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Il Segno della Croce: NEL NOME DEL PADRE, DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO E' il sigillo di un atto SACRAMENTALE E DI UN SACRAMENTO....

il Sacerdote, il Vescovo, NON agisce nel nome proprio


CRESIMA O CONFERMAZIONE


Un certo Novato – scrive Eusebio di Cesarea nel 4° secolo – spaventato per le torture che i persecutori infliggevano ai Cristiani fermi nella loro fede, rifiutò di ricevere il Sacramento della Cresima. Poco tempo dopo abbandonò Gesù e la sua Chiesa. Eusebio attribuisce questa perversione al rifiuto di rafforzare la fede con la Cresima. La Cresima è detta anche Confermazione perché conferma ciò che è iniziato nel Battesimo. Sembra che neppure gli antichi eretici abbiano avuto l’ardire di negare questo Sacramento tanto importante; invece l’hanno negato Lutero e i Protestanti; lo conservano gli Ortodossi.


Questa è la storia della prima Cresima: Gli Apostoli, in quel giorno di Pentecoste, erano nel Cenacolo in preghiera insieme alla Vergine Santa. "Venne all’improvviso dal Cielo un rombo come di vento che si abbatté gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posavano su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo."


1. LA CRESIMA È UN VERO E GRANDE SACRAMENTO istituito da Gesù e promulgato dagli Apostoli.


Pietro e Giovanni l’amministrarono a Samaria ove molti si erano convertiti: "Essi discesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito S.; non era infatti ancora disceso sopra nessuno di loro; ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù. Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo" .


S. Paolo, ad Efeso, l’amministrò a 12 uomini seguaci di S. Giovanni Battista: dopo averli battezzati li cresimò: "non appena Paolo ebbe imposto loro le mani, scese su di essi lo Spirito Santo e parlavano in lingue e profetizzavano" .


Giovanni Paolo II spiega molto bene questo Sacramento: "La Confermazione completa il Battesimo, perfeziona il cristiano. L’imposizione delle mani e l’unzione con il sacro crisma – l’olio santo di Cristo – sono i segni efficaci del dono dello Spirito Santo. Prima di segnare la vostra fronte col sacro crisma, stenderò le mani su tutti i cresimandi. È il gesto che ci viene da Gesù mediante gli apostoli. Con questo gesto è il Signore che prende possesso di voi, che vi protegge con la sua mano; è lui che vi guida, che vi manda in missione, come se vi dicesse: Non aver paura, Io sono con te. E per ciascuno di voi io pronuncerò le parole: Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono. Voi partecipate alla grazia di Gesù che a Nazaret diceva: Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione .

Lo Spirito vi è stato dato perché tutto il vostro essere cristiano sia illuminato e fortificato. Sì, lo Spirito completa la vostra somiglianza con Cristo: vi segna profondamente con la sua impronta (con il segno della croce) come il bambino porta la somiglianza dei suoi genitori e voi sapete che la croce è il segno di Cristo. Esso (lo Spirito) diventa il vostro maestro interiore che vi apporta costantemente la luce di Cristo per guidarvi verso la verità tutta intera" .


2. È IL SACRAMENTO DEL CAMMINO, DELLA CRESCITA, DELLA LIBERTA’.


Mentre il Battesimo è il Sacramento della partenza, questo è il Sacramento del cammino spirituale. E perché possiamo camminare più speditamente, lo Spirito ci elargisce i suoi doni: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà, timor di Dio: essi sono per l’anima come i remi per la barca, come il pedale per la bicicletta. Lo Spirito ci elargisce pure una nuova e piena effusione delle virtù teologali: fede, speranza, carità, che sono per l’anima come la vela per la barca, come il motore per l’automobile. E per camminare più gioiosamente, ci viene infuso "il frutto dello Spirito che è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sè" . Così nel nostro cammino saremo segno di gioia ai fratelli, distribuiremo un sorriso a chi è triste e vivremo le beatitudini evangeliche.


Mentre il Battesimo è il Sacramento della nascita, questo è il Sacramento della crescita, dello sviluppo della vita spirituale: se corrispondiamo alla grazia sacramentale, diventiamo consapevoli, coerenti, decisi, coraggiosi, insomma spiritualmente adulti e grandi.


È il Sacramento della pienezza della libertà (se trova in noi corrispondenza), poiché ci dona la pienezza dello Spirito Santo, e Dio ci dice: "Dove c’è lo Spirito del Signore c’è libertà" . Lo Spirito diventa la nostra guida, la nostra luce, il nostro dolce ospite, la nostra forza: ci rende liberi e forti.

3. È IL SACRAMENTO DELLA FORTEZZA, DEL CORAGGIO CRISTIANO.


Gesù ci assicura: "Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi" . S. Paolo afferma: Lo Spirito Santo viene per rivestirvi di tutta "l’armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo e restare in piedi dopo aver superate tutte le prove" . Anche il Vaticano II dice: "Per mezzo della Cresima i battezzati sono arricchiti di una speciale forza dello Spirito Santo" .

È chiamato il "Sacramento del fuoco": infatti lo Spirito che è amore del Padre e del Figlio, ci infiamma di amore divino e fraterno, affinché tutti gli ostacoli possano cadere e tutte le difficoltà possano essere superate vittoriosamente poiché omnia vincit amor: l’amore tutto vince.

Gli Apostoli dopo la Pentecoste, che fu la loro Cresima, furono completamente trasformati: da timidi e vili divennero forti e coraggiosi come leoni.


Giosuè Borsi (per citare un caso del nostro secolo scegliendo tra migliaia), dopo una giovinezza sperperata nell’incredulità e nell’impudicizia, riceve la Cresima con fervore, e subito (come garanzia d’impegno) chiede e ottiene di entrare nelle file dell’Ordine francescano secolare, e da quell’istante, mai una sola caduta nel peccato, neppure nelle colpe veniali, e, come dice il card. Maffi, vive e muore sul fronte di guerra da eroe e da santo.


4. È IL SACRAMENTO DELLA TESTIMONIANZA.


Gesù, prima di salire al Cielo, dice: "Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore, lo Spirito di verità; egli mi renderà testimonianza e anche voi mi renderete testimonianza" . "Mi sarete testimoni a Gerusalemme e fino agli estremi confini della terra" . Oggi questa testimonianza a Cristo Dio è di estrema necessità e urgenza; lo Spirito per mezzo di S. Paolo ci grida: "Siate irreprensibili e semplici, figli di Dio immacolati in mezzo a una generazione perversa e degenere, nella quale dovete splendere come astri nel mondo tenendo alta la parola di vita" .

Gli uomini non vedono Gesù, ma te; non odono la sua voce, ma le tue parole; perciò nel tuo modo di parlare e di vivere tu devi ovunque manifestare Gesù: il Vangelo che il mondo ancora prende sul serio è quello che portiamo scritto nelle nostre opere.


5. È IL SACRAMENTO DELL’APOSTOLATO DEI LAICI.


Il Vaticano II afferma: "Con il Sacramento della Confermazione i fedeli, arricchiti di una speciale forza dello Spirito Santo, sono più strettamente obbligati a diffondere e a difendere con la parola e con l’opera la fede come veri testimoni di Cristo" .

Gesù (dice il Vangelo) non ha inviato soltanto gli Apostoli, i Sacerdoti a evangelizzare il mondo, ma ha inviato pure i laici rappresentati nei 72 discepoli: "Il Signore designò altri 72 discepoli e li mandò a due a due dinanzi a sé in ogni città e luogo" . Perciò, soprattutto "oggi – come ripeteva il B. Orione – chi non è apostolo di Gesù Cristo e della sua Chiesa, è apostata".


Oggi lo Spirito Santo ripete a ogni battezzato e cresimato le terribili parole del profeta Ezechiele: "Se tu non parli per distogliere l’empio dalla sua condotta, egli, l’empio, morirà (ossia andrà dannato) per la sua iniquità, ma della sua morte chiederò conto a te" .

Lo Spirito ripete pure le consolanti parole di S. Giacomo: "Se uno di voi si allontana dalla verità e un altro ve lo riconduce, costui sappia che chi riconduce un peccatore dalla sua via di errore, salverà la sua anima dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati" .

Lo Spirito della nostra Cresima è il Sole dell’anima che vuol portarci luce di fede, calore di amore, energia per la santificazione e per l’apostolato. Se al sole si chiudono le finestre, si rimane nel buio e nel freddo. Apriamo allo Spirito le finestre della mente e del cuore. Trionferà in noi come ha trionfato in schiere di vergini, in folle di martiri, in milioni di Santi. Il trionfo sarà più sicuro e più grande se coltiveremo una forte devozione alla Madonna, sposa del medesimo Spirito, poiché ogni vittoria viene per mezzo di Maria.


ESEMPIO
. Il Ven. Alberto Marvelli (nato a Ferrara nel 1918 e morto a Rimini nel 1946). Giovane ingegnere, intelligente, dai grandi ideali, religiosissimo, faceva meditazione e Comunione ogni giorno, cristiano quadrato e tutto d’un pezzo sia in chiesa come nel luogo di lavoro e nelle piazze; molto impegnato nell’apostolato, dirigente dei giovani e dei Laureati cattolici e della Conferenza di S. Vincenzo.


Era pienamente convinto che il vero cristiano non deve separare la vita dalla fede, e che tutte le scelte, anche quelle sociali e politiche, devono tutte e sempre essere coerenti al "Credo" religioso. Era inconcepibile per lui che un cattolico appoggiasse partiti e gruppi con ideologie materialiste o schierate a favore di divorzio, aborto, eutanasia, malcostume, pornografia e simili diavolerie. Comprendeva che il vero cristiano deve impegnarsi pure nella sociologia e nella politica ispirata al Vangelo, poiché la politica retta e onesta – come afferma S. Tommaso – "è arte principalissima" e, come soggiunge Paolo VI, "è la forma più alta ed esigente della carità". Quindi si impegnò direttamente nella politica, affrontò con cuore cristiano i comizi, rimanendo grande amico di tutti, trattando cose pratiche a vantaggio specialmente dei più bisognosi, restando ben radicato nei principi della dottrina sociale della Chiesa.

Fu Assessore Comunale all’edilizia, Presidente della Commissione alloggi, Presidente della Commissione riparazioni di guerra, Commissario del Consorzio Marecchia, professore all’Istituto Industriale. Le sue preferenze erano per i poveri ai quali nel suo Ufficio dava la precedenza. Ha sfamato tante persone. Durante la guerra, subito dopo i bombardamenti, che a Rimini furono molto numerosi, correva a soccorrere i feriti, a portare provviste; arrivò perfino a donare le scarpe che aveva nei piedi, la giacca che indossava, i vetri della sua casa, il materasso del suo letto. Nel 1940 lasciò scritto: "Ti offro, o Gesù, la mia vita pur di conservare la purezza sempre, a costo di ogni sacrificio, te la offro pure per la felicità della mamma, dei fratelli, per il Papa, per le Missioni".

Gesù ha accolto questa offerta eroica; a 28 anni, mentre in bicicletta si recava verso Miramare di Rimini a tenere un comizio, fu travolto e ucciso da un camion militare che procedeva a velocità pazzesca. La sua salma è stata portata, nel 1974, dal cimitero alla chiesa di S. Agostino attraversando le vie principali di Rimini, seguita da molte migliaia di persone. Si spera di venerare presto sugli altari questo meraviglioso giovane, il quale, in un mondo avvelenato dal laicismo, dal fango dell’impurità, dall’edonismo e dall’indifferentismo religioso, ha saputo essere ricolmo di santo coraggio nel professare integralmente e a fronte alta il suo grande amore a Gesù, alla Madonna, alla Chiesa e ai fratelli, e nel fare tutte le sue scelte in piena coerenza alla sua fede cattolica.
Così va vissuto il Sacramento della Cresima!

Indubbiamente SPAVENTANO storie come queste perchè abbiamo un concetto della morte errato, come se fosse LA FINE DI TUTTO, siamo talmente ATTACCATI al mondo che il solo pensare di DARE LA NOSTRA VITA ci fa quasi disperare... finchè si tratta di dare la propria vita SIMBOLICAMENTE o attraverso un opera, il danaro, un vestiario, un pezzo di pane, ci stiamo, tutto sommato ci fa sentire anche con la coscienza a posto, ma quando parliamo di VITA E DI MORTE, di dare la NOSTRA vita per Gesù, per l'altro....allora le aspettative cambiano....e pure "se il chicco di grano NON muore non porta frutto" e il seme non muore simbolicamente....

E paradosso di questa cultura materialista è che si è favorevoli all'eutanasia ma poi ci si scandalizza di fronte a testimonianze eroiche come queste, di chi NON si uccide, ma OFFRE LA SUA VITA: "SIGNORE PRENDIMI PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI PER LA MIA SALVEZZA..."





I Doni dello Spirito Santo in questo Sacramento sono:



La sapienza è un'emanazione della potenza di Dio, un effluvio genuino della gloria dell'Onnipotente,...è un riflesso della luce perenne, uno specchio senza macchia dell'attività di Dio e un'immagine della sua bontà (Sap. 7,25-26).
La sapienza è un lume che non può acquistarsi, ne per mezzo di umano magistero, ma che immediatamente viene infusa da Dio. (P.Pio)
Dio la concede a quanti la chiedono nella preghiera e insieme ad essa vengono concessi tutti i beni. Questo dono, però, è concesso solo all'uomo la cui volontà è retta : "La sapienza non entra in un'anima che opera il male né abita in un corpo schiavo del peccato" (Sap.1,4)
Il sapiente ha la sua gioia nel servire il Signore, dimenticando se stesso. Egli amerà buoni e cattivi, amici e nemici senza distinzioni umane, vedrà con gli occhi di Dio e amerà col suo Amore.



L'intelletto è una luce soprannaturale, che illumina l'occhio dell'anima fortificandola e donandole una più estesa vista sulle cose divine.
L'intelligenza ci fa apparire le cose spirituali come nuda Verità (S.Tommaso).
Si rivela la bellezza piena d'incanto dei misteri di Dio ed appaiono armonie nuove che portano ad una dolcezza infinita. Tutto sembra nuovo all'anima, la Verità è colta in maniera più completa.
La condizione indispensabile per il dono dell'intelletto è la purezza di cuore : un cuore puro è un cuore sincero, limpido, leale, trasparente, libero da ogni male.
"Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti ed agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli." (Mt.5,8).
Bisogna essere piccoli, lasciarsi purificare, spogliarsi di tutto, anche delle certezze più assolute. Il dono dell'intelletto dona all'anima una conoscenza profonda della propria vita, le fa capire i disegni di Dio facendola raggiungere lo scopo della sua esistenza.




"Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto."(Rm. 12,2)
Il dono del consiglio ci fa attuare il proposito di vivere secondo il Vangelo nelle situazioni concrete : ci ispira scelte conforme alla volontà di Dio, ci aiuta a risolvere i problemi della condotta personale.
E' una specie d'intuizione soprannaturale che aiuta a giudicare prontamente e sicuramente ciò che conviene fare e decidere, senza esitazioni e dubbi, anche nei casi difficili.
Lo Spirito ci mette in piena sintonia con Dio e ci fa realizzare il proposito di vivere secondo la sua volontà, e viene in aiuto della nostra debolezza perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare.
Occorre essere docili, sottomessi alla mozione dello Spirito, cioè non ostacolarne l'azione: il dono del consiglio richiede alcune disposizioni fondamentali tra cui un profondo sentimento della nostra impotenza ed incapacità, che solo può attirare lo Spirito di Dio ad agire in noi. E' necessaria anche la semplicità e la retta intenzione che ci libera da riguardi e considerazioni umane e ci indirizza con purezza di cuore a Dio.


La fortezza è l'espressione della fede matura, provata da tutto quello che il maligno può scatenare dentro di noi e intorno a noi per vincere la debolezza umana.
A sostegno della fortezza Dio ci offre se stesso e la sua parola.
"Se uno mi ama, osserverà la mia parola, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui."(Gv. 14,23)
L'impegno perseverante delle virtù morali, porta come frutto il gaudio spirituale.
La fortezza è dono della bontà di Dio e frutto della redenzione : Maria, la Madre di Dio, è donna forte nei disagi, nei pericoli, nel silenzioso servizio quotidiano nella famiglia, più ancora ai piedi della croce, ed è oggi modello di fortezza per tutti.
Gesù, l'Emmanuele, "Dio con noi" può trasformare la debolezza dell'uomo in fortezza, la croce nella gloria della resurrezione.


"Grazie al dono della scienza ci è dato conoscere il vero valore delle creature nel loro rapporto col Creatore.
Grazie ad essa
- scrive S.Tommaso - l'uomo non stima le creature più di quello che valgono e non pone in esse, ma in Dio, il fine della propria vita."(Giovanni Paolo II).
Il dono della scienza insegna a fare ringraziamento e offerta di ogni cosa creata perché ci è stata data per aiutarci nel cammino verso Dio. La scienza suggerisce un ordinato e illuminato distacco dalle creature per entrare in armonia e in profonda comunione con esse e assaporarne tutta la bellezza come riflesso della bellezza di Dio.
Nel Siracide leggiamo :"...pose lo sguardo nel cuore degli uomini per mostrare loro la grandezza delle sue opere", "I loro occhi contemplarono la grandezza della sua gloria e i loro orecchi sentirono la magnificenza della sua voce".
Il dono della scienza è sorgente di lode, di canto ed è fonte di libertà interiore che porta alla contemplazione di Dio.


La pietà, come dono dello Spirito Santo, ci rende capaci di rispondere all'amore misericordioso di Dio con un attaccamento filiale fatto di vigilanza e tenerezza, che si traduce in un'obbedienza pronta e gioiosa verso Dio e un'attenta misericordia verso il prossimo. (A.Doneda)
La consapevolezza dell'amore di Dio permette all'anima di volgere lo sguardo a Lui. Ci sentiamo figli protetti, custoditi in mani sicure, perché sappiamo che il suo perdono è amore, non giustizia.
Consapevole della propria povertà, la creatura si abbandona al suo Creatore per riceverne consolazione.
Dio ama e attende da ciascuno una risposta al suo amore.
Negli avvenimenti di ogni giorno e nelle prove più difficili, questo dono ci fa essere pronti ad ogni sacrificio, per amore di un Padre così tenero che in tutti gli eventi opera solo per il bene dei suoi figli. E' il dono della pietà che trasforma il nostro cuore e vi infonde gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù.

"Venite, figli, ascoltatemi; vi insegnerò il timore del Signore"(Sal. 34,12)
Mentre l'amore ci fa accelerate il passo, il timore ci induce a guardare dove posiamo il passo per non cadere.
Il timore servile induce a fuggire il peccato per evitare le pene eterne dell'inferno: è un timore buono, che per molti uomini lontani da Dio rappresenta il primo passo verso la conversione e l'inizio dell'amore, è una grande difesa contro le tentazioni e le attrattive del male.
Il cristiano è mosso dall'amore divino ed è chiamato ad amare: quando l'amore elimina ogni timore, questo si trasforma tutto in amore.
Il cristiano dunque deve coltivare il santo timore di Dio, per avere una percezione forte del senso del peccato, per non avere paura " di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima" ma avere santo timore di "Colui che può far perire e l'anima e il corpo...".
Il dono del timore è per eccellenza il dono della lotta contro il peccato.


 
[Modificato da Caterina63 14/12/2008 16:20]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)