00 10/03/2010 19:25
Nel forum Oriens a gennaio 2010 scrivevo il seguete messaggio:


L'anno scorso, Benedetto XVI ha scritto una premessa per presentare la raccolta del secondo volume dei suoi scritti (1953-1955) curati dalla professoressa Marianne Schlosser di Vienna e dal " vescovo di Ratisbona Gerhard Ludwig Müller, che attraverso la fondazione dell'Institut Papst Benedikt XVI. ha reso possibile la pubblicazione di quest'opera "....
il testo   firmato "Festa dell'Ascensione 2009" è stato reso pubblico nell'agosto 2009

Il testo integrale lo trovate  QUI

a seguire invece inserisco un pezzo nel quale Benedetto XVI riporta la profezia di Gioacchino da Fiore ma dagli studi di san Bonaventura, e scrive:

" È stato un compito difficile. La teologia medievale non possiede alcun trattato "de Revelatione", sulla Rivelazione, come invece accade nella teologia moderna. Inoltre, dimostrai subito che la teologia medievale non conosce neanche un termine per esprimere da un punto di vista contenutistico il nostro moderno concetto di Rivelazione. La parola "revelatio", che è comune alla neoscolastica e alla teologia medievale, non significa, come si è andato evidenziando, la stessa cosa nella teologia medievale e in quella moderna. Per questo ho dovuto cercare le risposte alla mia impostazione del problema in altre forme linguistiche e di pensiero e addirittura modificarla rispetto a quando mi ero avvicinato all'opera di Bonaventura. Innanzitutto bisognava condurre difficili ricerche sul suo linguaggio. Ho dovuto accantonare i nostri concetti per capire cosa Bonaventura intendesse per Rivelazione. In ogni caso si è dimostrato che il contenuto concettuale di Rivelazione si adattava a un gran numero di concetti:  "revelatio", "manifestatio", "doctrina", "fides", e così via. Soltanto una visione d'insieme di questi concetti e delle loro asserzioni fa comprendere l'idea di Rivelazione in Bonaventura.

Il fatto che nella dottrina medievale non esistesse alcun concetto di "storia della salvezza" nel senso attuale del termine, è stato chiaro fin dall'inizio. Tuttavia due indizi dimostrano che in Bonaventura era presente il problema della rivelazione come cammino storico.

Innanzitutto si è presentata la doppia figura della Rivelazione come Antico e Nuovo Testamento, che ha posto la questione della sintonia fra l'unità della verità e la diversità della mediazione storica posta sin dall'età patristica e poi affrontata anche dai teologi medievali.

A questa forma classica della presenza del problema del rapporto tra storia e verità, che Bonaventura condivide con la teologia del suo tempo e che tratta a suo modo, si aggiunge in lui anche la novità del suo punto di vista storico, nel quale la storia, che è proseguimento dell'opera divina, diviene una sfida drammatica.

Gioacchino da Fiore (morto nel 1202) aveva insegnato un ritmo trinitario della storia. All'età del Padre (Antico Testamento) e all'età del Figlio (Nuovo Testamento, Chiesa) doveva seguire un'età dello Spirito Santo, nella quale con l'osservanza del Discorso della Montagna si sarebbero manifestati spirito di povertà, riconciliazione fra greci e latini, riconciliazione fra cristiani ed ebrei, e sarebbe giunto un tempo di pace. Grazie a una combinazione di cifre simboliche l'erudito abate aveva predetto l'inizio di una nuova età nel 1260. Intorno al 1240 il movimento francescano si imbatté in questi scritti che su molti ebbero un effetto elettrizzante: questa nuova età non era forse iniziata con san Francesco d'Assisi? Per questo motivo all'interno dell'Ordine si venne a creare una tensione drammatica fra "realisti", che volevano utilizzare l'eredità di san Francesco secondo le possibilità concrete della vita dell'Ordine quale era stata tramandata, e "spirituali", che invece puntavano alla novità radicale di un periodo storico nuovo.


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Purtroppo c'è solo questo passo....per capire come ciò sia stato interpretato da Benedetto XVI occorrerebbe leggersi l'opera.... Occhiolino
Nella Prefazione il Papa conclude dicendo:

Dal 1962 non avevo più ripreso in mano lo scritto. Quindi per me è stato entusiasmante rileggerlo dopo così tanto tempo. È chiaro che l'impostazione del problema così come il linguaggio del libro sono influenzati dalla realtà degli anni Cinquanta. Oltre tutto per le ricerche linguistiche non esistevano i mezzi tecnici che abbiamo ora. Per questo motivo l'opera ha i suoi limiti ed è evidentemente influenzata dal periodo storico in cui è stata concepita. Tuttavia, rileggendola ho ricavato l'impressione che le sue risposte siano fondate, sebbene superate in molti dettagli, e che ancora oggi abbiano qualcosa da dire. Soprattutto mi sono reso conto che la questione dell'essenza della Rivelazione e il fatto di riproporla, che è il tema del libro, hanno ancora oggi una loro urgenza, forse anche maggiore che in passato.



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La mia riflessione:

...a marzo 2009 escono alcuni strani articoli (non tutti nuovi per la verità) di matrice Pentecostale ma anche carismatica cattolica.... in cui si parla di "NUOVA ERA DELLO SPIRITO SANTO" iniziata con il Concilio Vaticano II attraverso la quale il CONCETTO DI RIVELAZIONE E DI SALVEZZA AVREBBERO TROVATO UN NUOVO LINGUAGGIO PER RIVELARSI AL MONDO....

Senza parlare poi del Concilio, è lo stesso Obama che in un incontro elettorale cita TRE VOLTE Giocchino da Fiore interpretando come con lui si starebbe avverando l'inizio di quest'era che porterebbe, appunto: la riconciliazione fra le religioni, fra cristiani ed ebrei e dunque un periodo di pace.....

In campo Pentecostale si dice che la Chiesa avrebbe OCCULTATO  le "profezie" di Gioacchino da Fiore perchè appunto parlerebbero dell'era PENTECOSTALE....dei CARISMATICI...tale profezia si legherebbe per altro all'affermazione di Atti 2

17 Negli ultimi giorni, dice il Signore,
Io effonderò il mio Spirito sopra ogni persona;
i vostri figli e le vostre figlie profeteranno,
i vostri giovani avranno visioni
e i vostri anziani faranno dei sogni.
18 E anche sui miei servi e sulle mie serve
in quei giorni effonderò il mio Spirito ed essi
profeteranno.


di conseguenza, questa Era, si rivelerebbe direttamente attraverso una moltitudine di "profeti" INDIPENDENTEMENTE DALL'APPARTENENZA RELIGIOSA.....una distribuzione copiosa dello Spirito Santo non circoscritta alla Chiesa, ma riversata direttamente nel cuore di ogni persona anche se non cattolica...

Naturalmente la data per quest'Era l'ha trovata la New-Age e sarà il....2012.....

e così a marzo 2009 scrivevo queste conclusioni riportando una interessante affermazione di padre Raniero Cantalamessa....


Sto seguendo da qualche tempo il susseguirsi di notizie e notiziole su di un fronte, CATTOLICO-PENTECOSTALE....nell'identificare questa nostra Era come l'Era dello SPIRITO SANTO il quale agirebbe INDIPENDENTEMENTE DALLA CHIESA....  per la verità non è una eresia "nuova"....già parlando dello SPIRITO DEL CONCILIO abbiamo visto gli effetti devastanti....interessanti pertanto le affermazioni categoriche di padre Cantalamesa che condivido in pieno....


Semaforo rosso da Padre Cantalamessa alla terza Era dello spirito di Gioacchino da Fiore (e Obama): “E’ eretica”

CITTA’ DEL VATICANO - L'idea di "una terza Era dello Spirito che succederebbe a quella del Padre nell'Antico Testamento e di Cristo nel Nuovo e' falsa ed eretica perche' intacca il cuore stesso del dogma trinitario", per il quale il tempo dello Spirito non e' successivo, ma "co-estensivo al tempo di Cristo".

Lo ha affermato il predicatore della Casa Pontificia, padre Raniero Cantalamessa, che alla presenza del Papa ha tenuto una meditazione alla Curia Romana.

"Il fatto che il neo eletto presidente degli Stati Uniti, durante la sua campagna elettorale, si sia riferito per tre volte a Gioacchino da Fiore, ha riacceso l'interesse per la dottrina di questo monaco del medio evo", ha sottolineato il religioso cappuccino ricordando pero' che il pensiero di Gioacchino non e' da condannare in blocco e ci si puo' chiedere se l'idea di un'Era dello Spirito sia davvero sua.

A Gioacchino da Fiore il presidente Obama si era riferito nel discorso di accettazione della candidatura democratica chiamandolo "maestro della civilta' contemporanea" e "ispiratore di un mondo piu' giusto".

Per padre Cantalamessa e' necessaria "una sana armonia tra l'ascolto di cio' che lo Spirito dice a me, singolarmente, con cio' che dice alla Chiesa nel suo insieme e attraverso la Chiesa ai singoli. Con il suo decreto sulla liberta' di coscienza il concilio Vaticano II ha voluto operare appunto questa sintesi".

Il frutto di questa meditazione - ha concluso "potrebbe essere una rinnovata decisione di affidarci in tutto e per tutto alla guida interiore dello Spirito Santo" senza cadere nel soggettivismo di un ascolto solo interiore, che "apre la strada a un processo inarrestabile di divisioni e suddivisioni, perche' ognuno crede di essere nel giusto", o nel "giuridismo" che "assolutizza la testimonianza esterna e pubblica dello Spirito" e "riduce la guida del Paraclito al solo magistero ufficiale della Chiesa. Facilmente prevale, in questo caso, l'elemento umano, organizzativo e istituzionale" e "si apre la porta - ha concluso il predicatore del Papa - alla emarginazione del laicato e alla eccessiva clericalizzazione della Chiesa".

Infine ha ribadito che l'opera dello Spirito non si sostituisce a quella di Cristo, e dunque all'opera stessa della Chiesa "ma la prosegue, la compie e la attualizza". È invece "falsa ed eretica, perché tocca il cuore stesso del dogma trinitario, una terza era dello Spirito che succederebbe a quella del Padre nell'Antico Testamento e di Cristo nel Nuovo".

( 29.3.2009)


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Disse così infatti Benedetto XVI a Sydney alla GMG parlando dello Spirito Santo nel dare la Cresima ad alcuni giovani:

Ma che cosa è questo “potere” dello Spirito Santo? E’ il potere della vita di Dio! E’ il potere dello
stesso Spirito che si librò sulle acque all’alba della creazione e che, nella pienezza dei tempi, rialzò
Gesù dalla morte. E’ il potere che conduce noi e il nostro mondo verso l’avvento del Regno di Dio.
Nel Vangelo di oggi, Gesù annuncia che è iniziata una nuova era, nella quale lo Spirito Santo sarà
effuso sull’umanità intera (cfr Lc 4,21). Egli stesso, concepito per opera dello Spirito Santo e nato
dalla Vergine Maria, è venuto tra noi per portarci questo Spirito. Come sorgente della nostra nuova
vita in Cristo, lo Spirito Santo è anche, in un modo molto vero, l’anima della Chiesa, l’amore che ci
lega al Signore e tra di noi e la luce che apre i nostri occhi per vedere le meraviglie della grazia di
Dio intorno a noi.


L'Era dello Spirito Santo pertanto non è mai cessata nè avrà un "domani" come inizio, essa è già attiva con il Padre e il Figlio....mi chiedo allora perchè ci si ostina ad alimentarla quando si parla di "era nuova" con lo spirito del Concilio? Occhi al cielo

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ora leggete cosa ha detto il Papa stamani all'udienza....
incredibile, sembra che ci legga....

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)