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Padre Gabriele Amorth, esorcista della diocesi di Roma, combatte quotidianamente vis-à-vis con il demonio.

La sua esperienza è contenuta nel libro L’ultimo esorcista scritto insieme al giornalista del Foglio, Paolo Rodari.

In una videointervista concessa a tempi.it, padre Amorth spiega le ragioni del male e il modo per combatterlo: «Il diavolo si muove nel nascondimento, cerca di non farsi scoprire perché Gesù nel Vangelo dice: “Chi non è con me è contro di me”. Non ci sono terze vie: chi non è con Cristo è contro Cristo».

Qual è la preda preferita del diavolo?
«Il diavolo tenta tutti, nessuno escluso. Anzi coloro che hanno più potere sono una preda golosa per Satana. Persino nelle gerarchie ecclesiastiche nessuno si salva dalla tentazione e non escludo che qualcuno sia caduto. Ma non mi scandalizzo perché la Chiesa va avanti in forza della presenza di Cristo e si sentirà sempre odore di zolfo nella casa del Signore. Il demonio cerca di tentare le persone al vertice perché così non pesca con l’amo, ma con la rete: capi di governo, responsabili dell’economia, dello sport, del divertimento e tutti i sacerdoti; figuriamoci se non ci prova in Vaticano, cioè il vertice dell’antisatanismo».

Un ruolo importante nella lotta contro Satana l’ha assunto il pontificato di Karol Wojtyla: «Il demonio un giorno mi disse che Giovanni Paolo II era pessimo, ma il Papa attuale era peggio. Le parole del demonio furono un elogio per Benedetto XVI».

L’esorcista della diocesi di Roma in un dialogo con il diavolo riporta: «Se fossimo visibili agli occhi, oscureremmo il sole» disse Satana, «ma – commenta padre Amorth – gli angeli sono molti di più, sono miliardi e vincono sulle presenze sataniche. In questa lotta noi dobbiamo fare la nostra parte. Gesù lo dice chiaramente nel Vangelo: occorre la fede».

L’esorcista suggerisce l’accostamento al sacramento della confessione: «I peccati, dopo la riconciliazione, sono distrutti, non esistono più. Succede a volte che il diavolo durante gli esorcismi elenchi le mancanze dei presenti, ma non può dire gli errori già confessati, perché di quelli non c’è più traccia, Dio nella sua misericordia li cancella».


www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=0pPHyolz2Qg



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Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)