Proseguiamo con la pubblicazione della più recente intervista del Superiore Generale della Fraternità S. Pio X. Il quale ipotizza una giustificazione 'geopolitica' nella decisione del Pontefice: poco a che vedere con l'ecumenismo, e molto più con un tentativo (che a mons. Fellay pare un po' disperato) di appeasement con un mondo maomettano aggressivo e violento. Che quello sia lo scopo soggiacente la scelta del Papa, è in effetti del tutto verosimile se si considera che, specie a margine del recente sinodo dei vescovi del Medio Oriente, il Santo Padre deve avere avuto piena contezza dei segni di un vero e proprio progetto di genocidio cristiano nei paesi a maggioranza araba; pulizia etnica, anzi religiosa, che i mass-media occidentali si sforzano di camuffare per evitare di alimentare ulteriormente l'animosità araba, ma che traspare chiaramente dal numero crescente di martiri della Fede: le bombe ai copti in Egitto, la caccia al cristiano in Irak, l'assassinio di don Santoro e del vicario apostolico in Turchia, pochi giorni fa lo sgozzamento del missionario polacco in Tunisia, ecc. Secondo il generale Lyautey, il "pacificatore" del Marocco e grande teorico delle guerre coloniali, la mentalità araba tende a percepire i gesti di buona volontà più che altro come segnali di debolezza; ma è comprensibile che il Santo Padre tenti di fare tutto quanto è in suo potere per proteggere i suoi figli perseguitati in terra islamica.
Sottolin. nostre.
Enrico
III – Assisi 2011
- 21. Il Santo Padre ha annunciato la prossima riunione di Assisi. Lei ha reagito nella sua omelia a Saint-Nicolas, del 9 gennaio 2011, e ha fatto sua l’opposizione che fu di Mons. Lefebvre in occasione della prima riunione di Assisi, 25 anni fa. Pensa di intervenire direttamente presso il Santo Padre?
Se me ne sarà data l’occasione e se essa potrà portare dei frutti, perché no?
- 22. È così grave chiamare le altre religioni ad operare per la pace?
Sotto un certo aspetto, e solo sotto tale aspetto, no. Chiamare le altre religioni ad operare per la pace – una pace civile – non è un problema; ma in questo caso non si tratterebbe del livello religioso, ma di quello civile. Non sarebbe un atto di religione, ma molto semplicemente l’atto di una società religiosa che opera civilmente in favore della pace. E non sarebbe la pace religiosa ad essere ricercata, ma la pace civile tra gli uomini. Invece, chiedere che in occasione di questa riunione si pongano degli atti religiosi è un’assurdità, perché tra le religioni vi è un’incomprensione radicale. In queste condizioni non si capisce cosa significhi tendere alla pace, quando non si è neanche d’accordo sulla natura di Dio, sul significato che si dà alla divinità. Ci si chiede veramente come si possa giungere a qualcosa di serio.
- 23. Si può pensare che il Santo Padre non intenda l’ecumenismo alla stessa maniera di Giovanni Paolo II. Non si tratterebbe di una differenza di grado nello stesso errore?
No, io credo che egli l’intenda alla stessa maniera. Egli dice proprio: «È impossibile pregare insieme». Ma bisogna vedere cosa intenda con questo esattamente. Ne ha data una spiegazione nel 2003, in un libro intitolato «La fede, la verità, la tolleranza, la cristianità e le religioni del mondo». Trovo che egli tagli il capello in quattro. Cerca di giustificare Assisi. Ci si chiede proprio come questo sarà possibile il prossimo ottobre.
- 24. Degli intellettuali italiani hanno manifestato pubblicamente la loro inquietudine sulle conseguenze di una tale riunione. Conosce altre reazioni all’interno della Chiesa?
Hanno ragione. Vediamo altre reazioni all’interno della Chiesa? Negli ambienti ufficiali, no. Da noi, evidentemente sì.
- 25. Vi sono state delle reazioni dalle comunità Ecclesia Dei?
Che io sappia, no.
- 26. Come spiega che il Santo Padre che denuncia il relativismo in campo religioso e che si era anche rifiutato di assistere alla riunione di Assisi del 1986, possa voler commemorare tale riunione reiterandola?
Per me è un mistero. Non lo so. Penso che forse egli subisca delle pressioni o delle influenze. Probabilmente è spaventato per le azioni anticristiane, le violenze anticattoliche: le bombe in Egitto, in Iraq. Forse è questa la ragione che lo ha spinto ad attuare quest’atto di una nuova Assisi, atto che non voglio chiamare disperato, ma che è stato posto in maniera disperata… Prova a fare qualcosa. Non mi stupirei se fosse così, ma non so niente di più.
- 27. Vi è la possibilità che il Santo Padre rinunci a questa manifestazione religiosa?
Non si sa molto bene come verrà organizzata. Bisognerà vedere. Suppongo che cercheranno di provare a minimizzarla, poiché, ancora una volta, per l’attuale Papa è impossibile che dei gruppi differenti possano pregare insieme quando non riconoscono lo stesso Dio. Ci si chiede quindi ancora e sempre cos’è che possano fare insieme!
- 28. Che devono fare i cattolici di fronte a quest’annuncio di un’Assisi III?
Pregare che il Buon Dio in un modo o in un altro intervenga perché la cosa non avvenga, e in ogni caso incominciare già a riparare.