00 06/12/2008 09:44


Cara Madre Lalia,

mi permetto di scriverLe in questo forum pur sapendo che Ella arrossirà per quella modestia che Le è stata tanto congeniale su questa terra. So che conosce tutto di me per appartenere, ora, alla Sanctorum Communio e vorrei che Lei usasse questa sua conoscenza per aiutarmi a correggere quei miei difetti che non sono né piccoli né pochi. Lei mi dirà che è nuova nell'ambiente dei Santi e che è appena agli inizi della carriera: per questo (con consumata astuzia) Le chiedo di sfruttare le energie della santità incipiente per meglio aiutare noi poveri pellegrini in terra.

Pensandoci bene, sarebbe giusto convogliare le sue intercessioni su problemi ben più importanti dei miei difetti coi quali, tutto sommato, convivo serenamente da tanto tempo. Per quelli c'è tempo: tanti Suoi colleghi Santi ci stanno lavorando da anni con scarsi risultati.
Mi cosidererà ardimentoso, impertinente, forse, ed anche antiecumenico nel non ricorrere direttamente a Dio per le mie richiesta...

Forse lo sono, e anche se a qualche fratello cristiano si drizzeranno i capelli sulla testa, io, nondimeno, mi farò con Lei insistente, come la vedova importuna, come il centurione, come mille sconosciuti personaggi del vangelo che, per arrivare al Rabbì, non esitavano a scocciare i dodici che lo attorniavano.
Io, allora, mi permetto di seccare Lei affinché Ella secchi (essendo a Lui più vicina di me) il Signore.

Vorrebbe essere tanto gentile da dirGli che quaggiù, pur pregando, non riusciamo a veder pace nella Sua terra natale? Forse abbiamo poca fede, mi dirà, ed io non posso darLe torto. Tuttavia, la fede senza le opere "mortua est" e la prego, con sottigliezza tomista, di voler considerare questa mia preghiera come una piccola "preghiera in azione", sia pure scambiando la tastiera per un campo da arare o, più semplicemente, come un oggetto che, sicuramente, so usare più di una zappa.

Ecco cara Madre Lalia: consideri pure questo computer come la mia personale zappa elettronica. Ma la prego, mentre io apro il solco, Lei (con qualche espediente da apprendista santo), porti il Signore a vedere quel solco aperto, insista (se mai ce ne fosse bisogno) con Sua Madre e lasci che possa far leva sul Suo cuore.
Gli dica che una sua lacrima caduta in terra in questo momento può far germinare la pace; Gli dica che il Suo Vicario (e nostro dolce babbo...) è stanco e deve pensare un po' alla sua salute; Gli dica quello che vuole, ma Lo costringa a gettare una lacrima benedetta su questa terra tormentata.

Gli dica che noi, Suoi figli, siamo disposti a fare la danza della pioggia per la sua misericordia e, badi bene, anche a diventare migliori di quello che siamo.

Gli dica tutto questo e, se può, non faccia il mio nome...
Non tanto per modestia, quanto perché oramai si sarà scocciato di sentirmi chiedere le stesse cose.
Consideri, cara Madre, che domani riprenderò le mie lezioni di teologia che, unite al lavoro che svolgo, non mi consentiranno lo stesso tempo che ho avuto in queste vacanze di Pasqua, per intervenire.

Voglia gradire l'offerta delle mie ore di studio per presentarle a Colui dal quale m'attendo una lacrima: una sola, purché cada sul tormento dei suoi conterranei dell'ora attuale.
Di più non posso promettere, dal momento che ogni cosa che possiedo (tre in tutto), comunque Gli appartengono.
Ora, gentile Madre, mi accomiato da Lei lasciandola ambasciatrice di pace per la pace.

Spero abbia gradito questa mia e che intervenga come ci si aspetta da una futura santa: essere la leva della misericordia di Dio.
La saluto con affetto,

Suo dev.mo A.

PS: come d'accordo, non faccia il mio nome: non si sa mai cosa il Signore possa volere in cambio....
Aspetto, con fede, quello che Lui vorrà: noi ci abbiamo provato...

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La Tomba posta nell'Aula del Capitolo a san Sisto Vecchio -Roma- che raccoglie le spoglie venerabili di Madre Lalia, visitata da molte persone come dimostra il Libro delle firme.



Per chi riceve "grazie" o avesse intenzione di approfondire questa conoscenza, contatti le Suore Domenicane Missionarie di San Sisto Vecchio, Via Druso 2 -00184 Roma-

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"Quanto degna sei d'Amore, o Divina volontà"
(Madre Antonia Lalia)