00 31/03/2009 09:30
Proseguiamo con la riflessione del testo......prosegue il nostro interlocutore pentecostale e dice:


"Ti saluto Maria"
L'esperienza di Maria inizia con l'azione rivelatrice di Dio: "L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città di Galilea detta Nazaret ad una vergine fidanzata ad un uomo chiamato Giuseppe e il nome della vergine era Maria. E l'angelo, entrato da lei, le disse: Ti saluto, o favorita dalla _ grazia, il Signore è con te. Ed ella fu turbata a questa parola e si domandava che cosa volesse dire un tale saluto. E l'angelo le disse........



R. Riflettiamo un istante....perchè Maria è "turbata"?? Perchè l'Angelo le ha detto "il Signore è con te"?...o non forse perchè le dice "Ti saluto PIENA DI GRAZIA?"...[SM=g1740733] ...
Nell'A.T. NON era difficile incontrare...quel " il Signore è con me".....di riferimenti ve ne sono tanti....gli stessi Salmi sono di una ricchezza profonda e Maria dimostra di conoscere le Sacre Scritture per l'appunto...Maria si chiedeva cosa significasse QUEL SALUTO che NON la chiama per nome, ma bensì: PIENA DI GRAZIA......è di quella "pienezza" che Maria è turbata....cosa voleva dire? L'Angelo allora la mette al corrente del Progetto di Dio che Lei comunque conosceva come "l'attesa del Messia".......

dice ancora il nostro interlocutore:


Scelta tra le fanciulle di Israele per dare alla luce il Messia, Maria si rende conto di essere stata oggetto di una particolare grazia; grazia a cui bisogna rispondere con il libero assenso della fede, anche se tale atto gratuito di Dio rimane sempre un dono Suo proprio
.........


R- a ecco....ora qui leggiamo che "Maria si rende conto di essere stata fatta oggetto di una PARTICOLARE GRAZIA"....come vedete anche dalla conseguente logica del testo testo....Maria si sente "oggetto" NON di essere una semplice "favorita".....ma oggetto(e soggetto) di una "PARTICOLARE GRAZIA" DEL CUI TITOLO HA FATTO USO L'ANGELO non CHIAMANDOLA PER NOME....guardate che questo particolare ha invece una grande importanza......perchè Dio ha SEMPRE CHIAMATO PER NOME..... a Maria....no e perchè? Perchè il ruolo di Maria NON è solo di quello della fattrice, nè di una semplice privilegiata o "altamente favorita" come dicono i T. di G.!!

Ritornando alle parole di s.Elisabetta....che dice a Maria "Madre del mio Signore" e non del "Messia" come sarebbe stato più logico nel sentire protestante-pentecostale......mi veniva a mente una frase del Salmo 18(17) che dice, vers. 32: Poichè chi è Dio all'infuori del SIGNORE e chi è una rupe al di fuori del nostro Dio?, calcolando che i Vangeli non esistevano e non esisteva la predicazione degli apostoli....ne deduciamo che Elisabetta si riferiva appunto....a quell'UNICO SIGNORE che aveva imparato a conoscere nella fede abramitica, maria è dunque "Madre di quel Signore-Dio"......[SM=g1740733]
Sempre nel Salmo citato, al versetto 4 leggiamo: Ho invocato il Signore...e sono salvo dai miei nemici.....RIFLETTIAMO AMICI.......Elisabetta conosceva l'A.T. soltanto......ed erano queste le preghiere che usava....di "Gesù Signore" NULLA SI SAPEVA......perchè ancora doveva nascere e predicare.....NON sapeva che SOLO IL NOME DI GESU' SALVA (??!!)


Inserisco l'inizio della Salutazione Angelica....fino al termine Piena di Grazia....

AVE:
"Le creature condannate a invecchiare, furono ringiovanite attraverso Maria!" (Giacomo di Sarug)
L'Evangelista Luca, che scrive in greco, in riferimento al saluto che è assai probabile gli ha raccontato Maria stessa data la precisione di molti particolari, usa quindi termini abuituali fra i greci:
Kàire, che corrisponde:
- al latino: ave, salve;
- all'arabo: salamelek, salute;
- all'ebraico:  shalom lak, la pace sia con te.
Il termine usato da Luca ha però una sua specificità e particolare connotazione perchè, in greco, i termini "gioia" (Kàra) e "grazia" (Kàris) di cui la "gioia" è la massima espressione, hanno la stessa matrice etimologica di Kàire.
Perciò, quando Luca ha usato questo termine è probabile che volesse trasmetterci tutta la sensazione gioiosa che aveva provato Maria sia durante l'Annuncio vissuto, ma anche per come glielo stava raccontando, perciò diventa più che un saluto, ma un invito, un imperativo: Rallegrati, Maria!
E perchè Maria doveva rallegrarsi? Perchè in te e con te, Dio fedele realizzava le sue promesse: compie le profezie, le attese, le speranze, i sospiri di un popolo e del mondo e di ogni generazione.
Rallegrati! Perchè in te e con te, la storia giunge alla sua pienezza, perchè tu Maria, con il tuo fiat, sei stata fatta Madre del Figlio di Dio, e perchè con te e in te, Dio è disceso sulla terra unendo il Mistero dell'uomo con la realtà dell'uomo. Tu sola hai generato l'Emmanuele, Dio con noi!

MARIA:
"Beata sei tu Maria, che nel grembo hai portato il Figlio dell'Eterno e hai nutrito al tuo seno Cristo Signore" (dalla Liturgia)
Un particolare che l'Evangelista non sottovaluterà è l'uso del nome, che all'epoca aveva un grande significato. L'Angelo NON saluta la Vergine chiamandola per nome, questa particolarità dall'apparenza sottile è invece importante. Nella Bibbia i nomi NON sono arbitrari, come da noi, ma hanno un loro preciso significato che è legato:
- alle circostanze della nascita (Aggeo = nato in giorno di festa);
- all'aspetto fisico: (Edon = rosso);
- al temperamento: (Andrea = virile; Noemi = mia dolcezza); e così via....
Molti nomi ad esempio hanno un diretto riferimento a Dio, sono i nomi detti teòfori, che hanno un esplicito riferimento a Dio, nella Bibbia se ne contano 450.
Gesù continua su questa scia quando, per esempio, cambia il nome a Pietro per il significato: Pietro = Pietra perchè era destinato ad essere il fondamento della Chiesa sul Cristo stesso.
Quindi, pronunciare un nome voleva significare una intimità con la persona, ma imporre un nome o il suo significato era nella Bibbia un atto solenne e decisivo.

Maria è un nome composto di due radici, una egizia e l'altra ebraica
:
Myr - in egizio = l'amata;
Yàm - in ebraico = è l'abbreviazione di Yahvè:
Dunque, Miryàm vuol dire "l'Amata di Yahvè, o prediletta di Dio!
Ma l'essere amata da Dio non sminuisce affatto le altre donne: anzi in lei e con lei, come per l'Incarnazione che è per il genere umano, le onora e le eleva tutte.

PIENA DI GRAZIA:
"Nella santità Dio ti ha creata: ti ha presa per mano, e ti ha redenta!" (Dalla Liturgia)
L'Angelo dunque non la chiama per nome, ma le reca subito un dono che è un "nome nuovo": Piena di grazia.....Il saluto suona così: "rallegrati, o piena di grazia".
Il termine originale greco è Kekaritomène, che tradotto già dalla Vulgata dice appunto "piena di grazia, in lat. gratia plena" è una frase quasi INTRADUCIBILE, poichè il suo contenuto è molto più profondo di quanto noi tentiamo di esprimere magari usando altri termini più facili alla comprensione quali: favorita, gratificata, privilegiata, santificata, ecc...
Tradurlo per renderlo più facile alla comprensione, non si fa altro che sminuire il contenuto del saluto e la portata della rivelazione, riducendola esclusivamente ad un favore, un miracolo, mentre l'Incarnazione è qualcosa che è difficile spiegare e tradurre.
Questo termine è la parola più decisiva dell'Annuncio in sè stesso, poichè all'Evangelista sarebbe stato sufficiente trascrivere il nome di Maria che di per se già voleva significare " L'amata da Dio, la prediletta". Se Luca, dunque ha trascritto questo termine e non il nome di Maria, vuol dire che l'Angelo ha compiuto un ulteriore compito che si lega soltanto dopo averlo pronunciato, all'annuncio dell'Incarnazione, cioè, ne è per la motivazione: è "Piena di Grazia perchè in Te nascerà il Verbo eterno del Padre"!

E' la parola - chiave - se vogliamo, per penetrare nel profondo del progetto divino relativo alla Sua scelta che però, attenzione, mai fine a sè stessa, ma è intrinseco alla nostra salvezza.
Ma perchè PIENA DI GRAZIA?
- Una Persona divina fa di Lei la Sua Dimora, il Suo Tempio; tale Persona non poteva nutrirsi di un corpo corrotto dal peccato.
- Lo Spirito Santo, Terza Persona della Trinità, scende nel suo grembo e prende possesso di Lei; e non purifica Maria soltanto in quel momento come molti erroneamente credono, ma scende in quel grembo già profetizzato sin dalla Genesi e nella Bibbia si legge che ogni cosa che Dio promette è cosa già fatta. Di Maria in Genesi Dio dice al serpente che fra loro porrà l'ostilità e l'inimicizia, Maria è dunque preservata da questa contaminazione perchè tutti attendavamo la "pienezza del tempo" nel quale Dio mandò il Suo Figlio nato da Donna.
- Lo Spirito Santo insieme alla "potenza dell'Altissimo che l'adombrerà", come ci dice l'evangelista, sottolineano l'opera Trinitaria, Maria è perciò la piena di Grazia, la stracolma della divinità, in Lei viene così permesso di generare il Figlio di Dio "quello che è generato in lei viene dallo Spirito Santo" (Mt.1,20)....

 
L'Angelo NON salutando la Vergine per nome, le porta dunque un significato nuovo di quanto stà per compiersi; non è più semplicemente Miryam, la prediletta, o la favorita,  ma bensì è qualcosa di più, è la "piena di Grazia", la stracolma dell'Onnipotenza di Dio che l'aveva resa sin dalla Genesi, quando ce lo annuncia, ostile al peccato, nemica di Satana.
Quando noi usiamo il termine "Maria contemplata", altro non vuol dire che rimarcare l'evento dell'Annuncio: con-templata, che vuole evidenziare la vocazione a divenire "tempio (templata), dello Spirito Santo.
Il termine graziata esprime invece la SORGENTE del dono che è DIO in Persona, "Io sono la Luce; Io sono la Via, la Verità e la Via", questo Essere del Cristo, è Colui che si è fatto uomo nel seno di Maria, e l' effetto di questo dono stesso che fa di Lei non tanto una donna speciale, quanto amabile e graziosa al cuore di Dio e degli uomini.

Ma dice ancora il nostro interlocutore pentecostale:


"Ti saluto Maria! Il Signore è con te. Egli ti ha colmato di grazia".
Nella versione latina della Bibbia, chiamata la Vulgata, queste ultime parole furono tradotte con "gratia plena" (piena di grazia), espressione che non corrisponde esattamente al testo originale. In greco, infatti, la forma verbale usata indica qualcuno che ha ricevuto una grazia, che è stato favorito dal dono della grazia, cioè che "ha trovato grazia presso Dio". Inoltre, nel testo biblico, non vi è nulla che possa suggerire l'idea di qualche merito o di qualche virtù di Maria su cui Dio abbia fondato la Sua elezione. Chi intende le parole del saluto dell'angelo come esaltazione della persona umana di Maria e delle sue virtù (e non come l'annunzio della pura misericordia di Dio) cade in un equivoco pericoloso. Infatti, proprio l'inesatta traduzione della Vulgata ha indotto molti a credere che Maria fosse immune dal peccato originale. Eppure la stessa espressione biblica "piena di grazia" è usata nella Scrittura per caratterizzare Stefano (Atti 6:8); analogo concetto è ripetuto in Efesini (1:6), quando Paolo dichiara che la grazia di Dio è stata largita a tutti i credenti per mezzo di Cristo Gesù. Giustamente i traduttori della nuova versione italiana della Bibbia interconfessionale in lingua corrente traducono: "Il Signore ti ha colmato di grazia"..........




R. Allora...intanto già dal dire "FAVORITA DALLA GRAZIA...E TI HA COLMATO DI GRAZIA"...ce ne passa di acqua...[SM=g1740733] ...quindi vi è già una doppia interpretazione fra i protestanti e che NON è vero che dicono la stessa cosa.....lo abbiamo sopra dimostrato....ragazzi vi prego....prendete il vocabolario...che vuol dire colmare?? RIEMPIRE FINO ALL'ORLO, FINO A FARLO TRABOCCARE....sinonimo di colmare è: riempire, completare, arricchire.....
Ora leggiamo che cosa vuol dire "pieno": CHE CONTIENE TUTTA LA QUANTITà DI CUI E' CAPACE......e sinonimo di pieno cos'è?? COLMO......[SM=g1740733]

Non aggiungo altro per ora....come vedete pur accettando il termine da loro modificato...colmare ha la stessa valenza.....perchè è sinonimo di pieno....

Ave Maria, Piena di Grazia il Signore è con TE



[SM=g1740739] [SM=g1740739]

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)