00 25/03/2010 13:18
Sempre dall'attenta Raffaella e dal suo Blog, volentieri riportiamo questo aggiornamento....


Caro Pseudo Malacoda,

nelle ultime settimane ti vedo talmente su di giri che mi verrebbe fatto di chiederti: ma chi diavolo è il tuo pusher?!

Stavolta ti sei fumato l’idea di aver architettato un piano perfetto, una vera bomba, che stia producendo effetti tanto devastanti come forse non accadeva da mezzo secolo, più o meno da quando, partendo da un semplice lavoro teatrale, abbiamo dato la scalata a Pio XII, consegnandolo alla gogna della storia e della cultura come unico responsabile dello sterminio degli ebrei.

Infatti c’è chi, oggi, senza fare una piega, dà per scontata la Shoah come un preciso disegno politico frutto della dottrina della Chiesa. Allora abbiamo addossato ad un solo uomo le colpe del suo tempo e di tanti suoi contemporanei, ma qui andiamo oltre: ci stiamo adoperando perché il mondo individui, ex tunc, ora per allora, un solo responsabile di opere e omissioni che si sono accumulate nell’arco di decenni.

Non c’è giornale o sito web che non sia ebbro dei miasmi esalati dai tralci della Vigna in cui il semplice e umile lavoratore è entrato, da Pontefice, solo cinque anni fa, ma che per molti sembrano essere già diventati cinquanta.

Ammetto che da un lato l’intuizione dell’unico capro espiatorio è brillante, e sai perché? Perché ci permette di alzare smisuratamente la posta della tentazione in coloro che potrebbero farsi avanti e prendere su di sé la propria parte di croce (magari prima che il gallo canti), ai quali, invece, noi offriamo su un piatto d’argento una facile via di fuga (e dico fuga, non salvezza).
 
A costoro è sufficiente non schierarsi e non fiatare per chiamarsi fuori ed essere risparmiati dalla ghigliottina mondana e mediatica. La nostra via è sempre quella larga, ma quando si trasforma in selva oscura, ottenebrata dalle ombre lunghe che gettano i vecchi peccati, non a tutti riesce lo sforzo della conversione. E forse molti si illudono che, una volta martirizzata la vittima sacrificale, tutto possa tornare come prima.

Questo Papa ha messo in luce i veri problemi della Chiesa? Cattedrali semivuote, confessionali come pezzi d’antiquariato, Eucaristia presa come uno snack, totale ignoranza della dottrina cattolica? Qual è il rimedio? Esautorare il Papa, bel colpo! Non è forse assai meno faticoso che non rimboccarsi le maniche e mettere mano nella Vigna insieme a lui? Si potrà poi tornare al sociale, al confronto costruttivo coi non credenti, al dialogo interreligioso e, perché no, ai comizi fianco a fianco con qualche politico.

Mi piace proprio questa generazione di ecclesiastici e laici cattolici, svezzata a pane e relativismo, che non esita una frazione di secondo quando si tratta di scegliere fra se stessi e la Verità, ovviamente a favore della prima opzione.

Ma lui, Benedetto XVI, lo dico fuori dai denti, continua ad amare la Verità più di se stesso e non gli importa nulla del giudizio storico con cui il mondo stigmatizzerà il suo pontificato. Un uomo, un Papa, che si muove su questa rotta è un avversario tanto più micidiale quanto più avanza disarmato. Non lo sconfiggerai diffondendo l’opinione che viva lontano dalla realtà, perso nei libri, perché ogni volta che prende carta e penna per indirizzare ai fedeli parole che nessun altro osa pronunciare dimostra di conoscere la vita, i fatti, i sentimenti delle persone e le loro aspettative meglio di chiunque. E poi leggi qui, dalla lettera agli irlandesi (accidenti, che brivido, mi accorgo di aver parlato come fosse già il novello San Paolo): “una tendenza nella società a favorire il clero e altre figure in autorità e una preoccupazione fuori luogo per il buon nome della Chiesa”

Ti rendi conto? Come lo combattiamo uno che non ha paura del fango, non teme di lordarsi la tonaca e ci fa capire che è disposto a trascinarsi nella melma, da solo, se necessario, per togliere alla Chiesa gli orpelli di un prestigio ingannevole e farla ritornare granello di senape? Uno che acconsente che su di lui si sputi come duemila anni fa sul volto del Nemico?

Ed eccoci al punto: ti faccio notare che anche nei giorni della Passione e della Morte del Nemico sulla terra poteva apparire tutto perfetto: contro di Lui tradimenti, silenzi, viltà, incredulità, ingiurie, accanimento popolare. Eppure, proprio sul volto sofferente del Nemico la Verità aveva brillato più nitida.

Per questo vorrei che riflettessi sul fatto che, se indurre la Chiesa intera a una pubblica Via Crucis, per noi, diventa sempre un affare pericoloso, il pericolo aumenta in modo esponenziale quando ci va di mezzo un uomo solo.

Già non avevamo gioito gran che, quaggiù, in quella famosa sera del 25 marzo 2005, esattamente cinque anni fa, quando, al Colosseo, risuonarono gli indimenticabili ammonimenti: "Quanta sporcizia c’è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a Lui!”
Devi aver pensato che se questo Ratzinger voleva far emergere la sporcizia della Chiesa tanto valeva accontentarlo.
Così, in questi anni, essa sembra aver imboccato la via della grande tribolazione, dalla quale gli umani ipotizzano che possa uscire soltanto purificata o completamente distrutta. Qui sappiamo perfettamente (ed è per noi fonte di inestinguibile odio e invidia) che la seconda ipotesi non si dà, per volontà precisa e irrevocabile del Nemico, però non vi è alcun dubbio che, giocando sul libero arbitrio di cui ciascun umano è dotato, possiamo razziare un bottino consistente.
 
Le premesse ci sono tutte, ricche e succulente, il banchetto dei peccati capitali è servito e ognuno si pasce del piatto da cui è più tentato. Ma sbagli a isolare il Papa in modo tanto eclatante, a privarlo di un sostegno curiale, a farlo apparire umanamente solo di fronte al male. Evidenziare la debolezza attuale della Chiesa incarnandola nella debolezza di un uomo che non ha un "amico fidato" da tenere al proprio fianco e da ricordare in un testamento rappresenta, lasciatelo dire, tutt’altro che un vantaggio. La solitudine di un uomo chiamato a prendere su di sé colpe e responsabilità che vengono da lontano non ti ricorda qualcosa, o meglio Qualcuno?

Visto che siamo proprio alla fine della Quaresima, evitiamo insidiose analogie. Esporre il Papa al tradimento e all'abbandono, unico pasto dei media, potrebbe richiamare alla mente il ricordo evangelico che anche il Nemico, nell'ora cruciale, era solo. I Dodici dormivano, mentre il Nemico pregava e sudava sangue. I Dodici non lo affiancavano, davanti a Pilato. Non lo accompagnavano durante la salita al Golgota. Eccetto uno, non erano ai piedi della Croce. Ora io non vorrei, durante questa Via Crucis della Chiesa che sta diventando la Via Crucis di un solo uomo, vedere un cireneo che a un certo punto si stacca dalla folla e si offre di aiutare, o una donna che asciughi il volto. Ne’ vorrei udire un altro buon ladrone dire che costui non ha fatto nulla di male o un centurione che alla fine riconoscesse che costui è veramente il successore di Pietro voluto dal Nemico.

E qui mi fermo perché rivivere le pagine del Vangelo mi toglie sempre il fiato.

Tuo affezionato zio Pseudo Berlicche

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)