00 25/02/2010 23:10
L'appello a Missio Inghilterra e Galles

Il nunzio apostolico in Haiti chiede aiuto
per i seminaristi e le strutture religiose


Port-au-Prince, 25. "I seminari e i seminaristi hanno perso tutto. Far tornare alla vita normale i religiosi è una nostra priorità". È l'appello lanciato dal nunzio apostolico in  Haiti,  l'arcivescovo Bernardito C. Auza, a Missio Inghilterra e Galles (Pontificie opere missionarie) per chiedere  aiuti  e interventi efficaci nel Paese.

Il nunzio apostolico - riferisce l'agenzia Fides - ha anche stilato un dettagliato rapporto sulla situazione attuale dei seminaristi e delle strutture religiose presenti.

Il seminario maggiore nazionale (dove si studia teologia e filosofia) è completamente crollato, uccidendo quindici seminaristi, un professore e alcuni membri del personale. Diversi giovani studenti sono rimasti feriti, alcuni dei quali hanno anche subito l'amputazione degli arti. Molti di coloro che sono rimasti intrappolati sotto le macerie sono stati salvati dopo qualche giorno, altri sono stati in grado di uscire da soli.
 
Prima del sisma - puntualizza l'arcivescovo - c'erano centocinquantanove seminaristi e otto docenti e formatori residenti presso il dipartimento di teologia, mentre presso il dipartimento di filosofia c'erano novantasette seminaristi e due formatori.

La Conferenza episcopale di Haiti ha deciso che i ventotto seminaristi del quarto anno di teologia potranno terminare l'anno accademico. Saranno alloggiati nelle tendopoli e successivamente saranno ordinati diaconi, presumibilmente durante la prossima estate.

Per mancanza di strutture, i seminaristi di teologia saranno rimandati nelle diocesi di appartenenza. I rispettivi ordinari si organizzeranno con dei professori per lezioni saltuarie, ma perderanno l'anno accademico. Questa decisione - spiega nel rapporto il nunzio apostolico - forse potrà essere modificata, data la situazione di dipendenza delle risorse finanziarie e per altre considerazioni.
Anche i noventasette seminaristi di filosofia saranno rimandati alle loro rispettive diocesi e saranno costretti a perdere l'anno accademico.

Quelli di pre-filosofia (una quindicina di studenti), appartenenti alla diocesi di Port-au-Prince, saranno ospitati in locali ancora da individuare.

I seminari e i seminaristi - prosegue l'arcivescovo Auza - hanno perso tutto. Nulla si è salvato, tranne alcuni libri della biblioteca situata al terzo piano dell'edificio. Attualmente, i seminaristi hanno urgente bisogno di capi di abbigliamento, biancheria, tende per dormire. Quelli che sono stati rimandati nelle loro diocesi, stanno vivendo situazioni di estremo disagio in quanto le diocesi di appartenenza sono molto povere e hanno bisogno di assistenza.

"Occorre sistemare l'area delle tendopoli per ospitare i ventotto seminaristi di teologia del quarto anno, in modo da facilitare l'utilizzo di aule, dei servizi igienici e della cucina. Bisogna assicurare il vitto e l'alloggio per i seminaristi, così come per tutti coloro che sono rimasti nelle loro diocesi. La maggior parte delle chiese di Haiti - spiega il nunzio apostolico - non è in grado al momento di ospitare i seminaristi e le parrocchie non possono provvedere al loro sostentamento. Haiti era molto povera prima e ancora più lo è dopo il terremoto. Occorre acquistare Bibbie e testi fondamentali di teologia dal momento che quelli che avevano sono andati tutti persi tra le macerie".
L'arcivescovo Auza sottolinea che "il metodo più semplice, più flessibile e veloce per aiutare questi sfortunati seminaristi è attraverso gli aiuti finanziari  che  posso- no   essere   utilizzati in base alle esigenze più urgenti del momento".

Il nunzio, inoltre, ringrazia tutti coloro che si sono impegnati a favore dei "nostri seminaristi traumatizzati. Noi crediamo che far tornare alla vita "normale" i seminaristi sia una priorità. Nessuno qui vuole dormire all'interno degli edifici".

Monsignor John Dale, direttore nazionale di Missio-Inghilterra e Galles ha dichiarato che "Missio sarà accanto alla Chiesa di Haiti nel tentativo di ripristinare un senso di normalità. Saremo lì per aiutare l'arcivescovo Auza e tutti quelli che stanno lavorando per l'assistenza ai pastori del futuro. Missio - ha concluso - ci sarà per tutto il tempo che il popolo di Haiti avrà bisogno di noi e per tutti gli anni che serviranno".


(©L'Osservatore Romano - 26 febbraio 2010)
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)