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Canti per l'adorazione Eucaristica: l'intramontabile "Adoro te devote"
Un concentrato di dottrina e di poesia che accompagna dai tempi di San Tommaso d'Aquino (suo autore) i momenti dedicati all'adorazione eucaristica. In questo periodo, in molte parrocchie e chiese si attivano le tradizionali "Quarant'ore", giornate dedicate all'adorazione eucaristica intensiva per prepararsi alla settimana santa, o per viverne i primi tre giorni con particolare concentrazione, in attesa dell'inizio del Triduo pasquale.

Vi propongo tutto il materiale necessario a studiare e apprezzare questo canto, con la speranza che vogliate e possiate eseguirlo (al limite anche nella sua traduzione italiana: "O Gesù ti adoro")




Il testo Latino e Italiano

Adóro te devóte, latens Déitas,
Quae sub his figúris vere látitas:
Tibi se cor meum totum súbiicit,
Quia te contémplans totum déficit.

Visus, tactus, gustus in te fállitur,
Sed audítu solo tuto créditur.
Credo, quidquid dixit Dei Fílus:
Nil hoc verbo Veritátis vérius.

In cruce latébat sola Déitas,
At hic latet simul et humánitas;
Ambo tamen credens atque cónfitens,
Peto quod petívit latro paénitens.

Plagas, sicut Thomas, non intúeor;
Deum tamen meum te confíteor.
Fac me tibi semper magis crédere,
In te spem habére, te dilígere.

O memoriále mortis Dómini!
Panis vivus, vitam praestan hómini!
praesta meae menti de te vívere.
Et te illi semper dulce sápere.

Pie pellicáne, Iesu Dómine,
me immúndum munda tuo sánguine.
Cuius una stilla salvum fácere
Totum mundum quit ab omni scélere.

Iesu, quem velátum nunc aspício,
Oro fiat illud quod tam sítio;
Ut te reveláta cernens fácie,
Visu sim beátus tuae glóriae.

Amen.


[SM=g1740734]

Adoro Te devotamente, oh Dio nascosto,
Sotto queste apparenze Ti celi veramente:
A te tutto il mio cuore si abbandona,
Perché, contemplandoTi, tutto vien meno.

La vista, il tatto, il gusto, in Te si ingannano
Ma solo con l'udito si crede con sicurezza:
Credo tutto ciò che disse il Figlio di Dio,
Nulla è più vero di questa parola di verità.

Sulla croce era nascosta la sola divinità,
Ma qui è celata anche l'umanità:
Eppure credendo e confessando entrambe,
Chiedo ciò che domandò il ladrone penitente.

Le piaghe, come Tommaso, non vedo,
Tuttavia confesso Te mio Dio.
Fammi credere sempre più in Te,
Che in Te io abbia speranza, che io Ti ami.

Oh memoriale della morte del Signore,
Pane vivo, che dai vita all'uomo,
Concedi al mio spirito di vivere di Te,
E di gustarTi in questo modo sempre dolcemente.

Oh pio Pellicano, Signore Gesù,
Purifica me, immondo, col tuo sangue,
Del quale una sola goccia può salvare
Il mondo intero da ogni peccato.

Oh Gesù, che velato ora ammiro,
Prego che avvenga ciò che tanto bramo,
Che, contemplandoTi col volto rivelato,
A tal visione io sia beato della tua gloria.










La figura del "pio pellicano" che si ferisce per nutrire i piccoli col suo sangue è simbolo di Cristo che accetta di versare il sangue per dar la vita a noi uomini e nutrirci col suo corpo.



La versione cantabile in italiano

O Gesù ti adoro, Ostia candida,
sotto un vel di pane, nutri l'anima.
Solo in te il mio cuore si abbandonerà,
perché tutto è vano se contemplo te.

L'occhio, il tatto, il gusto non arriva a te,
ma la tua parola resta salva in me:
Figlio sei di Dio, nostra verità;
nulla di più vero, se ci parli tu.

Hai nascosto in Croce la divinità,
sull'altare veli pur l'umanità;
Uomo Dio la fede ti rivela a me,
come al buon ladrone dammi un giorno il ciel.

Anche se le piaghe non mi fai toccar,
grido con Tommaso: “Sei il mio Signor”;
cresca in me la fede, voglio in te sperar
pace trovi il cuore solo nel tuo amor.

Sei ricordo eterno che morì il Signor,
pane vivo, vita, tu diventi in me.
Fa’ che la mia mente, luce attinga a te
e della tua manna porti il gusto in sé.

Come il pellicano nutri noi di te;
dal peccato grido: “Lavami, Signor”.
Il tuo sangue è fuoco, brucia il nostro error,
una sola stilla, tutti puoi salvar.

Ora guardo l'Ostia, che ti cela a me,
ardo dalla sete di vedere te:
quando questa carne si dissolverà,
il tuo viso, Luce, si disvelerà. Amen.


Grazie al Blog
antoniodipadova.blogspot.com/
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[SM=g1740733]
[Modificato da Caterina63 01/04/2009 01:01]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)