00 28/01/2009 12:31
Proseguiamo con le riflessioni ancora sull'ALTARE E SULLA MESSA....

La Messa Cattolica e il desiderio Protestante

Così dice Pio XII a suo tempo ai Vescovi:

E’ necessario, Venerabili Fratelli, spiegare chiaramente al vostro gregge come il fatto che i fedeli prendano parte al Sacrificio Eucaristico non significhi tuttavia che essi godano di poteri sacerdotali.”
(Pio XII  Enciclica, Mediator Dei )

La Dottrina Cattolica insegna che il prete possiede un vero sacerdozio che gli conferisce poteri che gli altri, laici, non hanno.
La dottrina Protestante insegna che no, non esiste un sacerdozio al di fuori di quello che possiedono tutti i battezzati senza alcuna distinzione.

Il pastore Luterano L.Reed, nell’applaudire la Riforma Liturgica cattolica della Messa degli anni Settanta, dice: “Riconoscendo il principio del sacerdozio comune a tutti i fedeli, si è fatto della Confessione un atto dell’assemblea e non soltanto del sacerdozio, finalmente un passo avanti davvero rivoluzionario ed importante che Lutero avanzò molti anni fa a partire dalla celebrazione della Santa Cena, quel che celebra il sacerdote lo celebra anche il fedele….” Occhi al cielo
(La Liturgia Luterana, Luther D.Reed, pag. 257)

Lutero sosteneva quanto segue:
Si è preteso (dai cattolici), fare  della Messa un sacrificio! Ma la Messa non è un sacrificio, non è l’azione di un sacrificatore; chiamiamola benedizione o eucarestia o tavola del Signore o Santa Cena come è giusto che sia,  purchè non la insozziate con il titolo di sacrificio o di azione”.
(Lutero in  Omelia della I Domenica di Avvento, Werke, T. XI, pag. 774)

Si vede, dunque, quanto sia importante conoscere queste pagine storiche per comprendere come i Riformatori del XVI secolo pretendessero imporre che il celebrante non è il sacerdote, ma che solo “presiede l’assemblea come delegato dell’assemblea” , in tal modo i protestanti da 500 anni insegnano e divulgano che è il popolo che celebra il memoriale del Signore sotto la “presidenza del pastore, a capo dell’assemblea”.

Purtroppo con l’instaurazione del NOM anche nella Chiesa Cattolica alla fine si è insinuata questa confusione e l’errata dottrina protestante che abolisce di fatto il sacerdozio gerarchico equiparandolo a quello dei fedeli sia nel rito, sia nella amministrazione dei Sacramenti. L’errore non sta nel NOM in sé, ma nell’interpretazione che si è voluta dare e nelle rinunce della dottrina cattolica che si è voluto fare in nome dell’ecumenismo[SM=g1740732]

Un esempio lo abbiamo nell’ALTARE: spieghiamo le differenze senza apportare alcun giudizio, ma solo i fatti che stiamo vivendo.

Nella Messa Cattolica, detta oggi VOM (ma che di fatto ed è la Santa Messa della Chiesa e basta!), il sacerdote celebra ai piedi di un altare che non a caso è rialzato rispetto al piano dei fedeli in quanto esso è la figura del Golgota, del Calvario, rialzato pertanto per rammentare che li si sta per compiere il sacrificio (incruento) perfetto di Nostro Signore Gesù.... l'aver tolto quei gradini e l'aver abbassato l'altare togliendolo in molti casi pefino dal presbiterio, ha di fatto modificato l'essenza della dottrina cattolica uniformandola al pensiero protestante....

Il Sacerdote che non da le spalle al popolo per maleducazione, agendo in PERSONA CHRISTI,  rivolto VERSO DIO, offre il Sacrificio all’Eterno Padre: i fedeli non sono passivi, al contrario, essi unendosi all’immagine di Maria e di Giovanni ai piedi della Croce, ai piedi così dell’Altare (più in basso)  si uniscono al sacerdote, uniscono le loro offerte, uniscono se stessi e il tutto avviene in maniera verticale: dal basso verso l’alto, dall’uomo a Dio, tutto è orientato verso di Lui, il sacerdote e i fedeli, così come tutta la struttura della Chiesa orientata verso l’Altare sul quale sta il Padrone di Casa: Gesù vivo e vero nella Santa Eucarestia.

Vediamo ora cosa ne pensa la liturgia Protestante….

Cranmer spiega:
la forma di tavola è prescritta per portare la gente semplice dall’idea superstiziosa della Messa papista al buon uso della CENA DEL SIGNORE.[SM=g1740732]  Infatti per offrire un sacrificio occorre un altare; al contrario per servire da mangiare agli uomini, occorre una mensa, una tavola…”  Occhi al cielo
(Thomas Cranmer: Ragioni per cui il banchetto del Signore dovrebbe avere la forma di una tavola che non di un altare, Parker Society, Vol. II)

Qual è la conseguenza di questi pensieri?

Che il sacerdote perde la sua funzione di mediatore fra l’uomo e Dio e diventa semplicemente il “presidente” (colui che presiede) della assemblea verso la quale appunto egli si rivolge…;[SM=g1740730]
e che trasformando l’Altare (per altro consacrato per noi Cattolici) in una tavola e dunque in una mensa, anche la presenza del Tabernacolo non è più necessaria, porta in sostanza all’abolizione del Tabernacolo il quale infatti è stato letteralmente portato fuori della Chiesa ove si celebra l’Eucarestia. Soltanto di recente il Sommo Pontefice sta insistendo sulla presenza visibile del Tabernacolo all’interno delle nostre Chiese.

Inoltre dire “Celebriamo l’Eucarestia” e dire “Celebriamo la Santa Messa nella quale si compie l’Eucarestia” assume una importanza fondamentale per la quale all’inizio si può non percepire la differenza:
dire: Celebriamo l’Eucarestia,  insinua una ambiguità sulla comprensione piena della sana dottrina cattolica, infatti noi celebriamo la Santa Messa NELLA QUALE SI COMPIE L’EUCARESTIA, la differenza è fondamentale perché nella Santa Messa è esplicito il Sacrificio (incruento) al quale fa seguito il banchetto “Beati gli invitati alla mensa del Signore”. Nel primo caso invece si elimina psicologicamente il concetto di Sacrificio e si va alla Messa esclusivamente per il banchetto… includendo il memoriale della Morte di Gesù come un ricordo appunto, una RIVISITAZIONE DEI FATTI….[SM=g1740733]

E’ infatti un altro errore quello di pensare che “Messa e Cena” abbiano un unico significato così da aver divulgato che dire “la Messa” o dire “Cena del Signore” sia la stessa cosa…

NON è la stessa cosa: eliminare o sminuire il termine “Santa Messa” ha rimosso ciò che esso implica “la Presenza reale e la realtà di un Sacrificio – VIVO E SANTO – come si dice appunto nel Canone  che si attua (in modo incruento) per mezzo del sacerdote, trasformando il tutto in una allegra combriccola di fedeli riuniti per un semplice “invito a Cena” seppur definita “santa”…. Santa si, ma privata della sua realtà sacrificale e della sua presenza Viva e  vera.

Infatti così diceva Lutero:
“ Perciò la Messa non può e non deve chiamarsi né essere un sacrificio a motivo del sacramento, ma solo a motivo del cibo raccolto sulla mensa e delle preghiere dei fedeli con le quali Dio viene ringraziato e il cibo benedetto…” Occhi al cielo
(Lutero, Sermone sul Nuovo Testamento, la Messa)

Leggere con attenzione la dottrina protestante ci fa capire  come (in buona fede o meno non sta a me giudicare) si sia essa infiltrata  nella Chiesa Cattolica e di come abbia coinvolto non poche comunità cattoliche…. E basterebbe essere sentinelle attente e vergini con l’olio sempre pronto per comprendere il perché Benedetto XVI stia avanzando con la Riforma Liturgica… del perché abbia scritto la Sacramentum Caritatis e del perché mons. Nicola Bux abbia scritto un recente libro atto a farci comprendere quali e quanti sbagli si siano compiuti….

mons. Nicola Bux “La Riforma di Benedetto XVI” a pag. 92 scrive:

“L’uomo non può mai essere redento semplicemente dall’esterno” (Enc. Spe Salvi, n.25): la critica di Benedetto XVI a un cristianesimo che si è lasciato permeare dall’influsso della modernità e in particolare dal razionalismo, applicata alla liturgia significa che codesto razionalismo ne ha ridotto il valore.
Nella situazione attuale, la liturgia non è solo questione rituale: sapere cosa significhi il rito dal lato formale e simbolico è insufficiente, se non è capito come segno della fede dei partecipanti, della elevazione della mente a Dio “per rendergli un ossequio ragionevole e ricevere con più abbondanza la sua grazia” (Sacrosanctum Concilium, n.33) .
Si è data troppa importanza all’effetto ritardato del rito, a quello che accadeva dopo. L’efficacia del rito è immediata: MENO PARLIAMO E PIU’ COMUNICA AL NOSTRO ESSERE.
Il rito lascia a Dio di essere inesprimibile, indicibile: meglio contemplare il mistero che concettualizzare.
Ecco il motivo dell’incondizionata obbedienza al rito da parte del ministro e del fedele.
La Santa Messa è come un’opera musicale scritta da un AUTORE: va eseguita fedelmente, con fedeltà e non interpretata!
Nel cap. V del Gesù di Nazaret dedicato alla Preghiera del Signore, in premessa il Papa ricorda come il Signore stesso abbia messo in guardia dalle forme ERRATE DEL PREGARE, due in specie: l’esibizione di se stessi al posto della Sua adorazione e il profluvio di parole che soffoca lo Spirito.
(…) contiene (la Preghiera vera) un mistero che NON tollera lo spettacolo “per essere visti dagli uomini” (Mt.6,5).
In tempi caratterizzati dalla smania di apparire, questa tentazione può toccare i sacerdoti che celebrano la Liturgia, in modo particolare quelli che la dirigono come “cerimonieri”, tradendo tavolta la tendenza esagerata se non perversa a mettersi in mostra, nota come esibizionismo…..
(….) Servire significa vicinanza, ma significa soprattutto OBBEDIENZA….

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Un altro aspetto che mi viene in mente

è la COMUNIONE DEI SANTI.....lo diciamo nel Credo, ma arrivo a chiedermi: CI CREDIAMO DAVVERO?[SM=g1740729]

Sabato mentre parlavo con le Monache di Clausura di san Chiara, avendo detto loro che sono laica Domenicana, prontamente una, CON SOMMO ENTUSIASMO mi ha raccontato che nella loro Liturgia delle Ore, propria del Monastero, l'unico Santo che hanno nel Breviario è SAN DOMENICO DI GUZMANN, il mio Padre Fondatore.... Occhiolino
Sapevo che molti francescani venerano la sua memoria così come noi domenicani, nel giorno della festa di san Domenico ricordiamo le gesta anche di san Francesco...ma non sapevo di questo particolare, il chè mi ha riempito il cuore di gioia.... Sorriso

Svolgendo una piccola indagine qualche anno fa mi resi conto, invece, che nei gruppi laicali, a parte qualcuno in particolare, non hanno neppure un Santo Protettore e non vi è affatto la Memoria specifica della Messa per un Santo....neppure per i Patroni..... Occhi al cielo

E ciò che mi ha ameraggiata profondamente è che anche da parte di molti sacerdoti NON c'è più il ricorso ai Santi... parlando con un sacerdote responsabile della parte giovanile diocesana mi sentii dire: " MA LA MESSA CON I SANTI NON C'ENTRA NULLA!! NOI INVOCANDO GESU' AUTOMATICAMENTE INVOCHIAMO TUTTI COLORO CHE LO HANNO SEGUITO, LA MESSA E' PER GESU' NON PER I SANTI"...  Scioccato Che?!?

Questo sacerdote è responsabile della cura dei giovani per una diocesi alla quale sono appertenuta per ben 7 anni....e la quale si lamentava che in 7 anni avevano avuto solo una vocazione....perchè meravigliarsi?  Occhi al cielo

La Messa E' PER GESU'?  Occhi al cielo
per i Santi andiamo IN AUTOMATICO ?  Occhi al cielo
La Messa con i Santi non c'entra nulla?  Occhi al cielo come fa allora ad attivarsi in "automatico"?  Occhi al cielo

No amici e amici Sacerdoti, la Comunione dei Santi non parte in "automatico".... La Santa Messa che celebrate specialmente nel giorno a loro dedicata non è un opcional, ha una sua funzione specifica ed una gratificazione PER NOI... la Messa è PER NOI non per Gesù...Gesù è il Sommo Sacerdote, voi non siete coloro che "attivano un bottone automatico" SIETE MEDIATORI.....la vostra santità è la nostra santificazione... il vostro errare può essere la nostra PERDIZIONE...[SM=g1740730]

la Comunione dei Santi è indispensabile perchè unisce terra e cielo, unisce quando celebrando la Santa Messa anche in Cielo ESSI CELEBRANO LA DIVINA E CELESTE LITURGIA INSIEME A NOI, CON NOI, lo diciamo quando stiamo per cantare il Santo: UNITI AL CORO DEI SANTI E DEGLI ANGELI, CANTIAMO IN UN UNICO CORO: SANTO, SANTO, SANTO.......
senza la Comunione dei Santi non avverrebbe questa UNITA' LITURGICA e la nostra liturgia sarebbe poveramente solo un rito fra tanti...... Imbarazzato

Se i Movimenti laicali risultano essere ancora dissociati dalla pienezza della Tradizione è anche a causa di questi travisamenti....è anche per questo che essi risultano essere ERRONEAMENTE I SALVATORI DELLA CHIESA E NON GIA' VICEVERSA...è per questi errori che alcuni di loro INVENTANO LITURGIE....

Riscopriamo, ve ne supplichiamo, la COMUNIONE DEI SANTI nel modo corretto...investiamo nella Comunione dei Santi uno dei motivi perchè andiamo alla Santa Messa: perchè lì li incontriamo TUTTI nella Divina Liturgia, ma non in modo "automatico" bensì perchè LI INVOCHIAMO....
eliminare il concetto dell'invocazione è una deviazione protestante che rientra in quell'accusa assurda contro il Culto alla Beata Vergine Maria e ai Santi....
Essi vanno invocati da noi, amati, conosciuti, e supplicati di darci un aiuto...... Essi sono lì, giorno e notte per noi a supplicare Dio di sostenerci e di aiutarci.....

Santi tutti del Paradiso ed Anime Sante del Purgatorio, pregate per noi e per i nostri Sacerdoti.....[SM=g1740733]

Dovunque vado nel mondo intero, la cosa che mi rende più triste è guardare la gente ricevere la Comunione nella mano (Madre Teresa di Calcutta)

Grazie Madre Teresa......... Sorriso

Anche le suore di Madre Teresa alla “Messa in latino”
Negli Stati Uniti d'America, la superiora delle Missionarie della Carità (l'ordine religioso fondato da Madre Teresa di Calcutta), ha chiesto ai Canonici Regolari di St. John Cantius di Chicago (Illinois), di illustrare il rito tridentino alle superiore delle proprie case religiose statunitensi. L'incontro di formazione liturgica si è svolto il 12 marzo 2008. [SM=g1740721]


[SM=g1740717] [SM=g1740720] [SM=g1740717]

...da un caro amico.....cari ricordi....... Occhiolino


Grano e zizzania crescono insieme, come insegna la parabola.
Certe volte mi viene di pensare ad una altra applicazione metaforica del brano.

Se volete, è come voler produrre il pane eucaristico col grano buono e quello pseudo-eucaristico con la zizzania, così simile al grano da confondersi con esso nella crescita.

Attorno a quel pane, tanto antico, si tesse la trama eucaristica: Cristo che diviene pane e come pane si offre.
Esiste una storia antica, un tesoro di gestualità, di silenzi, di inginocchiamenti, d'alzarsi in piedi, di tintinnare di campanelli all'elevazione, di volute di incenso che scortano verso il cielo intenzioni, epiclesi e preghiere mute.

Esistono tenui candele e lumini rossi tremuli come budini incandescenti, esistono canti a più voci nei quali la prece cancella ogni stonatura.

Esisteva, perché parlo della mia infanzia liturgica, lo stupore d'abitare la casa di Dio, lo sgomento di non poter fuggire dal suo sguardo, la gioia di non volercisi sottrarre, il desiderio che la domenica successiva giungesse in fretta.

Esisteva, perché mi rifaccio a quell'infanzia liturgica tanto lontana, la sensazione psicologica d'essere nella corretta fequenza dialogica, senza rumori di tamburi, chitarre e microfoni a 4000 watt.

C'era l'amen corale che, come un grande vescovo disse, rimbalzava da colonna a colonna come l'eco della risacca.

C'erano altari definiti, mensa e Golgota, lineari, marmorei, austeri e semplici. C'erano mani giunte e le mosse del celebrante precise come un ruotar di walzer.
Avevo la sensazione d'essere al centro di una meravigliosa coreografia nella quale ognuno era primo ballerino e prima donna, senza offuscare gli altri.

Avevo, all'ite missa est, la sensazione d'aver visionato uno degli appartamenti del condomino di Dio, d'esserne rimasto contento, di voler stipulare un mutuo vitalizio con Lui e con Lui abitare nella sua casa per tutti i giorni della mia vita.

Scusate questa botta di nostalgia, ma la dovevo a mia nonna, mia prima catechista che passò più di una notte a cucirmi il vestito per la prima comunione, fatta di pane buono e consacrata secondo la giusta ricetta...

Chisolm[SM=g1740734]

(io vi regalo la foto Sorriso
e vi rammento questo articolo di Rinascimento Sacro:
http://www.rinascimentosacro.com/2008/11/venga-meno-latteggiamento-di.html )


Restando sulle orme tracciate da Chisolm, e parlando con amici di ANEMIA MEDITERRANEA (tremenda se non curata), riflettevo sui suoi ricordi e mi sembra di riscontrare attinenza...

In sostanza leggendo le parole di Ratzinger in collegamento a RS e i ricordi di Chisolm, è come se nella Chiesa  fosse avvenuta una sorta di ANEMIA EUCARISTICA, anemia del senso del Sacro....e ci siamo come SBIADITI..[SM=g1740729] . e sono avvenute delle emorragie che san Paolo definisce in "apostasia", ossia allontanarsi dalla sana dottrina per aderire a qualcos'altro....
non a caso san Paolo termina il brano della Lettera ai Tessalonicesi invitando a CONSERVARE LA TRADIZIONE, a tramandarla, ad attenersi ad essa ricevuta sia a parole che con lettera inviata da "LORO"...

Quando tutto questo viene a mancare è come una anemia ed è inevitabile che si soffra di questo, l'organismo(=Chiesa) ne soffre e con Essa LE MEMBRA...

Sempre non a caso Cristo ci dona il suo...SANGUE...[SM=g1740720]  ricco di ferro  Ghigno SANO, INCORRUTTIBILE, risanatore...ci dona il suo CORPO, così quando il nostro fosse ridotto anche all'estremo, se è LUI a vivere in noi, le MEMBRA RESISTONO ad ogni tipo di anemia...[SM=g1740722]





[Modificato da Caterina63 30/10/2009 23:11]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)