00 26/04/2011 19:49
[SM=g1740733] Da molti anni, oserei dire 10 per l'esperienza diretta....assistiamo ad una MODA nelle Parrocchie con la quale si SCIMMIOTTA E SI IMITA l'Ultima Cena di Gesù in una forma ERRATA che sta gettando confusione: si può fare? non si deve fare? ma che significa? ecc....

Un esempio lo avete se cliccate qui:
http://it.gloria.tv/?media=147556 

l'autore del video ha CHIUSO l'opportunità di replicare.... e allora, fraternamente, gli ho scritto in messaggio privato questa risposta che giro anche a voi:

  E' sbagliato non dare modo di fare una correzione fraterna chiudendo i commenti al video.... dica al suo Parroco che sta sbagliando di grosso a far fare in Parrocchia una messa in scena del genere: la Pasqua del Signore fu altra cosa e il Papa la spiega nella Sacramentum Caritatis che sarebbe più importante per voi leggere e meditare, nonchè APPLICARE, anzichè perdere tempo con le cene degli altri e che non a torto agli Ebrei stessi non piace affatto questo teatrino, li state offendendo...  
dice Benedetto XVI:  
 
 Quella cena per noi cristiani non è più necessario ripeterla.  
 
L'istituzione dell'Eucaristia  
10. In tal modo siamo portati a riflettere sull'istituzione dell'Eucaristia nell'Ultima Cena. Ciò accadde nel contesto di una cena rituale che costituiva il memoriale dell'avvenimento fondante del popolo di Israele: la liberazione dalla schiavitù dell'Egitto. Questa cena rituale, legata all'immolazione degli agnelli (cfr Es 12,1-28.43-51), era memoria del passato ma, nello stesso tempo, anche memoria profetica, ossia annuncio di una liberazione futura. Infatti, il popolo aveva sperimentato che quella liberazione non era stata definitiva, poiché la sua storia era ancora troppo segnata dalla schiavitù e dal peccato.
 
Il memoriale dell'antica liberazione si apriva così alla domanda e all'attesa di una salvezza più profonda, radicale, universale e definitiva. È in questo contesto che Gesù introduce la novità del suo dono.
Nella preghiera di lode, la Berakah, Egli ringrazia il Padre non solo per i grandi eventi della storia passata, ma anche per la propria « esaltazione ». Istituendo il sacramento dell'Eucaristia, Gesù anticipa ed implica il Sacrificio della croce e la vittoria della risurrezione. Al tempo stesso, Egli si rivela come il vero agnello immolato, previsto nel disegno del Padre fin dalla fondazione del mondo, come si legge nella Prima Lettera di Pietro (cfr 1,18-20). Collocando in questo contesto il suo dono, Gesù manifesta il senso salvifico della sua morte e risurrezione, mistero che diviene realtà rinnovatrice della storia e del cosmo intero. L'istituzione dell'Eucaristia mostra, infatti, come quella morte, di per sé violenta ed assurda, sia diventata in Gesù supremo atto di amore e definitiva liberazione dell'umanità dal male.  
 
Figura transit in veritatem  

11. In questo modo Gesù inserisce il suo novum radicale all'interno dell'antica cena sacrificale ebraica. Quella cena per noi cristiani non è più necessario ripeterla.
Come giustamente dicono i Padri, figura transit in veritatem: ciò che annunciava le realtà future ha ora lasciato il posto alla verità stessa. L'antico rito si è compiuto ed è stato superato definitivamente attraverso il dono d'amore del Figlio di Dio incarnato. Il cibo della verità, Cristo immolato per noi, dat ... figuris terminum (20). Con il comando « Fate questo in memoria di me » (Lc 22,19; 1 Cor 11,25), Egli ci chiede di corrispondere al suo dono e di rappresentarlo sacramentalmente.  
 
Buona Pasqua DI NOSTRO SIGNORE....

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Ricordandovi che NOI Cattolici riviviamo quell'evento con la Messa detta IN COENA DOMINI: MESSA DELLA CENA DEL SIGNORE....  - durante la quale si fa la Lavanda dei piedi, e che si può fare anche al di fuori della Messa - al termine della quale si fa l'adorazione Eucaristica con la Reposizione, ossia il Santissimo Sacramento viene messo in un Tabernacolo preparato appositamente a ricordare gli eventi di quella Notte Santa in cui venne arrestato e processato....va detto dunque che alcuni sostengono che tale errore di rivivere l'Ultima Cena scimmiottando la cena ebraica, sia di matrice NEOCATECUMENALE.... ed è vero... ma purtroppo non è solo un errore loro, è una MODA che sta prendendo piede in moltissime Parrocchie, ebbene, fate sapere ai vostri Sacerdoti che è sbagliato!!!


Come si deve svolgere allora quel Giovedì Santo?
Come ci ha insegnato la Chiesa e come è solito ripetere il Pontefice....

DIFFIDATE DA CIO' CHE NON E' CATTOLICO specialmente a riguardo dei RITI SACRI....



P.S.
il video in questione è stato rimosso...... ma non è sufficiente rimuovere le immagini SE NON SI RIMUOVE L'ERRORE....

due immagini dell'errore sono qui  MONITO per tutti i Sacerdoti per evitare di divulgare ciò che non ha nulla a che fare con i riti CATTOLICI.....

Prima immagine del Sacerdote vestito da rabbino ebraico...

Seconda immagine del Sacerdote che utilizza i calici della Messa per la cena ebraica.

Video della celebrazione della Pasqua Ebraica con i comunicandi della Parrocchia San Paolo Apostolo in Crotone, secondo la modalita' diabolica della setta Neocatecumenale...

Verranno gli ingannatori che, secondo i loro desideri, cammineranno nella via dell’empietà” (Gd. 18)

VOGLIAMO RICORDARE a questi Sacerdoti che la loro Ordinazione non c'entra più con il sacerdozio LEVITICO....il "nuovo" Sacerdozio di cui Cristo è L'UNICO, è "al modo di Melchisedek"....

Ecco invece un'esempio concreto di come dobbiamo vivere questi Tempi Liturgici:

Radicati nella Fede

ecco il link ad un blog, che ricordato da un lettore, vale la pena di visitare!
Da segnalare: i video delle celebrazioni del Triduo Sacro, e le parole del sacerdote. (e la presenza di fedeli giovani!)



Card. Scherer: il “vero Gesù” non è quello che ciascuno si costruisce


Ci sono molte immagini “distorte e fantasiose”


SAN PAOLO, venerdì, 22 aprile 2011 (ZENIT.org).- L'Arcivescovo di San Paolo (Brasile), il Cardinale Odilo Scherer, invita i cattolici a non accontentarsi “di qualsiasi immagine di Gesù Cristo”.

In un articolo apparso sulla rivista “O São Paulo”, il porporato invita a non fermarsi alle immagini di Gesù “che si limitano a promettere miracoli e non chiedono la conversione del cuore, o nascondono il cammino della croce”.

“Sono tante le immagini distorte e fantasiose su Gesù, nel corso della storia e anche oggi”, ha affermato.

La Chiesa, “comunità dei discepoli di Gesù Cristo, ha sofferto molto all'inizio per affermare e preservare l'immagine attendibile di Gesù e per trasmetterla in modo fedele attraverso i secoli”.

“Non ha mai assunto interpretazioni discordanti dalla testimonianza degli apostoli, di quelli che 'hanno visto' Gesù, sono stati con lui e lo hanno incontrato dopo la sua morte e resurrezione - 'non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato' (At 4,20)”.

Il Cardinale ha sottolineato che le celebrazioni della Settimana Santa e della Pasqua suscitano alcune domande per le quali si devono cercare risposte sincere.

“Chi è Gesù Cristo? Quali sono stati i suoi insegnamenti? Perché è stato condannato alla morte di croce? Che cosa dicono le testimonianze del Nuovo Testamento sui fatti ricordati nella celebrazione della Pasqua? Che significato hanno la sua vita, passione e morte per l'umanità e per ciascuno di noi? Qual è la mia relazione personale con Gesù Cristo?”

Riferendosi al secondo libro di Papa Benedetto XVI su “Gesù di Nazaret”, il porporato ha affermato che una delle preoccupazioni del Papa “è quella di fornire ai lettori l'accesso al 'vero Gesù' e l'incontro con lui, come ci è fatto conoscere dalla Scrittura e dalla fede della Chiesa”.

“Il 'vero Gesù' non è quello che ciascuno di noi si costruisce in base alle proprie convenienze, ai sentimenti o ai preconcetti, ma colui che ci è fatto conoscere da quanti sono stati con lui e lo hanno raccontato nel Nuovo Testamento”.

“E anche dalla fede della comunità dei fedeli, nella Chiesa, che persevera 'nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere' (cfr. At 2,42) – ha dichiarato –; lì il Risorto stesso continua ad essere presente e si manifesta ai suoi, come fece dopo la resurrezione”.


[Modificato da Caterina63 28/04/2011 17:45]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)