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Con il termine di cattività avignonese si intende il periodo che il pontefice e la sua corte trascorsero presso la città di Avignone, in Provenza, praticamente sotto il controllo della monarchia francese. Tale periodo va dal 1304 al 1377 e segna il primo tangibile manifestarsi del fallimento di una chiesa universale.  Pochi anni dopo il ritorno del pontefice a Roma, si riproporrà nuovamente il distacco della Chiesa di Francia da quella di Roma ( clero gallicano ). Il Piccolo ed il Grande scisma testimonieranno tale divisione tra le varie Chiese nel continente europeo.

L'arcivescovo Bertrand de Got, eletto papa nel 1305 col nome di Clemente V, con il pretesto del clima insalubre di Roma, ma in realtà per sottrarsi ai conflitti della città, scelse di fissare la sua dimora ad Avignone nel 1309.

Il periodo avignonese costituisce, a detta di tutti gli storici, una fase di oggettiva debolezza del potere papale che viene direttamente controllato dalla monarchia francese di Filippo il Bello e dagli Angioini di Napoli, come dimostrò il caso dei Templari, ordine religioso-cavalleresco sciolto proprio in questo periodo. Lontano dai contrasti romani la Curia svilupperà ordinatamente la propria strutturazione burocratica e fiscale.


I PAPI DI AVIGNONE furono i seguenti:

Clemente V
, Bertand de Got nato a Villandraut (Gironda) e già vescovo di Bordaux. Sotto il suo pontificato fu celebrato un "processo" al suo predecessore Bonifacio VIII (procedimento poi annullato) e fu decretato lo scioglimento dell'Ordine dei Templari. Clemente V morì a Roquemaure sul Rodano il 20 aprile 1314. Fu sepolto a Uzès.


miniatura conservata al British Museum di Londra mostra l'arcivescovo Bertrand de Got, eletto papa nel 1305 col nome di Clemente V



Giovanni XXII, Jacques Duèse nato a Cahors, già vescovo di Avignone. Fu eletto papa il 3 agosto 1316. Giovanni XII , più di Clemente V, si interessò (con ingrandimenti e ristrutturazioni) alla residenza papale di Avignone. Fra i suoi problemi principali i rapporti con l'impero e con alcuni settori dell'ordine dei Francescani. Durante il suo pontificato fu irregolarmente eletto dal clero romano un altro personaggio (P.Rainalducci da Corvara, un Niccolo V non riconosciuto). Giovanni XXII fu un discreto amministratore ma istituì anche il sistema delle "commende" e perfezionò la burocrazia. Morì ad Avignone il 4 dicembre 1334 e qui fu sepolto nella chiesa di Notre Dame Des Doms.


Benedetto XII, Jacques Fournier figlio di un mugnaio, già monaco circestense e cardinale, eletto nel 1334 pochi giorni dopo la morte del predecessore. Fu sollecitato da un'ambasceria di romani a tornare in Italia, ma i tempi non erano maturi nonostante il papa pensasse molto al ripristino dell'autorità pontificia. Fece diversi lavori nel palazzo di Avignone, ma si preoccupò anche della sede romana. Morì il 25 aprile 1342 e fu  sepolto ad Avignone nella Chiesa di Notre Dame des Domes.

Clemente VI, Pierre Roger, nato nel Corrèze, già cancelliere del re e vescovo. Non si preoccupò affatto di tornare a Roma (dove a quei tempi ci fu pure l'esperimento di Cola di Rienzo). Durante il suo papato il palazzo di Avignone brillò sovente per il lusso. Morì il 6 dicembre 1352 e fu sepolto nell'abbazia di Chaise Dieu nell'Alta Loira.

Innocenzo VI , Etienne Aubert, dotto canonico ed infine anche vescovo di Ostia. Semplificò l'amministrazione della Curia e talora ipotizzò di tornare a Roma (dove non c'era più Cola di Rienzo). Morì il 12 settembre 1362 e fu sepolto nella Certosa di Villeneuve-les-Avignon.

Urbano V, Gouillame Grimoard di nobile famiglia di Grisac. Monaco benedettino e docente. Eletto papa nel 1362, fu sollecitato da Brigida di Svezia (ed anche dal Petrarca) a tornare a Roma. Si decise alla fine ad un viaggio in Italia ed arrivò a Roma (accolto a Corneto dal cardinale Albornoz). Fece ingresso nella città eterna il 16 ottobre 1367. Nell'ottobre del 1368 vi accolse l'imperatore d'Oriente, Giovanni Paleologo. Intanto le condizioni generali erano cambiate e decise di tornare ad Avignone. Morì poche settimane dopo e fu sepolto nel monastero di S.Vittore a Marsiglia. Successivamente fu dichiarato "beato".

Gregorio XI , Pierre Roger de Beaufort, nipote di Clemente VI. Fu eletto dopo brevissimo conclave e fu anche necessario ordinarlo sacerdote e vescovo prima dell'incoronazione. Si schierò con i francesi, ma pensò quasi subito ad un ritorno a Roma . Ricevette S.Caterina da Siena ed infine si mise in viaggio per l'Italia, ma arrivato a Roma la situazione l'obbligò a rifugiarsi ad Anagni . Prima di morire emanò una bolla che autorizzava i cardinali presenti a Roma a nominare un papa senza aspettare gli altri cardinali lontani. Dopo la sua morte (27 marzo 1378) fu sepolto a Roma nella chiesa di S.Francesca Romana al Foro.

Il conclave così concepito, dopo qualche burrasca con i popolani di Roma, elesse papa il napoletano Bartolomeo Prignano (vescovo di Bari) che si fece incoronare (aprile 1378) con il nome di Urbano VI . Sorsero tuttavia polemiche in ordine alla validità di questa elezione avvenuta sotto pressione popolare ed , a quanto pare, con delle riserve espresse nelle stesse schede della votazione.
Poco dopo 13 cardinali, in particolare francesi, elessero pertanto nel castello Caetani di Fondi (Lt) un altro papa con il nome di Clemente VII (cardinale Robert di Ginevra, che si era fatto una brutta immagine a Cesena). Iniziò così il grande e lungo scisma d'Occidente che divise le coscienze e la politica d'Europa.

Robert di Ginevra (antipapa secondo l'Annuario Pontificio) dalle temporanee residenze di Anagni e Sperlonga provò a conquistare Roma ma, dopo la sconfitta di Marino, riuscì solo a creare difficoltà ad Urbano VI che nel frattempo moriva a Roma nell'ottobre 1389 .

L'antipapa raggiunta Avignone tentò di farsi riconoscere come unico pontefice ma il Conclave elesse invece il napoletano Pietro Tomacelli (Bonifacio IX). Alla morte di Clemente VII fu eletto un altro antipapa avignonese (Pedro de Luna, Benedetto XIII). In tempi successivi ci furono altre complicate vicende ma Avignone cessò di essere sede papale dal 1410 pur restando controllata dalla Chiesa fino alla drammatica conclusione durante la Rivoluzione Francese.

Già prima della delibera dell'assemblea repubblicana, Avignone fu abbandonata dal vice-delegato Filippo Casoni e nel luglio del 1790 anche le guardie svizzere che erano rimaste furono costrette alla resa. Un anno dopo (ottobre 1791) i rivoluzionari francesi massacrarono una sessantina dei loro oppositori in uno dei luoghi del grande palazzo papale (nella Torre della Ghiacciaia).

Sui papi del periodo avignonese va comunque riferito che, in linea generale, si preoccuparono molto delle crociate, dell'organizzazione della Curia, della Cancelleria, del tribunale della Rota ed infine delle missioni in Asia finchè non furono gravemente impedite dalle invasioni di Tamerlano.



[Modificato da Caterina63 28/02/2009 18:04]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)