00 07/12/2008 20:36
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 01/03/2005 0.36
Nessuno stupore, quindi, quando scopriamo che ,sotto sotto, nel movimento evangelico serpeggiano eresie come il politeismo, il modalismo o il nestorianesimo. Chi non ha alle spalle una storia ( e gli evangelici non ce l'hanno) è condannato a rivivere tutti gli errori della storia.

Caro Camerone,
la tua espressione mi ha fatto molto riflettere.
La divinità di Gesù Cristo che si è fatto  carne è una verità tanto importante che la Scrittura afferma:

2Gv 7  molti sono i seduttori che sono apparsi nel mondo, i quali non riconoscono Gesù venuto nella carne. Ecco il seduttore e l'anticristo!

Se si separa la natura umana da quella divina di Cristo, chiaramente vengono fuori due personalità in Cristo, mentre Egli è una sola persona. E Maria è madre di quella sola Persona, che è il Verbo di Dio fatto carne.

Ma alcuni evangelici pur di negare quello che i cattolici affermano quando chiamano Maria, madre di Dio e cioè dell'unico uomo-Dio che è Cristo, scantonano a volte nelle vecchie contraddizioni dei primi secoli.

Speriamo che  vogliano rifletterci.

Con affetto


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Da: Soprannome MSN°camerone°Inviato: 01/03/2005 9.59
Un'altra eresia, a dire il vero diffusa solo in ambiti ristretti, è quel che sostiene che la natura umana di Gesù non viene da Maria ma da Dio.
Questa definizione è assolutamente anti biblica.
Questo breve versetto di San Paolo è sufficiente a dimostrare l'ignoranza biblica di chi fa affermazioni di questo genere.
"Da essi [gli ebrei] proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli " (Rm 9,5)
Questo "Dio benedetto nei secoli", che è Gesù,proviene dagli israeliti secondo la carne, cioè secondo la generazione umana. E questo avviene tramite Maria di cui egli è figlio naturale.
Una conferma la troviamo anche da parte evangelica.
Da la parola.net traggo questo commento:

Romani 9:5

dei quali sono i padri,

i patriarchi ch'erano, ad un tempo, i padri, i modelli, e la, gloria della nazione. Si allude specialmente ad Abramo, Isacco e Giacobbe.

E dai quali è venuto, secondo la carne, il Cristo, che è sopra tutte le cose Dio benedetto in eterno. Amen.

«Se i patriarchi sono come la radice dell'albero, il Messia ne, è come il fiore» (Godet). L'essere il popolo, da cui è uscito il Salvatore del mondo, è il massimo dei privilegi concessi ad Israele; e perciò viene mentovato dopo gli altri quasi a coronare tutto, il resto che avea carattere preparatorio Giovanni 4:22. Il Cristo, però, esce da Israele solo secondo la carne cioè per quanto riguarda la sua natura inferiore, umana Romani 1:3; Giovanni 1:14. Quanto alla sua natura superiore, egli è Figlio di Dio, anzi addirittura Dio. L'ultima parte del versetto è stata, torturata, in molte guise, da coloro a cui ripugna il titolo di «Dio» dato da Paolo a Cristo. Tuttavia, (come, riconoscono molti di costoro), è questo il solo senso non forzato che la frase possa avere. Il troncarla mettendo un punto dopo: il Cristo, per fare del resto una dossologia rivolta a Dio: Colui che è Dio sopra tutte, le cose [sia] benedetto in eterno! rende incompleta la frase relativa a, Cristo, poichè l'accenno alla sua origine giudaica «quanto alla carne», cioè quanto alla, sua. umanità, mostra che Paolo intendeva parlare di un'altra origine e di una natura superiore all'umana (cfr. Romani 1: 3-4). La dossologia poi, rivolta a Dio, avrebbe carattere di un ex abrupto, non essendo preparata da quel che precede. Inoltre, si osserva, che la, formula costante delle dossologie, così nel greco come nell'ebraico, colloca al primo posto la parola più importante: «Benedetto sia Iddio...». D'altronde, Paolo non chiama egli ordinariamente Cristo «il Signor nostro?» ed in Tito 2:13, non parla egli della «apparizione della gloria del Dio e Signor nostro Gesù Cristo?». In Filippesi 2:6, dice che, prima dell'incarnazione, era «in forma di Dio», «uguale a Dio»; in Colossesi 2:9 dice che «tutta, la pienezza della divinità abita in lui corporalmente»; quindi, non può recare meraviglia che, volendo qui porre in rilievo la grandezza divina, del Messia, lo chiami «Dio sopra tutte le cose» (Cfr. 1Corinzi 10:4; 2Timoteo 4:18; Giovanni 1:1-2; Ebrei 1). «Colui al quale appartengono attributi divini come l'eternità (Colossesi 1:15,17) l'onnipresenza Efesini 1:23; 4:10, il diritto di grazia, Romani 1:7; 1Corinzi 1:3 colui al quale sono attribuite opere divine quali la creazione e la conservazione del mondo Colossesi 1:16-17, il giudicio Romani 14:10; 2Corinzi 5:10; 2Tessalonicesi 1:7-10; colui al quale vien tributato culto divino Romani 10:13; Filippesi 2:10-11 non può essere che Dio» (Philippi). Su tutte le cose anzichè su tutti come potrebbesi anche tradurre il primo modo indica meglio la universale sovranità divina del Cristo ch'è degno d'essere adorato nei secoli Giovanni 20:28. Difficilmente potrebbesi riconoscere, in modo più completo e la, divinità di Cristo ch'è l'Iddio sovrano degno di eterna, adorazione, ed il fatto storico della sua incarnazione nel seno d'una madre israelitica.

Collegata a questa eresia, solitamente troviamo frasi come queste:

Sia Maria che Giuseppe erano soltanto genitori adottivi di Gesù, mentre il suo corpo umano era opera di un atto creativo di Dio.
La Bibbia chiama anche Giuseppe "Padre del Signore Gesù" ma non per questo lo è realmente.
Queste affermazioni non sono sostenute da nessun versetto biblico. Infatti mentre di Giuseppe si dice esplicitamente che lui non era il padre del bambino (Lc 3,23 "Gesù quando incominciò il suo ministero aveva circa trent'anni ed era figlio, come si credeva,di Giuseppe figlio di Eli") non si dice mai la stessa cosa di Maria che è sempre presentata come la madre naturale.
Giuseppe è il padre putativo ( cioè solo ritenuto tale) menttre Maria è la madre in senso pieno.
E' ovvio, però, che alla Bibba si può far dire tutto quello che si vuole, basta volerlo. Quanto sopra riportato ne è un esempio lampante.

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 01/03/2005 17.19
Vorrei riportare.........l'argomento al suo scopo originale....riflessioni che ci aiutino a comprendere non solo in termini SCRITTURALI..ma anche UMANI..........questo culto alla Vergine............

"RITROVARE LA FEDE È PIÙ IMPORTANTE
CHE RECUPERARE LA VISTA"

Il Dr Patrick Theillier, medico permanente del Santuario di Lourdes, responsabile delle constatazioni mediche, sta scrivendo un libro dove raccoglie confidenze e testimonianze avute nel celebre Santuario mariano in tanti anni di lavoro.

L'Autore afferma in un articolo, apparso sulla rivista Lourdes magazine di aprile-maggio di quest'anno(2000), che intende documentare come Lourdes sia ancora "un luogo di guarigione per il XXI secolo". E così argomenta: "Tradizionalmente il Santuario di Lourdes è considerato 'terra di miracolo'. È sicuro che fin dalla prima guarigione di Catherine Latapie, avvenuta il 1° marzo 1858, solo tre giorni dopo la nona Apparizione durante la quale Bernadette ha messo in luce la sorgente, si sono succeduti fatti di guarigioni straordinarie senza interruzione, fino ad oggi. Ma bisogna focalizzarsi solamente sulle guarigioni fisiche straordinarie, quelle visibili e costatabili? Esse sono poco numerose ove rapportate al numero dei pellegrini ammalati che si recano a Lourdes: bisogna ammetterlo. Queste guarigioni, però, hanno anche un preciso significato: quello di manifestarci, rivelarci o confermarci tutte le altre 'guarigioni' invisibili

L'uomo di questo nuovo secolo XXI°, che perde le sue radici, i valori, i riferimenti, il senso, è un essere sempre più 'scoppiato', sempre più 'ferito', bisognoso di una 'guarigione interiore' La guarigione dell'anima, dal peccato, è la più importante e credo di sapere che i Confessori a Lourdes non sono affatto disoccupati… Tutti possono testimoniare quanto questo Sacramento qui sia efficacissimo, dimostrando la sua potenza divina…è triste come, parlando di Maria e di questi Santuari, coloro che le sono nemici si soffermano soltanto sulle apperenze e sulle forme devozionali, non percependo il grande miracolo che ogni avviene attraverso una conversione, un pianto, un risveglio verso Dio....


Quelle interiori sono anche guarigioni da ferite psico-affettive che tutti ci portiamo dentro e che avvelenano la nostra esistenza e quella dei nostri cari! Ce ne sono di ogni tipo; e molto spesso sono connesse con il peccato. Ora, è la forza di un luogo come Lourdes che permette di vivere con il medesimo slancio queste guarigioni psico-spirituali alla Cappella della riconciliazione come altrove, specialmente alle piscine. Questa immersione del corpo nell'acqua, esperienza fortemente simbolica di rigenerazione, può essere fonte di guarigione da numerosissime ferite attuali che colpiscono l'anima, prima ancora del corpo. Basti citare la rovina delle famiglie, l'aborto, le deviazioni e le aggressioni sessuali, la pornografia, la pedofilia, la pratica dello spiritismo, l'indifferentismo religioso e morale, le tossicomanie per droghe forti, ma anche le nostre 'piccole droghe quotidiane', come la televisione, l'Internet stessa, ecc."....

DOPO IL VOTO DEL PARLAMENTO EUROPEO SULL'ABORTO

A proposito delle 'Nuove Risoluzioni' con le quali il Parlamento Europeo all'inizio di luglio ha "raccomandato" di "rendere legale, sicuro e accessibile" l'aborto, L'Osservatore Romano ha scritto che questo "è un momento buio, triste per questa grande Europa, prima così ancorata alle più salde tradizioni, consapevole delle proprie radici cristiane, aperta ai diritti di Dio e degli uomini, aperta alla famiglia, al dono della vita, ai figli; l'Europa che oggi soffre l'inverno demografico, ammalata nello spirito in alcuni settori dei Parlamenti che devono avere come stella polare la priorità della persona umana in vista del bene comune e del rispetto dei suoi diritti a partire da quelli dei più deboli".

Questa risoluzione Van Lancker, approvata dal Parlamento d'Europa su interruzione della gravidanza e contraccezione, è certo il risultato della pressione di lobby che si prefiggono la distruzione della famiglia, invocando il presunto diritto a uccidere tra i valori umani.


"Il Bambino non nato, per volontà dei genitori, è il più povero dei poveri..."

(Madre Teresa di Calcutta)

A fronte di tutto ciò, ci viene alla mente l'azione dell'Armata Bianca, l'Associazione nata nel 1974, quando nel nostro Paese si introdusse il crimine dell'aborto legalizzato. Questa "è formata - come recita lo Statuto - da bimbi che si consacrano al Papà e alla Mamma del Cielo nello spirito di Fatima e si riuniscono in piccoli gruppi (i "Nidi di Preghiera") nella recita quotidiana del Rosario per la conversione dei peccatori e perché venga la pace nel mondo".

E ci viene in mente il Monumento ai Bimbi Non-nati che il Movimento per la Vita dell'Armata Bianca dell'Aquila volle innalzare e inaugurare il 28 dicembre 1991, festa dei Santi Innocenti. Il Monumento - una Donna senza volto che accoglie nel suo grembo dei bimbi senza volto - è stato allora posto nell'area del Cimitero cittadino aquilano riservata ai piccoli Non-nati che ivi vengono seppelliti dagli inizi degli Anni '90.

Vogliamo pensare che la 'Donna senza volto' rappresenti non tanto ogni madre che abortisce, quanto piuttosto il Volto universale della Donna che è madre di tutti gli uomini, anche dei bimbi Non-nati, la Vergine Maria che li accoglie tra le sue braccia nell'Eternità, così come accolse il Verbo Divino.


 


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Consiglia  Messaggio 69 di 85 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°camerone°Inviato: 03/03/2005 12.05
Questa è l'ennesima assurdità concepita da un "evangelico".
 
Il punto determinante sta nello stabilire se la cellula uovo che originò Gesù venne da Maria e fu fecondata dallo SS oppure se la seconda persona della Trinità si trasmutò o divenne una cellula uovo già fecondata (embrione) e deposta in Maria dallo SS.
Invito quindi Angelo ad informare i suoi superiori cattolici di questa svista e a fare quindi modificare i catechismi romani.
In entrambi i casi viene fermamente affermata la Trinità, e il fatto che Gesù fosse veramente Dio in forma umana.
Mi chiedo due cose. La prima domanda che mi pongo è com'è possibile che gli evangelici accettino tutto quello che viene detto da altri evangelici, anche se è assolutamente contrario alla loro fede. Questo è un mistero che non mi sono mai chiarito.
La seconda domanda, relativa al testo di quell' "evangelico", è questa: com'è possibile sparare delle enormità simili quando ci sono i versetti che parlano di generazione nella carne da parte di Maria? Perchè si cerca a tutti i costi, anche inventandosi le cose, di sminuire la figura di Maria ben al di sotto di quanto non facciano tutti gli altri evangelici? Attenzione perchè questo particolare è importante. Chi ha scritto quel testo è l'unico a sostenere una tale assurdità. Girando in altri gruppi evangelici e protestanti presenti in internet e parlando con diversi pastori non ho mai sentito dire nulla di simile.
Una risposta credo di averla trovata in Gn 3,15 e per questo voglio dire ai gestori di CE di stare attenti alle infiltrazioni di satanisti nel loro gruppo.

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Consiglia  Messaggio 70 di 85 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 03/03/2005 21.52

Differenti valutazioni della presenza di Maria nel culto della Chiesa

1. MARIA NELLA LITURGIA CATTOLICA
Il luogo naturale e il più idoneo per venerare la Madre del Signore è, per la Chiesa cattolica, la liturgia e le varie celebrazioni sono esse stesse, molte volte e sotto diversi aspetti, memoria cultuale di Maria. Nella liturgia, infatti:
- la venerazione di Maria confluisce e quasi si annulla nel culto che rendiamo alla SS. Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, dove alle nostre deboli voci si associa quella pura e limpida di lei, per glorificare Dio con noi;
- la pietà mariana si immerge nella celebrazione del mistero pasquale e si pone in attesa del dono dello Spirito poiché ogni genuina celebrazione liturgica è attuazione della Pasqua del Signore ed effusione di grazia dello Spirito;
- la memoria di Santa Maria trova la sua più felice inquadratura perché nella celebrazione annuale dei misteri di Cristo e della salvezza, dall’Avvento alla Pasqua, essa ritorna ora come annuncio profetico in parole, figure e fatti nell’Antico Testamento; ora come presenza attiva della madre accanto al Figlio in avvenimenti di immensa portata salvifica (Incarnazione - Natale – Epifania – Pasqua – Pentecoste); ora come proiezione dinamica verso le realtà ultime che in lei si sono già compiute;
- la pietà mariana incontra la divina Parola e quindi è proprio la liturgia lo spazio prolungato per la proclamazione e l’interpretazione dei testi biblici riguardanti Maria di Nazaret;
- Maria non è celebrata isolatamente ma in comunione con tutti i santi nella quale ella appare in collegamento vitale con i progenitori, i martiri, le vergini e gli innumerevoli discepoli che lungo i secoli hanno reso testimonianza a Cristo. In questo ambito la Vergine si mostra via via figlia di Adamo, sorella nostra, madre dei discepoli così che la sua figura acquista le giuste proporzioni, la sua immagine risulta sottolineata in ciò che ha di unico ed esclusivo e il suo rapporto con la Chiesa viene evidenziato con varietà di aspetti;
- la pietà mariana acquista anch’essa una dimensione escatologica. La liturgia è infatti proiezione verso le realtà ultime, è attesa del Signore che è venuto viene e verrà e la Vergine appare in essa come la Santa Maria di questo triplice avvento: attese infatti la venuta del Messia; attese la venuta dello Spirito; attese la venuta gloriosa del Signore che per lei si attuò nell'assunzione in anima e corpo al cielo.
Vista la straordinaria capacità della liturgia di collocare in un quadro efficace e significativo le espressioni di venerazione a Santa Maria, si comprende l’esortazione conciliare, approfondita poi da Paolo VI, a promuovere il culto specialmente liturgico verso la Beata Vergine e non si può comprendere invece la disattenzione verso la liturgia di molti operatori pastorali che pure intendono favorire la pietà mariana.

2. MARIA NELLA LITURGIA RIFORMATA
I Protestanti dicono che nella liturgia, Maria ha il posto che le attribuisce l’evangelo, quello di essere cioè in mezzo alla comunità dei credenti. Maria appare come la testimone dell’eccelsa grazia di Dio verso ogni creatura: testimone, esempio di fede, colei che indica la via del discepolato, che sta dalla parte della Chiesa riunita per l’adorazione dell’unico Dio. Maria dunque credente come noi, una di noi, con noi nella comunione dei santi. Non una Maria che riceve la nostra preghiera, che intercede per noi, in quanto lei stessa si trova nella nostra posizione di creatura, bisognosa di quella salvezza che, anche per lei, Madre del Salvatore, è unicamente nel Figlio. Dunque anche nella liturgia riformata c’è posto per Maria, riconosciuta con il Concilio di Efeso Theotokos, titolo che non ha fatto mai problema alla teologia protestante perché situato nel suo giusto contesto che è quello cristologico. La motivazione, infatti, che ha portato alla definizione di questo titolo concerneva la definizione della natura di Cristo e non di Maria; l’intento non era quello di glorificare la Vergine, ma di esprimere con un termine chiaro la realtà divina e umana di Cristo. Per le Chiese riformate parlare di Maria nella liturgia, significa sostanzialmente evocarne la figura di testimone e sorella nella fede, al seguito delle scarne testimonianze bibliche: Maria madre di Gesù, testimone fra gli altri testimoni, con le peculiarità che gli evangeli le attribuiscono. Le scelte di fondo della liturgia riformata si fondano, quindi, essenzialmente e unicamente sul dato biblico: solo la S. Scrittura è il metro non solo per la dottrina ma anche per la liturgia. La preminenza del dato cristologico nella liturgia riformata, specificum della confessione luterana, porta a parlare anche di Maria ma in termini propriamente confessionali, al cui fondo sta il chiaro rifiuto della sua stilizzazione quale “mediatrice” nella storia della salvezza. Il luogo liturgico centrale di Maria nella liturgia riformata è soprattutto il Natale. Maria è presente anche nella musica sacra luterana, nei corali tradizionali, nei canti del Magnificat di Lutero e in alcune composizioni di autori contemporanei.