00 27/08/2010 10:24
[SM=g1740733] dal blog Messainlatino
blog.messainlatino.it/2010/08/un-reportage-televisivo-sui.html#...

riporto:


Un reportage televisivo sui tradizionalisti e il mal di pancia del giornale dei vescovi

www.gloria.tv/?media=94003



France3 ha diffuso sui teleschermi, seppure in ora notturna, un reportage sui tradizionalisti che qui sopra potete vedere per intero, tratto da Gloria.tv. Il titolo (non particolarmente felice ma sufficientemente descrittivo per il telespettatore medio): Alla destra del Vaticano. Segnaliamo la cosa principalmente per due motivi. Il primo perché, nonostante alcune inesattezze e imprecisioni, la trasmissione si distingue per una presentazione onesta e veritiera del mondo tradizionalista: che infatti ne esce mediamente bene sul piano dell'immagine: gente normale, di ogni estrazione sociale e di ogni età (anche se con una certa preponderanza giovanile), affezionati e attaccati alla Fede e non fanatici disadattati.

Il secondo elemento di interesse è la reazione che questo reportage (che interrompe la tradizione di presentazioni caricaturali del mondo tradizionale e di accusa di commistione con ambienti politici di destra) ha suscitato nell'establishment, ovviamente progressista, della chiesa francese. La Croix, il quotidiano dei vescovi gallici (e gallicani quanto basta), ha pubblicato un articolo degno di menzione, per la successione di inacidite topiche che riesce ad inanellare.

Ecco un assaggio dell'articolo de La Croix: "Si può tuttavia deplorare la scelta del realizzatore di mettersi in scena, non senza qualche faciloneria. Così si è filmato mentre bussa senza esito alla porta di una modesta cappella di campagna, il che suggerisce il commento che 'le chiese si vuotano' dopo il concilio Vaticano II". Come se non fosse, esattamente vero: ma il totem del concilio va difeso anche contro ogni evidenza, secondo la migliore scuola del fu impero sovietico.

O ancora: "il commento non è esente da errori fattuali, per esempio quando la celebrazione di cresime a Saint-Éloi [la chiesa dell'Istituto del Buon Pastore] da parte del cardinal Ricard è vista come 'una prova supplementare che la Chiesa ha cambiato direzione". E non è forse così? Quando mai si sarebbe visto, fino a pochi anni fa, un cardinale residenziale impartire le cresime secondo il rito tridentino in una chiesa della sua diocesi?

Ma ora arriva la più bella: errore fattuale per la Croix è "quando si dice che, 'contrariamente' al card. Ricard, mons. Jean-Luc Bouilleret, vescovo d’Amiens, 'rifiuta' una chiesa ai lefebvriani della sua diocesi e, così facendo, 'disobbedisce al Vaticano'". E non è forse esattamente così? Rileggete le gesta del vescovo Bouilleret, che lascia all'adiaccio i fedeli tradizionalisti rifiutando di prestar loro una delle molte chiese in disuso della diocesi, sotto la rubrica La trahison des clercs, nella colonna di destra del blog.

Enrico


[SM=g1740722] [SM=g1740757] [SM=g1740722]



riflessione mia [SM=g1740733]

Perdonatemi se vi condivido uno spaccato della mia esperienza che s'innesca nel filmato in un particolare che mi è piaciuto molto: la disciplina e la vita nel seminario....venuti meno dopo il Concilio!
Certo, non ho fatto esperienza di seminario, io, ma sono stata in un collegio dove si insegnava la disciplina, a ricamare, andare in chiesa con il velo...dove le pulizie le facevamo noi stessi (come si vede nel filmato ) , dove si studiava e si imparava sul Catechismo san Pio X....a tavola si leggeva il galateo o le pagine dei Santi, noi ci prendevamo cura della Cappella.... insomma, fino agli anni 76/77 c'era ancora questo modo di vivere che produceva tanti effetti: DALLE VOCAZIONI...alle madri di famiglia, alle missionarie consacrate... Moltissime delle suore che ebbi a conoscere provenivano dal collegio stesso...e vi posso assicurare che non erano affatto donne tristi o suggestionate o infelici, al contrario, proprio perchè erano state anch'esse al collegio, risultavano essere anche fra le migliori, piene di sensibilità, gioiose, cariche di entusiasmo, INNAMORATE DI CRISTO E DELLA CHIESA....sapevano fare di tutto, con loro non ci si annoiava MAI!

Negli anni D'ORO venivano spesso da noi cardinali importanti e il vicario del Papa a Roma, PRANZAVANO CON NOI COLLEGIALI, si fermavano con noi e noi li intrattenivamo con le recite, con i canti, ci facevano domande sul catechismo, si parlava di santi, si parlava della Madre Chiesa.... una ricreazione in vecchio e santo stile che produceva un ambiente sano e sereno, fertile....

Quando fra il 76/77 cominciarono a cambiare molte cose, si cominciò a sentire anche odor di guai....
Noi, fortunate.... sapevamo fare di tutto... la disciplina, il cucito, l'inventarsi per occupare i momenti vuoti in modo sano, l'ordine e la pulizia, noi vedavamo le nuove leve crescere senza più queste discipline.... non c'entrava nulla il Concilio il quale non si era occupato di questi temi, eppure lo si nominava in continuazione per giustificare che le ragazze del collegio NON DOVEVANO IMPARARE PIU' A RICAMARE, per le pulizie si erano assunte delle ditte....e il collegio cominciò a decadere nella sua struttura esteriore fatta di pulizie minuziose da chi ci abitava, che nessuna impresa può supplire....
si cominciò dall'esteriorità: il velo in chiesa non lo si portava più, niente più LETTURE DEL GALATEO E DEI SANTI A TAVOLA, QUANDO SI MANGIAVA....in compenso si cominciava ad udire un frastuono assordante ed insopportabile...risatine e barzellette, niente più Rosario nel pomeriggio, lasicando la libertà se andarci o meno e non essendo più motivate le ragioni dell'andarci, lentamente rimanemmo in chiesa in 6/7 ragazze contro il gruppo delle 120 ragazze che eravamo....
l'organo venne sostituito dalle nostre chitarre.... noi che andavamo a cantare alla Minerva e vantavamo un coro di canti Sacri da poter davvero incidere su dischi, ci eravamo ridotti a cantare le canzoncine moderniste con battiti di mano e con la voce che lentamente si sgraziò...anche il Coro finì di esistere....

Nel giro di 5 anni, nel 1981 il collegio NON c'era più... era stato trasformato in un pensionato per ragazze ricche a pagamento....alla Madre Fondatrice ci vollero dieci anni per fondare dal nulla, nel 1893, nella culla domenicana, un collegio che già nel 1903 contava 400 tra bambine e ragazze...fucina di VOCAZIONI ( dal collegio uscirono in 50 anni circa 600 vocazioni ) e di Madri di Famiglia.... in 5 anni di riforme, distrussero tutto.... niente più vocazioni, neppure una, oggi queste provengono dall'estero... e se nel giro di dieci anni la Madre Fondatrice apriva Case in Italia....in questi infelici anni alcune di esse venivano chiuse per mancanza di vocazioni....
Senza dubbio questa Opera resiste all'invecchiamento, fra tanto dolore, a cento anni esatti, nel 1983, la Congregazione apriva una Casa in Russia realizzando il sogno profetico della Fondatrice... ora c'è un assestamento, ma l'invecchiamento precoce che fu, ha lasciato segni indelebili...la Missione la si fa all'estero, in Italia c'è poco da fare.....

Quando in una Famiglia sana vengono meno i principi che tale la rendono quali: la disciplina, l'arte del saper fare, LA TRADIZIONE nella catechesi e nella gestione stessa familiare, nella conduzione di una Casa che vuole dirsi Cattolica, è ovvio che arriva la decadenza...

Molto commovente il video... mi ha fatto ricordare gli anni davvero felici della mia fanciullezza e mi ha rammentato come si era davvero UNA SOLA COSA, UNA FAMIGLIA UNICA nella Chiesa, perchè ciò che vedo nel video, era lo stesso di come si viveva noi....
Un grazie a mons. Lefebvre per aver saputo CONSERVARE il meglio..... e un incoraggiamento alla FSSPX a resistere a quella devastazione CULTURALE E SOCIALE che noi non abbiamo saputo difendere....
Che Dio ci perdoni!






[SM=g1740717]


[Modificato da Caterina63 27/08/2010 10:25]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)