00 25/02/2010 23:07
l messaggio di saluto del cardinale Gracias all'episcopato riunito a Guwahati per l'assemblea

In India nuove iniziative
per la pastorale giovanile



Guwahati, 25. "L'India ha bisogno di nuove speranze ed energie fresche, ha bisogno di riscoprire i valori autentici per non cadere nel decadimento morale; l'India ha bisogno dei giovani, perché sono loro a poter fare la differenza":  lo ha sottolineato ieri, il vice presidente della Catholic Bishop's Conference of India (Cbci), il cardinale arcivescovo di Bombay, Oswald Gracias, nel messaggio di saluto rivolto ai partecipanti alla 29 assemblea dei vescovi, in corso di svolgimento a Guwahati, nello Stato di Assam.

Proprio sul tema delle nuove generazioni nel contesto dell'India emergente, si stanno accentrando le riflessioni dei presuli, chiamati a indicare i nuovi indirizzi alla pastorale. Il tema conduttore scelto per questa edizione dell'assemblea trova la sua origine dall'analisi del processo demografico della nazione, che vede una crescita notevole dei giovani:  infatti, secondo i dati presentati, si calcola che circa il 40 per cento della popolazione sia costituito da persone di età inferiore ai venti e tale numero è destinato ad aumentare ulteriormente.

Per la Chiesa cattolica, dunque, si aprono nuove esigenze in tema di pastorale giovanile:  "La comunità ecclesiale - ha evidenziato il cardinale Gracias - ha compreso la necessità di coinvolgere maggiormente le nuove generazioni nelle sue attività". In particolare, il porporato ha osservato che, con il loro talento e il loro entusiasmo, i giovani possono contribuire in maniera determinante a uno sviluppo più sano della società. Il cardinale, fra l'altro, ha espresso preoccupazione per la corruzione che ha invaso ampi settori della vita pubblica del Paese e ha indicato nelle nuove generazioni la chiave di volta per dare nuovo slancio al Paese dal punto di vista morale.

I giovani sono stati descritti come idealisti, pieni di talento, generosi e socialmente impegnati, ma tuttavia bisognosi di guide salde ai loro fianchi, capaci di indirizzarli su strade idonee di crescita, in particolare quella spirituale. Per questo, l'indicazione sulla quale stanno lavorando i vescovi è quella di una nuova pastorale che sappia valorizzare queste forze vitali. Il cardinale Gracias ha ribadito quindi che la Chiesa "vuole aiutare i giovani a tradurre gli ideali dei giovani in azioni".

Pochi giorni prima dell'inizio dell'assemblea, nella diocesi di Bongaigaon, sempre nello Stato di Assam, si era tenuto un altro incontro dedicato ai giovani, durante il quale il vescovo Thomas Pulloppillil aveva espresso parole di vivo compiacimento per l'impegno profuso dei fedeli nelle attività parrocchiali. In Assam, ma in generale in tutto il nord-est dell'India, da tempo si stanno sperimentando delle iniziative pastorali, soprattutto dedicate all'evangelizzazione nelle zone rurali. Ci sono quindi, emerge dalle riflessioni, comunità locali che si caratterizzano per il fermento e l'entusiamo e mostrano una risposta concreta ed efficace all'esigenza di portare nuova linfa nella vita della nazione.

Il segretario della Nunziatura apostolica in India, monsignor Chibuike Onyeaghala, ha quindi esortato a sviluppare ulteriormente queste iniziative, sottolineando che i giovani devono essere aiutati a scoprire Dio e devono anche essere maggiormente coinvolti nelle attività interreligiose". Monsignor Onyeaghala ha specificato che la Chiesa in India "deve incoraggiare le nuove generazioni a impegnarsi nel dialogo".

La pace è, infatti, un altro dei temi sui quali i presuli indiani sono chiamati a riflettere. Nel messaggio letto ieri durante la riunione, fra l'altro, sono stati ricordati i morti per le violenze in Orissa e in altri Stati. "Il pianto delle vittime in Orissa - si puntualizza - è una forte chiamata per tutti noi a sostenere i fratelli e le sorelle che soffrono". L'India è spesso al centro della cronache per gli attacchi alle comunità religiose di minoranza e per il terrorismo. Nei giorni scorsi, nello Stato del Punjab, tre chiese cristiane sono state profanate, dopo le polemiche scatenate per la pubblicazione di un'immagine blasfema da parte di una casa editrice di New Delhi.

In una nota dell'assemblea - riferisce l'agenzia Fides - i vescovi fanno appello al Governo centrale "perché promuova, tuteli e difenda il rispetto dei simboli religiosi, di tutte le comunità dei credenti, nell'intera India". I vescovi, inoltre, sosterranno l'azione legale contro i responsabili dell'oltraggio. Nei giorni scorsi, inoltre, a Pune, si è svolta una marcia che ha coinvolto circa 3.000 cristiani per condannare un attentato terroristico nel quale sono morte quindici persone. Il vescovo di Poona, Thomas Dabre, fra gli altri, ha partecipato alla marcia:  "Il terrorismo - ha affermato - non distingue tra innocenti e colpevoli, perché non si nutre di moralità o di eticità".

Nei prossimi giorni, i vescovi riuniti nell'assemblea a Guwahati si focalizzeranno anche sulla discriminazione sociale dei dalit cristiani. Nel messaggio letto dal cardinale Gracias si indica infatti tra le necessità quella "di sradicare qualsiasi forma di discriminazione basata sulle caste". La Commissione nazionale sulle minoranze religiose e linguistiche ha presentato a dicembre, al Lok Sabha - la Camera bassa del Parlamento indiano - la proposta di modificare il cosiddetto Scheduled Castes Order del 1950, sulla base del quale alcune minoranze religiose nel Paese, tra cui i cristiani, sono ancora escluse dal godimento di alcuni diritti civili.

 "L'india - ha affermato l'arcivescovo di Delhi, Vincent Michael Concessao - non può pretendere di definirsi una nazione laica che sostiene la libertà religiosa, mentre mantiene una discriminazione dei dalit cristiani basata soltanto sulla fede che essi professano".


(©L'Osservatore Romano - 26 febbraio 2010)
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)