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Rachele Lalia nasce a Misilmeri (Pa) il 20 maggio del 1839.

1856 - Veste l'Abito Domenicano col nome della mama:Maria Antonia.
1891 - Madre Lalia è a Roma per fondare un nuovo Convento.

1893, 17 gennaio, Madre Lalia con due Suore si stabilisce a S.Sisto Vecchio (davanti alle Terme di Caracalla): ha inizio la nuova Congregazione in quella Casa che ospitò S.Domenico di Guzman (Fondatore dell'Ordine dei Predicatori "O.P.", o più comunemente conosciuti come "Domenicani") durante il suo soggiorno in Italia.

1910, 10 maggio, Madre Lalia parte per Ceglie Messapico (Puglia) e li rimane fino alla morte avvenuta il Giovedì Santo del 23 aprile del 1914, all'età di 74 anni e 57 di Professione religiosa.

1939, 22 luglio, le spoglie della Madre vengono tumulate a Roma
nell'Aula Capitolare.

Conclusosi il primo processo diocesano verso la sua beatificazione, è stata dichiarata dalla Chiesa "Venerabile".

Una pagina di storia cronologica:

Finalmente l'affidamento della custodia di San Sisto.

Madre Lalia non si era ancora completamente riavuta dalla malattia, quando venne a visitarla padre Lepidi, accompagnato da un confratello, e le consegnò una lettera chiusa per il provinciale dei domenicani irlandesi.

Si era verso la metà di novembre del 1892.

Madre Lalia corse a San Clemente e consegnò la lettera. Le dissero che il provinciale era molto occupato. Ma scese il priore, il padre Hickey, che la esortò a far venire le suore dalla Sicilia per la fondazione a San Sisto. Non aggiunse altro, ma il cuore di Madre Lalia intuì ed esultò: l'ora tanto attesa stava per scoccare.

In data 29 novembre 1892 lo stesso priore le scrive:

« Madre Priora Lalia M. Antonia (90), dò volentieri a lei e alle sue colleghe l'uso dei locali spettanti a questo collegio (di San Clemente), a San Sisto, riservando sempre la proprietà. Quanto al custode sarà meglio che lei si accordi con lui in tutto; e per facilitare continuo a lei e alle sue sorelle la mesata finora percepita da lui almeno per un anno. La benedica il Signore e favorisca il suo santo progetto. Devotissimo Louis J. Hickey rettore» (91).

Una lettera asciutta, tranne la benedizione finale, e in italiano scadente, anzi con alcuni errori (che abbiamo corretto), ma decisiva e si può dire storica. Madre Lalia era felice, ma notò che vi mancava il riferimento esplicito alla chiesa di San Sisto e all'aula capitolare di San Domenico, il che poteva pregiudicare l'invio delle suore di Misilmeri da parte del card. Celesìa che le aveva promesse più a meno esplicitamente a quella condizione. Corse perciò dal rettore a pregarlo di includere nella concessione la menzione dei due locali. Lo trovò in sacrestia, gli espose la sua richiesta e il padre Hickey, senza farsi pregare, prese una penna e appose il seguente poscritto alla lettera già trasmessa:
« Per locali s'intende anche la chiesa di San Sisto contigua ed altresì la sala del capitolo, delle quali Lei sarà custode, coll'obbligo di non farne nessun uso senza consenso del rettore di San Clemente».

In quattro e quattr'otto, vien voglia di dire - ma dopo una lunga preparazione di riflessioni, discussioni, trattative e pene - Madre Lalia divenne così la « custode di San SistoVecchio ».

A questo titolo poteva entrarvi e cominciare a risiedervi (92).
Così cominciavano nello stesso tempo l'attuazione del suo progetto di fondazione e la nuova storia di San Sisto.(90)
Il nome e cognome sono un'aggiunta fatta dalla stessa mano. (91)

***Note***

Cronaca, 1, 62; cfr. S. e D., vol. 11, p. S.
(92) In seguito, cioè nel 1897, dato il consolidarsi della comunità e i lavori compiuti nei locali di San Sisto, venne stesa una vera e propria convenzione tra il rettore di San Clemente e Madre Lalia, per determinare accuratamente il senso della concessione in uso e i diritti e doveri reciproci. L'originale del documento si conserva nell'archivio generale dei domenicani (ser. XII, scat. C). e una copia autentica nell'archivio di San Sisto (VIII-2-11; VIII-2-11). V. Appendice I al presente volume.



Il 4.1.2006 le Suore Domenicane Missionarie di san Sisto sono state ricevute dal Santo Padre all'Udienza:

<< Si vede, si sente la forza della Chiesa che è in Italia.

Rivolgo un cordialissimo benvenuto ai pellegrini di lingua italiana.
Saluto poi le Suore Domenicane di San Sisto, le Suore dell’Adorazione del Sacro Cuore e le Suore Domenicane "Ancelle del Signore", qui convenute in occasione dei loro Capitoli Generali. Saluto, inoltre, due Istituti che ricordano il primo centenario della loro fondazione: le Suore Oblate di S. Antonio di Padova e le Suore Catechiste del Sacro Cuore. Vi auguro, care sorelle, di continuare a servire il Vangelo e la Chiesa in fedeltà al vostro rispettivo carisma >>.





(Si vedono le nostre suore dietro al Papa)

Smile

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"Quanto degna sei d'Amore, o Divina volontà"
(Madre Antonia Lalia)