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NEL GARGANO

QUANDO RATZINGER RESE OMAGGIO A SAN MICHELE ARCANGELO


Alberto Cavallini

Era il 22 ottobre 1985 quando il cardinale Joseph Ratzinger arrivava da pellegrino in terra garganica.

L’allora prefetto della Congregazione per la dottrina della fede era entrato nel millenario santuario dell’arcangelo Michele, patrono – tra l’altro – della sua terra d’origine, la Baviera, dove sono disseminate numerose tracce del legame di quella regione tedesca al Gargano e in particolare al santuario micaelico. Lasciò scritto, in lingua latina, sul registro dei visitatori illustri del santuario del Gargano un pensiero significativo: «San Michele arcangelo custodisca la Chiesa pellegrina, il suo santuario collocato su questo monte e ci aiuti ad essere messaggeri credibili del Signore. Nel giorno anniversario della incoronazione del sommo pontefice Giovanni Paolo II, 22 ottobre 1985».

Considerato un santuario sospeso fra cielo e mare, il complesso di San Michele arcangelo si trova alla sommità del monte. La singolare Basilica, costituita da un complesso di costruzioni di varie epoche intorno alla grotta, testimonia ben quindici secoli di storia. A distanza di quasi un quarto di secolo, Joseph Ratzinger torna nell’arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo che annovera nei suoi due celebri santuari, il più antico della cristianità dedicato all’Arcangelo e il più recente intitolato a san Pio da Pietrelcina.

Avvenire, 16 giugno 2009



       Benedetto XVI

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)