00 29/06/2009 17:10

La liturgia al tempo degli Apostoli? Incenso, sfarzo e merletti!


Nell'omelia dei primi vespri della Festa dei SS. Pietro e Paolo, il Papa ha comunicato al mondo l'esito dell'ispezione scientifica della tomba attribuita all'Apostolo delle genti, rinvenuta sotto la basilica di S. Paolo fuori le Mura dopo l'incendio di questa nel 1823.

Ci informa Benedetto XVI: “Nel sarcofago, che non è stato mai aperto in tanti secoli, è stata praticata una piccolissima perforazione per introdurre una speciale sonda, mediante la quale sono state rilevate tracce di un prezioso tessuto di lino colorato di porpora, laminato con oro zecchino e di un tessuto di colore azzurro con filamenti di lino. E’ stata anche rilevata la presenza di grani d’incenso rosso e di sostanze proteiche e calcaree. Inoltre, piccolissimi frammenti ossei, sottoposti all’esame del carbonio 14 da parte di esperti ignari della loro provenienza, sono risultati appartenere a persona vissuta tra il I e il II secolo. Ciò sembra confermare l’unanime e incontrastata tradizione che si tratti dei resti mortali dell’apostolo Paolo".

Lino prezioso di colore porpora (il colore degl'imperatori); lamine addirittura di vello d'oro; grani di incenso rari... chi glielo spiega questo, a tutti quei tristi liturgisti che hanno massacrato i riti della Chiesa, spogliato gli altari, bruciato le pianete e i broccati (imperativamente sostituiti da casule-gellabà in misto terital, con pàmpini, spighe e pagnotte appiccicati sopra), e tutto questo sostenendo che si doveva tornare all'essenzialità liturgica e alla povertà dei tempi apostolici?

Sentito il Papa? Visto che cosa han trovato in una tomba "mai aperta prima" in 19 secoli e mezzo, di uno dei primi seguaci di Gesù Cristo, apostolo per giunta, morto appena trent'anni dopo di Lui e in epoca di sanguinose persecuzioni?

E allora, o pseudo-liturgisti malati di archeologismo: ci dite per favore quando mai i cristiani hanno celebrato i loro riti nel modo squallido e povero a cui ci avete voluto far "ritornare"?



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)