Ave, Maria del saluto angelico – è il primo e principale titolo che diamo a Maria, perché la divina maternità è la prima delle grandezze della Santa Vergine, la ragione di tutte le grazie e di tutti i privilegi soprannaturali a lei concessi, il fondamento del culto specialissimo [iperdulìa] che a lei tributiamo.

La Vergine, Madre di Dio, occupa un posto particolare tra il Creatore e le creature; Ella ha la gloria incomparabile di avere per figlio il Figlio stesso di Dio Padre ed è entrata nel mistero della Trinità, stabilendo, per così dire, delle nuove relazioni fra le Persone divine: una grandezza di creatura umana che sconfina nella divinità della Trinità Santissima, secondo l'espressione di Tommaso d'Acquino: "Fines divinitatis propinquius attingit" – "Tocca molto da vicino i confini della divinità".

Maria Madre di Dio è la Madonna del Natale, la donna del primo sguardo dell'uomo sul Dio fatto uomo, accarezzato con occhi trasparenti di tenerezza materna e di santità.


Beato Angelico, L’Annunciazione - Museo San Marco, Firenze.

"Santa Dei Genitrix", fa’ che contempliamo anche noi con sguardo di fede e di amore il tuo figlio, il Verbo fattosi uomo, il Bambino Gesù del nostro Natale!".

Ora, è proprio nel cuore delle festività natalizie e all’inizio dell’Anno Nuovo che la Chiesa celebra la Solennità della "Madre di Dio".

Ed è nell’Angelus di ogni giorno che si "celebra" questo mistero, evocato insieme dal saluto dell’Arcangelo Gabriele ["Ave, Maria!"] e dalla preghiera della Chiesa di tutti i tempi ["Santa Maria, Madre di Dio…"].

In un altro prezioso volumetto delle ‘Edizioni San Paolo’ [I Misteri del Rosario] il 1° Mistero della gioia è ricordato con questi "spunti di riflessione":

1. – L’Angelo Gabriele porta un saluto e reca un annuncio da parte di Dio. L’annuncio riguarda Maria e, insieme, l’umanità intera: Dio entra come uomo nella nostra storia. E la Vergine Maria – trasfigurata dall’incarnazione del Figlio di Dio, nella pienezza di grazia dello Spirito Santo – entra nella storia divina e umana del Salvatore del mondo.

2. – Maria dice il suo "sì", perché Dio vuole interlocutori liberi: si fida e si affida. Così la Vergine–Madre dell’Altissimo accoglie il ‘Dio con noi’, ratificando con il suo "sì" quell’Alleanza nuova ed eterna che Dio vuole stringere con l’uomo.

3. – Nella maternità dell’uomo-Dio la Vergine Maria diventa pure "madre dell’umanità", secondo l’insegnamento di diversi Padri della Chiesa, teologi, Santi e Sommi Pontefici: San Pio X, ad esempio, ha usato al riguardo un’espressione scultorea: "Gestando Christum, [Maria] gestavit et nos" – "Portando nel suo grembo Cristo, [Maria] ha portato anche noi" (cfr. Enc. "Ad diem illum").

Si direbbe che nell’Angelus sia davvero racchiusa tutta la ricchezza che – dalle "Litanie lauretane" al 1° Mistero della gioia del "Santo Rosario" – la devozione alla "Madre di Dio" ha sviluppato nel corso dei secoli.

Simone Moreno

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Storia dell’"Angelus"


La risposta della Chiesa orante al saluto dell’Angelus: "Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori!" .

Continuando la rassegna davvero inesauribile della ricchezza teologica e spirituale dell’Angelus, ricordiamo la risposta perenne della Chiesa al saluto angelico, nell’ "Ave, Maria": "Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori", riportando parte della stupenda preghiera che lo scrittore Sandro Bevilacqua rivolge alla Vergine, dove con parole di poesia e di fede raccomanda alla Madonna, "Rifugio dei peccatori", la sorte della nostra povera umanità peccatrice.

"Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori"

"Vergine Santa, Madre di Dio e Madre di tutti gli uomini, Regina del cielo e della terra, Stella del mare e Sole del mattino, volgi a noi il tuo sguardo di misericordia, di dolcezza, di carità. Con commozione mai affievolita ricordiamo le prime immagini che rivelarono ai nostri occhi di fanciulli innocenti le tue pupille di Madre celeste.

Ebbene, in quelle immagini sacre al nostro ricordo di bambini, sempre lieti e devoti accanto all’Altare, il tuo volto spirava letizia, prometteva amore, annunciava pietà, pietà costante e illuminata per tutti i tuoi figli.


Giovan Battista Pasqualini, "Ave, Maria" – Bulino, Pinacoteca Nazionale, Bologna, inv. 5007, vol. 10.

Ora che la vita è al suo meriggio, ora che il cammino è punteggiato di amarezze ed irto di spine, noi ci rivolgiamo a Te per una grande preghiera: la più bella, la più commovente; la più ispirata delle preghiere. Tu, Regina degli Angeli e dei Santi, devi pregare per noi, che siamo peccatori, che troppe volte veniamo meno ai nostri doveri di Cristiani, che troppe volte infrangiamo con le nostre passioni e con i nostri pervertimenti la santa legge di Dio […].

"Prega per noi peccatori": viviamo in un’epoca in cui i contrasti fra gli uomini diventano sempre più crudi; apparteniamo ad una stagione della storia che ha registrato le più grandi sventure, le guerre apocalittiche, le lotte fratricide, le epidemie crudeli, le lente rinascite appesantite e offuscate dal diffondersi e dal dilatarsi di dottrine perniciose, di costumi che ripugnano al nostro spirito e alla nostra tradizione di bontà e di civiltà, soprattutto di una mentalità materialistica che ha scelto il piacere come suo nume e sempre più stoltamente fugge dal divino.

Per questo oggi più che mai, dolce Madonna della nostra infanzia lontana, della nostra adolescenza inquieta, della nostra maturità piena di amarezze, la tua preghiera è necessaria, è lievito per tutti noi, miracoloso lievito capace di preparare un nuovo pane, altrettanto prodigioso […].

"Prega per noi peccatori": tante volte abbiamo peccato, tante volte abbiamo dimenticato i dettami della santa legge di Dio, tante volte non siamo stati amorevoli e fraterni con chi vive accanto a noi, con chi opera con noi, con chi a noi si è rivolto per ottenere solidarietà, conforto, orientamento. Ma non abbiamo mai dimenticato di rivolgerti la nostra preghiera: ogni giorno anche le campane della nostra piccola Chiesa, lente e dolcissime, suonano l’Angelus dell’alba, del mezzodì e della sera, e ogni giorno noi ripetiamo le parole sconvolgenti, le parole immortali del saluto celeste. Dai giorni della nostra infanzia felice esse sono scolpite nel nostro cuore, con il fuoco materno, come un inno d’amore, come un messaggio di letizia, come un supremo pegno di pace, di serenità, di consolazione.

Per questa memoria e per questa pietà Ti preghiamo ancora, Vergine Santa, Regina del cielo e della terra: prega per noi peccatori con tutta la tua potenza, con tutta la tua misericordia, con tutta la tua gioia. E così sia!".

Simone Moreno
[Modificato da Caterina63 27/04/2010 17:15]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)