00 02/03/2009 17:29

"Cari giovani, allenatevi all'ascolto, docili all' autocontrollo"[SM=g1740733]
 

Berna, 5 giugno 2004 - «Anch'io, come voi, ho avuto vent'anni. Mi piaceva fare sport, sciare, recitare. Studiavo e lavoravo. Avevo desideri e preoccupazioni».

Giovanni Paolo II si immedesima ancora una volta nelle inquietudini giovanili, e per poter parlare dritto al loro cuore ricorda la sua esperienza personale e le circostanze difficili in cui è maturata la sua vocazione. «In quegli anni ormai lontani, in tempi in cui la mia terra natale era ferita dalla guerra e poi dal regime totalitario, cercavo il senso da dare alla mia vita. L'ho trovato nella sequela del Signore Gesù».


È questo appello alla sequela di Cristo, pronunciato soffertamente con un filo di voce, il motivo per cui malgrado la crescente fragilità fisica ha affrontato un viaggio in una città come Berna, culturalmente e storicamente lontana da Roma, dove solo una minoranza è venuta ad ascoltarlo nell'indifferenza generale.


Il Palaghiaccio di Berna è gremito da circa 12mila persone in festa, circa 2mila in più rispetto al previsto e a quanto la Bern Arena potrebbe contenerne.

L'entusiasmo di questa minoranza, che lo attende da stamane tra musica e balli, sembra confortare il vecchio Papa che sembra ogni giorno sempre più eroico: «E’ bello potersi spendere fino alla fine per la causa del Regno di Dio» dice, fra gli applausi.

Visibilmente affaticato inizia a leggere in tedesco e rifiuta con un cenno della mano il gesto solerte di uno dei segretari del seguito, che alla prima interruzione si affretta a togliergli i fogli per continuare nella lettura. Ma Wojtyla non demorde. Si confonde un pò con i fogli del discorso ma prosegue stoicamente nella lettura, interrotto continuamente da applausi e incoraggiamenti.

Giovanni Paolo II parte dal Vangelo per ricordare che, metaforicamente, anche i giovani possono finire in cortei funebri. «Ciò avviene se vi lasciate andare alla disperazione, se i miraggi della società dei consumi vi seducono -dice- e vi distolgono dalla vera gioia per inghiottirvi in piaceri passeggeri, se l'indifferenza e la superficialità vi avvolgono, se di fronte al male e alla sofferenza dubitate della presenza di Dio e del suo amore per ogni persona, se ricercate nella deriva di un'affettività disordinata l'appagamento della sete interiore di amore vero e puro». [SM=g1740729]

È allora, spiega, che Cristo dice «Alzati». «Accogli l'invito che ti rimette in piedi!» dice lui stesso, da tempo costretto alla sedia a rotelle. «Il cristianesimo -prosegue il Papa sempre in tedesco- non è un semplice libro di cultura o un'ideologia, e neppure soltanto un sistema di valori o di principi, seppur elevati. Il cristianesimo è una persona, una presenza, un volto: Gesù, che dà senso e pienezza alla vita dell'uomo». Ripete ai giovani: «non abbiate paura di incontrare Gesù». [SM=g1740717]

E’ allora che il Papa ricorda, passando al francese, che anche lui ha avuto vent'anni. Anche lui era appassionato di sport, di sci, di teatro. Anche lui si è domandato come i giovani di oggi «cosa fare dell'esistenza, come contribuire a rendere il mondo un pò migliore, come promuovere la giustizia e costruire la pace».


Per questo, dice ricorrendo a un termine agonistico, è importante che i giovani sappiano «allenarsi alla disciplina difficile dell'ascolto, all'autocontrollo»[SM=g1740722] . «Se saprai aprire il cuore e la mente con disponibilità, scoprirai la tua vocazionè, quel progetto cioè che da sempre Iddio, nel suo amore, ha pensato per te».[SM=g1740734] 

Nel matrimonio o nella vocazione religiosa. «So bene che di fronte a una tale proposta -dice Giovanni Paolo II- ti senti esitante». Il Papa torna a parlare in prima persona: «Dopo quasi sessant'anni di sacerdozio, sono contento di rendere qui, davanti a tutti voi, la mia testimonianza: è bello potersi spendere fino alla fine per la causa del Regno di Dio!» [SM=g1740734] 


Sono tre gli inviti che il Papa rivolge ai giovani: «alzati, allenati all'ascolto, mettiti in cammino!». «La Chiesa -è la sua esortazione- ha bisogno delle vostre energie, del vostro entusiasmo, dei vostri ideali giovanili per far si che il Vangelo permei il tessuto della società e susciti una civiltà di giustizia autentica e di amore senza discriminazioni. Ora più che mai, in un mondo spesso senza luce e senza il coraggio di nobili ideali, non è tempo di vergognarsi del Vangelo». [SM=g1740721]

«È tempo piuttosto di predicarlo dai tetti». Il Papa è arrivato alla fine del discorso, l'ha letto praticamente per intero, con la voce via via più chiara fino alla conclusione: «È Cristo che vi parla, ascoltatelo».[SM=g1740717] [SM=g1740720]







                        



MESSAGGIO GMG COLONIA 2005 di Giovanni Paolo II, “GIOVANI SIATE ADORATORI DELL’UNICO VERO DIO, NON CEDETE A MENDACI ILLUSIONI E MODE EFFIMERE", messaggio che il Papa affiderà così al suo Successore, BenedettoXVI.....
Non cedere a “mendaci illusioni e mode effimere” e rifiutare “le seduzioni del denaro, del consumismo e della subdola violenza che esercitano talora i mass-media”. [SM=g1740730]

È l’invito contenuto nel messaggio di Giovanni Paolo II per la XX Giornata Mondiale della Gioventù che si è poi svolta nell’agosto del 2005 a Colonia (Germania) con Benedetto XVI, sul tema “Siamo venuti per adorarlo”.

“Cari giovani – scrive il Papa nel Messaggio - vi accingete a compiere un ‘viaggio’ da ogni regione del globo verso Colonia. È importante non solo che vi preoccupiate dell’organizzazione pratica della Giornata Mondiale della Gioventù, ma occorre che ne curiate in primo luogo la preparazione spirituale, in un’atmosfera di fede e di ascolto della Parola di Dio”. Per questo “è importante imparare a scrutare i segni con i quali Dio ci chiama e ci guida”.

Per prepararsi in modo adeguato Giovanni Paolo II non esita a consigliare ai giovani la partecipazione alla “santa Messa, vero appuntamento d’amore con Colui che ha dato tutto se stesso per noi”.

Ed avverte: “siate adoratori dell’unico vero Dio, riconoscendogli il primo posto nella vostra esistenza! L’idolatria è tentazione costante dell’uomo. Purtroppo c’è gente che cerca la soluzione dei problemi in pratiche religiose incompatibili con la fede cristiana. È forte la spinta a credere ai facili miti del successo e del potere; è pericoloso aderire a concezioni evanescenti del sacro che presentano Dio sotto forma di energia cosmica, o in altre maniere non consone con la dottrina cattolica. Giovani, non cedete a mendaci illusioni e mode effimere che lasciano non di rado un tragico vuoto spirituale! Rifiutate le seduzioni del denaro, del consumismo e della subdola violenza che esercitano talora i mass-media. L’adorazione del vero Dio costituisce un autentico atto di resistenza contro ogni forma di idolatria
[SM=g1740722]

 
“Ascoltare Cristo e adorarlo – si legge ancora nel Messaggio - porta a fare scelte coraggiose, a prendere decisioni a volte eroiche. Gesù è esigente perché vuole la nostra autentica felicità. Chiama alcuni a lasciare tutto per seguirlo nella vita sacerdotale o consacrata. Chi avverte quest’invito non abbia paura di rispondergli ‘sì’ e si metta generosamente alla sua sequela. Ma, al di là delle vocazioni di speciale consacrazione, vi è la vocazione propria di ogni battezzato: anch’essa è vocazione a quella "misura alta" della vita cristiana ordinaria che s’esprime nella santità”.

Sono ancora “tanti”, secondo Giovanni Paolo II “i nostri contemporanei che non conoscono ancora l’amore di Dio, o cercano di riempirsi il cuore con surrogati insignificanti”. È urgente, pertanto, “essere testimoni dell’amore contemplato in Cristo”.




                                 



“Cari giovani – conclude il Pontefice - la Chiesa ha bisogno di autentici testimoni per la nuova evangelizzazione. La Chiesa ha bisogno di santi. Tutti siamo chiamati alla santità, e solo i santi possono rinnovare l’umanità. Incontrandovi a Colonia, imparerete a conoscere meglio alcuni di loro, come san Bonifacio, l’apostolo della Germania, e i Santi di Colonia, in particolare Orsola, Alberto Magno, Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein) e il beato Adolph Kolping. Fra questi, vorrei particolarmente citare sant’Alberto e santa Teresa Benedetta della Croce.
Carissimi giovani, incamminati idealmente verso Colonia, il Papa vi accompagna con la sua preghiera.
Maria, ‘donna eucaristica’ e Madre della Sapienza, sostenga i vostri passi, illumini le vostre scelte, vi insegni ad amare ciò che è vero, buono e bello. Vi porti tutti a suo Figlio, il solo che può soddisfare le attese più intime dell’intelligenza e del cuore dell’uomo”.


***************

   
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)