00 07/01/2009 07:27
 Quanto segue viene tratto dal forum oramai in chiusura dedicato al gruppo di internet Madre Lalìa, in rete dal 2002...ed oggi trasferito qui d unificato insieme al Difendere la Vera Fede....
Buona riflessione
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Da una riflessione dell'Amico Chisolm del dicembre 2002 dal forum MadreLalia[SM=g1740717]

Buon giorno, amici miei.

Di rado inserisco una discussione: preferisco vederle come riflessioni, e null'altro...
In questi giorni di quiete, più o meno mangereccia, mi è capitato tra le mani un vecchio libro di Simone de Beauvoir, la compagna di Sartre: sapete che erano atei dichiarati, anche se io non ci credo del tutto. Il libro era Una morte dolcissima e parla dell'agonia della madre anziana della De Beauvoir. La faccio breve: al giorno del funerale, l'atea Simone dice più o meno ad una sua accompagnatrice: "...Mia madre credeva nel perdono. Lo ha chiesto e lo ha dato... Tutti, in fondo, abbiamo bisogno di essere perdonati...".

La ritengo una frase bellissima, soprattutto per la sua provenienza non religiosa.
"Tutti abbiamo bisogno di essere perdonati...".

Non so, riflettevo a quello che vorrei fosse il programma per il nuovo anno: il bisogno di perdonare per essere perdonati.
In fondo, c'è sempre qualcosa per essere perdonati: qualcosa di cui non ci avvediamo, qualcosa che seppelliamo nelle viscere, qualcosa che il perbenismo cattolico ci vieta di far emergere. In realtà, è la carità che vieta il rancore, non il perbenismo, la facile bigotteria, lo status più o meno fedele di battezzati.
Dopo il libro, ho preso un foglio e ho scritto tutti i nomi delle persone a cui avrei voluto chiedere perdono. Un foglio non mi è bastato...

Quando ho creduto di finire, su un altro foglio, avrei voluto scrivere i miei crediti, i nomi delle persone dalle quali avrei voluto ricevere delle scuse...
Ma il foglio è rimasto bianco, come il perdono, come un qualcosa che avevo dimenticato, sepolto, incenerito.
Rimaneva solo il peccato, il mio peccato "che mi cammina sempre innanzi", ma alle mie spalle non c'era più nessun debitore.

Inutile aggiungere che mi sono addormentato con una quiete dell'anima che non provavo da bambino. Ho sognato, allora, la mia infanzia, la mia giovinezza, la mia età adulta. Ho sognato amici e parenti: vivi e non vivi, ma ho sognato senza l'incombere di un incubo, senza il dolorino allo stomaco, senza la nausea del torto fatto e, quel che è più bello, ho sognato senza alcun ricordo delle offese subite.
Ho sognato per il puro gusto di sognare così come ho perdonato per il difficile insegnamento di amare.

Inutile dire che rimango imperfetto, grazie a Dio, e il mio caratteraccio prima o poi mieterà altre vittime, altri volti cui chiedere perdono, altre persone che forniranno la pretestuosa occasione di vedervi il volto di Dio. Quel volto che cerco e non trovo, che credo di guardare ma non vedo, che presumo di amare ma non totalmente, che mi fissa anche quando distolgo i miei occhi da i suoi. 
Credo veramente di aver bisogno di essere perdonato, ma non una volta per tutte bensì in ogni istante, in ogni respiro, in ogni attimo che mi avvicina alla quiete, in ogni attimo che è breve come un sospiro.

Ecco, aldilà delle mie stravaganti parole, spero di aver trasmesso questo anelito al perdono che mi cinge ad ogni anno in via di consumazione. Spero di aver espresso un mea culpa che rimane solo e soltanto mio essenzialmente, comunitario per stimolo ma mio ed esclusivamente mio, come il "peccato che mi sta dinnanzi".
Grazie, cari amici, se avrete il tempo di riflette sulla meraviglia del perdono, splendore della nostra creaturalità orientata al divino, grazie se avrete fogli lunghi da riempire con offese fatte e grazie se manterrete bianco il foglio dei crediti, grazie per questo transito nel porto di MadreLalia, magari non pubblicizzato come le Maldive, ma dove spira sempre il venticello giusto per attraccare e per ripartire.

Grazie, semplicemente...

Chisolm

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Caro Chisolm,

ho potuto sperimentare la bellezza del PERDONO...[SM=g7831] ..ed è, io penso, fra le sensazioni più belle che si possano provare.....purtroppo è l'orgoglio che blocca questa strada.....e Gesù ci ha insegnato come si possa uccidere questo orgoglio...."in silenzio, come carne da macello, viene condotto per la crocifissione...."
Ritorna il tema del SILENZIO.....che non vuol dire mutismo, bensì lasciar parlare lo Spirito come appunto abbiamo contemplato nel Thread dedicato alla contemplazione postato nel Monastero di questo giovane e vecchio forum[SM=g7831]
Quando mi capita di poter stare in silenzio davanti al SS.mo Sacramento......mi sembra di toccare il cielo con un dito....sto bene con me stessa, ma anche con il mondo intero. Allora riempio la mia bisaccia di mille buoni propositi.........e purtroppo soltanto la metà riescono a compimento.....così penso a Gesù quando dice: "ad ogni giorno basta la sua pena"......
 
Io credo che questo debba essere il nostro camminare...giorno dopo giorno cominciando DAL PERDONO.....non avere crediti con nessuno.....così che quando il gran giorno ci coglie, possa veramente trovarci pronti e senza....debiti.....
Che questo Nuovo Anno.....possa essere veramente all'insegna del PERDONO......

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La riflessione di un altra forumista[SM=g7799]


Le vostre riflessioni ed esperienze sul perdono mi suscitano una semplice condivisione di mie esperienze.



Non sempre le persone che tu vorresti perdonare si lasciano accogliere ed amare e rimane la sofferenza del rifiuto: non rimangono che il silenzio e le preghiera per sciogliere la resistenza...


Certe ferite che ti hanno segnato profondamente non si possono cancellare: non confondere il perdono che si vuol donare con una sensibilità che si ribella: solo la preghiera e il tempo leniscono, ma non guariscono.


E ci sono varie modalità per chiedere perdono, soprattutto quando le differenze sostanziali e le distanze non facilitano: la sensibilità creativa del cuore che ha sperimentato la tenerezza del perdono di Dio sa trovare quelle più efficaci.


Colgo l’occasione della celebrazione della domenica dedicata alla Sacra Famiglia per augurare a tutte le famiglie tanta serenità nel dialogo costruttivo, tanto amore che si nutre di attenzioni e delicatezze e la pace del cuore che chiedo nella preghiera per voi tutti

Rosy


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Dal forumista Luca (crociato)


Riflettendo sul mio passato i momenti più significativi sono stati proprio quelli del - perdono -!
Sono ancora commosso al ricordo di quando mia madre mi perdonò nel periodo in cui, giovane spensierato, quasi per dispetto contro ogni regola insegnatami, mi facevo qualche canna. Ricordo ancora le sue lacrime, ma che dietro nascondevano un continuo < Ti perdono Luca, ma torna sui tuoi passi, ti supplico per il tuo bene!>
O quando io ho cominciato a perdonare concretamente e questo cominciò nel periodo in cui vivevo da catecumeno.
Tuttavia ha ragione anche rosy, non è facile perdonare quando l'altro non vuole il tuo perdono, e si soffre terribilmente, allora resta soltanto la Preghiera, l'unica che può consolare un rifiuto subito e credo che il rifiuto sia una delle cose più terribili che possono colpire il nostro orgoglio.
Se non mi sento capace di subire anche un rifiuto, vuol dire che il mio orgoglio è ancora troppo fiorente, e lo dico per esperienza.
E' vero che le ferite non si possono cancellare, non credo infatti che Gesù dopo la risurrezione nascondesse le sue piaghe, anzi, le fa notare come un segno di riconoscimento.
Ma a quanto pare, per esternarle quale segno visibile di un passato, dobbiamo prima sostare sulla croce, con Gesù.
Se riuscissimo, nel perdonare e nel chiedere perdono, ad intravvedere questa prospettiva, allora e soltanto allora come Gesù, potremo far vedere le nostre  - ferite -, queste piaghe come da Risorti veramente in Dio, Cristo Gesù.

Sia lodato Gesù Cristo, Luca.

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L'esperienza di un carissimo forumista che ci comunicò successivamente la sua malattia e del qual poi non abbiamo saputo più nulla ma che sempre ricordiamo nel cuore[SM=g1740717] 

Cari amici miei,
ma tu guarda Chisolm come è venuto bene questo messaggio che ho letto ieri sera.
Ieri mattina, propio alla Festa della Santa Famiglia, dei ragazzi di strada mi hanno rovinato il giardino con i botti di capodanno. Ero infuriato!
sono entrati dentro ed hanno fatto uno scempio immane.
le aiuole sono 8 e ben 4 presentano devastazione.
Tre rosai sono stati sbruciacchiati, ne ho messi 7. E il prato ha buchi dappertutto. Ho pianto, mi sono arrabbiato. So anche chi sono, i soliti figli non poveri, ma di famiglia per bene che vengono anche alla Messa.
Ho fermato i genitori, li ho detto tutto con tanta amarezza e loro mi hanno detto di avere pazienza, che sono ragazzate! A dodici, 14 anni? Ieri sono stato molto combattuto, perchè non sono riuscito a fare la santa Comunione, ho detto a Gesù di comunicarmi spiritualmente, perchè stavo troppo male con la rabbia.

Ieri sera mi sono collegato per avere un pò di conforto dai vostri messaggi, e quando ho letto questo, mi sono messo a piangere, era diretto proprio a me!
Stamani alle 6,30 ho subito fatto la confessione e ho preso la prima Messa con la santa Eucarestia, e il mio cuore si è allargato dalla gioia del perdono, ho perdonato questi discoli chiedendo a Dio di benedirli, e a Maria di fargli da mamma vera!
E' propio vero, quando si perdona si sta bene con il cuore, per domani ho organizzato un incontro con i ragazzi un pò tutti e fra loro ci saranno questi discoli, ma li abbiamo riuniti per farli giocare dall'altro lato della parrocchia, dando loro uno spazio dove fare i botti senza fare danni.

I miei danni li aggiusterò in primavera, pazienza, anche Gesù aveva le piaghe.
E grazie a te Madre Lalia perchè hai visto come mi è tornato utile il tuo Gruppo?
Che altro augurarvi se non di sentire nel cuore la sensazione stupenda che il perdono sa regalare? e se non siamo perdonati, chiniamo la testa e pensiamo all'Innocente che pur non avendo nulla da farsi perdonare, se ne stava zitto a prendersi una condanna ingiusta.
Grazie a voi tutti, mi siete stati di grande aiuto.
Buon Anno e grazie Gino, i fuochi erano bellissimi. se domani fanno i bravi gli farò vedere a questi giovinotti, questo file.
Vi abbraccio tutti, ma tutti in Gesù Bambino e nei suoi Santi Genitori.
con affetto Alberto

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IMPARATE DA ME, CHE SONO MITE ED UMILE DI CUORE (Gesù)[SM=g1740720]

MEDITAZIONI DI DON FRANCESCO


Bacciolino 09-11-02

L'umiltà porta Dio.
L'umiltà rende meritevoli della grazia di Dio.
L'umiltà aiuta a guardare a Dio e a sperare.

Nessuno può andare a Dio senza la virtù della umiltà.
Nell'umiltà vera e sincera c'è sempre la carità.

L'umile sa amare Dio con amore di figlio perché riconosce la paternità di Dio, e questa è la prima grazia, la prima luce che merita l'umile.

L'umile prega, crede, spera da figlio.
L'umile capisce se stesso e capisce Dio, capisce per intuito il prossimo e lo scusa sempre.
L'umile guarda Dio senza confusione perché la speranza e l'amore sincero tolgono ogni velo dai suoi occhi.
L'umile ha tenerezza di cuore, di spirito e di mente. Egli solo sa capire, sa soffrire, sa piangere, sa gioire, sa benedire, sa ringraziare.

Nel cuore dell'umile ci sta molto…; ci sta il mondo.
L'umile scopre la verità ovunque essa sia.
L'umile va diritto verso la verità perché giudica con l'intuito di Dio.
L'umile prega "da povero peccatore" e spera "da santo".

L'umile si accusa e Dio lo scusa, perché sull'umile è il bacio del Signore.
L'umile vive nel Signore il passato, il presente, il futuro.
L'umile gode molto perché l'unica sua preoccupazione è Dio.

E' intriso di gaudio perché da ora ha incominciato ad entrare nel gaudio del suo Signore.
L'umile possiede Dio e, in verità, nessun'altra persona merita più di lui di entrare nella gioia piena e incontenibile di Dio perché il suo orientamento e la sua fame sono Dio.

Don Francesco


Donare un sorriso
rende felice il cuore.
Aricchisce chi lo riceve
senza impoverire chi lo dona.
Non dura che un istante
ma il suo ricordo rimane a lungo.
Nessuno è così ricco da poterne far a meno
nè così povero da non poterlo donare.
Il sorriso crea gioia in famiglia
dà sostegno nel lavoro
ed è segno tangibile di amicizia.
Un sorriso dona sollievo a chi è stanco
rinnova il coraggio nelle prove
e nella tristezza è medicina.
E se poi incontri chi non te lo offre
sii generoso e porgigli il tuo:
nessuno ha tanto bisogno di un sorriso
come colui che non sa darlo.
Concluse l'anziano ,
" rivela a te stesso quello che sei.
Esamina di frequente i tuoi pensieri:
ti possono dire molte piu' cose su te di qualsiasi maestro. "




[SM=g1740750] [SM=g7182]









Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)