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L'acqua e la sorgente

di GIUSEPPE DAMINELLI

S
enz’acqua non può esistere la vita sulla terra, essa è materia primordiale, è la sostanza madre dalla quale attraverso la "parola-spirito" di Dio Padre venne creato il cosmo.

Per la sua assenza di forma, l’acqua è immagine del caos, ma anche delle realtà dello Spirito. Presso le popolazioni antiche – in particolare i nomadi – nell’acqua la vita e la morte stanno fianco a fianco, poiché l’una e l’altra possono manifestarsi nelle forme più imprevedibili (diluvio, nubifragio, pioggia feconda, ruscello, mare impetuoso…)

L’acqua è dono di Dio (YHWH) alla terra, ma c’è un’altra acqua più misteriosa: quella della Sapienza, quella dello Spirito che ha presieduto alla creazione e alla formazione delle acque (Gb 28,25; Pr 3,20; 8,22). Nel cuore del Sapiente c’è l’acqua e questa è simile ad una sorgente (Pr 20,5), le sue parole hanno la forza del torrente.

Quanto poi all’uomo privato della Sapienza, il suo cuore è simile a un vaso frantumato che non può più contenere l’acqua dello Spirito.

I Padri della Chiesa considerano lo Spirito Santo come autore del dono della Sapienza che egli versa nel cuore degli eletti, lo stesso diranno più tardi i teologi del Medioevo come nel caso di Ugo di S. Vittore, per il quale la Sapienza possiede le sue acque e l’anima è lavata da queste.

E’ del tutto naturale poi che gli orientali considerino l’acqua come segno e simbolo della benedizione: non è forse lei che permette la vita? Quando Isaia profetizza un’era nuova dice: «L’acqua scaturirà nel deserto… il paese della sete si trasformerà in sogente» (Is 36,6-7). E non sono molto differenti anche le parole del vegliardo dell’Apocalisse: «L’agnello… li condurrà alle sorgenti dell’acqua della vita» (Ap 7,17).

L’acqua diviene così anche simbolo della vita spirituale e dello Spirito donato da Dio e spesso rifiutato dagli uomini: «Hanno abbandonato me sorgente d’acqua viva, per scavarsi cisterne, cisterne screpolate che non contengono l’acqua» (Gr 2,13).

Gesù riprenderà questo simbolismo nel famoso dialogo con la donna samaritana al pozzo di Giacobbe: «Chi berrà dell’acqua che io gli darò non avrà più sete… L’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua zampillante per la vita eterna» (Gv 4,14).

L'acqua, simbolo di vita e di morte.
L'acqua, simbolo di vita e di morte.

L'acqua, prima di tutto simbolo della vita nell’Antico Testamento, dello Spirito Santo nel Nuovo Testamento (Ap 21).

Secondo Tertulliano, lo Spirito divino ha scelto l’acqua tra tutti gli elementi, perché essa appare una materia perfetta, feconda e semplice, totalmente trasparente. Possiede le virtù purificatrici e per questa ragione è considerata sacra, in quanto ha la possibilità di rinnovarsi di rigenerarsi, in una parola è l’elemento della vita ad oltranza.

Lo Spirito, che riceve chi crede in Gesù (Gv 7,38-39), è «un fiume d’acqua viva limpida come cristallo che scaturisce dal trono di Dio e dall’Agnello» (Ap 22,1). Evocando l’opera dello Spirito di Dio che «fin dalle origini del mondo si librava sulle acque, perché contenessero in germe la forza di santificare», nella preghiera di benedizione dell’acqua battesimale la Chiesa supplica il Padre di far discendere «in quest’acqua, per opera del tuo Figlio, la potenza dello Spirito Santo» affinché l’uomo «dall’acqua e dallo Spirito Santo rinasca come nuova creatura» (Messale Romano).

Anche la benedizione di un nuovo battistero è esplicita: «Manda, o Padre, su queste acque lo Spirito Santo, che adombrò la Vergine Maria, perché desse alla luce il Primogenito; il tuo soffio creatore fecondi il grembo della Chiesa…».

La corrispondenza tra la materia liquida primordiale, l’acqua di vita e lo Spirito divino, non si osserva soltanto all’inizio della creazione, ma anche in un importante passo dei Vangeli: «Se uno non nasce da acqua e da Spirito non può entrare nel regno di Dio» (Gv 3,5). Quando Gesù venne battezzato, «il cielo si aprì, e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba» (Lc 3,21).

Dall’unione dell’acqua fecondata, legata alla terra con la parola divina-celeste che genera, nasce il mistero del battesimo purificatore, rinnovatore della vita (Ef 5,26).

 Giuseppe Daminelli

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)