00 07/12/2008 16:35

GIOVEDÌ

"Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio,
che chiamerà Emmanuele: Dio con noi".
(Is 7, 14)

Maria è la piena di grazia, colei che plasmata interamente dalla grazia divina si lascia avvolgere dalla sua ombra; ella si eclissa, per far emergere l’azione di Dio. Per quale ragione - si interroga Agostino - Maria ha meritato un privilegio così straordinario, ossia divenire la Madre di Dio? In un dialogo mistico intrecciato con la Vergine, il Vescovo di Ippona riconosce il dono di Dio: Credi a Colui al quale ho creduto. Vuoi sapere donde a me questo? Sia l’angelo a risponderti. Dimmi, angelo, donde questo a Maria? L’ho già detto nel saluto: Ave, piena di grazia (Lc 1, 28).

Dai "Discorsi" di Sant’Agostino Vescovo (Serm. 291, 5-6)

L’annuncio alla Vergine Maria

Un figlio è promesso a Zaccaria, un figlio è promesso anche alla santa Maria, ed ella pure pronunzia quasi le stesse parole che aveva detto Zaccaria. Infatti, che cosa aveva detto Zaccaria? Come posso conoscere questo? Io infatti sono vecchio e mia moglie sterile e avanzata negli anni (Lc 1, 18). E Maria santa che cosa dice? Come avverrà questo? Simile il suono delle parole, diverse le disposizioni interiori. L’uomo infatti può udire il suono della voce, Dio scruta i cuori. Quindi, che in quelle parole di Zaccaria non ci fosse stata fede, ma dubbio e diffidenza, lo fece capire l’angelo togliendo la parola e condannando l’incredulità. Veramente Maria disse: Come avverrà questo? Poiché non conosco uomo (Lc 1, 34). Riconoscetevi il proposito di verginità. (…) Dicendo: Come avverrà questo? volle sapere il modo, non dubitò dell’onnipotenza di Dio. Come avverrà questo? Intendi come: resterà la tua verginità, tu credi soltanto il vero, conserva la verginità, ricevi l’integrità. Poiché la tua fede è integra, anche la tua integrità resterà inviolata. Infine, ascolta come avverrà questo: Lo Spirito Santo scenderà su di te, e la potenza dell’Altissimo stenderà su di te la sua ombra (Lc 1, 35).

Chi sei tu che sarai madre? Come lo hai meritato? Da chi lo hai ricevuto? Perché si formerà in te chi ha creato te? Come mai, dico, un bene così grande a te? Sei vergine, sei santa, hai fatto voto; ma se è molto quanto hai meritato, anzi, è veramente molto di più quel che hai ricevuto. Come dunque lo hai meritato? Si forma in te chi ha creato te, si forma in te mediante colui per il quale tu hai avuto l’esistenza: anzi persino mediante colui per il quale è stato creato il cielo e la terra, per il quale tutte le cose sono state create, si fa carne in te il Verbo di Dio, ricevendo un corpo, non perdendo la divinità. E il Verbo si congiunge alla carne, e il Verbo si unisce alla carne; ed il talamo di questo così grande connubio è il tuo grembo. Ripeto, il talamo di un così grande connubio, cioè del Verbo e della carne, è il tuo grembo: da dove quale sposo esce dalla stanza nuziale (Sal 18, 6). Nel suo concepimento ti trova vergine, nato, ti lascia vergine. Concede la fecondità, non priva dell’integrità. Perché a te questo? Pare che stia facendo una domanda indiscreta alla Vergine, e quasi che questa mia petulanza risulti di imbarazzo alla sua riservatezza. Noto però che la Vergine va turbandosi e tuttavia ecco che risponde e mi avverte: Mi chiedi donde a me questo? Ho ritegno a farti conoscere il mio bene, ascolta il saluto da parte dell’angelo e riconosci che in me è la tua salvezza. Credi a Colui al quale ho creduto. Vuoi sapere donde a me questo? Sia l’angelo a risponderti. Dimmi, angelo, donde questo a Maria? L’ho già detto nel saluto: Ave, piena di grazia (Lc 1, 28).

VENERDÌ

"Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce:
Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo!".
(Lc 1, 41-42)

La caratteristica del parto di Maria è la sua perpetua verginità. Agostino non cessa di ripetere che Maria è vergine prima, durante e dopo il parto. E’ un tema caro alla tradizione dei Padri, che pur senza avventurarsi in una complessa - quanto improbabile - spiegazione dei particolari, tuttavia riconoscono alla Vergine il concepimento che non ha violato la sua integrità fisica. Per sottolineare ancor più tale aspetto si aggiungono riferimenti biblici: il parto verginale è accostato all’ingresso di Dio nel suo tempio per la porta chiusa (Ez 44, 1-2); al giardino chiuso del Cantico dei Cantici (4, 12); all’entrata di Gesù Risorto nel cenacolo dalle porte sbarrate (Gv 20, 26). Spiega Agostino: (Cristo) nato in quella carne, poté uscire piccolo attraverso viscere chiuse, e grande, risuscitato, poté entrare attraverso porte chiuse. Il cosiddetto motivo dell’uterus clausus diviene ricorrente negli autori del IV-V secolo allorché si è affermata la convinzione della verginità perpetua di Maria, secondo una seguente articolazione di pensiero:

  1. Cristo è concepito verginalmente per opera dello Spirito Santo;
  2. Il concepimento non sottrae a Maria la verginità;
  3. Dopo la nascita di Cristo, la Madre non ha avuto altri figli.



Dai "Discorsi" di Sant’Agostino Vescovo (Serm. 215, 4)

Il concepimento verginale di Maria

La Vergine Maria partorì credendo quel che concepì credendo. Infatti quando le fu promesso il figlio, essa domandò come questo sarebbe successo, dato che non conosceva uomo. E l’angelo le rispose: Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo; colui dunque che nascerà da te sarà santo e chiamato Figlio di Dio. E dopo che l’angelo ebbe detto così, essa, piena di fede e concependo Cristo prima nel cuore che nel grembo, rispose: Eccomi, sono la serva del Signore; avvenga di me secondo la tua parola (Lc 1, 34-38). Ossia avvenga la concezione nella vergine senza seme di uomo; nasca da Spirito Santo e da una donna integra colui per il quale integra possa rinascere da Spirito Santo la Chiesa. Il santo che nascerà dalla parte umana della madre senza l’apporto umano del padre si chiami Figlio di Dio; colui che è nato da Dio Padre senza alcuna madre, doveva in modo meraviglioso diventare figlio dell’uomo, e cosi, nato in quella carne, poté uscire piccolo attraverso viscere chiuse, e grande, risuscitato, poté entrare attraverso porte chiuse. Sono cose meravigliose, perché divine; indescrivibili, perché inscrutabili; non è in grado di spiegarlo la bocca dell’uomo, perché non è in grado di esprimerlo il cuore dell’uomo. Maria credette e in lei quel che credette si avverò. Crediamo anche noi, perché quel che si avverò possa giovare anche a noi. Per quanto infatti anche questa nascita sia ammirabile, tuttavia, o uomo, tu puoi pensare che cosa il tuo Dio si è fatto per te, il Creatore per la creatura; il Dio che è sempre in Dio, l’Eterno che vive con l’Eterno, il Figlio uguale al Padre non ha disdegnato di rivestirsi della condizione di servo per dei servi empi e peccatori. E questa non è stata ricompensa a dei meriti umani; per le nostre iniquità semmai noi meritavamo delle pene; ma se egli avesse tenuto conto delle colpe, chi avrebbe potuto sussistere? (Cf. Sal 129, 3) E’ quindi per dei servi empi e peccatori che il Signore si è degnato di nascere servo e uomo dallo Spirito Santo e dalla Vergine Maria.

SABATO

"Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono".
(Lc 1, 49-50)

"Agostino parla di Maria come tipo e madre della Chiesa. Come Maria è vergine e madre nel suo corpo, così la Chiesa deve essere vergine e madre in tutti i suoi membri. Vergine per l’integrità della fede: la sua fede deve essere integra, totale ed invulnerata. E’ per questa verginità o integrità della fede che la Chiesa è e deve essere vergine. Ma la Chiesa è anche madre, perché genera a Cristo i figli attraverso i sacramenti. E’ madre attraverso la carità, il fervore della carità. Maria è quindi l’esempio della fede; e il miracolo straordinario, compiuto da Dio perché lei fosse anche corporalmente madre e vergine, serve ad indicare questa prerogativa fondamentale della Chiesa che deve essere vergine e madre… Anche se Maria è, nella Chiesa, il membro più nobile di tutti gli altri, tuttavia la Chiesa è più in alto di Maria. La madre di Gesù va vista nella sua vera grandezza collocandola nella visione della Chiesa, senza però dimenticare che è anche madre della Chiesa" (P. Trapé).

 

Dai "Discorsi" di Sant’Agostino Vescovo (Serm. 213, 8)

Il concepimento verginale della Chiesa

La santa Chiesa siamo noi. E non dico noi [solo] nel senso di quanti ora stiamo qui, di voi che mi ascoltate. Quanti siamo qui, per grazia di Dio fedeli cristiani di questa Chiesa, ossia di questa città, quanti ne sono in questa regione, quanti ne sono in questa provincia, quanti ne sono oltre il mare, quanti ne sono in tutta la faccia della terra - perché da dove sorge il sole fin dove tramonta è lodato il nome del Signore (Cf. Sal 112, 3) -, questa è la Chiesa cattolica, nostra madre vera, vera coniuge di tanto Sposo. Onoriamola, perché è la dama di un così grande Signore. E che potrò dire? Oh! grande e singolare degnazione dello Sposo! La incontrò meretrice e la rese vergine! Non deve negare di essere stata meretrice, per non disconoscere la misericordia del suo liberatore. Egli venne e la rese vergine: rese vergine la sua Chiesa. Essa è vergine a motivo della fede: se guardiamo carnalmente, ha poche vergini consacrate, ma nella fede deve avere tutti vergini, donne e uomini; in questo deve consistere la castità, la purezza e la santità. Volete sapere come essa è vergine? Ascoltate l’apostolo Paolo, ascoltate l’amico dello sposo, che è geloso per lo sposo e non per se stesso. Io vi ho promesso ad un unico sposo, egli dice. Lo diceva alla Chiesa. A quale Chiesa? Dovunque la sua lettera fosse potuta arrivare. Io vi ho promesso ad un unico sposo, per presentarvi a Cristo come una vergine casta. Però temo, soggiunge, che come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, così i vostri sentimenti si corrompano dalla castità nei riguardi di Cristo (2 Cor 11, 2-3). Se temi di corromperti, vuol dire che sei vergine. (…) La Chiesa dunque è vergine. Vergine è, e vergine si conservi: stia ben lontana da chi cerca di sedurla, per non ritrovarsi con chi la corrompe. La Chiesa è vergine. Tu forse mi potresti dire: Ma se essa è vergine, come mai partorisce dei figli? E se figli non ne partorisce, come mai noi abbiamo dato i nostri nomi per nascere dalle sue viscere? E io ti rispondo: Essa è vergine però partorisce. Assomiglia a Maria che partorì il Signore. Forse che santa Maria non partorì da vergine, e vergine rimase tuttavia? Così anche la Chiesa partorisce ed è vergine. E se consideri bene, [anche] essa partorisce il Cristo, perché sono membra di Cristo quelli che vengono battezzati. Voi siete il corpo di Cristo e le sue membra (1 Cor 12, 27), dice l’Apostolo. E se partorisce membra di Cristo, essa è somigliantissima a Maria.